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Televisione

Isola dei Famosi riconfermata per la prossima edizione. Senza Vladimir Luxuria

Nonostante le critiche, Pier Silvio Berlusconi annuncia che L’Isola dei Famosi tornerà su Canale Cinque, ma con un cast rinnovato e cambiamenti nella conduzione

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    Dopo il deludente risultato dell’ultima edizione de L’Isola dei Famosi, per un po’ si era parlato di una possibile chiusura definitiva del programma. Pier Silvio Berlusconi, in una conferenza stampa, ha ammesso di non essere soddisfatto della passata stagione, criticando la mancanza di storie profonde e la scelta del cast. Tuttavia, ha confermato che il reality show tornerà nella prossima stagione, con una richiesta chiara agli autori per un cambiamento significativo.

    Critiche e aspettative

    Berlusconi ha espresso il suo disappunto per le “cadute di stile” dell’ultima edizione, sottolineando che in Spagna il format continua a ottenere ottimi risultati. Ha affermato che il format non è “arrivato alla frutta” e che il problema principale è stato il cast. Per la prossima stagione, si aspetta storie più profonde che mettano in evidenza la sopravvivenza e la fame, elementi fondamentali del reality.

    Novità sulla conduzione

    Durante la presentazione dei palinsesti autunno-inverno di Mediaset, Berlusconi ha annunciato che Vladimir Luxuria non sarà riconfermata come conduttrice. Il futuro del programma dipenderà molto dai cambiamenti apportati dagli autori e da una possibile nuova conduzione che sarà valutata successivamente.

    Grande Fratello confermato

    Parallelamente, Pier Silvio Berlusconi ha confermato anche la nuova stagione del Grande Fratello, che inizierà tra il 16 e il 23 settembre. Il programma partirà subito con il doppio appuntamento settimanale, per poi tornare alla singola puntata. Alla conduzione è stato riconfermato Alfonso Signorini.

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      Televisione

      Il “Bonus” finisce in cella: Daniel Nilsson arrestato per maltrattamenti dopo un’aggressione a Cervinia

      Volto noto della televisione italiana, Daniel Nilsson è stato portato nel carcere di Brissogne con l’accusa di maltrattamenti. La compagna, figlia di un diplomatico, ha raccontato episodi pregressi di violenza. La procura di Aosta chiederà la convalida del fermo.

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        Da volto sorridente e scultoreo del “Bonus” nel programma “Avanti un Altro” a detenuto nel carcere di Brissogne. È questa la parabola precipitosa di Daniel Nilsson, modello svedese e personaggio televisivo, arrestato sabato a Cervinia con l’accusa di maltrattamenti. I carabinieri lo hanno fermato dopo aver ricevuto la segnalazione di una lite in strada con la compagna, culminata – secondo quanto ricostruito – in schiaffi, strattoni e insulti pesanti.

        La scena si è svolta in pieno giorno, sotto gli occhi dei passanti. Uno di loro ha chiamato il 112, spaventato dalla violenza del gesto. All’arrivo della pattuglia, Nilsson ha cercato di minimizzare parlando di un banale litigio. Ma il racconto della giovane donna, figlia di un diplomatico, ha subito ribaltato la versione dei fatti. In lacrime, ha spiegato ai militari che quello non era il primo episodio. Anche in passato, ha detto, il compagno aveva mostrato comportamenti violenti. E così è scattato il “codice rosso”.

        Nilsson è stato portato in caserma e successivamente trasferito in carcere. La procura di Aosta ha formalizzato l’accusa e chiederà la convalida del fermo. Al momento, l’uomo non ha ancora indicato un avvocato di fiducia. La compagna, che portava ancora sul volto i segni dell’aggressione, ha raccontato agli inquirenti di una relazione iniziata a gennaio e già segnata da tensioni e paure. I due convivevano in un appartamento a Roma.

        Nato a Malmö, 45 anni fa, Daniel Nilsson ha iniziato la carriera come giocatore di hockey su ghiaccio, per poi passare al mondo della moda. In Italia si è fatto conoscere grazie al suo ruolo nel programma di Paolo Bonolis, dove impersonava ironicamente il “Bonus”, contraltare muscoloso al “Bonus Malus”. Ha partecipato anche a “Ballando con le Stelle” nel 2016, in coppia con Valeria Belozerova. Ora, però, il suo nome è associato a ben altro: una vicenda giudiziaria grave e delicata, che rischia di chiudere per sempre la sua carriera sul piccolo schermo.

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          Televisione

          Il reboot di Harry Potter: anche una serie tv riesce a dividere come se fosse politica estera

          La nuova serie televisiva di Harry Potter targata HBO è stato annunciata con un cast completamente rinnovato: Dominic McLaughlin sarà Harry, Arabella Stanton interpreterà Hermione e Alastair Stout vestirà i panni di Ron. Ma la magia si scontra con la realtà: l’annuncio ha scatenato un’ondata di odio social tale da costringere HBO a chiudere i commenti. Anche una serie tv fantasy diventa un aspro campo di battaglia.

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            Il mondo magico dei personaggi partoriti dalla fantasia di J.K. Rowling sta per riaprirsi, questa volta sotto forma di serie TV firmata HBO. Una produzione ambiziosa che punta a riportare in auge la saga più amata degli ultimi decenni, con una fedeltà mai vista prima ai libri della scrittrice inglese. Ma l’annuncio che avrebbe dovuto incantare i fan si è trasformato in una pioggia battente di polemiche.

