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Moda

Vestiremo alla “vegana”

Le esigenze ambientali modificano la produzione di materiali per confezionare gli abiti del futuro. Giacche fatti di alghe e capelli per rispettare l’ambiente. Ci aspetta una giacca tutta vegana

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    Le esigenze ambientali modificano la produzione di materiali per confezionare gli abiti del futuro. Giacche fatti di alghe e capelli per rispettare l’ambiente. Ci aspetta una giacca tutta vegana.

    Il “vegan friendly” per ora è destinato ai consumatori più ricchi

    Da qualche anno l’industria della moda è alla ricerca di soluzioni per ridurre l’impatto sull’ambiente. Quasi una scelta obbligata, visto i cambiamenti climatici e di produzione di cui molte economie occidentali sono ormai consapevoli. Anche se una produzione vegana per ora resta limitata ad alcune frange di consumatori. I più ricchi, come sempre. Ma non è detto. Saremo disposti a pagare di più prodotti più ecologici pur di non inquinare il pianeta

    Scendono in campo le migliori menti creative

    E quale settore se non quello della moda ha nella creatività uno dei suoi elementi più trainanti? Siamo tutti consapevoli che l’industria del fashion ha un impatto per nulla trascurabile sull’ambiente. Secondo il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP), il mercato del fashion contribuisce a inquinare con percentuali tra il 2 e l’8% delle emissioni globali di gas. Non male. Il settore è anche responsabile del 9% delle microplastiche disperse negli oceani. E inoltre consuma circa 215mila miliardi di litri di acqua all’anno. Acqua per produrre cotone, lino e lana. Per non citare la quantità di pesticidi utilizzati. Fibre sintetiche come il poliestere e il nylon, realizzati con polimeri derivati del petrolio ad ogni ciclo di lavaggio rilasciano milioni di microplastiche. Che ci ritroviamo ovunque anche nel cibo quotidiano. Forse per questi motivi negli ultimi dieci anni sono nate numerose startup con l’obiettivo di realizzare materiali destinati al settore del fashion nuovi ed ecologici. Per esempio?

    La “resistenza” dei capelli utilizzati per gonne e pantaloni

    Zsofia Kollar, giovane designer ungherese trapiantato ad Amsterdam ha dato vita a Human Material Loop, con l’obiettivo di recuperare capelli umani. Lo fa setacciando parrucchieri e beauty center. Ma per farne cosa? Vestiti. Solo in Europa ogni anno vengano tagliati oltre 75 milioni di kg di capelli. In minima parte vengono utilizzati per realizzare parrucche, la maggior parte viene smaltita in discarica. Uno spreco vero e proprio. Che fare? Ci ha pensato Kollar che ha deciso di sfruttare le proprietà dei capelli umani come per esempio la loro resistenza simile all’acciaio. Una scelta vegana.

    Sul sito di Human Material Loop, viene proposto un esempio. Una folta ciocca di capelli lunghi, grazie alla cheratina, asse portante della loro robustezza e alla loro elasticità, potrebbe tenere sospesi in aria due elefanti adulti (circa 12 tonnellate). Ma non solo. L’assorbimento dei materiali oleosi rende i capelli utili per realizzare tessuti speciali. Come quelli usati per arginare le fuoriuscite di petrolio come è successo nel disastro della piattaforma Deepwater Horizon nel 2010. Il filato ricavato dai capelli umani, dopo un processo di pulizia e trattamento, avrebbe caratteristiche molto simili alla lana anche se per ora un po’ troppo costoso. Ma se il modello di business di Human Material Loop avrà successo, il suo obiettivo è quello di produrre nei prossimi dieci anni 550mila tonnellate di tessuto all’anno.

    Materiali per ora poco accessibili

    Uno dei numerosi biomateriali sviluppati negli ultimi anni è stato testato dal prestigioso marchio Hermes. Nel 2021 il brand ha fatto realizzare borse realizzate con filamenti dell’apparato vegetativo dei funghi. A produrre questo sostituto della pelle di animale è stata la startup MycoWorks, che ha realizzato un materiale molto simile alla pelle per aspetto e consistenza. Ma a base vegetale. Purtroppo i costi restano ancora abbastanza alti. La base di partenza per produrre una borsa supera i mille dollari. Così come 800 dollari costa un cappello prodotto con lo stesso sistema creato dallo stilista Nick Fouquet.

