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La hit di Lucio Corsi, in gara da stasera a Basilea, in versione… corale

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    C’è qualcosa di irresistibilmente paradossale nel prendere una canzone come Volevo essere un duro di Lucio Corsi e trasformarla in un brano per coro polifonico, con tanto di direttore che dà l’attacco e gestisce i crescendo come in una Messa solenne. Ma è proprio qui che il pop mostra la sua forza: nella sua capacità di scivolare via dal formato originale e infilarsi ovunque, anche in un’aula di conservatorio.

    Il testo del brano, ironico e sincero, acquista nuova vita nelle voci intrecciate di un ensemble che, invece di chitarre elettriche o basi elettroniche, usa fiati e vocalizzi per raccontare il sogno frustrato dell’adolescente “duro”. Il risultato è straniante, commovente, e allo stesso tempo perfettamente coerente. Perché il vero pop non è solo un genere musicale: è una lingua franca, che parla a tutti, in ogni stile. Anche (e soprattutto) quando si prende gioco di sé stesso.

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