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Personaggi

Morgan e Asia Argento: due dipendenze allo specchio. In mezzo la figlia Anna Lou

La figlia di Dario Argento è tornata a parlare del suo ex Morgan, padfe della sua Anna Lou. Per lei il musicista, nonostante varie traversie, rimane una delle persone più importanti della sua vita.

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    Quando la loro storia d’amore iniziò, furono in molti a definirli “fatti l’uno per l’altra”. Marco Castoldi in arte Morgan, musicista leader dei Bluvertigo e Asia Argento, attrice figlia d’arte del maestro del brivido italiano. Poi le cose sono andate come le cronache ci hanno raccontato in questi anni, costellate da colpi di scena di ogni tipo, riguardanti sia i vari scandali riguardanti lui e l’instabilità emotivo-caratterial-amorosa di lei.

    Una vera e propria manna per chi fa gossip

    Relazione da copertina tra due figure emblematiche della musica e della televisione italiana, travagliata e burrascosa la loro. Non solo una delle love story più in vista all’inizio del nuovo millennio ma, in un’epoca pre-social, anche una relazione che ha monopolizzato la stampa rosa e che ha continuato a far parlare di sé negli anni successivi, tra dibattiti in tribunale, reciproche accuse, chiarimenti e interviste che i diretti interessati continuano a concedere sul tema.

    Fidanzati per sei anni e genitori di una figlia

    L’Argento è stata fidanzata col cantautore dal 2000 al 2006 e nel corso della loro storia era nata anche Anna Lou Castoldi, primogenita a cui la madre ha voluto dare il nome della sorellastra scomparsa prematuramente nel 1994. “Ci siamo conosciuti da ragazzini, ne abbiamo passate di tutti i colori e resta una delle persone più importanti della mia vita e per lui proverò sempre affetto e amore incondizionato” ha detto Asia a proposito dell’ex partner.

    Secondo Asia, X Factor gli avrebbe impedìto di affrontare i suoi fantasmi

    Recentemente, i due hanno nuovamente acceso nuovamente il dibattito. Durante un’intervista a Verissimo, lei ha avuto modo di esprimere concreta preoccupazione riguardo alla salute mentale e alle dipendenze del suo ex compagno. Avendo modo di dire nel salotto della Toffanin che la sua carriera televisiva, in particolare la partecipazione a un programma come X Factor, non abbia certo giovato alla sua condizione. Esternazioni che hanno riacceso l’attenzione su un tema delicato: le dipendenze e il loro influsso sulle relazioni familiari.

    All’inferno e ritorno

    Asia è convinta che Morgan abbia bisogno di “toccare il fondo” per affrontare i suoi problemi di dipendenza. Secondo lei, proprio la presenza in programmi di successo – con l’amplificazione del clamore da parte dei fan – potrebbe avergli impedito di affrontare le sue difficoltà in maniera precisa. “Lui è fortunato ad avere una figlia così, ma non ne approfitta”, ha affermato, sottolineando l’importanza di un amore genuino e responsabile. L’intima speranza di Asia è, infatti, che l’amore di Anna Lou possa servire a salvare Morgan. Ma, come da lei sottolieato, rimane il fatto che devono essere i genitori a prendersi cura dei propri figli, non il contrario…

    Un padre assente

    Asia ha pure parlato di come, calata nel suo ruolo di madre, si sia trovata spesso a dover giustificare le assenze di Morgan dalla vita della loro figlia Anna Lou. Un elemento di forte peso negativa nella sua vita ed in quella, naturalmente, della ragazza, cresciuta senza una costante figura paterna. Queste sono dinamiche che non penalizzano infatti solo l’individuo, ma rivestono un profondo impatto anche sulle relazioni familiari allargate. In questi casi è necessario che i genitori siano totalmente consapevoli del loro ruolo e delle responsabilità che rivestono nei confronti dei figli.

