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Pooh VS Pink Floyd: una sfida da… fantamusica

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    E’ proprio il caso di considerarlo un paragone assurdo quello fra la band italiana e quella inglese. Anche se, a ben guardare, un elemento che li lega – anche se non certo positivo – esiste. Il brano di Facchinetti e soci Concerto per un oasi è molto simile alla floydiana Terminal Frost, tratta dall’album A Momentary Lapse of Reason. La composizione dei Pooh è, infatti, molto debitrice di suoni particolari. I Pooh li conosciamo tutti molto bene, hanno vissuto una lunghissima e gloriosa carriera, elevando il valore del pop (ogni tanto con qualche spruzzatina di rock…) in Italia. Certamente non avevano bisogno di copiare una delle formazioni progressive rock più ricche e celebrate. O forse sì…

    Nessuna azione legale da parte dei Pink Floyd

    Ad onor del vero va detto che non c’è mai stato alcun procedimento penale o giudiziario a riguardo. Si tratta quindi di una possibile copia mai realmente confermata, anche se gli ascoltatori più esperti possono certamente pensar male. Prova ad ascoltare…

    Comunque sia… rimane il fatto che la band italiana rappresenta un classico intramontabile, un romanzo popolare che da quasi sessant’anni non si smette di leggere. E, nonostante tour d’addio e saluti finali… non sembra abbiano intenzione di smettere. E a chi gli paragona alla band di David Gilmour, loro rispondono, con un – si spera – tocco di autoironia: “Non siamo i Pink Floyd italiani. Semmai sono loro i Pooh inglesi”.

    Luoghi iconici per i loro prossimi concerti

    Le grandi bellezza d’Italia faranno da scenario al prossimo tour, da giugno ad agosto. Sono infatti previsti show in piazza San Marco, a Pompei (dove suonarono, guarda caso, i Floyd nel 1972) alle Terme di Caracalla e in altri luoghi-simbolo del nostro Paese.

    Tutto grazie al pubblico, che “alimenta la macchina

    E intanto Roby Facchinetti il primo maggio spegnerà 80 candeline: «Emozione. Quella che sento dentro di me pensando a questo progetto, e che vedo sui volti delle persone che vengono ad ascoltarci. Il fuoco si autoalimenta così, la spinta a migliorare non finisce mai, però con una serenità e una consapevolezza che prima non c’erano. Se ci siamo rimessi a suonare dopo sette anni, e dopo la perdita di Stefano D’Orazio (il loro batterista, avvenuta nel 2020, ndr), lo dobbiamo all’insistenza dei nostri figli e all’amore del pubblico».

    Nel 2026 la festa per i 60 anni

    Al momento l’età pensionabile non è prevista. Nel 2025 si concederanno un anno sabbatico, e nel 2026 festeggeranno i sessant’anni di attività. Sempre avanti… finché ci sarà musica.

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      Avviso ai musicisti: in vendita tutte le chitarre di Jason Momoa

      Attore e musicista hawaiiano, Jason Momoa rivela una passione che pochi fan conoscono: quella delle sei corde. Infatti lui metterà all’asta una collezione di strumenti Gibson e Fender Custom, acquistati durante le riprese della serie tv On the Roam, che include anche alcuni pezzi di grandissimo valore, come due Gibson Les Paul autografate da Billy […]

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        Attore e musicista hawaiiano, Jason Momoa rivela una passione che pochi fan conoscono: quella delle sei corde. Infatti lui metterà all’asta una collezione di strumenti Gibson e Fender Custom, acquistati durante le riprese della serie tv On the Roam, che include anche alcuni pezzi di grandissimo valore, come due Gibson Les Paul autografate da Billy Gibbons e Slash, ex Guns N’Roses.

