Beauty
Capelli di primavera: via il grigio inverno, sì a tagli netti e colori leggeri
Le tendenze capelli della primavera 2025 puntano tutto sul contrasto: tagli netti, frange decise, nuance luminose che cancellano il grigiore dei mesi freddi. Il segreto? Liberarsi del superfluo, anche tra le ciocche. E non temere il cambiamento.

C’è un momento preciso in cui ti accorgi che è primavera: quando guardi i tuoi capelli allo specchio e non ti somigliano più.
Troppo pieni, troppo spenti, troppo “invernali”. E allora si comincia: si taglia, si colora, si cambia. Perché la primavera, più che una stagione, è una scusa perfetta per lasciare andare ciò che non serve più. A partire dalla testa.
I saloni sono già in fermento. Le richieste? Tagli netti, geometrici, puliti. Dopo mesi di chiome lunghe lasciate crescere senza controllo sotto cappelli e sciarpe, ora si torna a scolpire. Il bob resta un classico, ma si fa asimmetrico, con ciocche più corte davanti o linee diagonali che incorniciano il viso. Chi osa di più sceglie il pixie cut, corto, maschile, deciso — ideale per chi vuole azzerare tutto e ripartire.
E poi c’è il grande ritorno della frangia, ma mai banale: lunga e spettinata, oppure drittissima da Cleopatra. Non una via di mezzo. Come se i capelli chiedessero chiarezza.
Ma il vero colpo d’occhio lo fanno i colori. Addio castani piatti e biondi cenere: la primavera 2025 è tutta un gioco di riflessi. I biondi si fanno miele, con pennellate calde e cremose, i ramati tornano protagonisti e i castani si ravvivano con tocchi dorati o cioccolato fondente, da modulare su base naturale. Per le più audaci, c’è anche il copper rose, un rame con riflessi rosa che sembra uscito da un giardino in fiore.
E non è solo estetica. I capelli, in questa stagione, recitano il ruolo simbolico del cambiamento. Liberarsi delle doppie punte è come buttare i cappotti vecchi. Sfoltire è togliersi pesi di dosso. Illuminare è dichiarare guerra alla stanchezza.
Un consiglio? Affidarsi a un bravo colorista, ma soprattutto smettere di chiedere “ritocchi”. La primavera vuole trasformazioni vere. Non ti piacciono più i tuoi capelli? Non tentare di “aggiustarli”. Rifalli da capo.
Per chi non vuole tagliare, resta sempre la via del trattamento rigenerante. Maschere nutrienti, cheratina, lucidature intense: tutto ciò che restituisce corpo e brillantezza va bene, purché sia naturale e di qualità. Ma attenzione ai falsi miracoli: se i tuoi capelli sono stanchi, non li puoi rianimare con una lozione miracolosa da pochi euro. Serve tempo, attenzione, e magari anche il coraggio di tagliare tutto e ricominciare.
In fondo, l’ha detto anche Coco Chanel: “Una donna che si taglia i capelli è una donna che sta per cambiare la sua vita”. E la primavera non chiede altro.
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Benessere
Le coccole fanno la differenza: l’affetto materno indispensabile per il successo degli adulti
Uno studio su oltre 2.200 gemelli britannici dimostra che l’amore ricevuto nell’infanzia influisce su apertura mentale, disciplina e gentilezza. Investire nei genitori significa creare una società migliore.

Si è sempre sospettato che l’amore ricevuto nell’infanzia e le coccole ricevute avessero un impatto duraturo sulla vita adulta. Oggi la scienza conferma quello che il cuore già sapeva: le coccole contano, eccome. Non si tratta solo di donare momenti di felicità ai bambini, ma di creare basi solide per una personalità equilibrata, capace di affrontare le sfide della vita con maggiore serenità. Uno studio condotto su oltre 2.200 coppie di gemelli britannici e pubblicato dall’American Psychological Association ha analizzato gli effetti del “calore materno” ricevuto tra i 5 e i 10 anni. La conclusione è che i bambini cresciuti in un ambiente ricco di affetto sviluppano tratti della personalità associati al successo e al benessere nella vita adulta.
