Musica
Zucchero e il dolore che lo ha cambiato: «Depresso dopo il divorzio, ora canto per rinascere»
«Ero depresso, avevo perso tutto. Solo la musica mi ha salvato». Zucchero si racconta: dal divorzio al legame con Paul Young, dalle critiche degli inizi all’affetto per la nonna Diamante. Ora torna sul palco, tra Spirito DiVino e nuove emozioni da condividere.
Un mulino nella campagna, un’amicizia salvifica, una canzone che ancora oggi lo mette in imbarazzo. Zucchero Fornaciari torna con sei concerti estivi, un album ristampato e tanta voglia di raccontarsi. Ma senza nascondere le ferite.
«Ero depresso, non volevo più esibirmi», dice a proposito del periodo che ha preceduto Spirito DiVino, ora ripubblicato in vari formati. Il dolore per il divorzio lo aveva travolto: «Mi mancava la mia famiglia. Il restauro del mulino mi ha salvato». È lì che Zucchero ha ricominciato a scrivere, a vivere, a tornare sé stesso.
Nel frattempo, l’amicizia con Paul Young ha avuto un ruolo fondamentale. «Sua moglie è morta, lui si è trovato solo con quattro figli. Era il mio stesso periodo buio. Ci siamo sostenuti, consolati». Da quel legame è nata la scelta di cantare insieme I See A Darkness, simbolo della luce ritrovata dopo la tempesta.
Ma anche oggi, con duetti internazionali come quello con Russell Crowe e la riedizione di Discover, Zucchero non dimentica le sue fragilità. «Andare in tour in un mondo pieno di guerre e dolore è faticoso. Ma il mio mestiere è fingere, come diceva Pessoa. Fingere per non arrendersi».
Tra i ricordi più teneri, la voce della nonna Diamante: «Alla fine della canzone c’è una signora anziana che la imita. Mia nonna mi chiamava così, mentre giocavo a pallone. Non ho mai smesso di sentirla vicino».
E Donne? La canta ancora? «Mi vergogno un po’, fare “dududù” a 70 anni mi sembra assurdo. Ma magari la rifaccio, in un altro modo…».