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Moda

I ventagli, il ritorno dalla storia alla moda

Eleganti, raffinati e, soprattutto, funzionali, i ventagli tornano ad essere un accessorio di tendenza, riscoprendo il loro fascino intramontabile. Oggetti carichi di storia e significato, i ventagli non sono solo un modo per rinfrescarsi nelle giornate calde, ma anche un complemento di moda capace di donare un tocco di classe e personalità.

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    In foto cover – Michelle Hunziker
    Dalle passerelle alle strade cittadine, il ventaglio si ripropone in una veste moderna e versatile, reinterpretando la sua tradizione con materiali innovativi e design ricercati. Non più solo un accessorio per le dame dell’Ottocento, il ventaglio conquista oggi un pubblico ampio e variegato, diventando un must-have per esprimere la propria individualità con stile.

    Dalle passerelle alle strade cittadine, il ventaglio torna protagonista come accessorio di tendenza e simbolo di stile sostenibile
    Non solo un oggetto per rinfrescarsi nelle giornate torride, ma un vero e proprio complemento di moda capace di donare un tocco di classe e personalità. I ventagli, con la loro storia millenaria e il loro fascino intramontabile, stanno vivendo un vero e proprio ritorno di fiamma.

    Recenti sfilate, sfoggiano i ventagli come accessorio glam

    Sulle passerelle delle più importanti sfilate di moda, i ventagli hanno conquistato i grandi stilisti che li hanno reinterpretati in chiave moderna e versatile. Dai modelli pieghevoli in carta ai ventagli elaborati in pizzo e seta, questi oggetti iconici si adattano a qualsiasi stile e occasione. Un accessorio perfetto per completare un look casual con un tocco di originalità, oppure per impreziosire un abito elegante durante un evento serale.

    Un simbolo di sostenibilità
    Oltre al loro valore estetico, i ventagli rappresentano anche un simbolo di sostenibilità. In un mondo sempre più attento all’ambiente, questi accessori eco-friendly si contrappongono all’usa e getta, offrendo un’alternativa duratura e riutilizzabile. Realizzati con materiali naturali come legno, bambù e carta, i ventagli sono una scelta consapevole che coniuga stile e rispetto per l’ambiente.

    Un ritorno al passato con uno sguardo al futuro
    Questi oggetti, custodi di una storia millenaria, vengono reinterpretati in chiave moderna, adattandosi alle esigenze e ai gusti del mondo contemporaneo. Un accessorio senza tempo che unisce fascino retrò e design attuale, il ventaglio rappresenta un modo per esprimere la propria individualità con stile e nel contempo fare una scelta sostenibile per il pianeta. Un ritorno al passato con uno sguardo al futuro, all’insegna dell’eleganza, della funzionalità e del rispetto per l’ambiente.

    Michelle Hunziker, Mariah Carey e Chiara Ferragni

    Mariah Carey, la cantante, è nota per il suo amore per i ventagli, che porta spesso con sé durante le sue esibizioni e nei red carpet. Chiara Ferragni, La regina delle influencer ha sfoggiato un ventaglio pregiato a venezia. Michelle Hunziker ha utilizzato un ventaglio di pizzo bianco al recente matrimonio di Diletta Leotta.

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      Moda

      L’arte dell’upcycling: una rivoluzione sostenibile nella moda

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        Nell’epoca attuale, la moda non è solo questione di stile, ma anche di sostenibilità. Con sempre maggiore consapevolezza ambientale, l’industria della moda sta abbracciando nuove pratiche per ridurre il suo impatto ecologico. Tra queste, spicca l’upcycling, un’arte che trasforma rifiuti in capi di abbigliamento unici e desiderabili. Scopriamo come questa tendenza sta rivoluzionando il mondo della moda con il suo mix di creatività e responsabilità ambientale.

        Il rinascimento dei tessuti

        L’upcycling pone l’attenzione sui materiali dimenticati, trasformando vecchi tessuti e indumenti in opere d’arte indossabili. Da jeans a t-shirt, nulla è troppo comune per essere reinventato. Tessuti pre-loved vengono tagliati, assemblati e lavorati con maestria per creare nuovi capi che trasudano storia e carattere.

        Creatività senza limiti

        L’upcycling libera la creatività dei designer, permettendo loro di esplorare nuove possibilità attraverso la riutilizzazione di materiali esistenti. Patchwork di stampe, mix di texture e combinazioni audaci diventano la firma di quest’arte unica. Ogni pezzo è un’opera d’arte unica, riflettendo il talento e la visione del suo creatore.

