Tommy Cash infiamma l’Eurovision 2025 con “Espresso Macchiato”: provocazione geniale o insulto all’Italia?
Il rapper estone porta in gara un brano che gioca sugli stereotipi italiani, tra caffè, mafia e spaghetti. Il pubblico si divide, la politica si indigna e il Codacons chiede l’esclusione.
L’Eurovision Song Contest 2025 non è ancora iniziato, ma ha già trovato il suo concorrente più discusso: Tommy Cash. Il rapper e performer estone, noto per il suo stile eccentrico e sopra le righe, rappresenterà l’Estonia con “Espresso Macchiato”, un brano che ha scatenato una bufera in Italia.
La canzone, cantata in un italiano maccheronico, è un concentrato di caffè, spaghetti, tabacco e mafia, un mix di cliché che ha fatto storcere il naso a molti. C’è chi grida all’offesa e chi invece la considera una provocazione artistica riuscita. Il dibattito è ormai esploso, coinvolgendo social, politica e persino il Codacons, che ha chiesto all’EBU (European Broadcasting Union) di valutare l’esclusione del brano.
Tommy Cash: genio della provocazione o insulto gratuito?
Il testo di “Espresso Macchiato” sembra uscito da una cartolina turistica degli anni ‘50, con un’estetica volutamente esagerata e un accento quasi caricaturale. “Bevo sei caffè al giorno”, ha dichiarato il rapper per giustificare il titolo del brano. Ma se il suo intento era quello di scherzare su certi luoghi comuni, in Italia la questione è stata presa molto più sul serio.
Le polemiche sono esplose non appena il brano è stato reso noto, con critiche che vanno dall’uso di stereotipi offensivi alla banalizzazione di temi delicati come la criminalità organizzata. Un passaggio della canzone fa riferimento al “sudore del mafioso”, un accostamento che ha mandato su tutte le furie molti ascoltatori italiani.
La politica interviene: “Cash fuori dall’Eurovision”
La polemica ha presto superato i confini dei social, approdando nelle stanze della politica. Gian Marco Centinaio, vicepresidente del Senato e esponente della Lega, ha chiesto ufficialmente l’esclusione della canzone dalla competizione:
“Chi insulta l’Italia deve restare fuori dall’Eurovision. Questo cantante estone si è qualificato con un brano in cui parla in un italiano maccheronico di qualcuno che si è arricchito solo bevendo caffè e sudando come un mafioso. Dovrebbe venire in Italia a vedere come lavora la gente perbene prima di permettersi certe provocazioni ridicole”.
Anche il Codacons si è mosso con un esposto all’EBU, sostenendo che se altre canzoni sono state escluse per contenuti sessisti o discriminatori, allora dovrebbe valere lo stesso principio anche per “Espresso Macchiato”, che rischia di diffondere un’immagine distorta dell’Italia all’estero.
Social scatenati: tra ironia e indignazione
Sui social la discussione si è accesa, con utenti divisi tra chi si sente offeso e chi invece difende la libertà artistica di Tommy Cash. Caterina Balivo, conduttrice televisiva, ha espresso il suo dissenso in un video diventato virale:
“Mi sto per arrabbiare con questo Tommy Cash! Non è possibile che una canzone del genere arrivi all’Eurovision. Indigniamoci!”
Ma non mancano le voci a favore dell’artista estone. Molti ricordano che l’Eurovision è sempre stato un festival di provocazioni, e che canzoni satiriche o sopra le righe fanno parte dello spirito della competizione. Qualcuno paragona il caso a “We Are Slavs” dei Donatan & Cleo (Polonia, 2014), che giocava sugli stereotipi dell’Europa dell’Est, o al controverso Verka Serduchka (Ucraina, 2007), che fece della parodia il suo marchio di fabbrica.
Chi è Tommy Cash, il “Kanye East” dell’Estonia
Dietro il personaggio eccentrico di Tommy Cash si nasconde Tomas Tammemet, nato nel 1991 a Kopli, sobborgo operaio di Tallinn. Artista dirompente, con un passato tra graffiti illegali e ribellione scolastica, si è fatto conoscere nel panorama musicale internazionale con il suo album “¥€$” (2018), un mix di hip-hop, elettronica e satira sociale.
Il suo stile, spesso paragonato a quello di Kanye West, lo ha reso una delle figure più controverse della scena musicale dell’Est Europa. Oltre alla musica, ha collaborato con brand di alta moda come Maison Margiela e Rick Owens, presentandosi in passerella con look volutamente assurdi, tra passeggini giganti e vestiti strappati.
