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Televisione

Antonella Elia sospesa dalla Rai? Mistero su «Citofonare Rai2»

Antonella Elia sarebbe stata sospesa da «Citofonare Rai2» dopo un acceso diverbio con un membro della produzione. Il caso è esploso dopo un servizio da Cortina, ma la showgirl non ha ancora rilasciato dichiarazioni. Cosa c’è di vero?

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    Antonella Elia e la Rai, ennesimo capitolo di una relazione tormentata. Secondo le indiscrezioni, la showgirl sarebbe stata sospesa dal programma di Simona Ventura e Paola Perego in seguito a un alterco avvenuto durante il viaggio di ritorno da Cortina d’Ampezzo, dove aveva realizzato un servizio sulle gare di Coppa del Mondo di Sci.

    La Elia, nota per il suo carattere fumantino, aveva intervistato le campionesse Sofia Goggia e Federica Brignone, ma è nel dietro le quinte che sarebbe esploso il caso: lo scontro con un componente della produzione avrebbe portato la Rai a metterla temporaneamente da parte.

    Nella puntata del 26 gennaio, il suo posto verrà occupato da Gabriella Farinon, Rosanna Vaudetti, Nathalie Guetta e Gene Gnocchi. Un rimpiazzo momentaneo o un addio definitivo?

    A rendere il tutto più nebuloso, però, c’è un dettaglio fondamentale: nessuna comunicazione ufficiale da parte della Rai o della diretta interessata. La notizia è rimbalzata su diverse testate, tra cui Il Fatto Quotidiano e Libero Magazine, ma senza conferme ufficiali. Solo un silenzio assordante che lascia spazio a ipotesi e dietrologie.

    Cosa è successo davvero dietro le quinte? E soprattutto, la Elia tornerà o si tratta dell’ennesima rottura con la tv di Stato? Per ora, il mistero resta fitto.

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      Televisione

      “Troppo colto per l’Isola”: Dino Giarrusso accusa e racconta il reality da outsider

      Dino Giarrusso racconta la sua esperienza all’Isola dei Famosi 2025: “Mi hanno fatto passare per il polemico, ma il problema è che lì dentro pensavano fossi troppo colto. Adinolfi ha fatto l’orsacchiotto, io ho detto la mia”. E sulla rissa con Omar Fantini chiarisce: “Mi ha colpito per primo, ma ormai è acqua passata”.

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        Sincero, tagliente, con la voglia di mettere tutto sul tavolo, anche quello che non fa comodo a nessuno. Dino Giarrusso non si nasconde dietro la diplomazia e, dopo la sua uscita dall’Isola dei Famosi 2025, racconta la sua verità con il tono di chi non ha più nulla da perdere.

        “Mi dispiace un po’ la scelta di farmi emergere come il ‘cattivo’, perché non rispecchia ciò che sono”, spiega l’ex inviato de Le Iene, diventato in breve tempo il personaggio più discusso del reality. Il motivo? “Pensavano fossi troppo colto e preparato, quasi come se avere un proprio bagaglio culturale fosse malvisto in quel contesto”.

        Giarrusso accusa un certo anti-intellettualismo di fondo tra i naufraghi, e cita il caso di Mario Adinolfi: “Un ottimo giocatore come lui ha spento il suo lato polemico ed erudito per diventare un po’ ‘orsacchiotto’, per acquisire consensi che all’inizio non aveva”.

        Non si definisce un provocatore, ma di certo non si tira indietro: “Io ho suscitato diffidenza solo perché sono in possesso di un livello discreto di conoscenza e questo non è un segnale incoraggiante. Mi aspettavo almeno rispetto, invece sono andato sulle scatole ad alcuni proprio perché spiegavo delle cose. È un po’ inquietante”.

        Quanto al racconto televisivo, lo considera parziale e costruito: “Credo che si sia scelto di ritagliarmi addosso il ruolo del puntiglioso, dello scassa**lle e mi sta bene, perché è la mia natura. Ma in alcune occasioni hanno calcato la mano, quasi forzando il racconto”. E fa un esempio: “Con Paolo Vallesi è nata un’amicizia vera e solida, che durerà – spero – per sempre. Però si è scelto di evidenziare l’unico minimo screzio tra noi. Se mandi in onda solo il battibecco fra due amici, fai una scelta un po’ sadica”.

        Poi cita tre frasi “pesanti” dette da altri concorrenti e mai enfatizzate come le sue: “Quella è tornata a fare la… su Onlyfans”, “Tu sei autistico”, “Quel signore che non riesce nemmeno ad alzarsi dal letto”. “A me non è stato perdonato nulla, ma se questo è servito a rendere più vivo il programma, mi sta benissimo, sono felice di esser stato utile”.

        Sulla conduttrice, invece, solo elogi: “Veronica Gentili è stata perfetta. Corretta, imparziale, né indulgente né severa. Ha trionfato nel ruolo”.

        Non poteva mancare un passaggio sulla famigerata rissa in acqua con Omar Fantini: “Nel caos del momento non ricordavo come fossero andate le cose, ma rivedendo i filmati mi sembra evidente che Omar mi abbia colpito con pugni alla testa e una manovra a strozzo ben prima che io mi avvicinassi a Cristina Plevani. Anche in quel caso, però, sono passato come quello che ha attaccato una donna pur di vincere una gara”.

        Nessun rancore, però: “Dopo il nostro chiarimento, ritengo che quella questione sia un capitolo chiuso”.

        E proprio su Cristina Plevani, vincitrice del reality, Giarrusso spiega: “Avrei preferito vincesse Loredana Cannata, ma Cristina era la mia seconda scelta. Credo che loro due fossero quelle che avevano più bisogno sia del premio economico che di un rilancio d’immagine. Mi ha fatto piacere la sua vittoria, onestamente”.

