Animali
Quella femmina di ragno è più longeva delle altre grazie alla cura della prole
Le femmine di Toxeus magnus vivono più a lungo proprio perché si prendono cura dei loro piccoli fino a quando non sono pronti ad affrontare il mondo da soli. Questo comportamento di cura parentale prolungata potrebbe essere un fattore evolutivo che favorisce la longevità nelle femmine di questa specie, un aspetto che sfida le nostre aspettative sul dispendio energetico legato alla riproduzione e alla cura della prole.

Si chiama Toxeus magnus, ed è sorprendente per la sua longevità. Si sa, nella maggior parte delle specie animali, le femmine tendono a vivere più a lungo dei maschi, nonostante il notevole dispendio energetico legato alla riproduzione e alla cura della prole. Un fenomeno che si presenta all’ennesima potenza proprio per la Toxeus magnus.
A cosa è dovuta la longevità di questo ragno
Uno studio pubblicato su iScience ha esaminato diverse specie di ragni per capire meglio questo fenomeno. Le femmine di Toxeus magnus, un ragno salticida che si sposta saltando, investono tempo ed energie per prendersi cura della prole anche dopo la nascita. Questo comportamento si traduce in una maggiore longevità rispetto ad altre specie di ragni in cui le femmine si limitano a procurare cibo nei primi stadi di crescita dei piccoli.
La cura parentale che allunga la vita
Le femmine di Toxeus magnus vivono più a lungo, in media, rispetto alle femmine di altre specie studiate. Questo suggerisce che la cura parentale prolungata può essere un fattore determinante per la loro longevità. Sorprendentemente, invece, il numero di figli prodotti non ha alcun impatto sulla longevità delle femmine di Toxeus magnus. La longevità delle femmine è influenzata positivamente dalle attività riproduttive, mentre per i maschi non c’è alcun effetto sulla loro durata di vita. Entrambi i sessi hanno la stessa durata della fase di sviluppo, ma le femmine vivono in media 95 giorni in più dei maschi, un periodo che coincide con il tempo necessario affinché i piccoli raggiungano la piena indipendenza.
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Animali
Bergamo, città dei pipistrelli: 23 colonie tra edifici storici e parchi cittadini
I chirotteri non sono creature pericolose, ma alleati naturali dell’ambiente. Imparare a convivere con loro e proteggerli significa rendere le città più sostenibili e migliorare la qualità della vita di tutti gli abitanti, umani e non.

A Bergamo, i pipistrelli non sono solo creature della notte che volano silenziose nei cieli oscuri, ma vere e proprie sentinelle dell’ecosistema urbano. Spesso considerati animali inquietanti, in realtà sono fondamentali per l’equilibrio naturale, contribuendo alla regolazione di popolazioni di insetti e alla biodiversità locale. Negli ultimi anni, la loro presenza in città è aumentata in maniera significativa. Se fino al 2023 erano censite 13 colonie, oggi il numero è salito a 23, confermando Bergamo come uno dei luoghi italiani con la più alta concentrazione di chirotteri.
Ma dove sono questi pipistrelli? Li puoi trovare vecchi palazzi e colonnati
I pipistrelli trovano rifugio in zone inaspettate. Per esempio sotto gli stemmi del Seminario vescovile, nei sottotetti della Basilica di Santa Maria Maggiore e tra le mura dell’Agenzia delle Entrate. La città ospita ben sette specie diverse di chirotteri, tutte protette da normative nazionali ed europee. Alcuni vivono tra i parchi e le grondaie, altri si annidano nelle fenditure delle antiche mura di città alta. Tra le specie più interessanti a Bergamo si possono trovare il Molosso del Cestoni, un chirottero dal volo alto e potente, con grandi orecchie arrotondate e una coda libera dal patagio. Al calar del sole, il Molosso prende il volo e si nutre di insetti, svolgendo un ruolo prezioso nella regolazione di zanzare e altri piccoli volatili.
Sessanta bat-box accolgono le nuove colonie
La prima ricerca approfondita sulla popolazione di pipistrelli bergamaschi risale al periodo 2011-2013, con uno studio condotto dalla Riserva naturale di Valpredina e dal Museo civico di Scienze naturali Caffi. La metodologia utilizzata prevedeva la raccolta e l’analisi di segnali bioacustici emessi dai pipistrelli durante la loro attività notturna, permettendo così di individuare le diverse specie presenti e la loro distribuzione. Per favorire e consolidare la presenza dei chirotteri, nel corso degli anni sono state installate 60 bat-box, rifugi artificiali che offrono protezione e punti di nidificazione. Tuttavia, molte specie continuano a trovarsi in uno stato di conservazione sfavorevole, motivo per cui la città ha deciso di riprendere il monitoraggio nel 2023, individuando dieci nuove colonie.
