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Moda e modi

Cinque look più strani del Met Gala 2024, il sottile limite tra il geniale e bizzarro

Abbiamo assistito ai momenti più memorabili del Met Gala 2024, dove il tema ufficiale è stato “Il Giardino del Tempo”, trasformando il tappeto rosso in un suggestivo prato. Tra gli abiti mozzafiato, ci sono stati anche alcuni momenti che hanno attirato l’attenzione per altri motivi.

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    Abbiamo già visto i look migliori del Met Gala 2024 di cui il dress code ufficiale è stato “Il Giardino del Tempo”. Le celebrità hanno attraversato un tappeto rosso che sembrava un incantevole prato. Tuttavia, non sono mancati i momenti che hanno catturato l’attenzione per altre ragioni.

    Doja Cat in lacrime neri con i glitter. Il make-up ricrea infatti l’effetto di un trucco sbavato, che cola lungo il viso dopo aver pianto. Le labbra sono nude, per dar ancora più risalto al trucco occhi. E un abito bianco fradicio. Come spiega dopo, l’effetto bagnato è stato dato dal gel per capelli spalmato su una maxi T-shirt lunga. Sotto il vestito nulla e a completare il look, un paio di sandali con tacco e plateau. Quasi quasi mi metto a piangere anch’io. Non è sicuramente un look da favola.

    Invece, Amanda Seyfried si è resa davvero favolosa, forse persino troppo! I suoi capelli argentei hanno fatto capolino sulla fronte con riccioli scolpiti e un effetto laccato, dall’allure anni ’20, ricordavano più serpenti. Un rossetto viola, probabilmente pensato per aggiungere un tocco di colore, ha sottolineato la pallida pelle dell’attrice 38enne. Piuttosto che una fata o una principessa, sembrava l’uomo di latta.

    Rimanendo sulla linea di mago di Oz, l’attrice inglese Gwendoline Christie assomigliava parecchio allo Spaventapasseri. Con il make-up polveroso, i capelli come paglia, sopracciglia sottili e le labbra in tono con il vestito. Christie ha abbinato il suo abito di velluto color mattone a un voluminoso cappotto da opera nero a strisce tinta unita.

    Rita Ora da poco ha celebrato il lancio della sua linea dei prodotti per i capelli ed eccola qua con un bob stropicciato, effetto bagnato, che sembra di aver sudato tantissimo. Ma non finisce qui, l’abito indossato ci riporta un po’ a quello di Dakota Johnson con questa “tenda” fatta a cascata di perline antiche, che lasciava il seno laterale, i fianchi, le gambe molto esposti. Sotto ha indossato un body color carne.

    FKA Twigs ha optato per un look personalizzato, composto da un avvolgente mantello in maglia color crema, realizzato con anelli di lana, indossato sopra un top corto e pantaloncini corti decorati di diamanti. La cantante britannica apparsa con dettagli luminosi applicati ovunque. La maggior parte della sua testa era rasata e coperta dagli strass e sul resto appariva un macramé delle treccine. Con tutto ciò ha fatto pensare più all apparenza aliena, però.

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      Maschera viso al succo di limone: il segreto per una pelle luminosa e purificata

      Pelle spenta o con impurità? Il succo di limone, ricco di vitamina C e proprietà astringenti, può essere la soluzione per un viso fresco e luminoso. Ecco come creare la tua maschera a casa.

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        Il succo di limone è un alleato prezioso per chi desidera un aspetto radioso e privo di imperfezioni. Grazie all’alto contenuto di vitamina C e agli acidi naturali, questa semplice maschera aiuta a illuminare la pelle, ridurre l’eccesso di sebo e minimizzare i pori dilatati. Facile da preparare a casa, la maschera al succo di limone è l’ideale per chi cerca un trattamento di bellezza naturale.