L’EBU non cambia idea: Tommy Cash rimane in gara
Nonostante le polemiche, l’EBU ha confermato la partecipazione di Tommy Cash all’Eurovision 2025. Il brano “Espresso Macchiato” resta dunque in gara e rappresenterà ufficialmente l’Estonia nella competizione.
Che sia un gesto di sfida o semplicemente una trovata artistica ben riuscita, il rapper estone ha già vinto su un fronte: tutti parlano di lui. E ora l’Italia dovrà decidere se boicottarlo o prenderlo per quello che è: un gioco tra cliché e provocazione, perfettamente in linea con lo spirito dell’Eurovision.
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Chi è Luis Antonio Tagle, il cardinale social che canta Imagine ed è il “Francesco asiatico”
Con oltre 600mila follower su Facebook e uno stile pastorale informale, Tagle incarna il volto più empatico e popolare della Chiesa globale. È conservatore sui princìpi, ma inclusivo nel linguaggio: per molti è la sintesi perfetta tra dottrina e apertura.

Sorriso aperto, linguaggio diretto, una voce che canta Imagine di John Lennon in un video virale, e una bicicletta al posto dell’auto di servizio. Luis Antonio Tagle, cardinale filippino, è il volto di una Chiesa che parla ai cuori, prima ancora che alle coscienze. E proprio per questo, oggi, è tra i nomi più citati nel dibattito su chi potrebbe succedere a Papa Francesco.
“Chito”, come lo chiamano nelle Filippine, ha 67 anni ed è l’unico papabile con un pubblico affezionato sui social: oltre 600.000 follower su Facebook, dirette in cui commenta il Vangelo, e uno stile comunicativo che lo avvicina più a un predicatore globale che a un uomo di Curia. Lo hanno definito il “Francesco asiatico”, e in effetti l’affinità col Pontefice argentino non è solo di toni. “Mi ha ricordato – ha detto – che il nostro ministero non è una posizione di prestigio ma una missione. Siamo e restiamo servi”.
Origini e ascesa
Nato a Manila il 21 giugno 1957, figlio di Manuel e Milagros, porta nel sangue una miscela che oggi può contare molto: aristocrazia spagnola da parte di padre, famiglia cinese da parte di madre. Un crocevia culturale e geografico che potrebbe rivelarsi strategico nei complessi rapporti tra Vaticano e Cina.
Entra giovanissimo in seminario, viene ordinato a 24 anni, e dopo gli studi alla Catholic University of America si fa notare come teologo e comunicatore. Nel 2001 Giovanni Paolo II lo nomina vescovo di Imus, poi è Benedetto XVI a portarlo a Roma: nel 2011 lo sceglie come arcivescovo di Manila, nel 2012 lo crea cardinale, e nel 2013 lo vede tra gli elettori che porteranno al soglio Francesco.
Nel 2019, proprio Bergoglio lo chiama a guidare la potente Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, oggi Dicastero per l’Evangelizzazione.
Evangelizzazione digitale e periferie
Tagle ha una convinzione: la parola di Dio va dove stanno le persone, e oggi le persone stanno online.
Collabora con i media dei gesuiti filippini, produce programmi televisivi, radio e video musicali. Non ha paura di usare strumenti pop per parlare di fede, e il suo nome circola tra i favoriti anche per questa capacità rara di fondere dottrina e linguaggio contemporaneo.
È molto amato nelle Filippine, dove ha fatto del servizio ai poveri un segno distintivo del suo episcopato. Ma ha anche radici forti a Roma e un profilo internazionale costruito con pazienza e sobrietà. Parla cinque lingue: filippino, inglese, italiano, francese e spagnolo.
Conservatore nei princìpi, inclusivo nei gesti
Chi lo accusa di progressismo dimentica che su molti temi Tagle resta saldamente ancorato alla dottrina: è contrario all’aborto, alla contraccezione, e ha più volte richiamato i fedeli al rischio di un “ateismo pratico”.
Ma è anche vero che si è espresso per un maggior dialogo con divorziati, risposati, e persone Lgbt, rifiutando l’idea che qualcuno possa essere escluso per sempre. Al Sinodo del 2005 sorprese l’aula – dominata all’epoca da posizioni rigide – ipotizzando di rivedere l’obbligo del celibato sacerdotale, in risposta alla mancanza di preti in alcune zone del mondo.
