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Cucina

Sorrisi soddisfatti con gli american cookies!

La felicità è sempre nel primo morso! Il comfort autentico fatto di secoli di tradizione familiare e calore domestico. Accompagnali con un bicchiere di latte per una vera esperienza americana.

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    Ripassiamo un po’ di storia di biscotti
    Nel 1800, molte famiglie americane hanno iniziato a preparare cookies usando ingredienti come farina, burro, zucchero e uova, spesso aggiungendo anche frutta secca o gocce di cioccolato per arricchirne il sapore. Inizialmente, i cookies erano spesso fatti a mano, arrotolando piccole palline di impasto e schiacciandole con una forchetta prima di infornarle.

    Però Agli inizi del 1900, con le nuove stufe a gas e dei forni domestici più efficienti, la produzione di cookies divenne più accessibile e popolare. Le ricette furono condivise attraverso libri di cucina, riviste e passaggi di mano in mano, contribuendo alla diffusione e alla diversificazione dei cookies in varie forme e gusti.

    Durante la Grande Depressione degli anni ’30, i cookies divennero ancora più popolari poiché erano un dolce economico da preparare con ingredienti di base facilmente reperibili. Durante la Seconda Guerra Mondiale, i cookies furono spesso inviati ai soldati come parte delle loro razioni, contribuendo a diffondere ulteriormente la loro fama.

    American Cookies

    Ingredienti per 12 biscottoni
    200 g di burro a temperatura ambiente
    200 g di zucchero di canna
    100 g di zucchero semolato
    2 uova
    1 cucchiaino di estratto di vaniglia
    300 g di farina 00
    1 cucchiaino di bicarbonato di sodio
    1/2 cucchiaino di sale fino
    200 g di gocce di cioccolato

    Procedimento
    In una ciotola, metti farina, bicarbonato e sale, poi mescola bene e metti da parte. In un’altra ciotola con le fruste elettriche sbatti insieme burro morbido, zucchero di canna e zucchero semolato fino ad ottenere un composto soffice e cremoso.

    Aggiungi le uova una alla volta, assicurandoti di mescolare bene dopo ogni aggiunta, unisci la vaniglia e lavora bene con le fruste. Gradualmente, aggiungi gli ingredienti secchi al composto di burro e zucchero e le gocce di cioccolato Mescola con una spatola fino ad ottenere un impasto omogeneo.

    Prendi porzioni di impasto, della grandezza di una noce e arrotolale tra le mani per formare delle palline. Disponi le palline su una teglia foderata con carta forno, lasciando spazio tra di esse. Inforna i cookies per circa 15 minuti a 170 gradi, ventilato, e lasciali cuocere finché i bordi diventeranno leggermente dorati. Una volta cotti, lascia raffreddare i cookies completamente prima di gustarli.

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      Salvate il bucatino Ryan: ma che ne sanno gli americani dell’Amatriciana…

      Un piatto iconico della cucina di casa nostra, che in America hanno riscritto e pubblicato sul Washington Post inserendo negli ingredienti «cipolla, basilico e aglio»: orrore! Ecco la ricetta originale, non scherziamo…

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        Se c’è una cosa che ad un italiano vero non devi toccare… è la pasta! Un argomento in grado di far scatenare più dibattiti della politica o del calcio. Soprattutto quando si parla di uno dei sughi più rappresentativi della nostra tavola: la ricetta dell’amatriciana! Se. La testata USA Washington Post, probabilmente carica di buone intenzioni (ma di scarsa conoscenza in materia) ha pubblicato la ricetta del piatto simbolo di Amatrice, fra evidenti svarioni che gridano vendetta agli Dei! Tra cipolla, aglio e basilico i gastronomi di casa nostra sono rimasti letteralmente senza parole.

        Una voce fra le tante, quella di Paolo Cacciani, del noto ristorante di Frascati coinvolto nella vicenda da quotidiano americano, per non fare ulteriore chiasso ha dimostrato di prendere la cosa con filosofia. Ecco le sue parole: «Avranno capito male». Di sicuro, da nord a sud, gli italiani difensori del patrimonio culinario, sono pronti a combattere col coltello tra i denti – anzi, con la forchetta – per la ricetta originale, unica ed immodificabile: guanciale, pecorino e pomodori. Il tutto, rigorosamente, senza aglio, cipolla o prezzemolo.

        L’identità di un Paese passa anche dai fornelli

        La questione è più seria di quello che si può pensare. Non si tratta solo di ingredienti… ma di vero e proprio patrimonio culturale. La ricetta corretta è stata addirittura depositata al Comune di Amatrice. Il consiglio agli amici a stelle e strisce è che, la prossima volta che volete cimentarvi in una pasta all’amatriciana, lasciate stare aglio e cipolla… e calate i bucatini quando l’acqua bolle!

