Curiosità
Oltre le conquiste: le fobie nascoste dei personaggi più influenti
Dietro l’immagine di invincibilità e potere, si nascondono spesso fragilità e paure. Scopriamo quali erano le fobie più bizzarre di alcuni personaggi storici, dai generali romani agli scrittori italiani, anche quello più grandi.
Immaginatevi Giulio Cesare, il condottiero che ha conquistato mezza Europa, terrorizzato da un semplice insetto. O Alessandro Manzoni, l’autore dei Promessi Sposi, terrorizzato dalle pozzanghere. Sembra incredibile, eppure anche le figure più potenti e influenti della storia hanno avuto le loro paure, a volte bizzarre e inaspettate.
Alessandro Manzoni e la paura dell’acqua
Lo scrittore italiano, noto per i suoi romanzi storici, soffriva di limnofobia, la paura delle pozzanghere e dei luoghi umidi. Un’esperienza traumatica in gioventù, in cui rimase impantanato, potrebbe aver scatenato questa fobia che lo accompagnò per tutta la vita. Manzoni evitava le passeggiate sotto la pioggia e pianificava accuratamente i suoi spostamenti per evitare qualsiasi contatto con l’acqua.
Napoleone Bonaparte e il terrore dei gatti
L’imperatore francese, famoso per la sua determinazione e il suo coraggio, aveva una paura irrazionale dei gatti. Secondo alcune fonti, un episodio traumatico della sua infanzia potrebbe essere all’origine di questa fobia. La presenza di un gatto era sufficiente a innervosirlo profondamente e a fargli evitare quelle stanze.
Giulio Cesare e la repulsione per gli insetti
Anche Giulio Cesare, uno dei più grandi condottieri della storia, aveva una fobia piuttosto inusuale: la paura degli insetti. Questa repulsione era talmente nota che lo spingeva a prestare particolare attenzione alla pulizia e all’igiene personale per evitare qualsiasi contatto con questi piccoli animali.
Questi esempi ci mostrano come anche le persone più potenti e influenti siano esseri umani con le loro fragilità e paure. Le fobie di questi personaggi storici ci ricordano che, nonostante le loro conquiste e il loro successo, erano soggetti alle stesse emozioni e paure di tutti noi.
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Curiosità
Cosa sta succedendo al nostro pianeta? Perché la Terra rallenta la sua rotazione?
Sebbene il rallentamento del nucleo interno della Terra sia un fenomeno intrigante e complesso, le sue conseguenze immediate per la nostra vita quotidiana sono minime. Continueremo a beneficiare della protezione del campo magnetico terrestre e della regolarità del ciclo giorno-notte, senza doverci preoccupare di cambiamenti drastici.
Il rallentamento della rotazione del nucleo interno della Terra è un fenomeno affascinante che, sebbene sia ancora poco compreso, non rappresenta una minaccia imminente per il pianeta e nemmeno per la nostra vita quotidiana. Vediamo di fare il punto della situazione.
Cosa sta succedendo?
Il nucleo interno della Terra, composto principalmente da ferro e nichel, ruota a una velocità diversa rispetto al resto del pianeta. Recentemente, i ricercatori hanno scoperto che questa rotazione sta rallentando, tanto che la superficie terrestre ha “superato” il nucleo interno. Questo cambiamento è stato osservato attraverso l’analisi delle onde sismiche prodotte da terremoti e test nucleari, che rivelano informazioni su come si comportano le profondità del nostro pianeta.
Conseguenze sul campo magnetico
Il nucleo esterno, fluido, è fondamentale per la generazione del campo magnetico terrestre. Anche se le variazioni nella velocità del nucleo interno potrebbero influenzare leggermente il campo magnetico, non ci aspettiamo effetti drammatici. Potrebbero esserci lievi variazioni nel campo magnetico e nella velocità di rotazione della Terra, ma non tali da avere un impatto significativo sulla nostra vita quotidiana.
Impatti sulla durata del giorno
Le differenze di rotazione tra il nucleo interno e la superficie terrestre possono influire sulla durata del giorno, ma queste variazioni sono minime, dell’ordine di qualche millesimo di secondo. Non dovremo quindi riadattare i nostri orologi.
Che futuro ci aspetta?
Gli studi suggeriscono che il nucleo interno segue un ciclo di accelerazione e decelerazione di circa 70 anni. L’ultima accelerazione risale agli anni ’70 fino al 2009, seguita dall’attuale fase di rallentamento. Si prevede che questa fase si esaurirà intorno agli anni ’40, con un nuovo ciclo di accelerazione del nucleo interno.
Il fascino della geologia
La comprensione di questi fenomeni richiede l’analisi di dati sismici complessi, rendendo la geologia un campo affascinante e complesso. Sebbene non esistano prove dirette della rotazione del nucleo interno, le onde sismiche offrono preziosi indizi su quanto avviene nel profondo della Terra.
Curiosità
Babbo Natale in slitta… senza neve? Quando l’Artico si fa tropicale
Solo pioggia e temperature sopra lo 0 a Rovaniemi, nella Lapponia finlandese, nel villaggio dove si raccolgono le lettere dei desideri spedite da tutti i bambini del mondo.
Al circolo Polare Artico non c’è neve. E soprattutto non ce n’è nel cuore della Lapponia finlandese, a Rovaniemi, conosciuta come la vera città natale di Babbo Natale. Lì per ora c’è un atmosfera natalizia mesta, quasi triste alle prese con un insolito problema. La neve, grande protagonista dell’Artico, sembra essere diventata un miraggio. A poco più di 20 giorni da Natale, le piogge torrenziali e le temperature sopra lo zero stanno trasformando il paesaggio in qualcosa di più simile a un autunno nordico che al magico inverno che tutti si aspettano. Soprattutto i bambini.
