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Musica

Giuliano Sangiorgi celebra la sua “Mentre tutto scorre” dov’è nata: su un tram a Milano (video)

Il carismatico frontman dei Negramaro ha deciso di regalare una sorpresa ai passeggeri del tram 16 a Milano, dove è nata la sua iconica “Mentre tutto scorre”. Un’esibizione spontanea e simbolica per celebrare i venti anni di una canzone che ha segnato la storia del gruppo. Scopri tutti i dettagli di questa performance inaspettata e le radici di questo legame speciale con Milano.

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    Milano, la città che ha visto nascere alcune delle canzoni più celebri della musica italiana, è stata ancora una volta teatro di una sorpresa unica. Giuliano Sangiorgi, il volto dei Negramaro, ha scelto il tram 16 della città meneghina per un’esibizione davvero speciale. A bordo di un tram, tra il rumore delle ruote sui binari e il brusio dei passeggeri, Sangiorgi ha cantato “Mentre tutto scorre”, il brano che venti anni fa divenne simbolo della band e della sua carriera.

    Scritta sul tram 16

    Questa performance non è stata solo un’uscita estemporanea, ma un ritorno simbolico nei luoghi dove tutto è iniziato. L’artista ha voluto festeggiare il ventennale della canzone e dell’album omonimo, e quale miglior modo se non proprio nel luogo che l’ha ispirata? Il tram 16, infatti, è il mezzo che Sangiorgi prendeva nel 2005 per raggiungere l’etichetta Sugar Music, e durante quei viaggi tra il traffico milanese, tra un pensiero e l’altro, nacque uno dei brani più iconici dei Negramaro.

    Una performance spontanea e coinvolgente

    A bordo del tram, i passeggeri non potevano credere ai loro occhi quando Giuliano Sangiorgi ha cominciato a suonare la sua chitarra e intonare le prime note di “Mentre tutto scorre”. Non solo un artista che si esibisce, ma un’esperienza collettiva che ha coinvolto chiunque fosse lì. I passeggeri, sorpresi e entusiasti, hanno iniziato a cantare insieme a lui, riprendendo la performance con i loro smartphone, creando una scena che sembrava più un sogno che una realtà.

    Virale sul web

    L’esibizione è stata filmata e condivisa sui social, sia dai Negramaro che da ATM, l’azienda che gestisce il trasporto pubblico milanese. Il video, che ha rapidamente fatto il giro del web, ha fatto rivivere quel momento magico e ha permesso a tanti di rivivere una delle canzoni più amate della musica italiana.

    Un pezzo di storia per i Negramaro

    Giuliano Sangiorgi non ha nascosto il suo legame profondo con quella canzone e quell’album. “Su questo tram a Milano, il numero 16, è nato questo brano e non potevamo non tornare dove tutto è iniziato”, ha scritto il cantante sui suoi social, rendendo ancora più speciale questo tributo a una delle canzoni che hanno segnato la carriera del gruppo. “Una canzone e un album a cui siamo profondamente legati. È il nostro passato, presente e futuro”, ha aggiunto, sottolineando come “Mentre tutto scorre” non rappresenti solo una canzone del passato, ma anche un simbolo di continuità e di evoluzione artistica per la band.

    Tornando alle radici

    L’iniziativa di Sangiorgi ha anche un valore simbolico, in quanto segna il ritorno alle origini per i Negramaro, che recentemente hanno dato alle stampe il loro nono album, Free Love. Un disco che, come ha spiegato lo stesso Sangiorgi, segna un ritorno alle radici, pur mantenendo la consapevolezza di un percorso evolutivo lungo vent’anni. La musica dei Negramaro, infatti, è sempre stata una fusione di esperienze passate e nuove riflessioni, come ha ribadito l’artista parlando della carriera della band.

    Leggerezza e simbolismo

    Quella di Giuliano Sangiorgi è stata una performance che va oltre la musica: è un atto di leggerezza, ma anche di profondità. Il fatto di scegliere un luogo così particolare come il tram 16 di Milano, luogo fisico ma anche simbolico per la band, ha reso l’esibizione ancora più significativa. Non è solo un omaggio alla canzone, ma un ritorno alle radici, alla genesi di tutto, un modo per ripercorrere la strada fatta insieme ai propri fan. Un gesto che invita alla riflessione: spesso, nel mondo frenetico della musica e dello spettacolo, si rischia di dimenticare l’origine delle proprie passioni e del proprio successo. Sangiorgi ha voluto ricordare tutto ciò in modo semplice e diretto, coinvolgendo la città e il pubblico in una celebrazione collettiva di un brano che ha segnato la storia.

