Musica
Riccardo Cocciante: ragazzi, la musica non è solamente look, tirate fuori l’anima!
Giusto ieri il cantautore ha celebrato 50 anni dall’uscita dell’album Anima con un concerto all’Arena di Verona. Ancora pieno di entusiasmo, l’artista non risparmia critiche precise verso la situazione musicale attuale.
Riccardo Cocciante, pur con una lunga e fortunata carriera alle spalle, si mostra nostalgico di fronte alla musica che cambia. Un processo naturale ma che dovrebbe contemplare una serie di valori che oggi si sono persi: «La nuova generazione ora segue solo le mode, mostrano le gambe e nascondono l’anima» sottolinea rammaricato. Presso un ristorante milanese ha raccontato ai giornalisti interventuti – tra i quali anche noi – alcuni dei progetti più imminenti per i festeggiamenti di Anima, album che compie 50 anni, quello che contiene due sue hit intramontabili come Bella senz’anima e Quando finisce un amore.
La necessità di tornare alle emozioni vere
Il suo intervento iniziale chiarisce il tono che avrà la concersazione con la stampa intervenuta: «I tempi sono diversi e cambiano le maniere di esprimersi. Oggi c’è troppa attenzione al look, sei sul palco perché hai un’anima, un pensiero e non solo per mostrare la tua immagine. Mi ha fatto piacere vedere alcuni cantanti inglesi tornare a esibirsi solo con la chitarra, una canzone deve valere per ciò che è».
Un successo personale è solo l’inizio, non certo un punto di arrivo
Dopo un inizio del genere è giusto riguardare al passato, il suo passato. Iniziando dal grande successo datato 1974: «All’inizio Bella senz’anima era stata bocciata dalle radio, poi è esplosa e mi sono trovato primo in classifica senza essere preparato. Non sapevo nemmeno come presentarmi al pubblico, cantavo in piedi, quasi senza pensare. La canzone è diventata parte di me, mi ha definito. Da lì mi sono chiesto: “E ora cosa faccio?”. Realizzare una canzone non è un arrivo, è solo l’inizio».
Il mio pubblico è differente
L’artista, in seguito, ha parole di encomio per il suo pubblico, che ha sempre messo al primo posto il valore della sua musica: «È la gente che sceglie, non la discografia. Ha fiuto e sa scovare ciò che è speciale. Certo, non è mai prevedibile, ma ha una sensibilità unica».
In Italia ci vorrebbe una manifestazione tipo i Grammy americani
Alla fatidica domanda di cosa manchi oggi alla musica, lui non ha dubbi: «Un premio per certificare il valore di quello che facciamo, come i Grammy. In Italia abbiamo talenti incredibili, come Mina o Gino Paoli, che meriterebbero un riconoscimento per il loro contributo. È un peccato che la nostra categoria venga spesso sminuita come semplice intrattenimento».
Dal vivo a Verona
Sul concerto organizzato all’Arena di Verona, ci tiene a sottolineare che il suo vuole essere uno show che ritorni alle radici del nostro rock pop, quello più essenziale, con chitarre aggressive. Con l’intenzione di ricreare quell’energia di un tempo, quando la musica era più grezza e autentica, senza troppa perfezione. E chi era presente ieri sera a Verona può assolutamente testimoniarlo.
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Musica
Elettra Lamborghini alle prese con la labirintite: “Mi sento una trottola!”
La cantante annuncia sui social la sua prima esperienza con la labirintite, mettendo a rischio i prossimi concerti del suo tour estivo. Elettra si affida alla medicina e ai suoi fan per recuperare in fretta
Elettra Lamborghini ha recentemente comunicato attraverso Instagram di essere costretta a letto a causa della labirintite, una fastidiosa infiammazione dell’orecchio interno che provoca vertigini e disorientamento. “Mi è venuta la labirintite per la prima volta in vita mia. Aiuto!” ha scritto, mostrando una confezione di betaistina, il farmaco usato per trattare la sua condizione.
