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Il nuovo papa firma la Bibbia a una bambina nella sua prima uscita pubblica

Pochi minuti dopo l’elezione, Papa Leone XIV incontra alcuni fedeli e firma una Bibbia a una ragazzina: un gesto spontaneo che svela l’umanità e la semplicità del nuovo Pontefice.

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    Un gesto piccolo, ma già simbolico. Pochi minuti dopo l’annuncio ufficiale dell’Habemus Papam, il neo-eletto Leone XIV ha lasciato la Cappella Sistina per raggiungere il Palazzo del Sant’Uffizio, dove alcuni pellegrini e fedeli lo attendevano con emozione. Tra loro, una bambina si è fatta avanti con coraggio, stringendo tra le mani una Bibbia consumata dall’uso. “Santo Padre, può benedirla? E… può firmarla?”, ha chiesto con un filo di voce. Il Papa ha sorriso, si è chinato su di lei, e con semplicità ha risposto: “Devo fare alcune prove della firma, è la prima volta che firmo come Papa!”.

    È nato così un momento di dolcezza e spontaneità che ha sciolto la tensione del momento solenne. I presenti hanno riso, qualcuno ha applaudito, e Leone XIV ha preso la penna e ha firmato, lentamente, sulla prima pagina della Bibbia della bambina. Un gesto umano, diretto, che già rivela il tratto distintivo del nuovo pontefice: vicino alla gente, capace di mescolare l’ironia alla profondità del ruolo che ora gli appartiene.

    Il nome scelto, Leone, richiama forza e tradizione. Ma questo primo autografo racconta altro: la volontà di restare se stesso, Robert Francis Prevost, anche sotto il peso della tiara. Un Papa che non teme di dire “non ho mai fatto questo prima”, e che proprio per questo riesce ad avvicinarsi a chi guarda Roma con rispetto, ma anche con attesa. Per molti, quel gesto resterà la prima vera immagine del pontificato: una mano che si abbassa, una firma incerta, e un sorriso che unisce.

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