    La reazione di Morgan, più forte di lui

    Riferendosi all’intervista con la Tiffanin, Morgan non ha resistito ad utilizzare i social media per esprimere il suo disappunto nei confronti di Asia. Accusandola a chiare lettere di ipocrisia, tirando in ballo il suo passato come utilizzatrice di varie sostanze e, in generale, mostrando disappunto sul modo in cui ha parlato di lui in pubblico. “Ma parla lei che fumava il brillantante?!”, ha scritto. Un triste siparietto che solleva per l’ennesima volta interrogativi su come le figure pubbliche affrontino le proprie vulnerabilità e le conseguenze delle loro azioni, sia per loro stessi che per le persone che gli vivono accanto.

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      Personaggi

      Carmen Russo, la figlia Maria si allena in spiaggia: “Altro che balletto, qui si tira in porta!”

      La showgirl osserva con orgoglio la figlia Maria Turchi palleggiare e tirare in spiaggia sotto il sole romagnolo. Il papà Enzo Paolo Turchi, assente per lavoro, si unirà presto alla famiglia. Tra calcio e relax, l’estate di Carmen ha il sapore delle cose semplici e felici.

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        Vacanza sportiva per Carmen Russo e sua figlia Maria. Le due si trovano a Milano Marittima per qualche giorno di mare, ma a sorprendere i bagnanti non sono solo i bikini di Carmen, bensì i tiri precisi e decisi di Maria Turchi, dodici anni e una passione per il calcio che cresce ogni estate. Niente danza classica o passi di tip-tap, come ci si aspetterebbe da figlia di ballerini. Maria, invece, ha scelto la via del pallone, e in spiaggia lo dimostra con palleggi e scatti da vera attaccante.

        Carmen la guarda con occhi pieni d’orgoglio, seduta sul lettino, mentre riprende i momenti migliori con lo smartphone. A chi si avvicina per fare una foto o chiedere se davvero Maria giochi a calcio, risponde sorridendo: “Sì, e ci dà dentro. Ha grinta da vendere. Io la sostengo, sempre. Anche se la sabbia non è proprio il suo campo ideale!”

        Assente il papà Enzo Paolo Turchi, impegnato con il lavoro, che però dovrebbe raggiungere madre e figlia nei prossimi giorni. Intanto Carmen si gode questo tempo tutto femminile, tra risate, granite e piccole partite improvvisate sul bagnasciuga.

        Una vacanza all’insegna della semplicità, fatta di cose vere: il sole, una mamma, una figlia e un pallone. E forse anche qualche sogno in cantiere, perché con un talento così, chissà che un giorno Maria non possa passare dal campo da spiaggia… a uno stadio vero.

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          Personaggi

          Achille Costacurta: “Ho provato a togliermi la vita, ma oggi sono rinato. Le droghe sono il demonio”

          Dopo anni segnati da droghe, risse e sofferenze, Achille Costacurta torna a parlare. In un’intervista racconta la detenzione, il tentato suicidio e la nuova vita lontano da Milano, oggi ritrovata tra le strade di Mondello. “Aiutare gli altri mi fa sentire le farfalle nello stomaco”.

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            Un anno fa era al centro della cronaca per aver pubblicato foto con marijuana e banconote sui social, accompagnate da insulti alla madre. Oggi Achille Costacurta, figlio di Martina Colombari e dell’ex calciatore Billy Costacurta, racconta una storia diversa. Una rinascita dopo un passato segnato da dipendenze, detenzione e dolore. E lo fa con sincerità, ripercorrendo il momento più buio: “Ho provato a togliermi la vita con sette boccette di metadone. L’equivalente di 40 grammi di eroina. Nessuno sa spiegarsi come io sia ancora vivo”.

            Aveva solo 17 anni quando, rinchiuso in un centro penale minorile a Parma, ha toccato il fondo. Era lì da un anno e sette mesi, dopo essere stato trovato con due coltelli nell’armadietto a scuola. “Non volevo fare del male a nessuno. Ero solo un ragazzino pieno di paranoie”. La vita dentro era durissima, racconta: “Se saltavi la colazione ti toglievano una sigaretta. Una volta un agente mi ha spezzato la sigaretta in faccia. Gli ho sputato, e mi hanno preso a schiaffi in una stanza. Ero solo un ragazzino”.