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      Musica

      Sabrina Salerno senza filtri: “Mio marito amava Giorgia Meloni. Io? Ho venduto la mia fisicità. È stato marketing”

      L’ex sex symbol racconta tutto: la scoperta del tumore, l’adolescenza segnata dallo sguardo maschile, i corteggiamenti delle star e quell’ammirazione del marito per la premier che non è passata inosservata

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        “Giorgia Meloni? Era l’amore di mio marito, in tempi non sospetti. L’ha sempre ammirata”. A dirlo, con il sorriso amaro di chi sa che le parole fanno rumore, è Sabrina Salerno, 57 anni e ancora capace di mandare in tilt le fantasie di generazioni intere. Ma dietro la femme fatale si nasconde molto di più: una donna che ha lottato con le unghie e con i tacchi a spillo per restare in piedi, anche quando la vita ha provato a metterla al tappeto. Come un anno fa, quando ha scoperto di avere un tumore al seno e ha affrontato l’intervento senza mai fermarsi. “Dopo 25 giorni ero in tournée in America. Undici voli, non amo chi si piange addosso” racconta oggi, ancora sotto terapia. “Vado in palestra tutti i giorni, serve a tenere a bada i dolori. Le endorfine aiutano, ma poi calano e ti prende un po’ così…”

        “Io sex symbol? È stato marketing. Ho usato ciò che avevo”

        A 12 anni gli uomini già la guardavano. All’inizio era spiazzante. “Poi ho capito che era attrazione sessuale. E ho deciso di usarla: ho venduto la mia fisicità, è stato marketing puro. Avevo quello e l’ho sfruttato”. Nessun romanticismo, tanta concretezza. “Con i ragazzi? Mai stata timida. A Miss Italia mi sentivo brutta. Mi ricordo la telefonata con mia madre: ‘Mi hai fatta male’. Ma poi ho ribaltato tutto”. È consapevole, tagliente, fiera. E oggi guarda Elodie con ammirazione. “Non è vero che si spoglia perché non sa cantare. È solo una scusa per attaccare una donna bella e talentuosa. Più ti esponi, più devi essere brava”.

        “Giorgia era l’amore di mio marito. Ma non sono d’accordo con lei”

        Il passaggio più spiazzante arriva parlando della premier: “Giorgia Meloni era l’amore di mio marito. La seguiva, la ammirava, diceva che ce l’avrebbe fatta. E infatti… ha vinto”. Nessun sospetto di tresche, solo una stima dichiarata. Lei però precisa: “Non la penso come lei su molte cose. Ma è una che si è fatta da sola. Tanto di cappello”.

        Sandy Marton, Cecchetto, i vip respinti e l’autostima (tanta)

        “Ho avuto corteggiatori famosi per ogni categoria: attori, cantanti, conduttori, anche star internazionali. Ma non li nomino. Ho pudore”. E se Sandy Marton – “di una bellezza pazzesca” – non la guardava neanche, ora probabilmente si mangia le mani. Claudio Cecchetto? “Entrai da lui strafottente e gli cantai Wild Boys. Quel treno dovevo prenderlo”.

        Il successo arrivò presto, a 17 anni. “Ero una stronzetta presuntuosa”, dice ridendo. Ma anche consapevole. “Disse un giornalista: ‘Riuscirai ad avere successo come X?’. Io: ‘Ne avrò il triplo’”.

        “Sono cambiata. Più cinica. Ma si supera tutto”

        Oggi la Salerno è cambiata. “Non sono migliorata, sono più cinica. Ma ho imparato a essere indulgente con me stessa”. La felicità? “Non esiste. Sono attimi. Però ho accettato quello che mi è successo. È faticoso, ma si supera tutto”. E alla domanda se sia felice, risponde con la sincerità che la distingue: “Sul palco sì. Poi un po’ meno. Ma non mollo. Mai”.

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          Musica

          Paura in hotel per Skin: “Un uomo ha tentato di entrare nella mia stanza fingendosi cameriere”

          Skin è ancora sotto choc dopo un episodio che poteva avere conseguenze gravissime. La cantante britannica, icona rock e frontwoman degli Skunk Anansie, ha denunciato con un video sui social quanto accaduto il 2 luglio in un hotel: un uomo ha tentato di entrare nella sua stanza fingendosi un addetto al room service. L’obiettivo? Probabilmente derubarla. Ma la sua prontezza l’ha salvata.

