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Mistero

Cosa accomuna Filippo Turetta, l’assassino di Giulia, e Avril Lavigne? Non esistono!

Che cosa potrebbe mai unire Filippo Turetta, un ragazzo italiano accusato di omicidio, e Avril Lavigne, l’icona pop canadese? Apparentemente nulla, ma secondo le teorie cospirazioniste, entrambi sarebbero personaggi di fantasia. Turetta sarebbe un’invenzione dell’intelligenza artificiale, mentre Lavigne sarebbe stata sostituita da una sosia. Scopri di più su queste assurde teorie nel nostro articolo.

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    Cosa mai potrebbero avere in comune Filippo Turetta, un ragazzo italiano in carcere per l’orribile omicidio della fidanzata, e Avril Lavigne, l’iconica cantautrice canadese? Facile: nessuno dei due esiste. O meglio, secondo le ultime teorie cospirazioniste, sono entrambi frutto di elaborate macchinazioni. Turetta sarebbe una creazione dell’intelligenza artificiale, mentre Lavigne sarebbe stata sostituita da una sosia.

    Le fantasie dei teorici del complotto

    Le teorie sulla sostituzione di persone sono un grande classico delle cospirazioni. I complottisti sono convinti che molte celebrità siano state rimpiazzate da sosia. Esempi famosi includono Paul McCartney, che secondo alcuni non sarebbe più lui dal 1966. Le case discografiche, sempre secondo questi illuminati, non tollererebbero le svolte artistiche dei loro artisti e li sostituirebbero con fantocci per massimizzare i profitti. Avril Lavigne sarebbe stata rimpiazzata dalla sua presunta sosia, Melissa Vandella. Lavigne, ironica come sempre, ha scherzato sull’argomento in una recente intervista: “Potrebbe andare peggio, dai, la cosa mi diverte”.

    Filippo Turetta: una creazione dell’AI?

    Il caso di Filippo Turetta è ancora più torbido. “Avete mai visto una sua foto dopo l’arresto?”, chiedono i teorici del complotto. La risposta è no, il che secondo loro basta per dimostrare che sia tutta un’invenzione. Le poche immagini di Turetta circolate sarebbero state generate dall’AI, un’ipotesi già smentita, ma perché fermarsi di fronte a una smentita ufficiale quando si può vivere nell’affascinante mondo della cospirazione?

    Persino i familiari della vittima, Giulia Cecchettin, sarebbero attori ingaggiati. Ma perché mai? Ogni volta che succede un fatto di cronaca violento, c’è sempre qualcuno pronto a sostenere che sia tutto finto. Secondo i cospirazionisti, è il deep-state a creare queste narrazioni, falsificando foto e video e ingaggiando comparse per recitare una parte. Un sacco di tempo perso, direte voi? Sciocchi! risponderebbero i sostenitori delle contro-narrazioni.

    I veri obiettivi delle cospirazioni

    Perché chi controlla il mondo dovrebbe fabbricare stragi e tragedie? Facile: A) per giustificare una stretta sul possesso delle armi (così, quando vi verranno a prendere, non potrete difendervi); B) per approvare leggi che vi privino delle vostre libertà fondamentali; C) per contribuire al caos generale, rendendo la società più debole e manipolabile.

    Nel caso dei femminicidi, il riferimento è sempre l’ipotesi B. I complottisti vedono il femminicidio come un reato “sbagliato” perché mina l’uguaglianza tra uomo e donna. “E il maschicidio allora?” vi risponderebbero. Peggio ancora, metterebbe in discussione il modello patriarcale di famiglia che, secondo loro, le perfide élite liberal vogliono smantellare.

      Mistero

      La Città Eterna? Scomparirà col suo ultimo Papa. Parola di profezia!

      La profezia di Malachia è un testo davvero affascinante che ha fatto arrovellare fior di catastrofisti. La fine di Roma è imminente: scomparirà con il suo ultimo Papa.

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        Dopo Papa Francesco Roma scomparirà. Non c’è nessun punto di domanda alla fine della precedente frase. E’ certo. La Città Eterna con la morte di Papa Bergoglio è destinata a scomparire nel nulla.

        Città Eterna tra mistero e terrore

        Questa terribile profezia aleggia da secoli sulla sua storia. E unisce in un filo di terrore e di mistero la fine dei papi (con Papa Francesco) e la possibile distruzione della Capitale. Questa predizione è attribuita a Malachia O’Morgair, cattolico irlandese abate e Arcivescovo di Armagh vissuto tra il 1095 e il 1148. L’abate scrisse la Profezia di Malachia (il cui titolo originale in latino sarebbe Prophetia Sancti Malachiae Archiepiscopi, de Summis Pontificibus). Si tratta di un testo contenente 112 brevi motti in latino con la descrizione dei papi (compresi alcuni antipapi) a partire da Papa Celestino II, eletto nel 1143.

