Lifestyle
Teste da star fatte di sushi: Ed Sheeran ed Elton John come non li avete mai visti
L’artista gastronomica inglese Michelle Wibowo ha scolpito diverse celebrità utilizzando gli ingredienti del sushi. Le loro facce sono state ricreate con alimenti come riso, salmone, alghe, salsa di soia e zenzero. La collezione è stata esposta per 24 ore nella galleria londinese Casildar

Michelle Wibowo, rinomata per le sue opere d’arte con materiali insoliti, ha creato ritratti di celebri volti come Ed Sheeran ed Elton John utilizzando esclusivamente ingredienti del sushi. L’artista ha trascorso 120 ore scolpendo queste opere per celebrare la Giornata Internazionale del Sushi, mostrando che il cibo può essere una forma d’arte. La collezione ha catturato l’attenzione per la sua originalità e per la capacità di trasformare ingredienti culinari in rappresentazioni dettagliate e riconoscibili. Le sculture, realizzate con riso, salmone e alghe, sono state esposte nella galleria londinese Casildart, attirando numerosi visitatori.
Wibowo è molto conosciuta per le sue opere d’arte culinarie con zucchero e dolci, questa volta Michelle ha scelto riso e pesce per celebrare la Giornata Internazionale del Sushi.
Le sculture includono i volti di personaggi famosi come Elton John e Ed Sheeran. Michelle ha giocato con i nomi, creando giochi di parole come ‘Eelton John” (Eal è il termine inglese per anguilla) and “Edamame Sheeran”
La sfida del riso come materiale da plasmare
Michelle ha raccontato quanto sia stato difficile lavorare con il riso: “È così difficile. Non è un materiale da plasmare facile da usare. Devi cuocerlo prima, lasciarlo raffreddare, e diventa davvero appiccicoso quando cerchi di modellarlo.”
Tra le sue creazioni preferite ci sono quelle di Elton John e Ed Sheeran: “Hanno caratteristiche distintive con gli occhiali da sole e gli orecchini di Elton e i capelli rossi e disordinati di Ed Sheeran.”
Esposizione e ispirazione
Una volta completate, le sculture sono state congelate e messe in mostra in una galleria di Londra. L’ispirazione per queste opere è venuta da una ricerca di Yutaka, che ha rilevato come l’87% dei britannici ritenga importante essere creativi con il cibo, mentre il 25% ammette di non variare mai i propri piatti.
Per ispirare le persone a essere più creative in cucina, Michelle ha dedicato 120 ore alla realizzazione di questi ritratti di sushi, dimostrando che anche ingredienti semplici possono trasformarsi in opere d’arte uniche.
La reazione del pubblico
Le sculture hanno ricevuto grande attenzione, non solo per la loro originalità, ma anche per la precisione e il dettaglio con cui sono state realizzate. Michelle ha dimostrato ancora una volta il suo talento e la sua capacità di innovare nel campo dell’arte culinaria, portando un nuovo livello di creatività e ispirazione.
Questa serie di sculture non solo celebra la Giornata Internazionale del Sushi, ma anche l’ingegno e l’abilità di un’artista che continua a spingersi oltre i confini tradizionali dell’arte.
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Lifestyle
San Valentino: storia, leggende e curiosità sulla festa più romantica dell’anno
Celebriamo l’amore, ma cosa sappiamo davvero di questa festa? Dalla figura del vescovo martire alle tradizioni mondiali più bizzarre, tutto quello che c’è da scoprire sul giorno degli innamorati.