        Pezzi di grande valore, alcuni autografati

        In totale saranno messi all’asta da Julien’s Auctions nove strumenti. La lista comprende anche tre chitarre Gibson e tre Fender Custom. Tra le Fender sono presenti una Nocaster, una Stratocaster del 1954 e un’Esquire del 1951. La collezione Gibson invece include delle rivisitazioni Custom della Les Paul Pearly Gates di Billy Gibbons (voce e chitarra nei ZZ Top), insieme ad una replica della famosa chitarra Jessica di Slash e ad una replica utilizzata durante le registrazioni dell’album Appetite For Destruction. Entrambe le chitarre di Gibbons e Slash sono state autografate.

        Un basso fatto col legno delle Hawaii

        Il modello più raro messo all’asta è il basso Pachyderm costruito da Dan Maloney, utilizzato da Les Claypool dei Primus. La descrizione dello strumento recita: “Al basso è stato dato il soprannome ‘Momoa’s Koa’ dai liutai per la sua struttura eccezionale, fatta da legno che si trova solo alle Hawaii”.

        Intento charity

        I proventi dell’asta andranno a diversi enti beneficiari, tra cui la Make A Wish e il St. Judes Children’s Research Hospital.

        Momoa in pillole
        44enne conosciuto principalmente per aver interpretato il personaggio di Ronon Dex nella serie Stargate Atlantis, di Khal Drogo ne Il Trono di Spade, di Aquaman nel DC Extended Universe, di Conan il barbaro nel film del 2011 Conan the Barbarian e di Duncan Idaho nel film Dune (2021). L’anno scorso è sbarcato nella saga di Fast & Furious interpretando Dante Reyes, l’antagonista principale del film Fast X.

        Un vero e proprio “orso ghiottone”

        I personaggi incarnati sul grande schermo hanno sempre tratti duri e violenti, mentre nella vita reale Momoa è, a detta di chi lo conosce bene, una perso a gentile e amante della vita familiare. Un vero e proprio golosone nelle sue abitudini alimentari, adora i burrito con salsiccia di maiale a colazione.

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          In Cecenia proibiti Bocelli, Adele e Taylor Swift?

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            Una notizia che, se non fosse vera, sembrerebbe il plot perfetto per un film di fantascienza su menti malate e distopiche. Il governo ceceno vuole vietare le canzoni troppo lente e troppo veloci. Il motivo?!? Per rendere la musica più conforme alla «mentalità cecena», ha dichiarato il ministro della Cultura Musa Dadayev. Anche se non è chiaro come intenda attuare questo quantomeno strambo (per non dir di peggio) proposito.

            Minimi e massimi

            Il governo della Cecenia, repubblica parte della Federazione russa, ha sentenziato che d’ora in poi la musica composta all’interno del paese dovrà avere un ritmo compreso tra gli 80 e i 116 BPM (battiti per minuto), e che tutte le canzoni al di sopra o al di sotto di questa soglia saranno vietate. Non rendendosi minimamente conto che, con questo provvedimento, anche l’inno nazionale degli amici russi verrà bandito!

            Qualche esempio pratico:

            L’ottusità dell’omologazione

            Una decisione presa la scorsa settimana, durante un incontro tra Musa Dadayev, ministro della Cultur, e alcune associazioni di musicisti locali. Dadayev ha dichiarato di avere concordato il divieto insieme al presidente ceceno Ramzan Kadyrov… probabilmente cercando di condividere con altri un gesto che ai più appare insano. L’obiettivo ufficiale sarebbe quello di garantire la «conformità delle opere musicali, vocali e coreografiche» alla «mentalità cecena».

            Riscriveranno la musica mondiale?

