Benessere
Amare con cautela: quando il cuore è pronto, ma la paura è più forte!
L’amore, spesso celebrato come uno dei sentimenti più nobili e gratificanti, può anche essere il terreno fertile per una profonda e complessa paura: la fobia di innamorarsi, ovvero la Filofobia. Questa è una realtà che molti individui affrontano, dove l’idea stessa di aprirsi emotivamente e vulnerabilmente a un’altra persona scatena un senso paralizzante di ansia e terrore.

Le radici di questa fobia possono affondare in esperienze passate di dolore e abbandono, lasciando cicatrici emotive che rendono difficile fidarsi e aprirsi nuovamente. La paura di essere feriti o delusi può diventare un muro invalicabile che impedisce il libero fluire delle emozioni.
Per coloro che combattono questa battaglia interna, le relazioni possono diventare un labirinto emotivo, in cui cercare l’amore diventa un viaggio tortuoso attraverso paure e incertezze. L’idea stessa di innamorarsi può essere intesa come un pericolo imminente anziché come un dono prezioso.
La filofobia non è semplicemente una timidezza o un momentaneo nervosismo di fronte all’idea di innamorarsi, ma piuttosto un terreno emotivo fertile per una serie di ansie profonde e radicate. Chiunque incontri questa fobia può trovarsi intrappolato in un labirinto emotivo in cui il desiderio di amore è costantemente contrastato dalla paura paralizzante di essere ferito o abbandonato.
Attenti a non farsi male
Per coloro che lottano contro la filofobia, le relazioni possono diventare un campo minato emotivo, dove ogni passo avanti è accompagnato da una paura palpabile di perdita e dolore. L’idea stessa di intimità può diventare un incubo piuttosto che un sogno da realizzare.
Affrontare la filofobia richiede un coraggio straordinario e un lavoro interiore significativo. È un viaggio che può essere facilitato dalla guida di terapeuti esperti, dalla solidarietà di amici fidati e dalla pratica costante dell’auto-riflessione. Superare questa fobia richiede il coraggio di guardare dentro di sé, affrontare le proprie paure più profonde e imparare a fidarsi di nuovo, nonostante le ferite del passato.
In definitiva, la fobia di innamorarsi è una battaglia personale che richiede gentilezza, comprensione e compassione. È un viaggio verso l’accettazione di sé e verso la possibilità di aprire il cuore nuovamente, nonostante le cicatrici del passato.
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Benessere
Dal fondo del mare alla nostra tavola, le alghe della salute
Le alghe commestibili, spesso associate alla cucina giapponese, offrono un mondo di sapori e benefici per la salute che vanno oltre il sushi. Conosciute per le loro proprietà depurative e nutrienti, queste piante marine sono una risorsa preziosa, anche se non così diffuse nella cultura alimentare occidentale.

Le alghe commestibili, con la loro vasta gamma di varietà e benefici per la salute, stanno guadagnando sempre più popolarità anche al di fuori dei ristoranti giapponesi. Questi organismi marini, spesso trascurati nella cultura alimentare occidentale, offrono un’abbondanza di sapori e proprietà nutrienti che li rendono una risorsa preziosa per una dieta equilibrata e salutare.
Agar Agar – Il gelificante nutriente
L’agar agar, noto anche come Kanten in Giappone, è un gelificante derivato da alcune alghe commestibili. Utilizzato ampiamente nell’industria alimentare per la sua capacità di gelificare, l’agar agar è anche apprezzato per le sue proprietà nutrienti. Ricco di sali minerali e fibre dietetiche, questo gelificante è leggermente lassativo e può aiutare a ridurre il senso di fame, contribuendo così a una gestione del peso più efficace. Spesso impiegato nella preparazione di piatti estivi giapponesi come il Tokoroten e i Yokan, l’agar agar aggiunge una consistenza unica e benefici nutrizionali ai pasti.