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            Era da poco arrivata in albergo dopo 18 ore di viaggio. Alle sei del mattino, qualcuno ha bussato alla sua porta. “Diceva di essere del room service, ma ho capito subito che c’era qualcosa di strano”, racconta Skin nel video. L’uomo, dallo spioncino, le ha chiesto a che ora sarebbe uscita e quanto tempo sarebbe rimasta. “Domande strane, inquietanti”, dice la cantante.

            Skin, nonostante la stanchezza, non si è fatta cogliere impreparata: ha insultato l’uomo, ha bloccato la porta con una sedia e lo ha messo in fuga. “Mi ha detto che sarebbe tornato tra un minuto. Non sapevo se lo avrebbe fatto davvero”, aggiunge.

            La reazione dell’hotel

            Il peggio, però, doveva ancora arrivare. Skin ha subito segnalato l’episodio alla direzione dell’hotel, ma la risposta dello staff è stata deludente. “Mi hanno detto di aver identificato la persona, ma che la sua versione non combaciava con la mia. Così l’hanno lasciato andare. Ma se non sapete chi è davvero, perché lo lasciate libero per la struttura?”, ha chiesto, indignata.

            Un atteggiamento che l’ha spinta a pubblicare il video per denunciare pubblicamente l’accaduto. “Non è accettabile che chiunque possa fingere di lavorare in hotel e provare a entrare nella stanza di un ospite”, ha detto, invitando le strutture ricettive a investire di più nella sicurezza.

            Fan in allerta, ma lei sta bene

            Il video ha raccolto migliaia di visualizzazioni in poche ore, con fan preoccupati ma solidali. Skin ha rassicurato tutti: sta bene, ma non intende dimenticare quanto accaduto. Un episodio che solleva interrogativi non solo sulla sua vicenda personale, ma anche su come venga tutelata — o meno — la sicurezza degli ospiti in strutture di alto livello.

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              Musica

              Tony Effe finisce nei guai per una bestemmia sul palco: “Mi alzate ‘sto microfono o devo parlare in calabrese?”

              Il filmato risale all’estate 2023, ma la bufera scoppia ora. Intemperanze, parolacce, bestemmie e doppi standard: il caso Tony Effe agita i fan sui social

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                Tony Effe ci ricasca. O meglio, viene inchiodato da un video che in queste ore sta facendo il giro di TikTok e Instagram: lo si sente lamentarsi col fonico durante un concerto al Trento Love Fest dell’agosto 2023, mentre impreca e bestemmia in mezzo al palco. “Oh, mi dovete alzare questo cazzo di microfono. Non so se parlo italiano o calabrese… microfono su, up, volume su”, urla Tony. Poi la bestemmia, netta, inequivocabile. E via con la musica.

                A distanza di quasi un anno, il filmato riemerge e diventa virale proprio mentre il rapper sta cavalcando un momento di grande visibilità estiva. Il problema non è solo il contenuto, ma anche il tempismo: pochi giorni fa, proprio lui aveva rimproverato Side Baby, suo ex collega nella Dark Polo Gang, per aver bestemmiato sul palco durante un live.

                Tony lo aveva affrontato davanti al pubblico, con tono da predicatore: “No, chiedi scusa a Dio davanti a tutti. Non si bestemmia!”. E Side si era inginocchiato metaforicamente: “Scusate ragazzi, è la seconda volta. Scusa Dio, perdonaci per tutte le nostre azioni”.

                Il punto, ora, è che chi predicava il pentimento è finito nella stessa trappola. E sui social l’ironia si spreca. Qualcuno commenta: “Aspettiamo il video di Tony che si confessa da solo”, altri sono più duri: “Quanta ipocrisia in due minuti di live”.

                Finora, Tony Effe non ha replicato. Nessuna story di chiarimento, nessuna scusa ufficiale. Forse aspetta che passi la bufera, o forse – come spesso accade – considera tutto parte dello show. Ma stavolta la figuraccia è notevole. E chi si era aspettato un Tony più maturo, adesso si chiede: “Ma allora, con chi ce l’aveva davvero quel giorno? Con Side Baby o con se stesso?”.

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