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    Elodie, attuale icona di indipendenza e libertà, ha lanciato il singolo Black Nirvana l’anno scorso. Un brano dalle sonorità pop-dance, scritto in collaborazione con Jacopo Ettorre, Federica Abbate e il team ITACA, che ne ha curato anche la produzione. Il testo esplora temi di passione e sensualità, descrivendo una notte di intensa connessione emotiva e fisica.

    I dubbi di alcuni criticoni

    Il videoclip, diretto da Attilio Cusani, accompagna il brano con immagini evocative che sottolineano la sensualità e l’estetica ricercata dell’artista. Alcuni critici hanno sollevato dubbi sulla profondità artistica del pezzo, suggerendo che l’attenzione sia più focalizzata sull’immagine e sulla presenza scenica di Elodie piuttosto che su una reale innovazione musicale. In particolare, è stato notato come la cantante tenda a utilizzare la sua avvenenza per mascherare eventuali carenze creative, affidandosi a un team esteso di autori per la composizione del brano.

    Il pubblico risponde bene

    Nonostante queste osservazioni, Black Nirvana ha riscosso successo nelle classifiche italiane, raggiungendo la settima posizione e confermandosi come uno dei tormentoni della scorsa estate. Questo risultato evidenzia la capacità di Elodie di coniugare la sua immagine di donna forte e indipendente con produzioni musicali che, sebbene talvolta criticate per la loro superficialità, riescono comunque a catturare l’attenzione del pubblico.

    Resta da vedere se in futuro l’artista riuscirà a bilanciare in modo più equilibrato queste due dimensioni, offrendo al pubblico non solo brani accattivanti, ma anche contenuti di maggiore spessore artistico. A Sanremo ci ha provato, anche se non ha convinto tutti. Riprova, sarai più fortunata…

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      Quando il beat è divino: la suora brasiliana che fa beatbox meglio di un DJ

      Una tranquilla intervista su un canale cattolico brasiliano si trasforma in un mini concerto hip-hop, con protagonista una suora che fa beatbox. Irmã Marizele, microfono alla mano (o meglio, alla bocca), ha scatenato l’inferno… musicale, ovviamente! Ad accompagnarla, un prete ballerino e una consorella danzante. Il video? Ovviamente dilagando sulla rete in tutto il mondo: una specie di… miracolo social. Chi ha detto che religione e ritmo non possono convivere? Suor Marizele ci ha dimostrato che anche in abito talare si può spaccare il beat con carità, ma anche con groove. In fondo, “dove c’è musica, c’è speranza”… e pure un po’ di viralità.

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        Tutto è iniziato in modo assolutamente sobrio: un’intervista sulla TV Pai Eterno per promuovere un ritiro vocazionale femminile. Argomento serio, pubblico devoto, atmosfera contemplativa… almeno fino a quando Irmã Marizele non ha deciso che era il momento di evangelizzare a colpi di beat!

        Liturgia danzante

        Nel giro di pochi secondi, l’intervista è diventata uno show improvvisato: suoni gutturali, ritmi sincopati, e una consorella – suor Marisa Paula de Neves – che ha iniziato a danzare con un prete al seguito, trasformando lo studio televisivo in una versione liturgica di “Italia’s Got Talent”.

        Beatbox con featuring dello Spirito Santo

        A soli 44 anni, Irmã Marizele ha più flow di una playlist su Spotify. Appartiene alla Congregazione della Copiosa Redenzione, nome già perfetto per un gruppo gospel-trap. Ma la vera rivelazione è il suo background musicale: cresciuta in una famiglia di artisti fai-da-te – nonno liutaio, zie cantanti radiofoniche, sorelle coriste da cucina – non sorprende che abbia affinato le sue doti vocali col karaoke più che col canto gregoriano. E ora, a Goiana, la sua missione ha un doppio scopo: salvare anime e farle ballare.

        La fede che fa battere il piede

        Per chi crede che la musica sacra debba limitarsi all’organo e al canto corale, il video è uno shock mistico. Ma per il resto del mondo, è un inno alla gioia con tanto di loop vocale. L’effetto virale non si è fatto attendere: nel giro di poche ore, migliaia di condivisioni, meme e remix hanno consacrato Irmã Marizele come la “Sister Beat” della rete.

        Suore in consolle: il nuovo trend spirituale?

        Questa scena ci apre gli occhi su una possibilità finora sottovalutata: e se il futuro dell’evangelizzazione passasse dai beatbox e non dai bollettini parrocchiali? Per ora è solo un’idea, ma non stupitevi se tra qualche mese vedrete un deejay in San Pietro, al cospetto di Papa Leone…

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          Per la Vanoni nazionale la laurea arriva a 90 anni

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            È ufficiale: Ornella Vanoni da oggi può vantare una laurea ad honorem. In cosa? In tutto. Perché se c’è una materia in cui eccelle è proprio l’arte di essere… Ornella Vanoni. L’università gliel’ha conferita tra una sigaretta immaginaria e una risata strozzata: “per i meriti artistici e… esistenziali”. Tradotto: per la carriera, la voce, le canzoni struggenti e gli strafalcioni meravigliosi a Che tempo che fa.

            Non ha discusso una tesi, ma ha discusso con sé stessa per venti minuti, dimenticando il perché fosse lì. Ha ringraziato il rettore, poi ha chiesto se fosse un medico. E quando le hanno consegnato la pergamena, ha chiesto se potesse usarla come sottobicchiere. Applausi. Standing ovation. Risate. Lacrime di gioia e di nostalgia.

            Ornella è un patrimonio immateriale con un sacco di materiale: meme, gif, aneddoti leggendari (“mi dimentico le parole ma mi ricordo di cantare”). È l’unica cantante capace di confondere Battiato con un condimento e farlo sembrare poesia. Con questa laurea, la cultura italiana non guadagna solo una nuova dottoressa, ma una regina del caos elegante, laureata senza esami, ma con 60 anni di fuoricorso nel cuore del pubblico.

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              In Paradiso con le star: vip, nuvolette e chiacchiere eterne

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                Hai vissuto bene? Hai condotto un’esistenza retta? Hai tenuto a bada le parolacce in coda al supermercato? Bene… allora al momento giusto potresti trovarti in Paradiso. E la sorpresa? Non solo angeli e arpe, ma anche… celebrità! Sì, proprio loro: artisti, scienziati, scrittori e persino rockstar (quelle redente, almeno).

                Un caffè con Dante, un selfie con Einstein
                Immagina: ti siedi su una nuvola e sbuca Dante che ti recita un pezzo della Divina Commedia (stavolta senza farti attraversare l’Inferno). Poco più in là, Einstein ti spiega la relatività con una tazzina di espresso celestiale in mano. Cosa c’è di più rassicurante dell’idea di condividere l’eternità con menti brillanti? Sicuramente quello che starà accadendo a Papa Francesco, almeno secondo questo video AI.

                Wilde aveva dei dubbi, ma noi ci speriamo
                Oscar Wilde diceva: “In Heaven for climate; in Hell for company”. Sarà. Ma l’idea di un Paradiso dove chiacchierare con Frida Kahlo o ridere con Totò ha un certo fascino. Una fantasia, certo, ma che consola e fa sorridere. Se il Paradiso davvero fosse questo, allora vivere bene conviene. Perché l’eternità è lunga: trascorrerla con gente interessante è meglio!

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