        Le frasi taglienti sulla Plevani, però, restano scolpite nella memoria del pubblico: “Avevo detto che, di concreto, sull’Isola stesse facendo poco, come del resto dopo quel primo GF. Abbiamo avuto percorsi di vita molto diversi: io ho girato tante città, lei è sempre rimasta a Iseo; io ho costruito una famiglia, lei ha preferito una vita più defilata. Ci sta che non le stia simpatico”.

        Chiude con una riflessione sulla sua vita privata, dopo che la moglie ha rivelato in un’intervista che il loro è un “rapporto aperto”: “Sicuramente non ci siamo mai nascosti nulla, né questo succederà in futuro. Il nostro è un rapporto solido, basato sulla fiducia e sull’amore. Può succedere di provare attrazione fisica verso un’altra persona, è la cosa più comune della storia umana. Tutto sta nel saperla gestire”.

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          Televisione

          Grande Fratello Gold: chi entrerà nella Casa dei veterani e chi è già fuori dai giochi

          Cristina Plevani, Sophie Codegoni e Tommaso Zorzi tra i possibili concorrenti della versione celebrativa. Ma per Oriana Marzoli, Daniele Dal Moro e Luca Argentero la porta di Cinecittà sembra chiusa. E in studio spunta la strana coppia Orlando-Pettinelli.

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            Altro che “una sola edizione l’anno”: il Grande Fratello si fa in due. Per festeggiare i 25 anni dall’arrivo del reality più longevo della TV italiana, Mediaset lancia una doppia programmazione autunnale: da un lato il classico GF Nip, con volti non famosi; dall’altro il debutto di Grande Fratello Gold, una versione deluxe che riunirà i personaggi che hanno segnato la storia del programma.

            A guidare questa doppia maratona saranno due volti ben noti al pubblico: Alfonso Signorini tornerà al timone della versione “celeb”, mentre Simona Ventura si occuperà della caccia ai nuovi gieffini. L’obiettivo? Celebrare la storia del programma, ma con dinamiche fresche e imprevedibili.

            Intanto, il casting della Casa Gold alimenta indiscrezioni e speranze. La più accreditata? Cristina Plevani, prima vincitrice del GF e fresca di trionfo all’Isola dei Famosi. Con lei potrebbe tornare anche Sophie Codegoni, il cui passato sentimentale tra quelle mura promette sviluppi succosi. Spuntano poi i nomi di Dayane Mello, Floriana Secondi, Margherita Zanatta e persino Tommaso Zorzi, tutti veterani capaci di animare le dinamiche.

            E in studio? Secondo i rumor, fuori Cesara Buonamici e Beatrice Luzzi, dentro la coppia Stefania Orlando e Anna Pettinelli: la prima da ex gieffina esperta, la seconda con la lingua affilata già vista ad Amici. Il mix promette scintille nei prime time del lunedì sera.

            Non tutti, però, varcheranno la porta rossa. Le indiscrezioni parlano di esclusioni eccellenti: Oriana Marzoli e Daniele Dal Moro, spesso al centro del gossip, sembrerebbero tagliati fuori. Stessa sorte per Brando e Raffaella, mai realmente considerati. E se qualcuno sperava in un ritorno di Luca Argentero, dovrà rassegnarsi: l’attore avrebbe gentilmente declinato per “impegni artistici”.

            Prepariamoci, dunque: quest’autunno il Grande Fratello non si limiterà a entrare nelle case degli italiani. Ne prenderà possesso. Due volte. E per 25 settimane.

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              Televisione

              Farouk Kassam, il rapimento che sconvolse l’Italia diventa una miniserie Rai: “177 giorni” di angoscia e memoria

              Il sequestro di Farouk Kassam, avvenuto quando aveva solo sette anni, diventa una fiction firmata Rai. Il titolo è “177 Giorni” e ricostruirà l’incubo che tenne con il fiato sospeso un intero Paese. La serie è una co-produzione internazionale con France Télévisions e ZDF.

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                Una delle pagine più buie della cronaca italiana sta per diventare una miniserie televisiva. Il drammatico sequestro del piccolo Farouk Kassam, rapito in Sardegna nel 1992 a soli sette anni, sarà raccontato in 177 Giorni – Il Rapimento di Farouk Kassam, una fiction Rai diretta da Carlo Carlei.

                La miniserie, prodotta da Rai Fiction con Bim e in collaborazione con i broadcaster europei France Télévisions e ZDF, si comporrà di tre puntate e verrà girata proprio in Sardegna, nei luoghi in cui si svolsero i fatti.

                Farouk venne rapito il 15 gennaio 1992 a Porto Cervo, davanti casa. Il figlio di un imprenditore libanese e di una madre sarda rimase prigioniero per 177 giorni in un covo dell’Anonima Sequestri. Il caso sconvolse l’opinione pubblica: la lunga attesa, le richieste di riscatto, il silenzio angosciante e infine, il 10 luglio, la liberazione, ottenuta dopo il pagamento del riscatto. A rendere ancora più scioccante la vicenda fu l’amputazione di un orecchio del bambino da parte dei rapitori.

                Quel volto ferito divenne simbolo della crudeltà cieca che aveva colpito un innocente. Il caso di Farouk segnò un punto di non ritorno nella lotta ai sequestri di persona e contribuì a mobilitare lo Stato contro l’Anonima Sequestri, attiva soprattutto nelle zone interne della Sardegna.

                La fiction non si limiterà a raccontare i fatti di cronaca, ma si concentrerà anche sul contesto umano e sociale dell’epoca. L’obiettivo è ricostruire con rispetto la tensione, il dolore e la solidarietà di quei mesi, riportando alla luce una vicenda che l’Italia non ha mai dimenticato.

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