E Babbo Natale che dice? Resta ottimista… ma molto preoccupato
Seduto nella sua accogliente poltrona, Babbo Natale, nonostante tutto, non perde il sorriso. “Le mie renne possono volare, quindi non è un problema,” scherza, rassicurando grandi e piccini che la sua slitta arriverà puntuale la vigilia di Natale. Tuttavia, il cambiamento climatico gli sta dando del filo da torcere. “Possiamo vedere che il cambiamento climatico è reale. Sta influenzando le renne e la vita qui nell’Artico.” Le sue preoccupazioni non sono infondate. Gli scienziati confermano che l’Artico si sta riscaldando quattro volte più velocemente rispetto al resto del mondo. L’estate passata è stata particolarmente calda, con temperature record che hanno raggiunto gli 11,1°C a novembre nella città di Utsjoki.
Perché manca la neve?
L’alternarsi di gelate e disgeli, causato dall’innalzamento delle temperature, impedisce la formazione del consueto manto nevoso. Inoltre, queste condizioni creano lastre di ghiaccio che rendono difficile per le renne accedere al lichene, il loro cibo principale. Per i turisti, l’assenza di neve a Rovaniemi è un dettaglio che non passa inosservato. “Pensavo ci fosse molta più neve,” commenta stupito Wenguel, un turista americano. Eppure, l’incanto di Babbo Natale riesce a compensare parzialmente la delusione. Ma Rovaniemi senza neve che villaggio è?
Il villaggio di Babbo Natale è un polo di attrazione per migliaia di turisti ogni anno. Tra aurora boreale, slitte trainate da renne e il caloroso benvenuto di Babbo Natale, il fascino del luogo rimane intatto. Con un giro d’affari molto alto per le casse Finlandesi.
…e quindi che fare per evitare che la mancanza di neve scalfisca l’incantesimo?
Diverse le soluzioni prese in considerazione ma finora non ancora attuate. La scelta della neve artificiale resta un’opzione temporanea per garantire il candore delle festività così come vine utilizzata in alcune località sciistiche. Un’altra opzione potrebbe essere quella di ampliare le attività che richiamano l’atmosfera invernale, anche al chiuso. Una scelta ecologista potrebbe essere quella di utilizzare il villaggio per diffondere un messaggio globale di tutela ambientale in maniera incisiva. In attesa di una decisione intanto gli elfi sono comunque alle prese con letterine e desideri. L’ufficio postale di Babbo Natale. infatti, è in piena attività. Gli elfi lavorano instancabilmente per leggere le migliaia di lettere che arrivano ogni giorno. “Quest’anno, molti chiedono la pace,” racconta Heidi Mustonen, elfa veterana con vent’anni di esperienza. Tra i desideri dei bambini, c’è chi chiede doni e chi confida speranze e preoccupazioni.
Curiosità
Farsi confessare dall’ologramma di Gesù: in Svizzera è possibile
In una chiesa di Lucerna si sta sperimentando un’applicazione dell’AI davvero singolare: un ologramma di Gesù per le confessioni!
Non solo cioccolato, mucche e orologi: In Svizzera ci si può far confessare da un ologramma realizzato con l’intelligenza artificiale. Una proposta che naturalmente divide i fedeli, tra chi accoglie con curiosità ed entusiasmo la prospettiva e chi invece s’indigna, invocando pure la blasfemia.
Consigliere spirituale e confessore
Il dibattito etico imperversa a Lucerna dove una parrocchia ha introdotto un esperimento innovativo con un “Gesù AI”, basato su un ologramma appoggiato all’intelligenza artificiale, in grado di offrire consigli spirituali e accogliere le confessioni dei fedeli. L’AI in questione, battezzata “Deus in Machina” (mai nome più azzeccato), è programmata con informazioni religiose e risponde a domande teologiche, come quelle sulla violenza o sul suicidio assistito.
L’assoluzione 24 ore day & night
Essere confessato dal figlio di Dio “in persona”: non è più un sogno ma una realtà, se non in carne ed ossa, virtuale. L’intelligenza artificiale entra quindi in confessionale nella Peterskapelle, una chiesa cattolica in Svizzera. Qui da qualche giorno è attiva l’installazione artistica sperimentale che consente ai fedeli di conversare con un ologramma celeste, connesso ad un chatbot di Gesù. Una volta sedutasi in confessionale, la persona è accolta da una voce che, da dietro la lastra traforata in metallo, recita: “La pace sia con te”. Non è la voce di un sacerdote né tantomeno di Dio… ma di un’intelligenza artificiale, accessibile 24 ore su 24, in grado di parlare 100 lingue e di rispondere ai quesiti e alle preoccupazioni del singolo in modo personalizzato, con riferimenti biblici e spirituali.
Un modo per stimolare il dibattito fra religione e AI
Molti fedeli sono rimasti sorpresi dalla sua capacità di dispensare consigli, anche se alcuni hanno giustamente sottolineato come le macchine non dispongano della moralità necessaria per la pratica religiosa. Nonostante le critiche, la chiesa considera il progetto come un esperimento per stimolare il dibattito sul ruolo dell’IA nell’ambito religioso.
Rimane una questione da verificare: la penitenza e l’assoluzione impartita da un Gesù digitale… dal punto di vista etico che valore ha?
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