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    Tutti i politici italiani di spicco ritratti come nel leggendario film I guerrieri della notte di Walter Hill, con l’ausilio naturalmente dell’AI. Il nuovo film si intitola ironicamente I guerrieri del vitalizio, con la premier Meloni, la leade PD Schlein, il generale Vannacci, Renzi e pure Calenda… ci sono proprio tutti! Le varie bande si incontrano nella metro di New York, con i personaggi della nostra politica al posto dei capi delle singole gang giovanili di NY.

    Salvini leader dei Warriors

    Matteo Salvini a capo dei Warriors, gilet di pelle sul petto nudo, Matteo Renzi che probabilmente dovrebbe prendere qualche ripetizione d’inglese per dialogare coi suoi uomini, una agguerritissima Giorgia Meloni in canottiera, il solitamente azzimato Giuseppe Conte alla guida di una masnada che indossa un giubbotto color oro. Elly Schlein capeggia un’orda in maglietta rossa e bretelle, col viso dipinto di bianco. Poi c’è il generale Vannacci e altre figure del nostro panorama istituzionale… ma il più convincente – incredibile ma vero – risulta essere Carlo Calenda, con tanto di bandana!

    Il film originale

    I guerrieri della notte è un film del 1979 diretto da Walter Hill, trasformatosi negli anni in un vero e proprio cult movie. La trama è ambientata a New York, durante un grande raduno tra bande rivali. I Warriors vengono accusati ingiustamente dell’omicidio di un leader carismatico, diventando il bersaglio di tutte le gang della città. Disarmati e braccati, devono attraversare la metropoli per tornare nel loro territorio a Coney Island. Lungo il tragitto saranno chiamati ad affrontare scontri violenti con bande ostili, mentre emergono tensioni interne al gruppo.

    Il regista

    Capace di ridefinire e contaminare i generi, dal western, all’action movie, alla fantascienza, ha diretto altri film memorabili come 48 ore, Strade di fuoco e Danko. Il suo ultimo lavoro cinematografico è Nemesi, interpretato da Sigourney Weaver e Michelle Rodriguez.

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      Cake art estrema: le torte che non ti aspetti…

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        I dolci, prima di tutto, devono essere buoni. Ma non dimentichiamo che l’aspetto è altrettanto importante. Su un tavolo imbandito di dessert, la vostra scelta cadrà, molto probabilmente, su quello più bello, è normale.

        Oggi l’arte dolciaria non si limita al sapore: entra in gioco l’estetica, la sorpresa, l’illusione visiva. E la cosiddetta cake art è diventata una vera e propria forma d’arte contemporanea, capace di stupire tanto quanto un’installazione museale.

        È in questo scenario che si muovono alcuni cake artist in rete, diventando famosi sui social per le loro incredibili creazioni. Dolci che sono delle vere e proprie illusioni ottiche: sembrano qualsiasi cosa, tranne che dolci. Dalle scarpe da calcio agli zainetti per la scuola, dai pacchetti di patatine a oggetti di uso quotidiano, ogni realizzazione inganna lo sguardo e sorprende al taglio: sotto quella che sembra plastica, stoffa o cartone, si nasconde un interno soffice, farcito e profumatissimo.

        Non si tratta solo di talento tecnico, ma di sfide tra realtà e finzione, tra cucina e scultura. Esempi estremi e affascinanti di come la pasticceria moderna stia abbracciando sempre più linguaggi visivi contemporanei, trasformando la torta da semplice fine pasto a spettacolo memorabile. In fondo, mangiamo anche con gli occhi. E quando una torta ti fa dubitare di ciò che vedi… è chiaro che siamo di fronte a un’opera d’arte, anche se realizzata con pan di spagna, frutta candita e panna montata!

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          Annalisa autoironica a Le Iene: “Sorchissima io”? C’è dell’eccitazione in rete…

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            La popstar italiana ormai diventata vera icona di stile e sensualità, ha fatto scintille durante la sua recente apparizione a Le Iene. In un servizio tutto da ridere, la cantante ha letto ad alta voce alcuni dei commenti più “coloriti” ricevuti sui social. Il tono? Ironico, scanzonato e con una buona dose di autoironia, come solo lei sa fare.

            Tra un “sorchissima” e un “dea”, Annalisa se la ride di gusto

            Durante il segmento, che potete vedere nel nostro video, Annalisa ha sciorinato ad alta voce messaggi che la definiscono, senza troppi giri di parole, “sorchissima”, “gnocca spaziale”, “dea in terra”. Commenti diretti, senza filtro, che la cantante ha accolto con una risata sincera e una prontezza disarmante. Senza imbarazzo, anzi: Annalisa ha cavalcato l’onda dell’entusiasmo social, dimostrando quanto sia a suo agio con la propria immagine.

            “In rete c’è fame di donne”: la risposta che conquista tutti

            Con il suo solito sorriso ironico, Annalisa ha chiuso il siparietto con una battuta che ha fatto il giro del web. Una frase semplice, ma perfetta per fotografare la realtà dei social di oggi, dove la sensualità viene celebrata (a volte in modo un po’ sopra le righe) con entusiasmo travolgente. Dimostrandosi per l’ennesima volta capace di giocare con la propria immagine pubblica senza mai prendersi troppo sul serio. Saper ridere di sé, trasformare anche i commenti più “spinti” in un momento di divertimento condiviso: è qui che si vede la stoffa delle vere star.

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              Al Bano canta in terra russa, un gesto audace che a molti non è piaciuto

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                Al Bano in Russia, nel 2025. Un gesto audace, quasi da romanzo di spionaggio, se il romanzo fosse scritto da un fan dei talent show. In un momento storico in cui la diplomazia si gioca tra sanzioni, embargo e conferenze infuocate, lui prende l’aereo — e va a cantare Felicità a Mosca. Felicità, davvero.

                C’è chi ha gridato allo scandalo, chi ha invocato l’ergastolo culturale, chi ha cercato di boicottare le sue bottiglie di vino (che, poverine, non c’entrano nulla). Ma Al Bano non si scompone: dice che la musica unisce i popoli. Dimenticando che, a volte, i popoli non hanno la minima voglia di cantare… ma di capire da che parte stai. E così, mentre l’Europa discute di armi, gas e diritti umani, lui intona Nostalgia Canaglia davanti a una platea di oligarchi con le lacrime agli occhi. Sarà per la canzone, o per la vodka?!?

                Del resto, Al Bano è un veterano del paradosso geopolitico: è stato Cavaliere in Italia, Artista del Popolo in Russia e probabilmente verrà beatificato in Bielorussia. Ha la magica capacità di essere ovunque e con chiunque, purché ci sia un palco e una tastiera MIDI. Chissà… forse ha ragione lui. Forse la pace mondiale comincerà con un duetto con Putin. Magari sulle note di Ci sarà. O magari no. Ma intanto, un italiano canta in Russia, come se nulla fosse. Ed è proprio questo il problema.

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