        Un atto di ribellione contro il consumismo

        In un’epoca dominata dal consumismo veloce, l’upcycling rappresenta una forma di protesta silenziosa. Oltre a ridurre i rifiuti tessili, promuove un approccio più consapevole alla moda. Indossare un capo upcycled significa abbracciare l’individualità e la sostenibilità, sfidando gli standard imposti dalla moda di massa.

        Un futuro sostenibile

        L’upcycling non è solo una tendenza passeggera, ma una filosofia che promette un futuro più sostenibile per l’industria della moda. Con sempre maggiori marchi e designer che abbracciano questa pratica, il suo impatto positivo si fa sempre più evidente. Guardando avanti, possiamo immaginare un mondo in cui l’upcycling diventa la norma, trasformando il nostro modo di concepire la moda e il consumo.

        Quindi l’upcycling è molto più di una semplice tendenza; è un’evoluzione necessaria nell’industria della moda. Attraverso la sua combinazione di creatività, responsabilità ambientale e ribellione contro il consumismo, l’upcycling sta ridefinendo il concetto stesso di moda. È un invito a guardare oltre il nuovo e lo splendido, per abbracciare la bellezza e la sostenibilità del riuso.

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          Moda

          Vip in costume: la spiaggia diventa passerella

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            L’estate 2025 prosegue a gonfie vele, e con lei il consueto carosello di foto da Instagram dei vip in costume, tra sabbia dorata, yacht discreti come condomini e selfie studiati con più attenzione di un piano di comunicazione. Perché non basta staccare la spina: bisogna farlo con stile, possibilmente tropicale e fotogenico. Il risultato? La spiaggia si trasforma in un red carpet bollente, dove ogni costume racconta una storia e ogni scelta stilistica lancia un messaggio, consapevole o meno.

            Elisabetta Canalis, Alessia Marcuzzi, Melissa Satta

            Elisabetta Canalis apre le danze con un bikini rosso fuoco, minimal ma d’effetto, ispirato alla lingerie essenziale, quasi intimo da boudoir ma con la grinta giusta per essere notata tra un tuffo e l’altro. Un solo colore, una dichiarazione precisa: basta poco, se quel poco lo sai portare come si deve.

            Diversa la strategia di Alessia Marcuzzi, che opta per un tono più profondo, scuro e sofisticato con i dettagli metallici, quasi a voler sussurrare invece che gridare. Un costume che sembra dire: “Sono qui, ma potrei andarmene da un momento all’altro”, e proprio per questo affascina.

            Poi arriva Melissa Satta e butta all’aria ogni equilibrio con una scelta spiazzante e furbissima: fantasia con tre stampe animalier differenti tra coppe diverse e slip. Il tutto mixato con una sicurezza da passerella e il sorriso di chi sa benissimo di star giocando una partita estetica tutta sua, senza badare troppo alle regole. Un inno alla libertà stilistica che, a quanto pare, ha fatto scuola.

            Chiara Ferragni, Diletta Leotta, Elisabetta Gregoraci

            Chiara Ferragni, infatti, spiazza tutti con un costume che sembra doppio, bianco sopra nero, ma che in realtà è un abile gioco di design: un effetto ottico pensato per confondere, attrarre, dividere. Sembra due pezzi, ma è uno solo, con linee che si sovrappongono e creano un layering visivo interessante, quasi un trompe-l’œil da spiaggia. È un esperimento dichiarato, ma perfettamente riuscito.

            Diletta Leotta, invece, gioca sul terreno sicuro del print animalier, ma con un taglio moderno e aggressivo: spalline larghe, scollatura profonda, e quell’aria da regina del lido che non deve chiedere nulla a nessuno. Il leopardato, insomma, non muore mai, cambia solo pelle.

            E se la tendenza 2025 sembra oscillare tra il ritorno della stampa selvaggia e l’essenzialità grafica, Elisabetta Gregoraci riesce a inserirsi nel mezzo con un costume che mescola classicità e tocchi handmade: bretelle lavorate a uncinetto, taglio aderente, colori neutri e dettagli che ricordano il lavoro artigianale delle nonne, ma reinterpretato in chiave glam. Un po’ Ibiza, un po’ Ravello, decisamente chic.

