Connect with us

In primo piano

Angelina Mango: quando la mamma diventa la manager del cuore…

Angelina Mango, giovane talento della musica italiana, sta conquistando il cuore dei fan non solo con la sua voce, ma anche con il suo spirito autentico e familiare. La sua relazione con la madre, Laura Valente, è un elemento centrale della sua vita, rivelando un legame profondo e affettuoso.

Avatar photo

Pubblicato

il

    Nel mondo dello spettacolo, la figura della madre spesso riveste un ruolo fondamentale, e Angelina Mango non fa eccezione. Nel suo ultimo video, la giovane cantante condivide con i fan un momento intimo e divertente: la preparazione della valigia per il tour insieme a sua madre, Laura Valente. Nonostante la sua crescente popolarità, il supporto materno è sempre indispensabile.

    Laura non è solo un supporto emotivo, ma anche una figura pratica nella carriera della figlia, come dimostra il recente aneddoto in cui ha acquistato i biglietti per i concerti di Angelina per non rischiare di rimanere senza un posto sotto al palco. Questa dinamica tra madre e figlia offre uno sguardo intimo e affascinante sul mondo di Angelina, dove l’amore familiare si intreccia con il percorso artistico.

    Durante il video, Angelina racconta un aneddoto esilarante che dimostra quanto la famiglia possa influenzare anche le scelte più pratiche della vita da artista. Laura, preoccupata di non riuscire a trovare un posto sotto il palco durante i concerti della figlia, ha acquistato in anticipo i biglietti. “Magari all’ultimo mi dici che non posso venire perché è tutto pieno”, ha scherzato la mamma, rivelando il suo timore di rimanere esclusa. Con il suo tipico spirito ironico, Angelina ha poi consigliato a Laura di rivendere i biglietti all’ultimo minuto: “Fai un botto di soldi!”, ha commentato ridendo.

    Questa interazione tra madre e figlia non solo mostra il lato umano e divertente della vita di un’artista, ma ricorda anche quanto sia importante avere vicino le persone che ci amano, anche nei momenti di successo. La connessione tra Angelina e Laura è un bellissimo esempio di come la famiglia possa sostenere i sogni, rendendo ogni traguardo ancora più speciale.

      SEGUICI SU INSTAGRAM
      INSTAGRAM.COM/LACITYMAG

      In primo piano

      Sanremo 2026 a rischio trasloco: il Comune perde il controllo, Rai e discografia pronti a scappare

      Dal 2026 il Festival non sarà più garantito a Sanremo: il Comune dovrà indire una gara pubblica e altre emittenti potrebbero soffiarglielo. Rai e case discografiche già tentate dall’idea di cambiare città: Ariston troppo piccolo, costi alle stelle e logistica disastrosa. Mediaset e Discovery fiutano l’affare.

      Avatar photo

      Pubblicato

      il

      Autore

        Sanremo rischia di perdere il suo Festival. L’edizione del 2025, in programma dall’11 al 15 febbraio, potrebbe essere l’ultima a svolgersi nella storica cornice del Teatro Ariston. Con la scadenza della convenzione quinquennale da 5 milioni di euro tra Rai e Comune, la rassegna canora più famosa d’Italia non potrà più essere assegnata direttamente alla Rai, ma dovrà passare attraverso una gara pubblica.

        E qui si apre un terremoto nel mondo dello spettacolo: se da un lato non sembrano esserci grandi broadcaster pronti a strappare il Festival alla Rai, dall’altro proprio l’emittente pubblica e l’industria musicale potrebbero cogliere la palla al balzo per abbandonare la Riviera e portare la kermesse altrove.

        Il problema Sanremo: Ariston troppo piccolo, costi alle stelle

        A mettere in discussione Sanremo non è solo il vincolo burocratico della gara pubblica, ma l’insoddisfazione generale di chi il Festival lo fa e lo finanzia. Enzo Mazza, CEO di FIMI (Federazione Industria Musicale Italiana), è stato chiaro:

        🔹 “L’unico negoziato andato in porto per il 2025 è stato quello tra discografia e Rai per i rimborsi delle spese sostenute a Sanremo. Nulla è stato fatto con il Comune per viabilità, logistica, hospitality e per i limiti del piccolo Teatro Ariston”.

