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Televisione

Magalli, il guastafeste che ci voleva: affonda Cattelan e Canalis senza pietà

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    Giancarlo Magalli torna a far parlare di sé e lo fa nel modo che gli riesce meglio: sparando a zero su colleghi e personaggi del mondo dello spettacolo con la sua solita ironia velenosa. Durante la diretta su Twitch del programma “Gialappa’s dire Sanremo”, il conduttore ha regalato al pubblico una serie di bordate che hanno immediatamente acceso il dibattito.

    Primo bersaglio della serata: Alessandro Cattelan. Magalli non si è limitato a una critica, ma ha direttamente diagnosticato un “accanimento terapeutico” nei confronti del conduttore di “Stasera c’è Cattelan”, sottolineando come la Rai continui ostinatamente a riproporlo in qualsiasi format, anche se il pubblico sembra averlo lasciato altrove. «Gli fanno presentare di tutto, ma è un caso di accanimento terapeutico», ha commentato con il solito sorriso beffardo, facendo intendere che, forse, sarebbe il caso di staccare la spina.

    Ma il momento più perfido è arrivato con Elisabetta Canalis, altro nome che Magalli non ha proprio saputo risparmiare. Con una battuta al vetriolo ha demolito la showgirl sarda con la precisione di un cecchino: «Una donna famosissima per tutto, tranne che per quello che sa fare. Che fa? Che sa fare?». Un colpo basso? Probabile. Ma di certo, è quello che molti pensano da anni senza mai osare dirlo apertamente.

    Magalli, in fondo, ha fatto quello che gli viene meglio: dire quello che tanti pensano ma nessuno dice ad alta voce. Sarà anche un veterano della tv, ma quando si tratta di scatenare polemiche e togliersi qualche sassolino dalla scarpa, la sua lingua rimane più affilata che mai.

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      Televisione

      “Bad Influence”, il lato oscuro dei baby influencer: su Netflix il doc che svela l’inferno dietro i like

      Piper Rockelle e “The Squad” sono i volti noti di una macchina da milioni di follower. Ma dietro la fama, il documentario mostra un mondo fatto di pressioni, business familiare e silenzi pericolosi. Quando l’infanzia diventa contenuto.

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        Si chiama Bad Influence e promette di scuotere coscienze e algoritmi. Il documentario Netflix in tre episodi, disponibile dal 9 aprile 2025, è un viaggio disturbante e necessario nel cuore del fenomeno dei baby influencer. Creato da Jenna Rosher e Kief Davidson, due registi con un passato da documentaristi impegnati, il titolo è già destinato a sollevare discussioni accese. Perché al centro c’è una verità scomoda: dietro milioni di like, si nasconde spesso un prezzo altissimo.

        Il volto simbolo del documentario è Piper Rockelle, star di YouTube con oltre 11 milioni di iscritti, protagonista del collettivo “The Squad”. Nelle clip sembra tutto perfetto: challenge, coreografie, prank e sorrisi. Ma le testimonianze di ex membri, genitori e collaboratori raccontano un altro lato della medaglia. Uno fatto di dinamiche tossiche, isolamento, pressioni economiche e accuse gravissime.

        Il documentario non si limita a puntare il dito su un singolo caso. Fa molto di più: indaga un intero sistema che ha trasformato l’infanzia in un prodotto vendibile. Dai video per “bambini” agli account gestiti dai genitori, dalle sponsorizzazioni ai contratti vincolanti, Bad Influence mostra come i minori siano spesso al centro di una filiera commerciale senza regole né reali tutele.

        Decoy Productions, la casa dietro il progetto, mette insieme materiale d’archivio, interviste esclusive e ricostruzioni che non risparmiano nessuno: né i genitori-manager, né le piattaforme, né il pubblico. Perché se è vero che YouTube e TikTok hanno rivoluzionato l’intrattenimento, è anche vero che l’impatto sui più giovani — quando non addirittura sui bambini — è una bomba a orologeria che finora nessuno ha davvero disinnescato.

        E allora la domanda è semplice: chi protegge questi ragazzini? Chi garantisce loro un futuro, una salute mentale stabile, un’identità che non sia solo l’estensione del proprio username? Il documentario si interroga anche su questo, mostrandoci un mondo in cui il confine tra gioco e lavoro si dissolve, e la privacy diventa merce di scambio tra views e profitto.