            Poi c’erano le droghe. “Per otto mesi ho fatto uso di mescalina, un allucinogeno messicano. Quando sei sotto ti senti Dio. Pensavo di aiutare il mondo. Regalavo le collane d’oro ai barboni, portavo i ragazzi che fumavano crack a casa a farsi una doccia. Ma in realtà mi stavo distruggendo. Le droghe sono il demonio. E il demonio ti prende e ti porta via”.

            Oggi, però, qualcosa è cambiato. Achille ha lasciato Milano, città che definisce “troppo carica di ansia”, e si è trasferito a Mondello, in Sicilia. “Qui la gente non giudica. Ti tende la mano, ti accoglie”. Un cambiamento radicale che lo ha aiutato a ricostruire il rapporto con i genitori e, soprattutto, con sé stesso. “Mi sento rinato. Non tocco più droghe e sto bene”.

            Il sogno ora è quello di aiutare gli altri. Lo dice con una frase che non lascia dubbi: “Vorrei aprire un centro per ragazzi con sindrome di Down. Aiutare gli altri mi fa sentire le farfalle nello stomaco”.
            Una storia difficile, ma anche una lezione di forza. E forse, stavolta, Achille ha davvero trovato la sua strada.

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              Fernanda Lessa, la caduta e la rinascita: «L’alcol era il mio rifugio, oggi sono grata per ogni boccone»

              Da mille euro al giorno spesi in droghe a una nuova vita grazie al SerT e all’amore di Luca Zocchi. «Non esiste cura, ma si può smettere».

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                Fernanda Lessa, volto iconico della moda a cavallo tra gli anni Novanta e Duemila, ha raccontato il lato oscuro della sua carriera in un’intervista al Corriere della Sera. Sulle passerelle più prestigiose del mondo, da Milano a New York, appariva come un simbolo di perfezione. Ma dietro le quinte si consumava una battaglia personale fatta di alcol, droghe e solitudine. «Nel weekend mi sfondavo di alcol e droghe. Mi aiutavano a non sentire la solitudine, ad alleggerire il fardello dei miei problemi. Tra il 2000 e il 2008 sono arrivata a spendere anche mille euro al giorno per farmi. Mentre l’alcol non bastava mai. Una combo devastante», ha confessato.

                Fernanda ha descritto un ambiente della moda vizioso e pericoloso. «Negli anni Novanta pippavano in molte, anche di più. Era un modo per non mangiare e dimagrire. Poi si andava in palestra a sudare», ha spiegato. Nonostante i tentativi della sua agenzia di tenerla lontana dalle cattive compagnie, la modella si è lasciata trascinare dagli eventi, perdendo punti di riferimento e ritrovandosi completamente sola.

                La svolta è arrivata solo quando ha deciso di chiedere aiuto. «Mi sono affidata al SerT e al supporto psicologico. Pian piano ho iniziato a risalire. Il cibo, per me, è diventato un dono del cielo. Ho curato la mia alimentazione e scoperto l’importanza delle materie prime».

                Nella sua lotta contro l’alcolismo, Fernanda non ha nascosto le difficoltà e le ricadute: «Ho cominciato a bere a 14 anni. Arrivavo a consumare fino a tre bottiglie di alcol al giorno. È stato mostruoso perché non esiste cura: devi soltanto smettere». La sua salvezza è stata il marito Luca Zocchi: «Mi è sempre stato accanto, anche nei momenti peggiori. Gli devo tutto».

                Lessa ha poi ricordato come tutto sia iniziato con il bullismo subito a scuola: «Bere mi faceva sentire più bella, mi confondeva. Oggi riesco a guardare indietro e a sorridere, ma le ferite restano». Oggi Fernanda è consapevole e grata per la sua rinascita, un esempio per chi affronta lo stesso cammino verso la guarigione.

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