            Ma la follia non si ferma qui. Infatti, entro il 1° giugno, i musicisti locali dovranno «riscrivere» la loro musica per adattare il ritmo delle loro canzoni alle nuove direttive. Chi non adeguerà le proprie composizioni entro quella data non potrà esibirsi in pubblico. Per ora non è chiaro se il divieto verrà applicato soltanto alla musica composta in Cecenia o anche a quella prodotta all’estero. Una seconda ipotesi che rappresentebbe un compito davvero impegnativo, visto che gran parte della musica pop attuale supera i 116 BPM. Esempio: come suonerebbe un brano di speed metal norvegese se venisse sottoposto al “rallentamento di Stato”? O un pezzo di slow core inglese? Di botto, in terra cecena, potrebbero sparire canzoni come Smell like teen spirt dei Nirvana, Imagine di John Lennon o Hotel California degli Eagles…

            Amico di Putin

            Il leader ceceno Kadyrov – grande sostenitore di Putin – tristemente è noto per i suoi metodi repressivi e antidemocratici, più volte citato per gravi violazioni dei diritti umani. Una delle accuse a lui mosse è, per esempio, l’apertura di campi di concentramento riservati ad omosessuali. Tempi duri per la musica…

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              Il meglio del pop made in Italy all’ombra della Madonnina

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                Fervono i preparativi in piazza Duomo a Milano dello show Radio Italia Live – Il Concerto, che farà tappa a Milano il 15 maggio e che arriverà, per la prima volta, anche a Napoli.

                Il cast

                Alessandra Amoroso, Annalisa, Emma, Gazzelle, Geolier, Ghali, Mahmood, Angelina Mango, Gianna Nannini, Noemi, The Kolors e Ultimo i dodici artisti che si esibiranno nella tappa milanese di Radio Italia Live – Il Concerto. Un’edizione come al solito ricca che andrà successivamente in scena anche a Napoli il 27 giugno in piazza del Plebiscito.

                Le novità 2024

                Quest’anno non ci saranno Luca e Paolo, la conduzione sarà affidata aigli speaker della radio. “Ringrazio Luca e Paolo per il lavoro di questi anni”, ha annunciato l’editore Radio Italia Mario Volanti. “I 12 artisti si esibiranno con 3 canzoni per ciascuno”, ha successivamente spiegato.

                Le voci della radio
                Alla conduzione si alterneranno: Giuditta Arecco, Daniela Cappelletti, Marco Falivelli, Mauro Marino, Manola Moslehi e Paoletta. Sulla ‘terrazza Radio Italia’, allestita per l’occasione, l’attore e doppiatore Luca Ward introdurrà live tutti gli artisti, protagonista anche di alcuni collegamenti speciali con il palco principale. La sigla iniziale di Radio Italia Live -Il Concerto sarà eseguita dal vivo dal bassista e storico collaboratore di Jovanotti Saturnino, in una versione rinnovata.

                Tutto gratis… ma seguite le istruzioni per l’uso

                Come al solito nessun biglietto da pagare. Ma, per disposizioni di gestione dell’ordine pubblico, per assistere allo spettacolo è necessario eessere in posesso dello speciale accredito (non affannatevi, sono ormai esauriti), preentandosi ai varchi entro le 18.30. Per chi non lo possiede, lo show – a partire dalle 20.40 – sarà possibile seguirlo su Radio Italia solomusicaitaliana, Radio Italia Tv (canale 70 e 570 DTT, canale 725 di Sky, canale 35 di TivùSat, via satellite su Hot Bird 13° Est, solo in Svizzera suVideo Italia HD), in streaming su radioitalia.it e su NOW e in contemporanea su Tv8 e Sky Uno.

                Il primo cittadino applaude l’iniziativa

                “Grazie a Radio Italia. Eventi come questi sono i veri eventi di cultura popolare, sono pop ma sono quelli di cui abbiamo bisogno. Non è perché fai qualcosa di popolare non è bello o raffinato. Bisogna farlo bene. Sono contento che quest’anno andrete anche a Napoli, questa idea di unire nord e sud Italia – l’anno scorso è stato fatto con Milano e Palermo – è qualcosa che ritengo bellissimo e utilissimo per il nostro Paese”, ha dichiarato il sindaco Giuseppe Sala.

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