        Tra le scene più forti, il racconto di un ex membro del collettivo che parla di burnout, isolamento emotivo e di un ambiente competitivo in cui i bambini diventano “numeri” e “personaggi”, non più persone. Un universo dove la luce dei riflettori è sempre accesa, anche quando vorresti solo spegnerla.

        Bad Influence non è solo un documentario: è una riflessione urgente sul presente digitale in cui siamo immersi. Che siate genitori, educatori, influencer o semplici utenti, questo titolo vi costringerà a fare i conti con la realtà. Una realtà che forse non avevamo voglia di guardare. Ma che ora è impossibile ignorare.

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          Televisione

          Bridgerton torna con una quarta stagione nel 2026. E Netflix rilancia: già confermate la quinta e la sesta

          Con la quarta stagione già in lavorazione e la quinta e la sesta confermate, il mondo di Bridgerton continuerà a raccontare, anno dopo anno, le vicende di tutti i membri della numerosa famiglia. La domanda è: dopo Benedict, chi sarà il prossimo protagonista? Per ora Netflix non si sbilancia, ma l’universo Bridgerton è ormai troppo amato per fermarsi.

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            Il successo di Bridgerton non accenna a diminuire, anzi: continua a crescere, stagione dopo stagione. Netflix ha ufficializzato l’uscita della quarta stagione nel 2026 e, a sorpresa, ha già confermato il rinnovo per una quinta e una sesta stagione, dimostrando quanto il franchise creato da Shondaland sia diventato centrale nella strategia della piattaforma.

            Una notizia che i fan aspettavano da tempo, specialmente dopo l’ottima accoglienza riservata alla terza stagione, incentrata sulla storia d’amore tra Penelope Featherington e Colin Bridgerton, e che ha consacrato ancora una volta la serie tra le più viste di sempre. Secondo i dati ufficiali, tutte e tre le stagioni uscite finora si sono posizionate nella Top 10 globale delle serie più popolari della storia di Netflix: la prima al quinto posto, la terza al settimo.

            Ma non è finita qui: anche il prequel La regina Carlotta: Una storia di Bridgerton ha ottenuto numeri da capogiro, conquistando un pubblico affezionato che ha seguito con passione le origini del regno (e del cuore) della sovrana più amata dell’universo Bridgerton.

            Il ritorno di Benedict e la dama in argento

            La quarta stagione, attesa per il 2026, si focalizzerà sul personaggio di Benedict Bridgerton, interpretato da Luke Thompson, il secondogenito di casa Bridgerton, notoriamente il più anticonvenzionale della famiglia. Bohemien, artista, sognatore e allergico alle convenzioni sociali, Benedict finora si è tenuto ben lontano da matrimoni e responsabilità. Ma, come da tradizione nella saga, basterà un incontro per cambiare tutto.

            Al centro della nuova stagione ci sarà infatti la misteriosa Lady in Silver, una dama che il giovane incontrerà durante un elegante ballo in maschera organizzato da Lady Violet, madre dell’intera brigata Bridgerton. L’incontro, come sempre, sarà fulminante, romantico e – si immagina – complicato da mille ostacoli. Un perfetto mix di romanticismo ottocentesco, tensioni sociali e sensualità sussurrata, che ha fatto la fortuna della serie.

            Le riprese si svolgeranno nuovamente a Londra, che con i suoi palazzi aristocratici e i suoi giardini regency continua a offrire l’ambientazione perfetta per raccontare le vicende amorose, familiari e mondane della nobiltà inglese.

            Il cast della quarta stagione

            Nel cast confermato per la quarta stagione, oltre a Luke Thompson nei panni di Benedict, troveremo Yerin Ha nel ruolo di Sophie Baek, Jonathan Bailey (Anthony Bridgerton), Simone Ashley (Kate Sharma), Nicola Coughlan (Penelope Bridgerton), Julie Andrews ancora una volta come voce narrante dell’enigmatica Lady Whistledown, e Adjoa Andoh nei panni dell’inflessibile Lady Danbury. New entry di rilievo anche Masali Baduza nel ruolo di Michaela Stirling, e Victor Alli nei panni di Lord John Stirling.

