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Quando la musica suona fashion: ecco la top ten per la settimana della moda

Se sei una di quelle persone che hanno una “colonna sonora” per ogni momento della giornata, sicuramente avrai cercato la musica perfetta per accompagnare la Milano Fashion Week, attualmente in pieno corso. La moda ha sempre ispirato il mondo della musica, generando brani iconici che raccontano il fascino e le contraddizioni di questo universo glamour. Ecco la nostra playlist con 10 canzoni cult sulla moda, perfette per ogni fashionista!
1) Jimmy James – Fashionista (2014)
Un inno al mondo della moda, con un sound accattivante e un testo che sottolinea l’aspetto commerciale e artistico del fashion system. “La moda è arte, i designer sono dei” e “Cosa stai indossando?” sono le frasi simbolo di questo brano, perfetto per le passerelle della vita quotidiana.
2) Lady Gaga – Donatella (2013)
Dedicata all’iconica Donatella Versace, questa canzone di Lady Gaga celebra l’alta moda con un testo ironico e spregiudicato: “Tutto il giorno, indosso vestiti di alta moda e faccio cin cin con calici di Champagne”. Un must per chi ama il lusso senza compromessi.
3) Kavinsky – Odd Look feat. The Weeknd (2013)
Un brano elettronico con un’atmosfera misteriosa, perfetto per chi ama lo stile sofisticato e le notti metropolitane. “Tu sei il serpente, giri intorno a me” è una frase che esprime il lato più seducente della moda.
4) A$AP Rocky – Fashion Killa (2013)
Un vero e proprio tributo ai grandi brand di moda: Prada, Dolce & Gabbana, Escada, Balenciaga. A$AP Rocky dipinge l’immagine di una donna stilosa e consapevole del proprio potere attraverso l’abbigliamento.
5) Falling In Reverse – Fashionably Late (2013)
Un brano pop-punk che affronta con sarcasmo il concetto di apparenza e mondanità, raccontando il fascino e le insidie della vita glamour.
6) Bella Thorne, Zendaya – Fashion is My Kryptonite (2012)
Dalla serie Disney “Shake It Up”, questa canzone è un inno alla passione per la moda e lo stile: “Quando siamo nel club, è facile vedere che abbiamo lo stile nelle vene, perché la moda è ciò che respiriamo”. Perfetta per le più giovani fashion addicted!
7) Macklemore & Ryan Lewis – Thrift Shop feat. Wanz (2012)
Un pezzo che esalta il vintage e il second-hand, ironizzando sul concetto di status symbol: “Cercherò qualche etichetta, ho solo 20 dollari in tasca”. Per chi ama mixare capi unici e trovare il proprio stile senza spendere una fortuna.
8) Jessie J – Price Tag (2011)
Con un messaggio profondo, questa hit critica il consumismo sfrenato e ricorda che il valore della vita non si misura in denaro: “Non è una questione di soldi, vogliamo solo far ballare il mondo”. Un invito a vivere la moda senza stress.
9) Kanye West – Gold Digger ft. Jamie Foxx (2005)
Un classico del rap che racconta la storia di una donna che punta a relazioni con uomini ricchi per ottenere beni di lusso: “L’ho incontrata in un salone di bellezza con una Louis Vuitton sottobraccio”. Un brano ironico sul rapporto tra moda e denaro.
10) David Bowie – Fashion (1980)
Uno dei primi brani a esplorare il fenomeno della moda con una prospettiva critica. Il ritornello “Fashion! Fashion! Fashion!” è diventato un vero e proprio slogan del mondo della moda, confermando il genio visionario di Bowie.
Crea la tua Playlist
E tu, quale di queste canzoni aggiungerai alla tua playlist? Preparati a immergerti nel mondo della moda con la giusta colonna sonora. Che tu sia un addicted incallita o un semplice appassionata di stile, queste hit sapranno darti l’energia giusta per affrontare ogni giornata con stile!
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Una playlist da ascoltare… appesi alla cornetta
La nostra nuova playlist riguarda canzoni che hanno a che fare col telefono