    E in Italia a che punto siamo?

    Tra le diverse PMI che si stanno cimentando a Catania dieci anni fa è nata la startup Orange Fiber specializzata nel produrre tessuti vegani ecosostenibili dagli scarti della lavorazione delle arance. Un lavoro d’equipe che ha consentito a Orange Fiber di intraprendere una collaborazione con Salvatore Ferragamo e con il brand di sartoria napoletana Marinella. In anni più recenti è nata Vegea. Azienda trentina che ha prodotto un tessuto vegetale utilizzando le vinacce, ovvero gli scarti dalla produzione vinicola. Una prospettiva interessante per il nostro Paese visto che siamo il secondo produttore di vino al mondo. Vegea, ha già prodotto tessuti per i marchi H&M, Stella McCartney e la casa automobilistica Bentley. Quest’ultima ha utilizzato questo tessuto a base di vinacce per rivestire gli interni di alcuni suoi modelli. Quella vegana è una scelta che paga.

      Moda

      Rihanna la perfezionista: abbina le scarpe alle mutandine

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        Rihanna ha pubblicato un video su Instagram mostrando un look audace e provocatorio. La popstar, che ha recentemente dichiarato di aver cambiato i suoi obiettivi di fitness, ha scherzato sulla situazione, ammettendo che, poiché non raggiungerà l’addome scolpito che si era prefissata, ha deciso di concentrarsi sull’abbinamento delle scarpe con le mutande! Manie di perfezionismo o un furbetto stratagemma per fare in modo che i riflettori su di lei non si spengano mai?!?

        Calzature che fanno pendant con gli slip

        Nel video, indossa una camicia Oxford desicamente fuori taglia e parzialmente abbottonata, sopra un reggiseno nero e una gonnella da tennis marrone a pieghe. Le sue scarpe nere – come si può notare – rappresentano un coordinato perfetto con la sua biancheria intima. Completano questo look gli immancabili occhiali da sole, collane spesse e un braccialetto alla caviglia sopra un calzino, per un ulteriore vezzo birichino.

        Musica a braccetto con la moda

        La cantante ha recentemente collaborato con il compagno A$AP Rocky per la campagna di intimo maschile Classics by Savage X Fenty. Una capsule nella quale partecipa anche il figlio di 2 anni, RZA. Nonostante Baby Riot non sia stato fotografato, la coppia ha dimostrato la loro affinità per la moda anche con il debutto di Rocky nella sfilata A$AP Rocky X American Sabotage by AWGE Menswear durante la Paris Fashion Week.

        Aggiornament sul nuovo disco

        Rihanna non ha omesso di aggiornare i fan sul tanto atteso nuovo album, attualmente in fase di lavorazione. Contrariamente alle speculazioni sul suo ritiro musicale, lei ha confermato che sta lavorando con grande concentrazione alla sua nuova musica. Anche se mette in guardia i suoi follower sul fatto che ci vorrà del tempo prima che il progetto venga completato e reso disponibile.

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          Moda

          L’estate trash è iniziata: non c’è niente di peggio dei gioielli sulla spiaggia. E cosa dire di extension, ciglia finte o trucco?

          È incredibile, ma anche in spiaggia bisogna essere educati. E no, non parliamo delle solite banalità come urlare, lanciare sabbia o mettere la musica a tutto volume. Parliamo del tuo corpo e del tuo costume. Lascia a casa i gioielli, anelli, catenone e ciondoli. La signora che sembra un albero di Natale attira subito attenzione indesiderata, e i machi con catene vistose non sono meglio. In spiaggia, l’unico orpello ammesso è il costume, e anche quello dovrebbe essere sobrio. Sei una bagnante, non una soubrette.

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            L’estate è arrivata e con essa le giornate al mare, ma non dimentichiamoci che anche in spiaggia bisogna avere un po’ di savoir-faire. Non stiamo parlando delle solite cose come evitare di urlare, lanciare sabbia o mettere la musica a tutto volume. Qui parliamo di un galateo più sottile e forse più spietato: come gestire il proprio corpo e il proprio abbigliamento in modo da non sembrare un’aliena su Marte.