            Il messaggio che emerge è chiaro: i costumi da bagno delle vip non sono semplici capi estivi, ma vere e proprie dichiarazioni di stile, costruite con la stessa cura con cui si sceglie un look da evento ufficiale. I corpi diventano tele su cui disegnare mood, umori, racconti personali. L’estetica varia dal sexy sfacciato al retrò ricercato, passando per il finto casual e il tecnologico strategico. Ogni vip, una scuola di pensiero.

            Ma la vera protagonista è la voglia di stupire, anche solo con un dettaglio: un fiocco asimmetrico, una spallina annodata in modo inedito, un tessuto tecnico che riflette la luce. Non c’è più distinzione tra giorno e notte, tra bagno in mare e set fotografico: tutto è immagine, tutto è dichiarazione. Anche il pareo usato come turbante, anche l’infradito che strizza l’occhio al minimalismo da passerella. La spiaggia, ormai, è un palcoscenico dove si recita l’estate con copioni scritti a suon di costumi pensati per essere ricordati.

            Il monocolore resta una certezza, ma solo se reinterpretato con tagli estremi o silhouette da body sculpt. Il rosso è il nuovo nero, il nero non è mai davvero andato via, ma a dominare la scena sono i contrasti: optical, materici, cromatici. Si gioca con texture lucide, inserti a rete, cuciture che sembrano disegnate con il compasso. Il corpo si modella, si scolpisce, si racconta. E ogni vip sembra avere un messaggio implicito cucito addosso: chi sfoggia sicurezza, chi ironia, chi eleganza composta, chi sensualità dichiarata. Ma il comune denominatore è uno solo: nessuna vuole passare inosservata. Nemmeno in vacanza.

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              Lifestyle

              Il bikini tape impazza sui social ma fa male alla pelle

              Il bikini tape ovvero prendere il sole con l’uso di nastro adesivo per creare segni precisi sul corpo sta diventando una moda molto pericolosa per i danni che provoca alla pelle.

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                La tendenza del bikini tape, ovvero l’uso di nastro adesivo per creare segni precisi sul corpo con l’abbronzatura, sta spopolando sui social media. In Brasile, centri specializzati offrono questo servizio, permettendo di ottenere una tintarella con linee definite e cool. La pratica, però, comporta gravi rischi per la salute della pelle.

                Un fenomeno di tendenza ma pericoloso

                Durante la Miami Swim Week, il brand The Black Project ha presentato una collezione di modelli di tape bikini, attirando l’attenzione per l’audacia dei design. Joel Álvarez, fondatore del marchio, ha portato avanti questa pratica, popolarizzata dalla popstar brasiliana Anitta nel 2017.

                La popolarità dei segni del costume

                I segni del costume sono diventati una moda soprattutto tra i giovani, tanto che chi non riesce a ottenerli naturalmente, li riproduce con il trucco. Su TikTok, tutorial su come creare “fake tan bikini lines” o “sunless tan lines” con bronzer e autoabbronzanti sono molto popolari.

                Rischi per la pelle: scottature e danni a lungo termine

                Secondo la dermatologa Valentina Amadu, il problema principale non è l’abbronzatura in sé, ma come viene ottenuta. Le scottature possono causare gravi danni che si possono manifestare a distanza di anni. Un’indagine dell’American Academy of Dermatology ha rilevato che il 58% dei giovani tra 18 e 26 anni si è scottato nel 2024 con una bassa consapevolezza dei rischi associati.

                La pazzia del Brasile

                In Brasile, i saloni di abbronzatura sui tetti delle favelas offrono trattamenti con nastro adesivo per creare segni precisi sulla pelle. Questo tipo di servizio, sebbene popolare, è altamente rischioso e sconsigliato da tutti i dermatologi.

                Come abbronzarsi in sicurezza

                La dermatologa Amadu sottolinea l’importanza di proteggere la pelle. Consiglia di utilizzare una protezione solare alta, evitare il sole nelle ore centrali e riapplicare la crema ogni due ore. Un’abbronzatura intensa si può ottenere in modo sicuro, evitando ustioni solari che possono avere conseguenze gravi a lungo termine.

                Con questo sole è meglio non rischiare, la protezione della pelle deve essere massima

                Per prima cosa è fondamentale educare i giovani all’uso corretto della crema solare, considerandola una vera e propria terapia per la pelle. Proteggersi adeguatamente dal sole è essenziale per prevenire i danni a lungo termine causati dai raggi ultravioletti.

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