Ti telefono o no, ti telefono o no…
ho il morale in cantina
mi telefoni o no, mi telefoni o no…
chissà chi vincerà…
Così cantava Gianna Nannini in Fotoromanza nel 1984, una delle tante citazioni dell’invenzione di Antonio Meucci che ci ha cambiato la vita. La nostra nuova playlist comprende, appunto, tutte canzoni che hanno a che fare col telefono. Per esempio… da Se telefonando, testo scritto da Ghigo De Chiara e Maurizio Costanzo e musica del Maestro Ennio Morricone, portata al successo da Mina… a Buonasera Dottore, qui nella versione originale di Claudia Mori ma anche nella rilettura – a ruoli ribaltati – di Claudio Baglioni con Sabina Ciuffini.
Una telefonata emozionante
Su un brano in particolare voglio spendere qualche parola in più. Si tratta di Martha di Tom Waits, estratta dall’album d’esordio di questo straordinario artista. Nel testo, Tom telefona a Martha, una donna di cui era innamorato in giovane età. Ma lei non è un semplice amore, è l’amore ancora vivo nonostante sia finito da tanti anni. Quella persona indimenticabile, che non potremmo dimenticare neanche a volerlo. Sono passati decenni (“Cause it’s been forty years or more, now Martha please recall”) e Tom allora si domanda se lei si ricorderà di lui, e se riconoscerà la sua voce.
Dal punto di vista di un uomo anziano
É curioso come Tom Waits, ventiquattrenne al momento di Closing Time, uno dei suoi album più intimi, canti questa canzone dal punto di vista di un uomo anziano. Un aspetto che contribuisce a fare di Martha una canzone triste: la consapevolezza dell’età avanzata e la grande distanza tra loro (“And I am calling long distance”) non giocano in favore di Tom. Perché Martha è felice e vive con la sua famiglia. Marito, bambini, forse la vita tranquilla e serena di chi ha tutto quello che serve. Dal tono e dal senso delle parole si intuisce che invece Tom è stato sposato (“You know that I got married too”) ma non lo sia più. É facile immaginarlo da solo, in una stanza di casa sua, con un whisky in mano, affogato nei suoi ricordi.
Tom chiede come stanno il marito e i figli, anche per cercare conferma che il suo cuore sia sempre di un altro uomo; con le parole “Lucky that you found someone to make you feel secure” insinua che lei non ami veramente suo marito, ma resti con lui solo per la sicurezza che riesce a garantirle. Quella sicurezza che Tom, impulsivo e orgoglioso, non riusciva a darle, visto che amava Martha ma, cosa più importante, amava sentirsi un uomo
“And I was always so impulsive, I guess that I still am
And all that really mattered then was that I was a man
I guess that our being together was never meant to be”
Martha è una delle più belle dichiarazioni d’amore che un musicista abbia mai scritto. Vuol dire continuare ad avere nel cuore una persona, sempre e comunque. E avere bisogno di parlarne, di farglielo sapere, semplicemente dirglielo. Per questo credo che, scavando bene, ognuno di noi possa trovare una “Martha” dentro di sé.
Dediche al telefono
Rimanendo in tema, esiste anche una piattaforma digitale innovativa, Canzoni al telefono, ideata il cantautore e artista torinese Didie Caria, che consente agli utenti di inviare canzoni personalizzate eseguite dal vivo ai propri cari, direttamente al telefono e ovunque nel mondo. Un servizio unico che combina la comodità del digitale con il fascino della musica dal vivo, creando esperienze memorabili e cariche di emozione. Unendo tecnologia e arte, viene offerta una modalità di comunicazione nel modo più personale e toccante: attraverso una performance musicale dal vivo al telefono. Che risulta essere, per gli artisti coinvolti, una nuova opportunità di guadagno, permettendo loro di esibirsi dal vivo utilizzando solo il telefono.
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Le ultime 10 canzoni vittoriose all’Eurofestival

Dai Måneskin a Loreen, passando per Netta e Duncan Laurence, ecco chi ha conquistato il microfono di cristallo nell’ultimo decennio.
Due italiani in gara
Con l’Eurovision Song Contest 2025 ormai alle porte, è il momento perfetto per un ripasso sui vincitori delle passate edizioni. La competizione musicale più amata d’Europa tornerà a scaldare il palco in Svizzera e i fan sono già in fermento. Tra gli artisti più attesi ci sono due italiani, Lucio Corsi e Gabry Ponte, che gareggia per San Marino.