        Attenzione a non macchiarsi

        E’ una questione di valori identitari quella in gioco: nella ricetta corretta dell’amatriciana non ci sono nè la cipolla né tantomeno meno l’aglio. Nonostante siano ingredienti molto gettonati nei primi piatti italiani degustabili all’estero. Il formato della pasta? I sibilanti bucatini, magari un po’ scomodi da mangiarsi ma che prendono così bene il sugo… al punto da rappresentare un pericolo per camicie e magliette dei commensali!

        Quello che vi occorre per preparare la ricetta originale

        Ma quali sono quindi gli ingredienti corretti per preparare un’amatriciana, rispettando rigorosamente la tradizione italiana? Tutto quello che ci occorre è la pasta, il sale, il guanciale – da non confondere con la pancetta, attenzione – il pomodoro e il pecorino.

        Fate così

        Si tratta di pochi passaggi, ma da rispettare alla lettera per una buona riuscita del piatto. Dopo aver messo a scaldare la pentola dell’acqua per la pasta, la prima osa da fare è rosolare il guanciale. In una padella a fuoco lento per 7-8 minuti, deve risultare, croccante, liberando il grasso che risulterà fondamentale per la mantecatura della pasta scelta. Una volta che il grasso risulterà sciolto, sfumate col vino bianco, alzate la fiamma e fatelo evaporare (anche se, a dire il vero, non tutte le versioni della ricetta inseriscono questo passaggio).

        Il guanciale deve rimanere croccante

        Per non perdere la croccantezza acquisita del guanciale, le listarelle andranno trasferite in un altro piatto: torneranno utili nella fase finale della preparazione. Nella stessa padella col fondo di cottura del guanciale riponete il peperoncino privo di semi e i pomodori pelati sfilacciati grossolanamente. Il tempo di cottura a fiamma moderata è di circa 10 minuti. Una volta pronto è il momento di eliminare il peperoncino dal sugo, amalgamando la pasta versando gli spaghetti nella padella col sugo e il guanciale. Il tocco finale sarà rappresentato da una bella spolverata di pecorino romano. In questo modo la tradizione sarà salva e basterà affondare la forchetta in questo miracolo di gusto!

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          Cucina

          Morzello: storia, proprietà nutrizionali e variazioni di un classico piatto calabrese

          Questo piatto tipico di Catanzaro è una zuppa piccante a base di interiora di vitello, pomodoro e peperoncino, solitamente servita con il “pitta”, un tipo di pane circolare. È un piatto forte e calorico, perfetto per le giornate fredde.

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            Il Morzello, noto anche come Morzeddhu, è un piatto simbolo della città di Catanzaro e rappresenta una delle espressioni più autentiche della cucina calabrese. La sua origine risale a secoli fa, quando la cucina contadina era basata sull’uso completo degli animali, senza sprechi. Infatti, il morzello è un piatto “di recupero” che si preparava con le interiora di vitello, cucinate lentamente in una salsa di pomodoro, spezie e peperoncino.

            Storia del Morzello

            Il Morzello ha radici profonde nella tradizione popolare. Nato come piatto per i lavoratori, veniva consumato principalmente in inverno, quando le famiglie macellavano gli animali e utilizzavano ogni parte disponibile. Le interiora, che difficilmente venivano vendute, diventavano protagoniste di una zuppa saporita e piccante, accompagnata dal “pitta,” un tipo di pane locale dalla forma circolare, che serviva da contenitore per il piatto stesso. Non era raro che il Morzello fosse consumato nelle prime ore del mattino dai lavoratori di Catanzaro, dopo lunghe giornate di lavoro nei campi.

            Ingredienti principali e preparazione

            Gli ingredienti tradizionali del Morzello sono le interiora di vitello, che includono polmone, cuore e trippa, tagliate a pezzi piccoli (da cui il nome Morzello, che deriva dal dialetto “morzha”, cioè “morsicare”). Questi vengono cotti in una salsa di pomodoro con cipolla, peperoncino, alloro, e una buona dose di spezie come il peperoncino, elemento essenziale della cucina calabrese.

            Proprietà alimentari

            Il Morzello è un piatto molto nutriente e calorico, perfetto per affrontare le fredde giornate invernali. Le interiora sono ricche di proteine e ferro, importanti per il corretto funzionamento dell’organismo, in particolare per il trasporto dell’ossigeno nel sangue. La presenza del pomodoro aggiunge antiossidanti, come il licopene, che aiutano a proteggere le cellule dai danni causati dai radicali liberi. Tuttavia, va consumato con moderazione poiché, come molti piatti tradizionali, è piuttosto ricco di grassi e colesterolo, data la natura degli ingredienti utilizzati.