        Il contributo Rai alle case discografiche è stato aumentato del 12% (62mila euro per ogni artista in gara), ma secondo Mazza non basta nemmeno a coprire gli investimenti: tra hotel, ristoranti, trasporti e staff, ogni artista costa alle etichette circa 120mila euro.

        E i costi sono sempre più alti: per il 2025 si registra un aumento del 25% sulle spese generali per il Festival. Se a questo si aggiunge un Teatro Ariston ormai inadeguato per un evento di portata internazionale e una logistica che complica ogni spostamento, l’idea di un trasloco diventa molto più concreta.

        Dove potrebbe finire il Festival? Gli appetiti di Mediaset e Discovery

        Se il Comune di Sanremo dovesse perdere il controllo del Festival, il rischio è che qualcun altro se lo prenda. E tra i nomi in corsa ci sono Mediaset e Discovery, entrambe interessate a una kermesse che ogni anno genera 67 milioni di euro di raccolta pubblicitaria.

        Mediaset potrebbe tentare il colpaccio e proporre un Sanremo targato Canale 5, magari con una produzione più moderna e spettacolare. Discovery (che trasmette Che Tempo Che Fa di Fabio Fazio) potrebbe invece scommettere su un evento dal taglio più internazionale, sfruttando la piattaforma Warner Bros.

        Sanremo perderà davvero il Festival?

        Per ora, nessuna decisione è stata presa, ma l’incertezza è altissima. Se da un lato la Rai e la FIMI non sembrano disposte a lasciare Sanremo senza combattere, dall’altro il peso dei costi e delle difficoltà logistiche è sempre più difficile da ignorare.

        Il rischio concreto è che il Comune, paradossalmente, sia il primo a rimetterci: non avendo più il potere di assegnare il Festival direttamente alla Rai, potrebbe ritrovarsi escluso da un processo che per 74 anni ha garantito visibilità e milioni di euro alla città.

        Sanremo senza il Festival è un’ipotesi che fa tremare la Riviera. Ma per Rai e discografia, il trasloco potrebbe essere l’occasione perfetta per rilanciare l’evento in grande stile.

          Continua a leggere

          Cronaca

          Attenzione alla nuova truffa telefonica: “Suo figlio ha avuto un incidente!”

          Da nord a sud, sempre più cittadini raccontano di aver ricevuto chiamate da sedicenti agenti che comunicano finti incidenti ai danni di figli o parenti. Lo scopo? Estorcere denaro facendo leva sulla paura. Ecco come difendersi dalle nuove truffe.

          Avatar photo

          Pubblicato

          il

          Autore

            La scena è sempre la stessa: il telefono squilla, una voce si presenta come carabiniere o agente delle forze dell’ordine e comunica, con toni allarmati, che un figlio o un parente stretto è rimasto coinvolto in un grave incidente. “Suo figlio ha investito una persona anziana, serve immediatamente un risarcimento!” è una delle frasi più frequenti. Pochi attimi e il panico s’impadronisce della vittima, che, sorpresa dalla notizia e in preda alla paura, rischia di cedere alla trappola tesa dai truffatori.

            È una tattica meschina, che gioca sulla paura per trarre profitto. Molte persone hanno già raccontato di aver ricevuto chiamate di questo tipo, come una cittadina del nord Italia che ha denunciato la truffa alle pagine de L’Eco di Bergamo: “Mi hanno chiamata dicendo che mio figlio aveva avuto un incidente. All’inizio mi sono spaventata, poi mi sono ricordata che lui vive all’estero. Ho capito che era una truffa e ho riattaccato.”

            Ma non tutti riescono a reagire con la stessa freddezza. Per chi si trova all’improvviso immerso in una situazione di presunto pericolo per un figlio, un coniuge o un parente, mantenere la calma non è facile. Ed è proprio su questo che puntano i truffatori, che, fingendosi carabinieri, operatori di polizia o avvocati, lanciano il finto allarme nella speranza di spingere le vittime ad agire senza riflettere.

