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Roberto Saviano e “L’amore mio non muore”: il coraggio di raccontare
Nel suo nuovo romanzo, Saviano riporta alla luce la storia di Rossella Casini, vittima della ‘Ndrangheta, e riflette sulla sua stessa esistenza da recluso. Tra memoria, giustizia e sacrificio, un racconto potente sull’amore e sulla libertà negata.
Roberto Saviano torna in libreria con L’amore mio non muore, un romanzo pubblicato da Einaudi Stile Libero il 6 maggio 2025. Questa volta, lo scrittore napoletano racconta la storia vera di Rossella Casini. Una giovane studentessa fiorentina che, nel 1981, scompare nel nulla dopo aver sfidato la ‘Ndrangheta.
Rossella era una ragazza piena di vita, con una famiglia affettuosa e un futuro promettente. La sua esistenza cambia quando si innamora di Francesco Frisina, uno studente calabrese fuori sede. Quello che all’inizio sembra un amore come tanti si trasforma presto in una vicenda drammatica. La famiglia di Francesco è legata a una potente cosca mafiosa e, durante una visita in Calabria, Rossella si ritrova coinvolta in una faida sanguinosa. Convinta che il loro amore possa cambiare le cose, cerca di convincere Francesco a collaborare con la giustizia, ma il suo coraggio la porta a una fine tragica. Il 22 febbraio 1981, Rossella scompare e il suo corpo non viene mai ritrovato. Lo Stato la riconosce come vittima della mafia, ma la sua storia è rimasta a lungo dimenticata.
Saviano omaggia chi si è opposto a un sistema disumano
Saviano, con la sua scrittura intensa e documentata, riporta alla luce questa vicenda, trasformandola in un racconto di amore, coraggio e resistenza. Il romanzo non è solo una denuncia della violenza mafiosa, ma anche un tributo a chi ha avuto la forza di opporsi a un sistema disumano. Per accompagnare l’uscita del libro, l’autore ha organizzato un tour teatrale in diverse città italiane, tra cui Milano, Bologna, Torino e Roma, per raccontare la storia di Rossella anche attraverso la voce e la performance.
La snervante vita sotto scorta…
Ma L’amore mio non muore è anche un libro che riflette sulla condizione personale dello stesso Saviano, ormai da anni costretto a vivere sotto scorta per le minacce ricevute dalla criminalità organizzata. La sua vita è una reclusione forzata, un’esistenza senza libertà, in cui ogni movimento è sorvegliato e ogni scelta è influenzata dalle misure di protezione. Non può passeggiare da solo, fermarsi in un bar o decidere di vivere senza precauzioni. Lo stesso amore, tema centrale del romanzo, è per lui un’esperienza difficile da vivere pienamente: tutto è filtrato dal rischio, dalle limitazioni, dalla consapevolezza che la sua sicurezza viene prima di qualsiasi sentimento.
Voglio una vita tranquilla
Saviano racconta spesso la mancanza di normalità, il peso di una vita in cui la quotidianità è negata. Non può scegliere dove abitare, non può fare viaggi senza protezione, non può concedersi il lusso dell’anonimato. In un’intervista, ha detto che il prezzo che ha pagato per la verità è quello di non avere una casa vera, un luogo in cui sentirsi davvero libero. Eppure, nonostante tutto, continua a scrivere, a denunciare, a raccontare storie che altrimenti verrebbero dimenticate. L’amore mio non muore non è solo il racconto di Rossella Casini. E’ anche la riflessione di un autore che vive il paradosso della libertà negata in nome della giustizia. Un uomo che ha scelto di non tacere, anche quando il silenzio sarebbe stata la via più semplice per proteggersi.