            Variazioni del Morzello

            Sebbene la versione classica del Morzello sia fatta con le interiora di vitello, ci sono diverse varianti che si sono sviluppate nel corso degli anni, soprattutto per adattarsi ai gusti moderni o alle preferenze locali. Alcune versioni sostituiscono le interiora di vitello con carne di maiale, soprattutto la trippa. In altre varianti, invece, si usa carne di agnello o capretto, che conferisce al piatto un sapore più delicato.

            In alcune interpretazioni contemporanee, per rendere il piatto più “leggero” o adatto a chi preferisce evitare le interiora, si opta per tagli di carne più “nobili”, pur mantenendo l’intensità dei sapori calabresi grazie al peperoncino e alle spezie.

            Il Morzello oggi

            Nonostante la sua origine umile, il Morzello è oggi un piatto apprezzato anche nei ristoranti più raffinati che vogliono riproporre la tradizione calabrese in chiave moderna. Viene servito sia nella tradizionale “pitta” di pane che in ciotole, accompagnato da un bicchiere di vino rosso robusto, per esaltare ulteriormente i sapori intensi e piccanti del piatto.

            Il Morzello rappresenta non solo un alimento, ma un simbolo culturale e storico della Calabria, capace di unire tradizione e convivialità, tipiche delle terre del Sud Italia.

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              Valerio Braschi di Masterchef apre un ristorante nel cuore di Milano

              Il vincitore di Masterchef 2017, già attivissimo professionalmente, si appresta ad una nuova sfida con un ristorante nel centro iconico della metropoli meneghina, insieme ad altri rinomati colleghi.

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                Valerio Braschi, vincitore della sesta edizione di MasterChef Italia , apre un nuovo locale a Milano: sembra che la location sia spettacolare! In un settore come quello della ristorazione in continua evoluzione, dove la novità e l’innovazione rappresentano gli ingredienti chiave per il successo, la scena milanese – sempre attenta e propositiva – si appresta a vivere un nuovo capitolo.

                Lasciando il Vibe

                Valerio Braschi, vincitore della versione 2017 di Masterchef, dopo una breve ma intensa esperienza al comando del ristorante Vibe (in una zona semicentrale della metropoli lombarda), si prepara a salutare il locale che, nonostante gli inizi promettenti, ha cominciato a perdere slancio, prevedendo la chiusura nel novembre prossimo.

                L’annuncio social

                Naturalmente non si tratta di un addio ai fornelli, anzi… la notizia, pubblicata con un breve video su Instagram, annuncia grandi cose: “Perdonate la mia assenza dai social, ma ho deciso di prendere un po di tempo per me stesso, prima di iniziare una nuova grandissima avventura. Mai avrei creduto di poter arrivare qui. Ringrazio tutte le persone che hanno creduto in me e che ogni giorno mi sostengono. A breve vi sveleró una notizia incredibile. Il duro lavoro, l’impegno, il sudore e la costanza portano sempre a grandi risultati!”.

                L’indizio prestigioso

                Braschi ha poi fornito un “indizio” mostrando l’iconica piazza Duomo… e pochi giorni dopo è arrivata la conferma! Il giovane romagnolo si trasferirà nel cuore pulsante di Milano, in piazza Duomo, dove prenderà le redini di un nuovo ristorante situato nel prestigioso contesto del numero 21. Lì, condividerà le proprie invenzioni culinarie a quelle di altri rinomati chef, in uno spazio che già ospita eccellenze della cucina e dell’ospitalità.

                Nel cuore della pulsante metropoli

                Questa transizione non rappresenta solo un mero cambio di location, ma simboleggia anche un’escalation per Braschi in termini di immagine e prestigio, proiettandolo in uno degli indirizzi più iconici della città.

                Sperimentatore coraggiosissimo

                L’ascesa del giovane chef nel panorama gastronomico italiano non si ferma qui. Già notato per le sue partecipazioni audaci e talvolta provocatorie a Masterchef, il giovane chef ha continuato a far parlare di sé, prima a Roma e poi con l’avventura del Vibe a Milano. La sua indole a sperimentare e a osare – spesso spingendosi davvero al limite del normalmente consentito – ha dimostrato che il suo talento va oltre la mera realizzazione di piatti… ma mostrando un’attitudine a riformulare la cucina in modo nuovo e sorprendente.

                Tradizione e innovazione, i due piani paralleli

                In questa nuova avventura professionale, Braschi si gioca la riconferma ad uno dei nomi più interessanti della nuova generazione di chef di casa nostra, proseguendo con coerenza il dialogo tra innovazione e tradizione, che caratterizza da sempre il suo approccio alla cucina. Un elemento distintivo del suo lavoro.

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