San Valentino, la festa dell’amore, è ormai alle porte. Una ricorrenza che molti vivono come un’occasione per dichiararsi o sorprendere il proprio partner, tra cioccolatini, rose rosse e dolci parole. Ma questa celebrazione va ben oltre il business commerciale: affonda le sue radici nell’antica Roma e nella figura leggendaria di un vescovo martire che ha sfidato l’impero per celebrare l’amore.
San Valentino: un santo made in Italy
San Valentino, protettore degli innamorati, non è solo una leggenda: secondo la tradizione più accreditata, Valentino da Terni fu un vescovo cristiano vissuto nel III secolo d.C. sotto il regno dell’imperatore Aureliano. La sua fama nasce da un gesto che sfidava le leggi del tempo: benedire e celebrare matrimoni cristiani segreti, nonostante i divieti imposti dall’autorità romana.
Una delle storie più romantiche racconta che Valentino fu il primo a unire in matrimonio un legionario pagano, Sabino, e la cristiana Serapia, i quali morirono insieme durante la celebrazione delle loro nozze. Un’altra versione più poetica narra di Valentino che, vedendo due innamorati litigare nel suo giardino, regalò loro una rosa, aiutandoli a fare pace e pregando per il loro amore eterno.
Perché si festeggia il 14 febbraio?
Le origini di San Valentino affondano le radici nei Lupercalia, un’antica festa romana dedicata al dio Fauno e alla fertilità, celebrata ogni 15 febbraio. Durante questa ricorrenza si praticavano riti pagani e sacrifici per propiziare la prosperità e la protezione degli amanti. Con l’avvento del cristianesimo, nel 496 d.C., papa Gelasio I abolì i Lupercalia e istituì il 14 febbraio come giorno dedicato a San Valentino, sostituendo i rituali pagani con una celebrazione dell’amore cristiano.
Nel Medioevo, la tradizione si consolidò grazie al concetto di amore cortese. Il poeta inglese Geoffrey Chaucer, nel suo Parlamento degli Uccelli, associò per la prima volta il 14 febbraio al fidanzamento tra Riccardo II d’Inghilterra e Anna di Boemia, dando così vita alla moderna concezione di San Valentino come giorno degli innamorati.
Come si festeggia San Valentino nel mondo?
Se in Italia ci scambiamo fiori, cioccolatini e poesie d’amore, in altre parti del mondo le tradizioni sono decisamente più originali. In Giappone, ad esempio, sono le donne a regalare cioccolato agli uomini, mentre in Corea del Sud c’è una celebrazione aggiuntiva, il 14 aprile, dedicata ai single, che si ritrovano per mangiare jajangmyeon, un piatto di spaghetti con salsa di fagioli neri.
In Danimarca, gli innamorati si scambiano fiori bianchi chiamati snowdrops, mentre in Galles la tradizione prevede il dono di cucchiai di legno intagliati con simboli che rappresentano l’amore eterno.
San Valentino oggi: tra romanticismo e consumismo
Nonostante le radici storiche e romantiche, San Valentino è oggi una delle feste più commerciali al mondo. Negli ultimi decenni, il business legato a regali, fiori e cene romantiche ha assunto proporzioni enormi, trasformando la celebrazione in un evento di marketing globale.
Ma, al di là del consumismo, il messaggio rimane sempre lo stesso: celebrare l’amore in tutte le sue forme. Che sia con un semplice biglietto o una cena romantica, San Valentino ci ricorda l’importanza di dedicare un momento speciale alla persona che amiamo.
Società
Andare in pensione a 36 anni? Si può fare. Potrebbe non essere solo un sogno…
Yaron ce l’ha fatta. Ha scelto la felicità al posto della carriera e si è ritirato dal lavoro a 36 anni. Con una mentalità mirata agli investimenti e alla riduzione delle spese, ha realizzato il suo sogno di una vita senza preoccupazioni finanziarie.

Yaron ce l’ha fatta. Ha scelto la felicità al posto della carriera ed è andato in pensione a 36 anni. Con una mentalità mirata agli investimenti e alla riduzione delle spese, ha realizzato il suo sogno di una vita senza preoccupazioni finanziarie. Vediamo come. A 25 anni Yaron decide di ricercare la felicità anziché l’avanzamento di carriera e di non voler passare tutta la sua vita al lavoro. Si è immediatamente messo in moto verso il primo step che si era prefissato di raggiungere. Ovvero? Cercare il modo migliore per ottenere l’indipendenza economica nel minor tempo possibile.
Una questione di priorità
Yaron ha puntato su una vita in cui potesse essere libero dalle preoccupazioni e dallo stress derivanti da soldi e lavoro. Qualcosa che gli portasse gioia senza chiedere l’elemosina. Tedesco, originario di Berlino Yaron ha iniziato il suo progetto mentre era impegnato a ottenere un dottorato in matematica avanzata e computazionale. Durante uno stage a New York, è entrato in contatto con un consulente per gli investimenti di Wall Street che sarebbe presto diventato il suo mentore e che gli avrebbe indicato la giusta strada per raggiungere il suo sogno – e la pensione – a 36 anni.
L’indipendenza economica
Il percorso di Yaron è iniziato con alcune letture. Il suo mentore, infatti, gli ha consigliato dei testi ritenuti necessari per poter raggiungere il suo obiettivo: “La settimana lavorativa di 4 giorni” di Tim Ferriss e “Outliers” di Malcolm Gladwell. I due libri gli hanno permesso di riflettere sul collegamento tra i soldi e la felicità: “Tra 40 anni non vorrò essere il tipo di persona che basa la sua intera vita sulla carriera“, ha pensato. Nei 10 anni successivi Yaron ha lavorato in Google e Meta, viaggiando da Tel Aviv a Zurigo, fino alla California. L’obiettivo era chiaro nella sua mente e ha iniziato con dei piccoli investimenti. E così quando ha ottenuto il suo primo impiego, ha cominciato a mettere da parte qualche centinaio di euro ogni mese e aumentato pian piano i contributi versati. Quattro anni dopo la scelta di raggiungere l’indipendenza economica, Yaron ha pianificato il suo piano per la pensione ovvero 5.000 euro mensili.
Questione di mentalità
Al principio, l’uomo spendeva circa due terzi del suo stipendio per vivere, poi è passato al 50%, mettendo da parte tutti i vari ed eventuali bonus. Con 10mila euro al sicuro nel suo conto, il resto è stato investito nel mercato azionario. Yaron afferma che il successo del suo progetto è dovuto soprattutto alla sua mentalità e al suo approccio. Ha iniziato a valutare cosa gli portasse felicità e come evitare spese inutili. Prima di ogni acquisto, si chiedeva: “C’è qualcosa che mi soddisferebbe altrettanto ma per un terzo del prezzo?“.
La pensione va pianificata
Un esempio del suo modo di pensare ha riguardato la sua passione per il tè verde: “Anche se comprassi del tè di lusso, che costa circa 50 euro ogni 50 grammi, alla fine del mese risparmierei rispetto ad andare tutti i giorni da Starbucks a comprare il caffè. Eppure, manterrei un qualcosa di molto più esclusivo nella mia vita, che mi dà gioia“. Ammette, comunque, che in parte Yaron è stato assistito dalla fortuna. Così, a 36 anni, 10 anni dopo aver messo in moto il suo piano, Yaron Goldstein è andato in pensione e ora è pronto a godersi la vita che già da tempo sogna e progetta: “Nessuno può convincerti del fatto che il successo voglia dire lavorare per una grossa azienda, rimanere lì per 40 anni e fare carriera“. Che aggiungere? Provare per credere…
Società
San Valentino tra i 7 vizi capitali: a Falerna Marina l’amore si celebra con Dante
Un menù esclusivo, spettacoli dal vivo e un dress code simbolico per una serata immersiva: gli ospiti saranno protagonisti di un’esperienza unica, tra peccato e romanticismo, in un’atmosfera senza tempo.