Aperto lo sportello pipistrelli per la tutela della specie
A Bergamo è attivo uno speciale sportello pipistrelli, gestito dal CRAS WWF di Valpredina, un servizio che informa i cittadini e offre supporto per il soccorso di animali feriti o in difficoltà. La presenza dei chirotteri è un tema che divide la popolazione: alcuni li temono, considerandoli pericolosi, altri invece cercano modi per preservarli e proteggerli. L’assessora alla Transizione Ecologica, Oriana Ruzzini, ha evidenziato come la città debba rafforzare la sensibilità su questo tema e diventare capofila di un progetto di tutela dei chirotteri. Il suo obiettivo non è solo proteggere le colonie già esistenti, ma anche rendere Bergamo più attenta dal punto di vista ambientale, con una revisione dell’illuminazione urbana.
Troppe luci artificiali per i pipistrelli
Un aspetto spesso trascurato riguarda l’impatto dell’illuminazione notturna sulla fauna urbana. Le luci artificiali possono alterare l’orientamento e l’attività dei pipistrelli, rendendo difficile la caccia agli insetti e la sopravvivenza delle colonie. In alcuni paesi europei, come la Francia, è ormai prassi spegnere completamente l’illuminazione pubblica dalle 23:00 fino all’alba, sia per risparmiare energia che per proteggere l’avifauna. In Italia, questa sensibilità è meno sviluppata, e città come Bergamo potrebbero iniziare a riconsiderare la necessità di mantenere illuminati parchi e aree urbane che rimangono chiuse di notte. Secondo Ruzzini, esistono alternative più consapevoli per illuminare le città senza danneggiare gli animali notturni. Ad esempio, alcuni pipistrelli del Seminario vescovile si affacciano su Città Alta e rimangono disorientati dalle potenti illuminazioni delle Mura, compromettendo la loro capacità di cacciare e nutrire la colonia.
Un impegno per la conservazione della biodiversità urbana
La protezione dei pipistrelli non riguarda solo la loro salvaguardia, ma anche la salute dell’intero ecosistema. Questi animali, spesso sottovalutati, contribuiscono a ridurre la presenza di insetti dannosi e a mantenere in equilibrio la biodiversità urbana. Per questo motivo, l’amministrazione di Bergamo sta cercando di promuovere un approccio più attento alla gestione ambientale, incoraggiando la cittadinanza a segnalare la presenza di pipistrelli, anche se morti, per raccogliere dati utili alla tutela delle colonie.
Animali
Bonus animali domestici 2025: rimborsi fino a 550 euro per le spese sostenute
Questa misura non solo aiuta i proprietari di animali a sostenere le spese veterinarie, ma incentiva una gestione più responsabile, riducendo il rischio di abbandono.

Nel 2025, è stato confermato il Bonus animali domestici, una detrazione fiscale del 19% sulle spese veterinarie, con un rimborso massimo di 550 euro all’anno. L’incentivo mira a supportare le famiglie con animali domestici e a contrastare il randagismo, fenomeno che nel 2024 ha visto oltre 80.000 cani abbandonati. La misura fa parte di un fondo di 750.000 euro, destinato a coprire spese veterinarie fino al 2026, suddiviso in 250.000 euro ogni anno.
Come funziona
Il rimborso si attiene attraverso la dichiarazione dei redditi con le detrazioni consentite. Al momento della dichiarazione dei redditi, i beneficiari possono detrare il 19% delle spese veterinarie sostenute. La spesa detraibile non può superare 550 euro e, per i medicinali, la soglia minima detraibile è 129,11 euro. Per ottenere la detrazione, le spese devono essere tracciabili, quindi pagate con carte di credito/debito, bonifico, assegno bancario/circolare o pagamenti elettronici.
Quali spese sono coperte?
Sono rimborsabili le spese veterinarie specialistiche, gli interventi chirurgici, gli esami di laboratorio, il ricovero per cure veterinarie e i farmaci prescritti dal veterinario. Non sono inclusi i costi legati alla cura generale dell’animale, come cibo, accessori o trattamenti non certificati. Gli animali destinati ad attività agricole o commerciali sono esclusi.