Questo imprevisto mette a rischio la sua esibizione prevista per il 29 agosto a Prato. Elettra ha avvisato i fan che la sua partecipazione dipenderà dal recupero. Nonostante la labirintite, Lamborghini spera di poter essere pronta per la ripresa del suo tour il 7 settembre a Bonorva.
La cantante ha già vissuto situazioni difficili: lo scorso anno, un incidente sul palco con una bottiglietta lanciata da un fan aveva interrotto una sua esibizione. Quest’estate, invece, si ritrova a lottare contro un malanno, ma si mostra determinata a non deludere i suoi fan.
Musica
E’ partito il toto-nomi di Sanremo: il primo a pronunciarsi è Luca Dondoni di RTL 102.5
Il conduttore radiofonico e giornalista è il primo a fare qualche nome sui possibili concorrenti del prossimo Sanremo. Scegliendo il programma condotto da Caterina Balivo per le sue ipotesi.
Per alcuni rappresenta ancora un evento lontano ma si sa… finite le ferie estive praticamente è già Natale. Ed arrivare a febbraio è un attimo. Quindi ben vengano le prime ipotesi sul cast di Sanremo 2025. L’esperto giornalista musicale Luca Dondoni, anche conduttore di una delle radio più ascoltate d’Italia, si espone con qualche sua personale ipotesi.
Alla Balivo ha raccontato le sue previsioni
Anche se mancano ancora diversi mesi al Festival di Sanremo 2025, il toto nomi per il cast della kermesse musicale è già iniziato. A dire la sua su chi potrebbe essere presente sul palco dell’Ariston tra i big è stato Luca Dondoni, intervenuto di recente nel salotto di Rai 1 de La Volta Buona con Caterina Balivo.
Una coppia storica e un paio di giovani ormai affermatissimi
Dondoni ha raccontato il suo punto di vista su quali potrebbero essere le scelte di carlo Conti per il cast di Sanremo 2025: “Al Bano e Romina Power? Non saprei su loro. Secondo me Tommaso Paradiso è possibile che partecipi, come è altrettanto possibile che vada in gara pure Elodie. Anche lei è probabile e forse la vedremo”.
Alessandra Amoroso? Probabile
Poi su Alessandra Amoroso dice: “Penso sarà possibile una sua partecipazione. Così come sarà molto possibile Annalisa, lei ha fatto questo exploit tremendo la scorsa estate, ma adesso ha bisogno di diventare qualcosa di più di un fenomeno estivo. Ha fatto il botto con il singolo e l’album, ma le serve una cosa come Sanremo. E forse la vedremo davvero”.
Molto dubbioso su Ferro
Sempre secondo Dondoni, invece, niente da fare perTiziano Ferro: “Non credo che ci sarà. Non penso sia ancora il tempo per lui, non ancora in gara. Poi magari verrò smentito dai fatti”.
Unica sicurezza certa, per ora… Cattelan!
Di sicuro (una delle poche cose ufficiali per ora) è la presenza di Alessandro Cattelan, al quale Conti ha voluto la conduzione di Sanremo Giovani e del Dopo Festival. “Ci sarà un talent per i giovani su Rai2, in cinque serate, e sarà condotto da Alessandro Cattelan”, ha spiegato Conti al Tg1. E’ stato in seguito lo stesso Cattelan che sulla questione ha aggiunto: “Vi farò fare le ore piccole, bellezze”. Il giovane presentatore, che nel passato era stato tirato in ballo addirittura come possibile conduttore della kermesse, per questa volta si deve accontentare del ruolo da comprimario. Ma è solo questione di tempo, ne siamo sicuri…
Musica
Complottismo rock: leggende a sette note molto più che semplici “bufale”
Leggende metropolitane, idee balzane, fake news ante litteram: chiamatele come volete… è indubbiamente suggestivo leggerle ma si tratta naturalmente di parti di fantasia.
Il mondo del Rock ha fornito ai propri appassionati, nel tempo, non solo musica (spesso grandiosa)… ma anche scenari particolarmente ricchi di sfaccettature fra le più strambe. I massimi esponenti del genere hanno costruito intorno a loro, più o meno involontariamente, leggende misteriose che, in determinati casi, hanno contribuito a lanciare la loro carriera. Ma anche sancendo rovinosi fallimenti.