Lo stage che vedremo in Svizzera
Le ultime 10 vittorie
Ma chi ha dominato la gara negli ultimi dieci anni? Riascoltale nella nostra playlist! Dall’iconica Conchita Wurst, trionfatrice nel 2014 con “Rise Like a Phoenix”, al ritorno di Loreen nel 2023 con “Tattoo”, passando per la stravaganza di Netta con “Toy” nel 2018 e la ballata struggente di Duncan Laurence “Arcade” nel 2019, l’Eurovision ha regalato momenti indimenticabili.
Tutti i vincitori dell’ultimo decennio
2014: Conchita Wurst (Austria) – Rise Like a Phoenix
2015: Måns Zelmerlöw (Svezia) – Heroes
2016: Jamala (Ucraina) – 1944
2017: Salvador Sobral (Portogallo) – Amar pelos dois
2018: Netta (Israele) – Toy
2019: Duncan Laurence (Paesi Bassi) – Arcade
2020: Edizione cancellata per la pandemia
2021: Måneskin (Italia) – Zitti e buoni
2022: Kalush Orchestra (Ucraina) – Stefania
2023: Loreen (Svezia) – Tattoo
2024: Nemo (Svizzera) – The Code
Noi vittoriosi per tre volte
Se l’Italia ha alzato il trofeo tre volte nella sua storia (Gigliola Cinquetti nel 1965, Toto Cutugno nel 1991 e Måneskin nel 2021), altri paesi si sono affermati con una frequenza impressionante. La Svezia, ad esempio, con Loreen nel 2023 ha eguagliato il record dell’Irlanda con sette vittorie totali. Chi sarà il prossimo a scrivere il proprio nome nella storia dell’Eurovision? L’appuntamento è fissato a Basilea, dal 13 al 17 maggio 2025: tra esibizioni spettacolari, look eccentrici e colpi di scena, lo spettacolo è assicurato!
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Riascolta tutte (ma proprio tutte) le canzoni di Sanremo 2025!
Riascoltale qui per rivivere le emozioni di una settimana festivaliera che ha lasciato il segno nell’attuale panorama della musica italiana.

Archiviato Sanremo 2025, la domanda sorge spontanea: cosa rimarrà di questa edizione oltre ai trionfi nei dati Auditel? Per quanto riguarda le canzoni, servirà tempo per capire quali resteranno nelle playlist degli italiani. Sicuramente una frase che ha già fatto discutere: “Tutta l’Italia, tutta l’Italia, tutta l’Italiaaa!” Un tormentone? Forse, ma più probabile che resti un ricordo tra il trash e il grottesco.
Sul fronte dei brani in gara, la sensazione è stata la stessa: pochi brani hanno colpito davvero al primo ascolto, mentre gli artisti si sono mossi in una comfort zone fatta di racconti personali e introspezione. Una edizione che ha puntato tutto sul mantra “pensiamo alla musica”, ma l’impressione è che abbia volutamente evitato qualsiasi riferimento alla realtà esterna, rinchiudendosi in una bolla autoreferenziale. Certo, gli ascolti hanno premiato questa scelta, ma il vero punto è un altro: questo Festival lascerà qualcosa di davvero memorabile?
Proviamo a riascoltare a mente fredda tutte le canzoni… per vedere – come cantava Enzo Jannacci – “l’effetto che fa”…
Forse lo scopriremo solo tra un anno, quando commenteremo Sanremo 2026 con lo smartphone in mano, cercando di ricordare ciò che ci ha davvero emozionato. Ma per ora, la risposta sembra chiara: molto poco.
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