        Come preparare la maschera al succo di limone

        Ingredienti:

        • 1 cucchiaio di succo di limone fresco
        • 1 cucchiaio di miele (per un’azione idratante e lenitiva)
        • 1 cucchiaio di yogurt bianco naturale (opzionale, per un effetto esfoliante delicato)

        Preparazione:

        1. In una ciotola, mescola il succo di limone con il miele e, se preferisci, aggiungi lo yogurt.
        2. Applica la maschera sul viso pulito, evitando il contorno occhi.
        3. Lascia agire per 10-15 minuti, quindi risciacqua con acqua tiepida.

        Perché funziona?

        Il succo di limone è noto per le sue proprietà astringenti e schiarenti, perfette per combattere brufoli, macchie e rossori. Il miele agisce come emolliente naturale, mentre lo yogurt dona una leggera esfoliazione, lasciando la pelle liscia e rinnovata.

        Attenzione: Non esagerare con la frequenza. Data la natura acida del limone, è meglio usare questa maschera una volta a settimana per evitare irritazioni, soprattutto su pelli sensibili. E ricorda: meglio farlo alla sera o quando non hai in programma di esporti al sole subito dopo, perché il succo di limone può rendere la pelle fotosensibile.

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          Primavera, stagione perfetta per (ri)trovare il respiro con lo yoga

          Dopo mesi passati chiusi in ambienti riscaldati e routine statiche, la primavera diventa il momento ideale per riscoprire lo yoga. Non per modellare il corpo, ma per liberarlo. E per rimettere ordine nei pensieri. Bastano un tappetino, un’ora al giorno e la voglia di ascoltarsi davvero.

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            La primavera non è solo una stagione: è un invito.
            A scrollarsi di dosso il torpore invernale, a riaprire le finestre, a respirare più a fondo. E il corpo, che è sempre più saggio della testa, lo sa prima di noi. Ci chiede spazio. Movimento. Ritmo. Ed è qui che entra in gioco lo yoga, non come moda passeggera, ma come rito gentile per rientrare in contatto con sé.

            Dimenticate le posizioni acrobatiche da social o le stanze perfettamente illuminate in cui tutto sembra perfetto. Lo yoga primaverile è un’altra cosa. È stirarsi lentamente al mattino come fanno i gatti. È riaprire il torace dopo mesi chiusi su un computer. È riprendere possesso del respiro — e con lui del tempo, delle priorità, del presente.

            La primavera è il periodo ideale per (ri)cominciare. Non serve essere flessibili. Non serve saper stare sulla testa. Basta un tappetino, un angolo tranquillo e l’idea che il corpo non sia un nemico da domare ma un alleato da ascoltare. E magari anche l’umiltà di fare dieci minuti al giorno, se è tutto ciò che si ha. Perché anche dieci minuti, ogni giorno, fanno la differenza.

            Le sequenze migliori per questa stagione? Quelle che sbloccano il respiro e riattivano la colonna. Il saluto al sole, tanto per cominciare, ma anche le torsioni leggere, i piegamenti in avanti, le aperture del cuore. Non servono ore. Servono costanza e sincerità.

            A chi dice che non ha tempo, lo yoga risponde che non è il tempo a mancare, ma la priorità. E in primavera, quando tutto esplode di linfa e di voglia di nuovo, può essere il momento perfetto per rimettersi in centro. Non per cambiare, ma per tornare a casa.

            I benefici? I soliti — che però smettono di essere “soliti” quando li vivi. Migliora il sonno, si riduce la tensione muscolare, si calma il sistema nervoso, si respira meglio. E poi si scopre che, più del fisico tonico, è bello svegliarsi con la schiena che non fa male e la mente che non urla.

            La primavera fa il suo mestiere: fiorisce. Noi possiamo fare il nostro: respirare, distenderci, scioglierci un po’. Senza pretese, ma con presenza. Che poi è il vero miracolo dello yoga.

