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Giuliana De Sio: a Ballando con le stelle è stata una vera tortura

67 anni ottimamente portati, un talento naturale per la recitazione, Giuliana De Sio ripercorre la sua vita, sia privata che professionale, criticando in maniera aspra la sua esperienza a ballando con le stelle.

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    Giuliana De Sio presto tornerà in scena al Teatro Carignano con Cose che so essere vere, di Andrew Bovell. Tornando al suo primo amore, perchè lei è davvero un’attrice teatrale, anche se con un grande «conto in sospeso» con il cinema. In attesa di questo rientro si racconta ai media, con un riferimento particolare alla sua partecipazione a Ballando con le stelle.

    Un’attrice poliedrica

    Nata a Cava de’ Tirreni a 18 anni arriva a Roma carica di speranze ed entra nel mondo dello spettacolo televisivo, quello che a suo dire «coccola» di più rispetto al teatro, dove si è soli, a diretto contatto con il pubblico. «La mia cifra è il tragicomico» ci tiene a sottolineare, spiegando così la sua naturale predisposizione sia per i registri drammatici che per quelli più “leggeri”: come non ricordare, per esempio, la sua interpretazione del 1983 in Io, Chiara e lo scuro, a fianco di Giovanni Nuti.

    Il debutto in teatro in una piece femminista

    Ma il suo debutto, del quale è tuttora molto orgogliosa, lo fece in un sceneggiato – una volta le fiction si chiamavano così – sulla figura della scrittrice Sibilla Aleramo. Un esordio pazzesco con numeri da record: 20 milioni di spettatori su Rai 1. Primo sceneggiato a tema femminista, il clamore fu tale che il cast venne invitato nelle università a parlarne.

    L’esperienza di Ballando

    Nel corso di una sua recente intervista al quotidiano La Stampa, ha avuto parole critiche duramente per la sua ultima esperienza televisiva a Ballando con le Stelle. Un’esperienza che, nelle sue parole, «mi ha fatto capire di me più cose di quante non ne abbia comprese in 30 anni di analisi. Ero felice. Chiusa 4 mesi al 41 bis ballando 7 ore al giorno. La parte brutta era la trasmissione, una tortura, un luogo molesto. Non mi manca il senso dell’umorismo, ma lì sono stata umiliata in modo terribile. Mi ero messa in un pasticcio da servizio militare. Ho resistito, non metto Ballando tra le esperienze da buttare, dal punto di vista antropologico un grande studio. Fisicamente un disastro. Mi sono operata al tendine in seguito a un incidente in sala prove e ora non posso più giocare a tennis, sport che adoro».

    Ultimamente in un’intervista tv che vedremo presto

    De Sio racconta anche la sua partecipazione a Cose che so essere vere sotto la direzione di Valerio Binasco che debutterà il prossimo 7 ottobre. L’occasione è buona per entrare anche nel suo privato, svelando alcuni dettagli appartenenti alla sfera personale, anche se lei sulla questione ammette: «Ci vorrebbe uno speleologo dell’anima capace di scendere nelle viscere. Cercarli in scena, questi sentimenti, è doloroso».

    Un’opera sulla famiglia perfetta

    L’opera è un dramma familiare in cui interpreta «una donna qualunque che vuole mettere insieme una famiglia perfetta, un progetto impossibile da raggiungere. È la storia di gente qualsiasi, lo straordinario della normalità. Una famiglia disfunzionale che ignora di esserlo».

    Tema spinoso per lei

    Un tema – quello dei legami familiari – che per lei risulta essere molto delicato, costringendola a mettersi al confronto con un dramma estremamente personale: «Mio padre è andato via che avevo 11 anni, era considerato inutile da mia madre e dunque anche da noi figli. Mia madre era alcolista, molesta, a tratti violenta, non ci sentivamo accuditi. Mio padre si è risposato altre tre volte, mia madre anche e suo marito è stato il padre che non avevo avuto. Ma poi sono andata via da Cava de’ Tirreni e poi da Salerno».

    Tre aborti spontanei

    La sorella Teresa è un’affermata musicista: «Abbiamo preso strade diverse. Oggi siamo più unite, abitiamo nella stessa strada a Roma, ci sentiamo quotidianamente. Una conquista recente». Davvero si tratta di un argomento difficile da trattare, senza che lei ripensi al suo desiderio, mai realizzato, di creare una famiglia sua: «Ho avuto tre aborti spontanei ed è stato molto doloroso anche se riesco a metabolizzare gli eventi negativi, li sdrammatizzo, li depotenzio, sono cose che capitano ai vivi mi dico. Non li faccio tornare nella mia testa mai. Tranne quando qualcuno me li mette sotto gli occhi».