        Una descrizione molto particolare

        Alla fine dei brevi motti, la Profezia di Malachia presente un testo in latino che prevede la sciagura che si dovrebbe abbattere su Roma. Durante il pontificato – si legge – di un certo Petrus Romanus, e della distruzione di una città dai sette colli nel Giudizio Finale. Si tratta di un testo enigmatico che ha alimentato l’immaginario catastrofista per le sue attribuzioni ai vari papi, alcune delle quali sembrano corrispondere con la realtà. Tuttavia, questo manoscritto va analizzato con discernimento, distinguendo tra le attribuzioni fino all’anno 1590, che corrispondono con i papi dell’epoca dell’autore sconosciuto, e quelle successive, che sono più arbitrarie e speculative. Di seguito alcuni esempi emblematici.

        Giovanni Paolo I: De medietate Lunae

        Il motto “De medietate Lunae” si riferisce a Giovanni Paolo I, il cui pontificato brevissimo corrisponde a una fase lunare. Questa attribuzione sembra suggestiva e ha destato molto interesse.

        Giovanni Paolo II: De labore solis

        Il motto “De labore solis” è particolarmente intrigante. Gli interpreti hanno associato Giovanni Paolo II a questo motto in due modi. Primo attraverso le eclissi solari che coincisero con la sua nascita e morte, e tramite un riferimento all’eliocentrismo di Copernico, proveniente dalla stessa Cracovia di Giovanni Paolo II. Secondo si aggiunge un curioso collegamento con la facoltà di Magia di Cracovia e il leggendario dottor Faust.

        Benedetto XVI: De Gloria olivae

        De Gloria olivae” è stato inizialmente interpretato come il presagio di un papa nero. Tuttavia, con l’elezione di Benedetto XVI (Joseph Ratzinger) l’attenzione si è spostata sul nome Benedetto, collegato agli Olivetani, e sul suo stemma raffigurante un moro incoronato. Questa attribuzione ha generato molte interpretazioni, anche se alcune sembrano forzate.

        L’ultimo motto: in persecutione extrema S.R.E. sedebit

        L’ultimo motto, “In persecutione extrema S.R.E. sedebit”, ovvero “Siederà durante l’ultima persecuzione della Santa Romana Chiesa” ha scatenato numerose speculazioni. Il soggetto potrebbe essere il Papa o la Santa Romana Chiesa, e si presume che si riferisca a Francesco I, suggerendo che il suo pontificato potrebbe essere l’ultimo secondo la profezia. Che continua con una descrizione più dettagliata: “Pietro Romano, che pascerà il gregge fra molte tribolazioni; passate queste, la città dai sette colli sarà distrutta e il tremendo Giudice giudicherà il suo popolo. Fine.

        La profezia dei Papi dopo una visione

        La famosa di Malachia fu pubblicata per la prima volta nel 1595 dallo storico benedettino Arnoldo Wion, conosciuto anche come Arnoldo de Wyon, fu editore e monaco cristiano francese. Si racconta che Malachia stilò questa lista dopo una visione avuta nella Basilica di San Paolo a Roma. Il manoscritto sarebbe poi stato consegnato al Papa dell’epoca e depositato nell’Archivio Segreto Apostolico Vaticano, dove rimase dimenticato fino alla sua riscoperta da parte di Wion.

        Vero o falso. Imprevisti o probabilità?

        Molti storici ritengono che la profezia sulla Citta Eterna sia un falso, soprattutto perché non esisterebbe un manoscritto originale redatto dallo stesso Malachia. L’ipotesi più probabile è che si tratti di una speculazione. Che il testo possa essere stato creato per influenzare i conclavi papali o per fini economici. E nonostante questi legittimi dubbi sulla veridicità della profezia, continua a suscitare fascino e preoccupazione.

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          Mistero

          Tra fantasmi e freak show: la macabra risata del clown imbalsamato di Los Angeles

          Dopo la chiusura del California Institute of Abnormalarts, la mummia di Achile Chatouilleu, il clown che secondo le leggende continua a ridere e piangere nella notte, è stata venduta a un acquirente anonimo, alimentando ulteriormente il mistero che avvolge la sua inquietante figura.