            I piccoli attori al debutto nella serie

            I nuovi protagonisti sono giovanissimi: Dominic McLaughlin nel ruolo di Harry Potter, Arabella Stanton che impersonifica Hermione Granger e Alastair Stout nei panni di Ron Weasley. Tre volti nuovi per un racconto vecchio, ma sempre attuale.

            Una produzione colossale per un’eredità pesante

            La serie, scritta da Francesca Gardiner, sarà prodotta in collaborazione con Warner Bros. Television e Brontë Film and TV, con J.K. Rowling nel ruolo di produttore esecutivo. Ogni stagione coprirà un libro della saga, promettendo un approfondimento maggiore rispetto ai film originali. Il cast tecnico è di alto livello: alla regia Mark Mylod, supervisione casting di Lucy Bevan e Emily Brockmann. La sfida? Riuscire a ricreare la magia senza rimanere schiacciati dal peso dell’originale.

            Commenti chiusi per “proteggere i bambini”: il lato oscuro dei social

            Appena diffusa la notizia, HBO ha dovuto correre ai ripari: la sezione commenti su Instagram è stata disattivata per proteggere i giovani attori dalla valanga di odio online. Motivo? Scetticismo per la mancanza di esperienza del cast, nostalgia tossica verso i vecchi interpreti e l’immancabile guerra tra “puristi” e “progressisti” della fandom.

            Che amarezza…

            Una serie per ragazzi diventata campo di battaglia ideologico. Perché oggi, anche scegliere un attore è un atto divisivo. Viviamo tempi in cui nemmeno la magia di Hogwarts riesce a mettere tutti d’accordo. Una scelta di casting si trasforma in un bellicoso referendum culturale, nel quale un semplice reboot viene accolto come se fosse un attentato alla memoria collettiva. E così, mentre la serie si prepara a debuttare su HBO Max anche in Italia, il fandom è già spaccato in due. Come se non bastassero i Mangiamorte, ora ci sono anche i “commentatori seriali da tastiera”.

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              Televisione

              La Rai rompe con Sanremo: dal 2027 il Festival sarà altrove, forse anche itinerante

              La Rai non accetta i rincari proposti dall’amministrazione della città ligure e prepara un addio clamoroso: si valutano nuove sedi tra Costiera Amalfitana, Versilia e persino Torino. L’idea? Un Festival che cambia location ogni due anni

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                Il Festival di Sanremo, colonna sonora degli italiani da oltre settant’anni, potrebbe davvero lasciare la sua storica sede. L’ipotesi — di cui si vociferava da mesi — sembra ora concretizzarsi: dal 2027, la kermesse musicale più amata del Paese non si terrà più nella città dei fiori. A confermarlo è Il Messaggero, che racconta come la Rai stia preparando un clamoroso trasloco, dopo una serie di attriti insanabili con il Comune ligure.

                Il Festival resterà all’Ariston solo per l’edizione 2026, la numero 75. Poi, via libera a un nuovo progetto: quello di un Sanremo itinerante, che possa toccare ogni due anni una località diversa, preferibilmente marittima e dotata di strutture moderne. L’idea è quella di trasformare il Festival in un evento in grado di valorizzare tutto il patrimonio paesaggistico e culturale italiano — ma dietro le belle parole, il nodo resta uno: i soldi.

                Secondo quanto trapelato, il Comune di Sanremo avrebbe richiesto alla Rai un milione di euro in più per ospitare il Festival, oltre a una fetta degli introiti pubblicitari. Fondi che sarebbero serviti ad ammodernare le strutture cittadine, ma che la tv pubblica ha giudicato sproporzionati. Anche perché, ricordano da viale Mazzini, la Rai aveva già versato contributi importanti fino al 2008 proprio per la costruzione di un nuovo auditorium. Lavori che, però, non sono mai stati nemmeno avviati.

                Le parole dell’amministratore delegato Rai Giampaolo Rossi, pronunciate durante la recente presentazione dei palinsesti, non hanno lasciato spazio a dubbi: «Le strutture della città non sono all’altezza». Un giudizio netto, rafforzato anche dalla posizione delle case discografiche, che nei giorni scorsi hanno minacciato di fare un passo indietro se la Rai avesse accettato i rincari proposti da Sanremo.

                Così, a via Asiago si guarda oltre. Tra le prime opzioni ci sono la Costiera Amalfitana — con Sorrento in pole — la Versilia con Viareggio e persino Torino, forte del successo nell’organizzazione dell’Eurovision nel 2022. Ma anche Puglia e Riviera romagnola si sono affacciate con interesse. La discriminante? Le strutture e la disponibilità economica.

                Un altro scenario, sempre più probabile, è quello di un Festival itinerante: un Sanremo che si muove, ogni due anni, da una città all’altra. Un modo per accontentare territori diversi, distribuire i benefici economici dell’evento e dare una nuova veste al Festival.

                Nel frattempo, la frattura con Sanremo appare insanabile. Già a fine 2024, la sentenza del Tar della Liguria aveva annullato l’affidamento diretto alla Rai, costringendo il Comune a un nuovo bando. Alla fine, solo la tv pubblica si era fatta avanti. Ma ora anche la pazienza della Rai sembra esaurita.

                «La Rai farà il suo Festival, perché è in grado di produrre un evento di questa portata ovunque», ha ribadito Rossi. E per la prima volta, Sanremo sembra essere fuori dalla festa.

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