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      Miriana Trevisan ha scelto la castità: “Ho trovato un gruppo di preghiera”

      Miriana Trevisan ha deciso di abbracciare la castità, trovando una nuova serenità attraverso la fede e la partecipazione a un gruppo di preghiera. La ex showgirl ha spiegato come questa scelta sia nata dal desiderio di riscoprire la propria fede e di attendere il vero amore, rinunciando ai rapporti superficiali.

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        Miriana Trevisan, ex showgirl e volto noto della televisione italiana, ha confermato la sua decisione di abbracciare la castità. In una confessione a tutto tondo durante il programma “Storie di Donne al Bivio” con Monica Setta, ha spiegato le ragioni profonde che l’hanno portata a questa scelta di vita. Miriana ha raccontato di aver trovato una nuova serenità attraverso la fede e la partecipazione a un gruppo di preghiera, rinunciando ai piaceri della carne in attesa del vero amore.

        La motivazione dietro la scelta

        Miriana Trevisan ha risposto a una domanda diretta riguardo alla sua scelta di castità: “Il vero motivo di questa scelta è la grande fede che ho trovato. Sto frequentando un gruppo di preghiera. Sto ritrovando la mia fede in Gesù, nello Spirito Santo che in questo momento è qui con noi e anche in Dio. Questo mi ha fatto capire che ho una sensibilità particolare. Quindi essere toccata in un modo fine a se stesso non mi piace, non mi va e dopo sto male per un paio di giorni”.

        I tentativi di trovare l’amore

        Nonostante la scelta di castità, Miriana non ha rinunciato a cercare l’amore. Ha condiviso i suoi tentativi di trovare una connessione profonda e significativa: “I tentativi ci sono stati, ma anche un bacio mi brucia. Si dice ama il tuo prossimo come te stesso, non annulla te stesso per il tuo prossimo. Allora da un paio di anni ho fatto questa scelta”. Miriana ha descritto il gruppo di preghiera che frequenta come una sorta di chiesa carismatica, dove si canta, si balla e si prega intensamente ogni sera, ogni mattina e tutte le domeniche.

        L’impegno sociale e la ricerca del vero amore

        Oltre alla sua scelta di castità, Miriana si è impegnata nel sociale, offrendo supporto a donne e giovani: “Mi sono impegnata nel sociale, sono vicina alle donne e ai ragazzi”. Ha inoltre sottolineato come i suoi tentativi di non chiudersi completamente all’amore non siano andati bene: “Ovviamente ho tentato in questi anni di non chiudermi, c’è stato un bacio, ma non è andata bene. Ho visto che dopo, per due giorni non stavo bene, non aveva senso. Ho bisogno di amare ed essere amata, voglio essere pronta. Sto facendo una pausa anche con il mio corpo”.

        Miriana Trevisan ha raccontato la sua esperienza con sincerità e profondità, mostrando come la fede e la ricerca del vero amore possano influenzare le scelte di vita in modo significativo. La sua storia è un esempio di come la spiritualità e l’impegno personale possano portare a decisioni che, seppur controcorrente, riflettono un percorso di crescita interiore e serenità.

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          Personaggi

          Hai il cuore infranto? Chiedi aiuto a Cesare Cremonini, lui sa come fare…

          Durante il firmacopie del suo nuovo lavoro discografico, il cantautore bolognese si improvvisa estemporaneo terapeuta per disavventure d’amore…

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            Durante il firmacopie del suo ultimo album Alaska Baby, l’artista bolognese ha improvvisato una terapia di coppia con una fan di recente lasciata dal fidanzato. La ragazza – il suo nome è Marina – ha chiesto una dedica al suo ex ragazzo. «Ma l’hai lasciato tu?», le chiede lui. Marina risponde di no e Cremonini prende subito un foglio per scrivere all’ex: «Caro Salvatore, sono qui con Marina: pensaci bene…». La ragazza, contenta seppur con un filo di imbarazzo, lo ringrazia e lui aggiunge: «Se ti lascia pure dopo questa è un c…».

            Empatia e simpatia

            Cremonini, tornato da poco nei negozi col nuovo disco, ha dimostrato ancora una volta la sua capacità di unire empatia e ironia durante un firmacopie, che si è trasformato in un momento virale sui social. L’episodio ha visto il cantautore bolognese scrivere una lettera molto particolare, destinata all’ex fidanzato di una sua fan.