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              Dalla camomilla al velo di olio: i segreti della nonna per preparare la pelle al sole (senza sembrare una braciola abbrustolita)

              Altro che spray miracolosi e filtri da astronauta: per preparare la pelle al sole servono pazienza, costanza e quei piccoli gesti tramandati di generazione in generazione. Dal succo di carota al bagno d’avena, passando per scrub allo zucchero e oli lenitivi: i consigli di nonna tornano protagonisti, proprio quando ne abbiamo più bisogno.

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                C’è un momento preciso in cui capisci che la primavera ha vinto. Non è la fioritura degli alberi, né il cambio armadio. È quando ti viene voglia di stenderti al sole — magari sul terrazzo, magari ancora con i jeans — e senti la pelle pizzicare come se si stesse svegliando. Ecco, quello è il segnale. Il corpo chiede luce, ma pretende preparazione. E se la crema spf 50 è d’obbligo, prima ancora serve un gesto più antico, più delicato: prendersi cura della pelle con la saggezza di chi il sole lo rispettava, lo temeva, e lo aspettava tutto l’inverno.

                Uno scrub fatto in casa (che funziona davvero)
                Prima regola: mai esporsi se la pelle è ancora in “modalità coperta”. Troppo secca, opaca, ispessita. Per rinnovarla, basta un cucchiaio di zucchero (meglio se di canna), un filo d’olio d’oliva e qualche goccia di limone. Massaggiare con dolcezza sotto la doccia, a pelle umida. Risciacquare senza strofinare. Il risultato? Morbidezza immediata e una sensazione di freschezza che batte qualsiasi esfoliante da profumeria.

                Carota, l’abbronzatura comincia a tavola
                Nonna lo diceva sempre: “Vuoi il colore? Mangia le carote!”. E aveva ragione. Il betacarotene stimola la produzione di melanina e aiuta la pelle a difendersi dai raggi UV. Via libera anche a albicocche, mango, zucca e spinaci. Un’insalata al giorno, e il colorito arriva (senza scottarsi).

                Bagno d’avena per le pelli sensibili
                Se al primo sole la pelle reagisce con rossori e pruriti, niente panico. Un rimedio naturale e antichissimo è il bagno d’avena: basta avvolgere due cucchiai di fiocchi in una garza e lasciarli in infusione nell’acqua tiepida della vasca. Effetto calmante garantito, come una carezza.

                Camomilla e tè verde: tonici low cost
                Dimenticate i tonici al collagene da 60 euro. Dopo la pulizia del viso, un dischetto imbevuto di infuso freddo di camomilla o tè verde fa miracoli: lenisce, rinfresca e prepara la pelle alla crema protettiva. Se aggiungete qualche goccia di aceto di mele, aiutate anche il pH naturale.

                L’olio della sera
                Di giorno protezione, ma la sera? Olio. Non quello per friggere, ovviamente. Un velo d’olio di mandorle dolci o argan sulle gambe, dopo la doccia, è il passaggio finale per nutrire in profondità e rendere la pelle più resistente. Massaggiato bene, tonifica anche.

                Protezione sempre, anche se “è solo aprile”
                Ultimo consiglio, il più importante. Non è mai troppo presto per la protezione solare. Anche con il sole velato, anche in città. Il fattore non deve essere un optional: SPF 30 è il minimo sindacale se si sta fuori più di un’ora. E no, non vale dire “tanto mi scotto solo la prima volta”: la pelle ha memoria, e i danni si sommano.

                Il sole, quando lo rispetti, ti ringrazia
                C’era una generazione che prendeva il sole con l’olio Johnson’s, sì. Ma c’era anche chi metteva cappelli di paglia larghi come ombrelli e preparava decotti di malva per sfiammare le guance arrossate. Oggi abbiamo mille prodotti, mille filtri, mille promesse in tubo. Ma il segreto per convivere bene con il sole è sempre lo stesso: ascoltare il corpo, nutrire la pelle, e cominciare prima che sia troppo tardi.

                Che poi, come diceva nonna: “Il sole è come il vino: buono in piccoli sorsi, ma se esageri ti fa girare la testa”.

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