Non solo Elvis, Jim Morrison e McCartney
Per definizione avulso dai canoni inibitori di una società alienante, il rock ha trasposto valori d’indipendenza e di libertà nella sua cultura, segnando un enorme divario con gli altri movimenti artistici. Con presupposti di questa vivacità, è impossibile evitare la nascita e la diffusione a macchia d’olio di vere e proprie correnti complottiste, Quelle che, nel corso degli anni, non hanno fatto altro che alimentare in modo esponenziale e deleterio varie dicerie. Che vorrebbero Elvis e Jim Morrison ancora vivi (ed anagraficamente decrepiti) in qualche parte del mondo sotto mentite spoglie, piuttosto che la morte per incidente d’auto di Paul McCartney nel 1966, poi sostituito da un sosia, che agirebbe in vece sua ancora oggi.
I Supertramp sapevano in anticipo cosa sarebbe successo alle Twin Towers
Breakfast In America, splendido album dei Supertramp uscito nel 1979, presenta in copertina, un’immagine che ha alimentato uan teoria particolarmente sinistra. La cover mostra, in primo piano, una foto di New York. Al posto della Statua della Libertà, c’è una cameriera di fast food che regge, invece della fiamma della Libertà, un bicchiere di succo d’arancia. L’immagine vorrebbe rappresentare una foto scattata dalla finestra di un aereo (il mezzo utilizzato per l’attentato), con le Torri Gemelle bene in vista. Il logo della band viene in parte coperto dalle Torri e mostrerebbe, specularmente, la scritta 9/11. Ci sono anche sostenitori dell’idea che il bicchiere di succo, di un arancione molto acceso, rappresenti le fiamme che avvolsero le torri in quel giorno tremendo. Comunque sia… rimane il loro album di maggiore successo commerciale, con più di quattro milioni di copie vendute nei soli Stati Uniti. Ma per i complottisti i membri del gruppo avrebbero previsto l’attentato terroristico dell’11 settembre ben 22 anni prima in quanto appartenenti ad una setta massonica che avrebbe contribuito all’attentato. Una strage pensata per rovesciare una delle più grandi potenze economiche globali e portare a compimento un nuovo ordine mondiale.
Il Duca Bianco verrebbe dal futuro
David Bowie sarebbestato un profeta che utilizzava i suoi dischi per mandare una serie di messaggi nascosti all’umanità. Era il 1972 e, il Duca Bianco pubblica The Rise And Fall Of Ziggy Stardust & The Spiders From Mars. Sulla cover del disco, figura un’insegna che sovrasta il capo di Bowie, “K.West”. Secondo il complotto, Bowie avrebbe predetto il successo del Rapper statunitense Kayne West che, sarebbe nato 5 anni dopo. La traccia d’apertura del disco, guarda tu che combinazione, si intitola Five Years! La storia che sottointende al disco racconta che, in un mondo post apocalittico, l’unica speranza per l’umanità sia rappresentata da un salvatore proveniente dallo spazio, l’uomo delle stelle.
Quei satanassi degli Eagles
Gruppi fra i più disparati sono stati accusati di professare il culto delle arti oscure e, tra queste, ci sono anche gli Eagles. In particolare, secondo alcune teorie, la copertina del celeberrimo Hotel California, mostrerebbe la dimora del maestro dell’occultismo Aleiester Crowley. Casa nella quale, tra l’altro, ha realmente per anni vissuto il chitarrista dei Led Zeppelin, Jimmy Page, grande appassionato di occultismo.
Kurt Cobain non si sarebbe suicidato
Tra i complotti più famosi figura quello del presunto omicidio del Leader dei Nirvana, Kurt Cobain. Il musicista pose fine alla sua esistenza nel 1994, presso la sua abitazione di Seattle. Ma l’inquieto Kurt non avrebbe scelto di togliersi la vita: alla base della sua scomparsa ci sarebbe una congiura architettata dalla moglie Courtney Love che avrebbe offerto 50 mila dollari ad un sicario affinché inscenasse il suicidio del marito.
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