Kombu – L’alleato della circolazione e della digestione
L’alga kombu, con il suo caratteristico colore marrone scuro, è rinomata per le sue proprietà benefiche sulla circolazione sanguigna e la digestione. Ricca di potassio e fosforo, questa alga è ideale per rafforzare il sistema immunitario e favorire il drenaggio dei liquidi. Il consumo regolare di kombu può migliorare il processo digestivo, prevenire la stitichezza e supportare una circolazione sanguigna ottimale. Utilizzato principalmente nella preparazione di zuppe e minestre, il kombu aggiunge non solo gusto, ma anche una dose extra di salute ai piatti.
Nori – Il tesoro del Sushi
Forse una delle alghe più conosciute al di fuori del Giappone, il nori è ampiamente utilizzato nella preparazione del sushi. Questa alga rossa è una fonte ricca di vitamine A e B12, proteine e acidi grassi essenziali. Oltre a conferire un sapore unico ai rotolini di sushi, il nori ha proprietà antianemiche, tonificanti e anti-age. Supporta l’equilibrio del colesterolo e della glicemia, contribuendo al benessere intestinale e alla salute generale dell’organismo.
Wakame – Il segreto della tiroide e del metabolismo
Molto diffusa nella cucina giapponese, la wakame è conosciuta per il suo alto contenuto di vitamine, proteine e sali minerali, in particolare iodio, calcio, magnesio e ferro. Grazie alla presenza di iodio, l’algua wakame è consigliata per riequilibrare l’attività della tiroide, aumentare il metabolismo e sostenere il benessere generale. Utilizzata principalmente nella preparazione della zuppa di miso e di altre pietanze, la wakame è una scelta nutriente e deliziosa per arricchire la propria dieta.
Spirulina – La Regina delle Alghe Azzurre: La spirulina, appartenente alla famiglia delle alghe azzurre, è un superfood rinomato per la sua eccezionale concentrazione di nutrienti. Di colore verde scuro grazie al suo contenuto di clorofilla, la spirulina è ricca di proteine, aminoacidi essenziali e grassi salutari. Con una predominanza degli omega-6 rispetto agli omega-3 e una elevata quantità di acido gamma linolenico, la spirulina supporta i livelli di colesterolo e trigliceridi nel sangue, contribuendo alla salute cardiovascolare e al benessere generale.
Hijiki – Il fortificante naturale
L’hijiki, un’alga dalle foglie cilindriche, nere e robuste, è una fonte straordinaria di calcio, potassio e ferro. Questa alga, con il suo sapore deciso e i suoi grandi pregi nutritivi, è particolarmente apprezzata per le sue proprietà tonificanti e purificanti. Consumata principalmente saltata in padella o immersa in pastella e fritta, l’hijiki è una scelta gustosa e nutriente per arricchire la propria alimentazione e migliorare la salute generale.
Benessere
Stress da notifiche: quando il cellulare ci rovina anche i giorni liberi
Secondo una ricerca dell’Università di Zurigo, l’iperconnessione genera stress continuo e disturbi del sonno. La soluzione? Disattivare le notifiche e imparare a distinguere l’urgenza dalla dipendenza.

Dovevamo rilassarci, e invece ci siamo fregati da soli. È l’effetto paradossale dello smartphone, che anche nei momenti di pausa riesce a trasformarsi in fonte di ansia. A confermarlo è una ricerca dell’Università di Zurigo, secondo cui le notifiche continue e l’abitudine compulsiva a controllare mail, chat e social avrebbero effetti negativi sulla qualità del riposo e sull’umore, anche nei giorni liberi.
Il problema non è solo la quantità di tempo passata al telefono, ma l’incapacità di staccare davvero. Ogni suono, vibrazione o pallino rosso attiva nel cervello un meccanismo di allerta che interrompe il ciclo di rilassamento. E quando le notifiche non arrivano, è ancora peggio: scatta l’ansia da “FOMO”, la paura di essersi persi qualcosa.
Il 67% degli intervistati ha dichiarato di controllare le app anche durante le vacanze, “per abitudine”. E oltre il 40% ammette di farlo di notte, “perché non riesce a dormire”. Il risultato? Stanchezza cronica, concentrazione ridotta e – paradossalmente – una maggiore dipendenza dal dispositivo.