            La singolare iniziativa del cantante

            L’evento si è svolto in occasione del lancio del nuovo progetto discografico di Cremonini “Alaska Baby”, che ha attirato centinaia di fan desiderosi di incontrarlo. Tra loro, una ragazza ha deciso di condividere con il cantante un dettaglio della sua vita sentimentale: la recente fine della sua relazione con il fidanzato, Salvatore. Nonostante la fine dell’amore la ragazza ha voluto comunque dedicare uno dei dischi di Cremonini all’ex.

            Una lettera per l’ex della sua fan

            Il cantautore, anziché limitarsi a offrire qualche parola di conforto, prima le ha domandato se fosse sicura di fare questo regalo, e poi ha colto la palla al balzo e ha deciso di scrivere di proprio pugno una lettera motivazionale indirizzata all’ex della fan. Con una penna in mano e un sorriso divertito, Cesare ha iniziato a scrivere: “Salvatore, brutto… pensaci bene”, lasciando trasparire una chiara vena ironica.

            Il video ha raccolto migliaia di commenti

            Il video, pubblicato sui social poco dopo, si è trasformato in una “bomba” virale in pochissimo tempo, raccogliendo milioni di visualizzazioni e migliaia di commenti entusiasti. Mentre la missiva destinata a Salvatore è diventata un vero e proprio simbolo della proverbiale spontaneità del cantautore. Molti nei commenti si chiedono se l’ex fidanzato della fan avrà davvero ricevuto il messaggio e, soprattutto, se avrà seguito o meno il consiglio di Cremonini…

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              Fedez e il generale Vannacci faccia a faccia: “Si mangia la Schlein”, ma rifiuta la canna

              Tra elogi alla comunicazione di Vannacci e uno scambio surreale su una canna, l’incontro tra Fedez e il generale diventa uno show che mescola ironia e paradossi.

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                È finalmente arrivato il tanto chiacchierato incontro tra Fedez e il generale Roberto Vannacci. Dopo i complimenti del rapper all’eurodeputato leghista durante la trasmissione La Zanzara, dove aveva dichiarato che Vannacci “si mangia la Schlein” dal punto di vista comunicativo, i due si sono confrontati nella terza puntata del Pulp podcast, condotto da Fedez e Mr. Marra, online su YouTube da lunedì 9 dicembre.

                L’episodio, già anticipato sui social, promette scintille. Nelle storie pubblicate da Fedez, si vedono alcuni estratti dell’incontro, tra cui uno che ha già fatto discutere: il momento in cui il rapper offre una canna al generale. “Vuole fare un tiro?”, chiede Fedez con il suo consueto stile provocatorio. “Che cos’è, un sigaro?”, risponde con aria perplessa Vannacci. “No, è una canna, un blunt con dell’erba,” replica Fedez, ricevendo un netto “no” come risposta dal generale.

                Il loro confronto era stato annunciato già durante La Zanzara, quando Fedez aveva sorpreso tutti esprimendo apprezzamento per le capacità comunicative di Vannacci rispetto alla leader del Pd, Elly Schlein. “La Schlein non attecchisce, io da comunicatore guardo, non giudico, e comunicativamente parlando Vannacci è dieci spanne sopra,” aveva detto il rapper, suscitando una reazione di sorpresa da parte del generale, che aveva risposto: “Le parole di Fedez mi hanno lusingato, il mondo è proprio al contrario.”

                L’incontro nel podcast diventa quindi il terreno ideale per uno scontro dialettico tra due mondi apparentemente agli antipodi: l’icona pop e l’ex paracadutista. Mentre Fedez gioca a fare il provocatore, Vannacci mantiene un tono istituzionale, ma non privo di ironia, dimostrando di saper reggere il gioco.

                L’episodio mostra come il confine tra intrattenimento e politica sia sempre più sottile. Se Fedez usa la sua piattaforma per porre domande scomode e accorciare le distanze tra il pubblico e i personaggi pubblici, Vannacci dimostra di non essere estraneo ai meccanismi della comunicazione moderna, riuscendo a mantenere la sua posizione senza cedere alle provocazioni.

                Il Pulp podcast si conferma così un terreno fertile per confronti inaspettati e momenti surreali, e l’incontro tra Fedez e Vannacci è solo l’ultimo esempio di come il linguaggio pop possa incrociarsi con quello della politica. Resta da vedere quale sarà la reazione del pubblico e se il generale riuscirà davvero a “mangiarsi” la concorrenza comunicativa, come suggerito dal rapper.

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