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            Il California Institute of Abnormalarts, un mix tra nightclub e museo di stranezze nel cuore di North Hollywood a Los Angeles, è stato per anni il rifugio degli amanti del bizzarro e dell’inquietante. Ogni notte, dietro le porte di questo locale surreale, andavano in scena spettacoli degni dei migliori freak show, circondati da un arredamento che oscillava tra il macabro e il grottesco. I proprietari, Carl Crew e Robert Ferguson, avevano collezionato nel tempo una serie di cimeli straordinari, provenienti da ogni angolo del mondo, oggetti che raccontavano storie di stranezze e misteri.

            Tra le curiosità esposte, si trovavano punk in salamoia, il teschio del massone più piccolo del mondo, e persino il braccio mozzato del generale Claude de Lorraine. Ma l’attrazione principale, quella che attirava gli sguardi e alimentava le leggende, era senza dubbio il cadavere imbalsamato del clown Achile Chatouilleu.

            Morto nel 1912, Achile aveva lasciato precise istruzioni nel suo testamento: desiderava essere imbalsamato e continuare a far ridere, anche dopo la morte, esposto con il suo trucco e costume di scena. Questo desiderio fu esaudito, ma con il tempo la sua presenza divenne sempre più sinistra. Racconti di risate macabre e pianti soffocati provenienti dalla teca che lo custodiva alimentavano l’aura di mistero che avvolgeva il clown.

            Nonostante la sua fama e il fascino oscuro che esercitava, il California Institute of Abnormalarts chiuse definitivamente le sue porte nel luglio 2022. La chiusura del locale segnò la fine di un’era per gli appassionati del macabro, e la collezione di cimeli fu dispersa. Molti degli oggetti, tra cui il cadavere di Achile Chatouilleu, furono venduti a un acquirente anonimo, lasciando dietro di sé solo storie e leggende di un luogo che aveva saputo trasformare l’insolito in arte.

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              L’astronauta: “Inseguiti dai dischi volanti per un giorno e mezzo”!

              L’astronauta Franklin Story Musgrave, veterano della Nasa, ha gettato nuova luce sul mistero degli UFO, sollevando interrogativi fondamentali sull’esistenza di vita extraterrestre e sui fenomeni inspiegabili nello spazio.

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                Franklin Story Musgrave , medico astronauta della Nasa, ha gettato nuova luce sul mistero degli UFO, sollevando interrogativi fondamentali e stimolando un dibattito acceso tra esperti e appassionati. Il medico ha tenuto di recente una conferenza dando voce alle esperienze personali e alle riflessioni sul fenomeno degli UFO, stimolando un dibattito acceso tra esperti e appassionati. Come la sparizione e il ritrovamento di una chiavetta USB che pare contenesse immagini eloquenti sulla esistenza di entità aliene. Scatti, dunque, che derivano da missioni spaziali, superfici di altri pianeti di mondi sconosciuti che potrebbero essere stati fotografati.

                Un uomo concreto
                Musgrave, noto per la sua razionalità e il suo approccio scientifico, ha espresso un atteggiamento aperto nei confronti del fenomeno degli UFO, sottolineando l’importanza di esaminare in modo obiettivo e approfondito ogni segnalazione o avvistamento. Pur riconoscendo che molti avvistamenti di UFO possono essere spiegati con fenomeni naturali o artificiali terrestri, ha sottolineato l’importanza di mantenere una mente aperta e continuare a esplorare il mistero degli UFO.

                Il medico astronauta Franklin Story Musgrave

                Le dichiarazioni del colonnello Leroy Gordon citato nella conferenza del medico Musgrave
                “Ho visto oggetti nel cielo, che erano inseguiti da aerei, ma non erano come nulla che abbia mai visto prima”. Questa una delle dichiarazioni. Durante la sua missione nello spazio nel 1963, Cooper riferì di aver visto oggetti volanti non identificati mentre orbitava attorno alla Terra.

                Le dichiarazioni di Cooper hanno alimentato la speculazione e il dibattito sul tema degli UFO e dell’eventuale coinvolgimento di esseri extraterrestri nella vita sulla Terra.

                Alcune dichiarazioni di Leroy Gordon Cooper riguardo gli UFO
                “Non ho idea di cosa fossero, ma hanno smentito categoricamente ogni spiegazione convenzionale riguardante fenomeni atmosferici o spie straniere.”
                “Questi oggetti erano di colore metallico e di forma molto netta.”
                “La cosa più sorprendente è stata la velocità con cui questi oggetti sono scomparsi, senza lasciare traccia.” Queste sono solo alcune delle frasi pronunciate da Cooper riguardo agli avvistamenti di UFO che ha riportato durante la sua carriera astronautica.

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