Chi può beneficiare del Bonus?
Per accedere all’agevolazione, è necessario rispettare alcuni requisiti. Bisogna avere la residenza in Italia, avere un Isee familiare non superiore a 16.215 euro e soprattutto possedere un animale registrato all’Anagrafe degli animali d’affezione. Gli animali che inclusi nei rimborsi sono cani, gatti, criceti, furetti e piccoli roditori. Sono esclusi quelli destinati a allevamento, riproduzione, consumo alimentare o attività illecite.
Anagrafe degli animali d’affezione
L’Anagrafe degli animali d’affezione è una banca dati regionale, fondamentale per garantire la tracciabilità degli animali e prevenire il randagismo. La registrazione può essere effettuata presso le ASL locali (costo 3,50 euro per animale) o in strutture veterinarie private, dove il prezzo è stabilito dal professionista. I documenti richiesti sono il documento d’identità del proprietario, il suo codice fiscale e il pet da registrare. Grazie a questa banca dati, oltre a contrastare l’abbandono, è possibile semplificare l’accesso al rimborso.
Animali
Come rimuovere una zecca dal cane: guida completa
Rimuovere una zecca dal tuo cane può sembrare un’operazione delicata, ma seguendo questi passaggi puoi farlo in modo sicuro ed efficace. La prevenzione e la vigilanza sono essenziali per mantenere il tuo amico a quattro zampe in salute e libero da parassiti.

Le zecche sono parassiti fastidiosi e potenzialmente pericolosi che possono attaccarsi al tuo cane durante le passeggiate all’aperto, specialmente in aree erbose o boschive. Rimuovere una zecca correttamente è fondamentale per prevenire infezioni e malattie. Ecco una guida passo-passo su come togliere una zecca al tuo cane in modo sicuro ed efficace.
1. Preparazione: cosa ti serve
Prima di iniziare, assicurati di avere a portata di mano i seguenti strumenti:
- Pinzette a punta fine o un rimozione zecche specifico.
- Guanti in lattice o nitrile per proteggere le mani.
- Alcool denaturato per disinfettare la zona e gli strumenti.
- Cotone o garza per pulire la zona dopo la rimozione.
- Barattolo con coperchio per conservare la zecca.
- Antisettico per disinfettare la pelle del cane dopo la rimozione.
2. Trova la zecca
Controlla attentamente il tuo cane, concentrandoti su aree come:
- Orecchie
- Collo
- Ascelle
- Inguine
- Pieghe della pelle
Le zecche possono essere piccole e difficili da individuare, quindi è importante esaminare il cane con attenzione.
3. Rimuovi la zecca
Una volta individuata la zecca, segui questi passaggi:
- Indossa i guanti: Proteggi le tue mani da eventuali malattie trasmesse dalle zecche.
- Usa le pinzette o il rimozione zecche: Afferrate la zecca il più vicino possibile alla pelle del cane. Non schiacciare il corpo della zecca, poiché questo potrebbe iniettare ulteriori agenti patogeni nel cane.
- Tira con fermezza e costanza: Applicare una pressione costante e lenta. Non strappare bruscamente per evitare che la testa della zecca si stacchi e rimanga nella pelle.
4. Dopo la rimozione
- Disinfetta la zona: Utilizza un batuffolo di cotone imbevuto di alcool denaturato per pulire l’area intorno alla puntura della zecca.
- Conserva la zecca: Metti la zecca in un barattolo con coperchio, contenente un po’ di alcool. Questo può essere utile per test successivi se il cane sviluppa sintomi di malattia.
- Disinfetta gli strumenti: Pulisci le pinzette o il rimozione zecche con alcool.
- Osserva il cane: Monitora il tuo cane per i segni di infezione o malattie trasmesse dalle zecche, come febbre, letargia, perdita di appetito o zoppia. Se noti questi sintomi, consulta immediatamente il veterinario.
5. Prevenzione
Per prevenire future infestazioni da zecche, considera i seguenti suggerimenti:
- Usa prodotti antiparassitari: Collari, spray, shampoo e pipette specifici per zecche.
- Controlla regolarmente il cane: Dopo ogni passeggiata, soprattutto se frequentate aree a rischio.
- Mantieni il giardino curato: Erba corta e rimozione delle foglie secche riducono il rischio di zecche.
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