La soluzione? Semplice in teoria, difficile in pratica: disattivare le notifiche, stabilire orari offline, riscoprire il lusso del silenzio. E capire che non tutto ciò che squilla merita la nostra attenzione. A volte, la vera urgenza è tornare a respirare.
Benessere
Estate rovente e pancione: tutti i consigli utili, realistici e salvavita per affrontare il caldo in gravidanza senza perdere la testa né i sensi

Quando la colonnina di mercurio sale e il pancione cresce, ogni gesto quotidiano può sembrare un’impresa. Ecco allora cosa fare, cosa evitare e come sopravvivere all’estate incinta senza trasformarsi in una sauna ambulante
La gravidanza ha i suoi momenti magici, certo. Ma diciamolo senza filtri: farla d’estate può trasformarsi in un piccolo inferno personale. Sudore, gambe gonfie, stanchezza moltiplicata per tre. E poi c’è quell’adorabile sensazione di avere un termosifone acceso sotto la pelle. Niente panico: con qualche accorgimento giusto, si può restare fresche, attive e persino sorridenti.
Il termometro non mente: quando il caldo diventa un nemico
Con il pancione che cresce, il corpo femminile diventa una centrale termica a tutti gli effetti. Aumenta il volume del sangue, si altera la percezione della temperatura e la sudorazione diventa più intensa. Il tutto mentre il mondo intorno si scioglie sotto il sole di luglio. Non è solo questione di disagio: il caldo eccessivo può causare cali di pressione, disidratazione, crampi, capogiri e un generale senso di spossatezza. Per chi è incinta, la priorità è mantenere il corpo fresco e ben idratato, senza cedere alla tentazione di restare chiuse in casa tutto il giorno con l’aria condizionata a palla.
Acqua: l’amica numero uno (ma anche due e tre)
Bere è fondamentale, ma durante la gravidanza diventa quasi un atto militante. Il corpo ha bisogno di almeno due litri di acqua al giorno, anche se non si ha sete. E no, le bibite zuccherate con ghiaccio non valgono. L’acqua semplice, fresca ma non ghiacciata, è la soluzione migliore. Meglio ancora se si aggiunge qualche fetta di limone, cetriolo o menta per variare un po’ il gusto e stimolare l’idratazione. I succhi di frutta? Solo se naturali e senza zuccheri aggiunti. E già che ci siamo: ridurre il sale è una scelta furba per contenere la ritenzione idrica e non trasformare le caviglie in zampogne.
Vestirsi bene, ma soprattutto leggero
No, non è il momento per outfit elaborati, tessuti sintetici o jeans stretti. In estate, il corpo incinto chiede vendetta se lo si costringe in abiti aderenti o poco traspiranti. Cotone, lino e viscosa sono le parole d’ordine, così come abiti larghi, morbidi, dalle tonalità chiare. Un vestito lungo, una camicia ampia, un paio di sandali comodi (con una minima zeppa, per non schiacciare la schiena) e si è pronte per affrontare anche i 35 gradi. Il reggiseno? Solo se necessario. E che sia senza ferretto.
Uscire sì, ma scegliendo il momento giusto
L’idea di chiudersi in casa dalle 9 alle 18 non è sempre realistica, ma nemmeno sfidare il sole a mezzogiorno è una scelta vincente. Il corpo in gravidanza ha bisogno di ritmi più lenti, ombra e pause. Le uscite devono essere strategiche: mattina presto o tardo pomeriggio, quando il sole è meno feroce. E mai senza cappello, occhiali e una bottiglietta d’acqua a portata di mano. Camminare fa bene, certo, ma con criterio. Meglio ancora se si sceglie un parco, un viale alberato o qualsiasi zona con un minimo di ventilazione.
Gambe gonfie e piedi che urlano: ecco cosa fare
Le caviglie si gonfiano? I piedi sembrano lievitati? Normale. Ma non per questo bisogna subirlo in silenzio. Un trucco semplice è tenere le gambe sollevate ogni volta che ci si ferma, anche con un paio di cuscini sul divano. I massaggi linfodrenanti (se autorizzati dal medico) possono aiutare moltissimo. Così come un pediluvio serale con acqua fresca e qualche goccia di olio essenziale alla menta o lavanda. E attenzione alle scarpe: la comodità deve vincere sulla moda. Sandali troppo piatti o troppo rigidi sono nemici giurati del benessere estivo.