            Via i gioielli: la semplicità è la chiave

            Prima regola d’oro: lasciate i gioielli a casa. Non c’è niente di più fuori luogo dei catenoni, anelli e ciondoli appariscenti sulla spiaggia. La signora che arriva addobbata come un albero di Natale trasmette solo voglia di esibirsi, e i maschi con catene vistose sembrano usciti da un video anni ’80. In spiaggia, l’unico orpello consentito è il costume, che dovrebbe essere sobrio. Sei una bagnante, non una soubrette in tournée.

            Estate cafona: extension e ciglia finte sotto assedio

            L’estate cafona è iniziata. È il momento della verità per le extension e le ciglia finte, che difficilmente sopravvivono all’urto di un tuffo in mare. Le signore posticce si riconoscono facilmente: sudano sotto strati di trucco (waterproof, si fa per dire), indossano tacchi (sì, esistono anche le Havaianas con zeppa) e brillano come il mare di Sorrento. La scena è degna di un reality show di serie B.

            Moda da spiaggia: l’eleganza della semplicità

            E poi ci sono i classici errori di moda. I signori fuori moda sfoggiano lo slip bianco da sirenetto, un look che dovrebbe essere bandito da tutte le spiagge. Le donne di classe, invece, arrivano con accessori semplici e eleganti, come un filo di corallini rossi. I veri signori sanno che una maglia di Sease è perfetta anche per un tuffo. Le donne autentiche nuotano di gusto, senza preoccuparsi della piega dei capelli.

            Il tocco finale: l’arte della discrezione

            In spiaggia, la semplicità e la discrezione sono le chiavi per evitare l’effetto circo. Dimentica gli orpelli vistosi e opta per un costume sobrio. Goditi il mare senza pensieri, lasciando che la tua personalità, e non i tuoi accessori, faccia da protagonista. È estate, rilassati e vivi il momento con eleganza e stile.

            Quindi, mentre ti prepari per la tua prossima giornata in spiaggia, ricorda queste semplici regole. La tua esperienza sarà più piacevole e anche gli altri bagnanti te ne saranno grati. Buona estate e buon mare!

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              Bikini: il dettaglio estivo che rende l’eleganza un gioco di seduzione

              Tra bombe atomiche e rivoluzioni femminili, la storia del costume che ha fatto scoppiare la moda. Il nome bikini per il costume da bagno femminile a due pezzi ha origini piuttosto particolari e recenti. Risale al 1946, anno in cui lo stilista francese Louis Réard presentò al mondo la sua creazione.

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                Simbolo intramontabile di seduzione
                All’epoca, il costume era davvero rivoluzionario per la sua audacia: mostrava l’ombelico e lasciava scoperta molta più pelle di quanto fosse consuetudine all’epoca. Réard scelse il nome bikini proprio per enfatizzare l’impatto che il suo nuovo costume avrebbe avuto sul mondo.

                Lo stesso effetto esplosivo dei test nucleari che gli Stati Uniti stavano conducendo proprio in quegli anni nell’atollo di Bikini nelle Isole Marshall. Il nome, quindi, non ha nulla a che fare con le origini del costume a due pezzi, che risalgono a tempi molto più antichi (basti pensare ai mosaici romani che raffigurano donne in abiti simili).

                Nelle foto Ursula Andress e Brigitte Bardot

                Tuttavia, l’associazione con l’atollo e i test nucleari contribuì senz’altro a far conoscere il bikini al grande pubblico e a renderlo un simbolo di emancipazione femminile e rottura con i costumi più rigidi dell’epoca.

                Più che mai attuale Il bikini è considerato sexy ancora oggi per diversi motivi. Innanzitutto, mette in risalto la figura femminile, esponendo parti del corpo che in altre circostanze rimangono coperte. Questo gioco di vedo-non-vedo stimola l’immaginazione e l’attrazione visiva.
                Inoltre, il bikini rappresenta un simbolo di fiducia in se stessi; indossarlo significa abbracciare il proprio corpo e mostrare sicurezza, qualità intrinsecamente attraenti.
                Infine, il design minimalista del bikini offre infinite possibilità di personalizzazione e stile, permettendo a chi lo indossa di esprimere la propria personalità in modo unico e seducente.

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