Il legame tra coccole e personalità
Per comprendere il fenomeno, i ricercatori hanno adottato un metodo innovativo: osservare gemelli identici cresciuti nella stessa famiglia, ma che avevano ricevuto diversi livelli di affetto materno. Questa strategia ha permesso di eliminare fattori genetici e ambientali comuni, isolando l’effetto diretto dell’amore ricevuto. Le madri sono state analizzate mentre parlavano dei loro figli, registrando il tono di voce, l’empatia e l’entusiasmo con cui si esprimevano. Le espressioni cariche di affetto, come “è il mio raggio di sole“, indicavano un alto livello di calore materno, mentre le dichiarazioni più distaccate o critiche rivelavano un coinvolgimento minore. I risultati hanno mostrato che i gemelli cresciuti con maggiore affetto sviluppavano una maggiore apertura mentale, curiosità, disciplina e gentilezza. Tutti tratti fondamentali per il successo nella vita.
Un impatto duraturo sulla società
Questa ricerca non si limita a spiegare come l’affetto influenzi i singoli individui, ma offre spunti cruciali per la società nel suo insieme. Un bambino cresciuto in un ambiente amorevole ha più probabilità di diventare un adulto equilibrato, produttivo e capace di contribuire al miglioramento della comunità. Investire nel supporto ai genitori diventa quindi un investimento per il futuro di tutti. Politiche di sostegno economico, programmi per migliorare la salute mentale dei genitori e iniziative per rafforzare i legami familiari potrebbero avere effetti positivi su larga scala.
Benessere
Clima pazzo, corpo stressato: tra giornate estive e grandinate, ecco perché ci sentiamo spossati
L’alternanza di giornate quasi estive e improvvisi ritorni del freddo, pioggia e grandine inclusi, sta mettendo a dura prova non solo gli armadi ma anche il nostro equilibrio fisico e mentale. E i meteopatici lo sentono più degli altri.

Un giorno stai in maniche corte a goderti il sole come fosse luglio. Quello dopo, ti svegli con il cielo plumbeo, il vento tagliente e l’ombrello in mano, mentre la grandine imbianca marciapiedi e parabrezza. Se ti senti spossato, nervoso, insonne o perennemente raffreddato, sappi che non sei solo. La colpa è del clima impazzito di questa primavera 2025, un’altalena di temperature che confonde il meteo, il guardaroba e soprattutto l’organismo.
Il corpo non fa in tempo ad adattarsi
Il nostro corpo è progettato per adattarsi ai cambiamenti stagionali graduali. Primavera ed estate non dovrebbero essere un interruttore on/off. Ma quest’anno, lo sbalzo è continuo: si passa da massime di 28 gradi a piogge torrenziali nel giro di ventiquattr’ore. Il risultato? Il sistema immunitario si affatica, la circolazione si scompensa e il ritmo sonno-veglia salta come una puntina sul vinile.
Gli esperti parlano di “stress termico”, una condizione in cui il nostro organismo si trova in costante stato di allerta per adattarsi alle escursioni climatiche. Con conseguenze ben visibili: mal di testa, pressione ballerina, irritabilità, affaticamento cronico. Il corpo non sa più se deve raffreddarsi o riscaldarsi. E il cervello, di riflesso, va in tilt.
Meteopatia: quando il tempo comanda l’umore
Chi è più sensibile di altri – i cosiddetti meteopatici – in questo periodo vive una piccola odissea. L’umore segue le nuvole, la voglia di fare scompare sotto la pioggia, mentre l’ansia aumenta al primo tuono. L’oscillazione atmosferica colpisce la serotonina e la melatonina, ormoni che regolano il benessere e il sonno. Così ci si ritrova a dormire male e a svegliarsi peggio, con la sensazione di non avere mai energie a sufficienza.
E non è suggestione: studi scientifici confermano il legame tra le condizioni meteorologiche estreme e i disturbi del tono dell’umore. In particolare, sono le persone ansiose, depresse o soggette a stress a soffrirne di più.
I rimedi per sopravvivere al meteo altalenante
Non possiamo controllare il tempo, ma possiamo aiutare il nostro corpo a reagire meglio. Prima regola: idratarsi molto, perché il caldo improvviso disidrata senza accorgersene. Poi, cercare una routine regolare per i pasti e il sonno, anche se fuori cambia tutto. Una passeggiata alla luce naturale – anche tra una pioggia e l’altra – aiuta a ristabilire il ritmo circadiano.