Mangiare meno, mangiare meglio
L’appetito cambia, la digestione rallenta, e il caldo peggiora tutto. In estate, la parola d’ordine è leggerezza. Meglio piccoli pasti frequenti che grandi abbuffate. Frutta fresca, verdura cruda, cereali integrali e proteine leggere sono le alleate perfette. Evitare fritti, cibi molto salati o elaborati, e scegliere piatti freschi e semplici è un gesto che il corpo ringrazierà subito. Il gelato va bene, ma con moderazione e magari scegliendo quello artigianale alla frutta. E se si sogna una granita, che sia fatta in casa con ingredienti naturali: zero coloranti, tutto gusto.
Movimento sì, sudata no
Fare attività fisica in gravidanza è consigliato, ma sotto il sole di luglio, anche una camminata può sembrare una maratona. Meglio scegliere orari freschi e attività dolci: nuoto, yoga prenatale, stretching. La piscina è una benedizione: toglie peso dalla schiena, rinfresca, fa bene alla circolazione. Anche solo restare a mollo, se fatto con regolarità, può fare miracoli. L’importante è ascoltarsi: se si suda troppo, ci si sente stanche o affaticate, si rallenta o si smette. Nessuna competizione, solo benessere.
Il sonno estivo, questo sconosciuto
Dormire bene è già un’impresa quando si è incinte. Farlo con 30 gradi notturni può diventare leggenda. Il ventilatore (non puntato addosso) è una buona idea. L’aria condizionata va bene, purché mantenuta intorno ai 24-26 gradi. Indossare il minimo indispensabile, usare lenzuola in cotone leggero e tenere accanto al letto una borraccia fresca aiuta. Anche una doccia tiepida prima di dormire può abbassare la temperatura corporea e rendere più facile addormentarsi. Ma soprattutto: se il sonno non arriva, pazienza. Si legge, si ascolta musica, si aspetta. Fa parte del gioco.
L’umore va a picco? È tutto normale
Caldo, ormoni, stanchezza, mal di schiena, vestiti che stringono, sonno ballerino: a un certo punto anche la pazienza vacilla. Gli sbalzi d’umore sono fisiologici, ma l’estate li amplifica. La strategia migliore è prendersi sul serio senza prendersi troppo sul serio. Concedersi pause, dire qualche no, ritagliarsi piccoli momenti di benessere. Un gelato mangiato lentamente, una telefonata a un’amica che non giudica, una serie tv trash da guardare sdraiate come foche. A volte basta poco per respirare meglio, anche se fuori ci sono 38 gradi all’ombra.
Niente fumo, nemmeno per finta
Con il caldo che amplifica ogni fastidio e la gravidanza che rende tutto più delicato, fumare – attivamente o passivamente – è un rischio che non vale mai la pena. Il fumo aumenta la disidratazione, peggiora la circolazione e, inutile dirlo, danneggia il feto. Anche stare accanto a chi fuma può risultare pesante, soprattutto nei luoghi chiusi o poco ventilati. Meglio evitarlo senza sensi di colpa: non è questione di capricci, ma di salute vera. E se qualcuno storce il naso, si può sempre dare la colpa agli ormoni.
E quando proprio non ce la si fa più
Ci sono giorni in cui anche mettere le ciabatte sembra faticoso. Succede. L’unica vera regola è non forzarsi. Se il corpo chiede riposo, si riposa. Se serve stare ferme davanti al ventilatore con i piedi in una bacinella, lo si fa. Ogni donna ha il suo modo di affrontare l’estate incinta, e non ne esiste uno giusto per tutte. L’unica cosa importante è ascoltarsi, rallentare, chiedere aiuto se serve e ridere, quando si può. Perché anche col pancione, il sudore e la voglia di urlare, resta comunque un’estate da ricordare. Anche solo per averla superata.
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