Il 14 febbraio, a Falerna Marina, l’amore si veste di arte e mistero con un evento che promette di trasformare la festa di San Valentino in un’esperienza unica. Il Riva Restaurant & Lounge Bar ospiterà una serata esclusiva ispirata ai 7 vizi capitali, un omaggio al Purgatorio di Dante e alla sua eterna storia d’amore con Beatrice.
Romanticismo e seduzione si intrecceranno in una celebrazione sensoriale, dove ogni dettaglio sarà pensato per coinvolgere gli ospiti in un viaggio tra sapori, emozioni e spettacoli dal vivo.




Un menù da peccato e spettacoli ispirati ai vizi capitali
Al centro dell’evento, un’esperienza gastronomica fuori dagli schemi: sette portate esclusive, ognuna dedicata a un vizio capitale. Un percorso culinario che porterà gli ospiti a scoprire lussuria, gola, invidia e superbia attraverso sapori raffinati e accostamenti audaci, in un gioco tra tentazione e piacere.
Ma il viaggio non sarà solo culinario. Ad accompagnare la cena, performance artistiche dal vivo che daranno forma e voce ai vizi capitali: musicisti, cantanti ed esibizioni di danza renderanno la serata un’esperienza immersiva, tra suggestioni dantesche e atmosfere seducenti.
L’accoglienza sarà altrettanto spettacolare: gli ospiti verranno accolti in un ingresso illuminato da un percorso tematico, con un brindisi di benvenuto a base di bollicine e la possibilità di scattare una foto ricordo in un set esclusivo, per immortalare la serata in grande stile.
Per chi desidera un’opzione più personalizzata, il Riva Restaurant offrirà anche la possibilità di scegliere dal menù alla carta, mantenendo sempre l’eleganza e la ricercatezza della Cucina Contemporanea di Pesce Riva.
Dress code simbolico: il colore racconta il vizio
Gli ospiti non saranno semplici spettatori, ma veri protagonisti della serata. Il dress code prevede infatti una scelta simbolica: ogni coppia potrà indossare un colore che rappresenti il vizio capitale a cui si sente più affine. Il rosso per la passione della lussuria, il viola per la superbia, l’oro per l’avidità, il verde per l’invidia… ogni sfumatura avrà il suo significato, trasformando il ristorante in un affascinante gioco cromatico.
Un’idea che aggiunge un tocco di originalità e complicità tra gli innamorati, rendendo la serata ancora più coinvolgente.
Un San Valentino tra arte, amore e seduzione
Il fondatore del Riva Restaurant & Lounge Bar racconta così l’ispirazione dietro l’evento: “I nostri ospiti ci spingono a fare sempre meglio. Per questa ragione abbiamo ideato una serata con un tema esclusivo, ispirato ai vizi capitali e al Purgatorio dantesco, rendendo frizzante e artistica anche la più romantica delle date”.
San Valentino è l’occasione perfetta per immergersi in un’atmosfera magica, dove amore e peccato si fondono in un’esperienza indimenticabile. Tra luci soffuse, piatti che giocano con i sensi e spettacoli dal vivo, gli innamorati potranno vivere una serata diversa dal solito, capace di trasformare il 14 febbraio in un ricordo che durerà per sempre.
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