Anche l’alimentazione gioca un ruolo chiave: privilegiare frutta e verdura di stagione, ricche di vitamine e antiossidanti, può rafforzare il sistema immunitario. Infine, se proprio ci si sente scarichi, meglio non colpevolizzarsi: a volte basta un po’ di dolcezza con se stessi per attraversare indenni anche la primavera più pazza di sempre.
Salute
Allergie di primavera, come sopravvivere alla stagione più amata (e odiata)
inite, occhi che bruciano, mal di testa e stanchezza cronica: se anche per te la primavera è sinonimo di allergie, è il momento di scoprire come affrontarla con rimedi nuovi e soluzioni intelligenti che migliorano davvero la qualità della vita

Per molti è la stagione più bella dell’anno: giornate più lunghe, temperature miti, profumi nell’aria. Per altri, invece, la primavera è un incubo che inizia con uno starnuto e finisce con le occhiaie da antistaminico. Se anche tu fai parte del club degli allergici stagionali, sappi che non sei solo: secondo l’ISS, in Italia almeno una persona su cinque soffre di allergie primaverili, e il numero è in costante aumento.
Ma perché succede? Il nemico numero uno è il polline, prodotto in grandi quantità da alberi come betulla, ontano, cipresso, ma anche da graminacee e parietaria. La risposta del sistema immunitario a questi allergeni è spesso spropositata: raffreddore, prurito, congiuntivite, asma. E se un tempo bastava chiudere le finestre, oggi non è più così semplice.
La buona notizia è che esistono strategie, vecchie e nuove, per vivere meglio anche in mezzo ai pollini.
La prima regola è la più banale e sottovalutata: conoscere il nemico. Tenere d’occhio i calendari pollinici (facilmente consultabili online) permette di sapere quando limitare le uscite, arieggiare la casa solo la mattina presto o la sera tardi, evitare parchi e prati nei giorni critici. Sembra poco, ma fa la differenza.
Chi è stanco dei farmaci può valutare una immunoterapia specifica, una sorta di “vaccino” contro l’allergia: si assumono per via sublinguale (o iniezioni) dosi crescenti di allergene per desensibilizzare l’organismo. Serve tempo, ma è una delle poche cure che agiscono alla radice.
Anche il lavaggio nasale quotidiano con soluzioni saline può aiutare: libera le vie respiratorie, rimuove gli allergeni, riduce l’uso di farmaci e migliora il sonno. Esistono ormai dispositivi semplici, pratici ed efficaci da usare a casa.
Sul fronte tecnologico, i purificatori d’aria di nuova generazione fanno miracoli in casa: filtrano pollini, polveri e persino virus, migliorando la qualità dell’aria in modo misurabile. Un’idea da valutare anche in ufficio, dove spesso le finestre restano chiuse ma i filtri dei condizionatori non vengono mai cambiati.
Non mancano i rimedi naturali (attenzione, non miracolosi ma utili): infusi di ortica, integratori a base di quercetina o vitamina C che agiscono come antistaminici naturali, spray a base di eufrasia per lenire la congiuntiva infiammata. Chiedi consiglio al medico o al farmacista: l’autoprescrizione fai-da-te è la peggior alleata dell’allergico.
E infine: non sottovalutare lo stress. È scientificamente dimostrato che l’ansia può peggiorare i sintomi allergici. Dormire meglio, mangiare sano, praticare yoga o meditazione può ridurre le crisi. Anche perché vivere con l’allergia non significa solo soffrire di naso chiuso, ma anche di stanchezza cronica, difficoltà di concentrazione, irritabilità. Tutti effetti collaterali che spesso non vengono considerati.
In sintesi? No, non è colpa tua se sei sempre esausto e gli occhi sembrano quelli di un panda. Ma con qualche accorgimento puoi evitare di passare altri tre mesi chiuso in casa con l’aspirapolvere in mano. E magari tornare ad amare la primavera, o almeno a tollerarla senza fazzoletti in ogni tasca.
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