Televisione

Striscia la Notizia torna con la 38ª edizione e festeggia i 35 anni del Gabibbo: satira evergreen o format invecchiato?

Doppio annuncio social: nuova stagione al via e festa per il Gabibbo, che compie 35 anni. Ma il pubblico si divide: c’è chi applaude il mito della satira televisiva e chi chiede un cambio di passo.

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    La macchina di Striscia la Notizia si rimette in moto. La settimana scorsa, dal profilo ufficiale su X, è arrivato l’annuncio che molti attendevano e che altri, onestamente, consideravano scontato: «La 38ª edizione sta tornando! Inviateci le vostre segnalazioni. Segnala ingiustizie, scandali o scoop al Gabibbo, ricordando di inserire i tuoi dati completi di recapito in modo tale che vi possiamo contattare».

    Un messaggio che conferma come, dopo quasi quattro decenni, il tg satirico firmato Antonio Ricci continui a puntare sul rapporto diretto con il pubblico. Denunce, soffiata al volo, scandalo da paese: tutto può diventare servizio in prima serata, confezionato con il tono dissacrante che ha fatto la fortuna del programma.

    Ma non è tutto: ieri, sempre su X, sono apparsi anche gli auguri al Gabibbo. Il pupazzo rosso simbolo del programma ha spento 35 candeline, celebrato con una frase che è già tormentone: «Un compleanno pieno di risate… e di papere! Tanti, tantissimi auguri!». Un anniversario che ricorda come, dal 1990, il gigante rosso abbia visto passare generazioni di conduttori, veline, scandali e tormentoni.

    C’è però chi storce il naso: sui social, accanto agli auguri, fioccano anche i commenti di chi considera il format ormai stanco, ripetitivo, incapace di reinventarsi. «Sempre le stesse cose», scrive qualcuno. «Il Gabibbo compie 35 anni e li dimostra tutti», ironizza un altro. Ma c’è anche il fronte opposto: «Striscia è un pezzo di storia della tv, lasciatela stare», replicano i fan.

    Il dato certo è che Striscia non ha mai smesso di fare notizia. Lo dimostrano i servizi diventati veri e propri casi giudiziari, i tormentoni lanciati e la capacità di infilarsi, con la sua satira caustica, nelle pieghe della politica e del costume italiani.

    Ora la domanda è: riuscirà la 38ª edizione a mantenere intatto lo smalto o sarà davvero l’anno in cui il pubblico decreterà che il vestito è diventato troppo stretto?

    Per il momento, il Gabibbo spegne le sue candeline e si prepara a rimettersi la cravatta. Con o senza papere, sarà ancora lui il simbolo dell’eterno ritorno della satira televisiva italiana.

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