Papabile, ma non allineato
Secondo la piattaforma di scommesse Polymarket, Tagle è il secondo favorito alla successione, subito dietro il Segretario di Stato Pietro Parolin. Ma, a differenza di molti altri cardinali, Tagle non ha una base di potere tradizionale, né alleanze granitiche in Curia.
È amato, ascoltato, stimato. Ma anche percepito come una figura “lieve”, più pastorale che politica. Potrebbe raccogliere il consenso di chi cerca un “secondo Francesco”, ma anche spaventare chi teme che il vento delle riforme continui a soffiare.
Intanto, lui canta. E ascolta.
Nel video che ha fatto il giro del web, canta Imagine senza imbarazzi. La canzone simbolo di un mondo senza religioni? Sì. Ma anche un brano che, nel suo paradosso, parla di un’umanità finalmente unita. Forse anche questo è il segreto del cardinale Tagle: dire le cose di sempre con parole nuove, e ricordare che il Vangelo, per arrivare lontano, non ha bisogno di alzare la voce. Solo di trovare l’accento giusto.
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Chiara Ferragni in Alsazia, bucatini e serenità: altro che crisi con Tronchetti
Altro che voci di crisi: l’imprenditrice digitale si mostra serena e affettuosa col nuovo compagno Giovanni Tronchetti Provera. Prima a Milano su un motorino cinquanta, poi in Alsazia con gli amici. E intanto trasforma anche un bucatino in cannuccia (male).

Un motorino vintage per due, un bucatino aspirato con scarsi risultati, e un fine settimana in Alsazia tra amici e vigneti. Se qualcuno stava ancora inseguendo le voci di crisi tra Chiara Ferragni e Giovanni Tronchetti Provera, dovrà rassegnarsi: per ora, l’unica cosa che si è incrinata è il bucatino usato come cannuccia.
L’imprenditrice digitale, dopo settimane sotto i riflettori per ogni gesto e ogni silenzio, si è concessa un weekend lungo oltreconfine, nel cuore della Francia orientale, in quella regione fiabesca che risponde al nome di Alsazia. Case a graticcio, Riesling e mercatini inclusi.
I due, Chiara e Giovanni – sempre più inseparabili – hanno trascorso prima del tempo a Milano, dove sono stati paparazzati su un cinquantino, lui alla guida, lei aggrappata dietro come una liceale innamorata. Poi via, destinazione relax. Ad accompagnarli anche alcuni amici fidati, con cui Ferragni ha condiviso sorrisi, selfie e piatti locali. Niente di eclatante, se non una serenità esibita con nonchalance, quasi a voler dire: “Altro che strascichi”.
Il weekend post-25 aprile ha offerto anche l’occasione per rivedere la Chiara di un tempo: ironica, un po’ pasticciona, pronta a usare uno spaghetto gigante come cannuccia, in un video che ha già fatto il giro dei social. Non funziona, ovviamente, ma serve allo scopo: mostrare che l’umore è tornato leggero. Nessuna strategia, solo aria buona, vigneti e compagnia scelta con cura.
E se qualcuno insinua che quella con Tronchetti Provera sia una storia di passaggio o, peggio, un diversivo per archiviare mediaticamente il caso Balocco, la risposta – nemmeno tanto implicita – è tutta in questi giorni rubati alla quotidianità.
Un motorino, un viaggio in Francia, qualche video genuino. E la Ferragni, almeno per ora, si è rimessa in marcia.
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L’ultima (è proprio il caso di dirlo) canzone di… Ultimo!

Dopo il precedente annuncio social, il cantautore romano Ultimo ha pubblicato la sua ultima canzone Bella davvero, prodotta da Juli, con la sua etichetta indipendente Ultimo Records. Nei giorni scorsi il cantautore romano aveva infatti annunciato a sorpresa questa uscita con un post su Instagram: “Bella davvero è il titolo della mia nuova canzone – commenta Ultimo – “Siamo stelle per sempre vicine in un pezzo di cielo. Eri bella eri bella eri bella eri Bella davvero”. Alla fine c’era anche un messaggio criptico che riguardava una foto che lo vedeva in un campo aperto: “P.S. di questa foto ne riparleremo”.
Probabilmente questo commento ha a che fare con le scene finali del video di Bella davvero ambientate presso la Vela di Calatrava – l’iconica opera progettata dall’architetto spagnolo Santiago Calatrava a Tor vergata, Roma – dove si terrà il Raduno degli Ultimi, ovvero il mega concerto cprevisto per il 2026.
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