            Un fenomeno globale che va oltre la TV

            Fin dal suo debutto nel 2020, Bridgerton ha travolto il pubblico globale con il suo mix di eleganza, scandali e amore travolgente. Scritto e prodotto da Shonda Rhimes e dal suo team creativo, il format ha saputo rinnovare il genere storico-romantico in chiave pop e contemporanea, raccontando storie inclusivi e visivamente sontuose, capaci di far dialogare la storia con la moda, la musica e le sensibilità del presente.

            Il successo del franchise ha dato vita a un vero e proprio fenomeno culturale: sui social impazzano i meme, su TikTok si moltiplicano i trend a tema regency, i costumi della serie hanno ispirato intere collezioni di moda, e i romanzi originali di Julia Quinn sono tornati nelle classifiche di vendita internazionali.

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              Monica Guerritore e le scene di sesso a 60 anni: “Ho voluto mostrare il corpo di una donna vera”

              Nella nuova serie Netflix, l’attrice si mette a nudo interpretando una donna di 60 anni che vive un amore travolgente con un uomo molto più giovane. Un ruolo che riflette anche esperienze personali intense e la capacità di accettarsi nel tempo.

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                Monica Guerritore nel 2025 ha fatto parlare di sé per le sue performance sul piccolo schermo in Inganno, la serie Netflix in cui interpreta una sessantenne che vive un amore travolgente e fuori dagli schemi con un uomo molto più giovane. “Ritrovarmi di fronte a un attore bello come Giacomo Giannotti mi ha fatto capire che una donna a 60 anni può amare appassionatamente, perdere la testa”, ha raccontato in un’intervista. Guerritore, che nella serie gira scene di sesso intense e coinvolgenti, ha voluto mostrare sullo schermo il corpo di una donna per quello che è, con tutti i segni del tempo: “Siamo fatti di carne, è giusto raccontarsi per quello che siamo”.

                L’accettazione del corpo e l’intensità delle emozioni

                Nel ruolo di una donna che si innamora di uno sconosciuto e gli apre la porta del suo bed & breakfast in Costiera Amalfitana, Guerritore esplora la passione senza censure, riflettendo su quanto sia importante accettarsi con il passare degli anni. “Ci tenevo a mostrare una sessantenne con le sue fragilità e la sua sensualità”, spiega. La scelta di partecipare a questo progetto le ha permesso di scoprire lati di sé stessa che forse non aveva mai affrontato così a fondo, imparando a non avere paura di raccontare la propria femminilità, anche nelle scene più intime.

                Un amore tormentato con Giancarlo Giannini

                L’attrice ha sempre vissuto i suoi amori con intensità, come quello con Giancarlo Giannini, che ricorda come un momento formativo e doloroso della sua vita. “Siamo stati insieme due anni e mezzo, era bellissimo, pieno di energia, ma poi ha smesso di chiamarmi senza preavviso. Mi sono trovata a supplicarlo sotto casa sua, chiedendogli cosa fosse successo”, racconta Guerritore. Un amore totalizzante, che le ha lasciato una profonda cicatrice emotiva, ma che ha contribuito alla sua crescita personale.

                Da Gabriele Lavia a Roberto Zaccaria: la forza di ricominciare

                Tra le storie più importanti della vita di Monica Guerritore c’è stata quella con Gabriele Lavia, suo primo marito, con cui ha avuto due figlie. “Quando l’ho conosciuto, era sposato e con un figlio, ma la nostra unione fu totale”, ricorda. Dopo la fine del matrimonio, la rinascita è arrivata con Roberto Zaccaria, il suo attuale compagno, con il quale ha trovato un equilibrio profondo. “Ho resistito a lungo, ma alla fine l’amore ha vinto. Con lui ho scoperto un sentimento che è cresciuto nel tempo, fino a diventare completo in ogni aspetto”.

                Inganno: il racconto di una passione senza età

                Inganno non è solo una serie tv, ma un modo per riflettere su come l’amore possa manifestarsi in tutte le fasi della vita. Monica Guerritore, con la sua interpretazione, offre una rappresentazione autentica e senza filtri della passione e della vulnerabilità di una donna matura. “Ogni volta che mi sono innamorata, è stato uno sconosciuto a rivoluzionare la mia vita”, racconta l’attrice, che ha trovato nel personaggio di Inganno un’opportunità per raccontare le emozioni di una donna che non ha paura di mostrarsi per quella che è.

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