            Secondo le segnalazioni, i criminali usano diverse tattiche per rendere le loro chiamate convincenti. Il copione inizia sempre con il panico e termina con una richiesta di denaro. Talvolta, i truffatori chiedono di effettuare immediati bonifici o trasferimenti in denaro, sostenendo che questi sarebbero necessari per evitare problemi legali o penali al presunto familiare coinvolto.

            I consigli per difendersi

            Come difendersi, allora, da questo tipo di truffe? Ecco alcune semplici regole per mantenere la calma e smascherare eventuali tentativi di raggiro:

            • Non agire d’impulso: la paura è la leva principale di queste truffe. Respira e prenditi qualche secondo per pensare con chiarezza.
            • Diffida di chi chiede denaro: nessun agente delle forze dell’ordine o professionista richiederebbe pagamenti via telefono, tantomeno per presunti incidenti o risarcimenti.
            • Chiama subito il familiare coinvolto: contattare il diretto interessato è il modo più rapido per capire se la chiamata è autentica.
            • Segnala l’accaduto alle forze dell’ordine: non appena possibile, comunica l’accaduto ai carabinieri o alla polizia, contribuendo così a tenere traccia di questi fenomeni e ad avvisare altre potenziali vittime.

            Come ha sottolineato l’ex vicesindaco di Valbrembo, nel bergamasco, che ha diffuso l’allerta: “È importante che tutte le famiglie siano informate di queste truffe. Le forze dell’ordine sono già al corrente della situazione.” Questa truffa si aggiunge al “Wangiri”, un sistema di chiamate perse che addebita costi elevati, e ribadisce quanto sia importante diffidare delle chiamate sospette, soprattutto quando a essere coinvolti sono i propri cari.

            Purtroppo, le truffe telefoniche continuano a mietere vittime in Italia. Ma, informati e preparati, possiamo tutti fare la nostra parte per spegnere questo circolo vizioso, proteggendo noi stessi e i nostri cari.

              Continua a leggere

              Gossip

              Lily Allen e il business (inaspettato) dei piedi: “Guadagno più così che con le mie canzoni su Spotify”

              La cantante britannica svela che i piedi le rendono di più della musica e non manca di rispondere agli haters con la solita ironia.

              Avatar photo

              Pubblicato

              il

              Autore

                Lily Allen ha fatto un’ammissione che ha sorpreso molti dei suoi fan: i suoi piedi le stanno facendo guadagnare più della sua discografia su Spotify. A 39 anni, la cantante ha deciso di entrare su OF con il nome utente FTSE500, chiedendo 10 dollari al mese per accedere al suo insolito profilo. E i fan? Sembra proprio che abbiano gradito il cambio di rotta della popstar, che su X (ex Twitter) non ha esitato a rispondere ai critici con un netto “Non odiare il giocatore, odia il gioco”, spiegando che i suoi quasi 8 milioni di ascoltatori mensili su Spotify non bastano a competere con il suo profilo da collezionista di piedi.

                Un affare… al pediluvio Lily ha rivelato il segreto dei suoi introiti alternativi durante un episodio del podcast Miss Me?, condotto con la sua migliore amica Miquita Oliver. Tra una risata e l’altra, ha raccontato che la sua manicure, appassionata di wikiFeet (sito dove gli utenti valutano e classificano i piedi delle celebrità), le ha suggerito che “potrebbe guadagnare molti soldi vendendo foto dei suoi piedi.” Allen non ci ha pensato due volte: dal palco agli archivi di OF, la sua carriera sembra aver trovato una svolta inattesa – e a quanto pare anche molto redditizia!

                  Continua a leggere
                  Advertisement

                  Ultime notizie

                  Lacitymag.it - Tutti i colori della cronaca | DIEMMECOM® Società Editoriale Srl P. IVA 01737800795 R.O.C. 4049 – Reg. Trib MI n.61 del 17.04.2024 | Direttore responsabile: Luca Arnaù