Cinema
Mara Venier tra i “Diamanti” più autentici di Ferzan Özpetek
Mara Venier nel cast di “Diamanti”, che si preannuncia come un evento cinematografico di rilievo, grazie alla regia di Ferzan Özpetek e a un cast stellare che riunisce alcune delle attrici più amate del panorama italiano.
Nel lungometraggio di Ferzan Özpetek, “Diamanti”, tra le protagoniste c’è Mara Venier che sta trascorrendo l’estate immersa nel lavoro, con le sue giornate scandite dai ritmi intensi del set e qualche interruzione a causa della salute. Ma zia Mara è sempre sorridente e luminosa, segno che, nonostante gli impegni, la sua energia e vitalità rimangono intatte.
Mara non è nuova al mondo dello spettacolo; il suo debutto cinematografico risale infatti a 51 anni fa, quando recitò nel film Diario di un italiano di Sergio Capogna. Da allora, la sua carriera è stata un crescendo di successi sia nel cinema sia in televisione.



Ferzan Özpetek torna al cinema con un nuovo progetto che promette di incantare il pubblico. Il regista turco, noto per la sua sensibilità e la sua capacità di raccontare storie intense e appassionanti, presenterà il suo quindicesimo lungometraggio, “Diamanti”, nelle sale italiane il prossimo 19 dicembre.
Un cast stellare, composto da 18 attrici tra la Venier, Luisa Ranieri, Elena Sofia Ricci, Lunetta Savino. Completano Stefano Accorsi, Luca Barbarossa, Vinicio Marchioni, Valerio Morigi, Edoardo Purgatori e Carmine Recano, darà vita a una storia corale ambientata nel mondo del cinema degli anni ’70. Al centro della narrazione, una sartoria di costumi che diventa lo sfondo perfetto per le vicende delle protagoniste.



Attraverso le vite di queste donne, Özpetek ci offrirà uno spaccato autentico e affascinante di un’epoca che ha segnato la storia del cinema italiano. Moda, passioni, amicizia e rivalità si intrecciano in un racconto che promette di emozionare e divertire.

“Diamanti” è un omaggio al cinema, alle donne e alla moda, tre elementi che hanno segnato la vita e la cultura di un’intera generazione. L’uscita è al cinema per il 19 dicembre.
Credit foto – Mara Venier IG
INSTAGRAM.COM/LACITYMAG
Cinema
Riccardo Scamarcio, aria di gelosia sul set? Si mormora che l’attore non gradisca le “affinità” tra Benedetta Porcaroli e Lorenzo Zurzolo
Lui, icona di fascino tormentato; lei, attrice raffinata della nuova generazione; l’altro, talento giovane e magnetico. Si racconta che Riccardo Scamarcio non abbia preso benissimo l’alchimia sul set tra Benedetta Porcaroli e Lorenzo Zurzolo per 7 Anniversari. Sarà solo atmosfera da ciak o qualcosa di più ha sfiorato l’aria sul set?
Le voci corrono veloci quanto i flash. Si dice che Riccardo Scamarcio abbia percepito un’eccessiva “affinità elettiva” tra Benedetta Porcaroli e Lorenzo Zurzolo durante le riprese di 7 Anniversari, film che segna l’esordio alla regia di Sabrina Iannucci. Nulla di ufficiale, ovviamente: solo sussurri da set, mezze frasi e quella sottile corrente che nasce quando due attori si trovano bene sullo stesso respiro. Quella chimica scenica che il cinema esige, e che a volte, inevitabilmente, qualcuno osserva con un sopracciglio leggermente sollevato.
Benedetta, Lorenzo e la magia del set
Porcaroli e Zurzolo sono due nomi del nuovo cinema italiano che piacciono, funzionano e brillano. Giovani, belli, versatili, capaci di accendere la macchina da presa con un’intesa naturale, fatta di sguardi e ritmo emotivo. E come ogni coppia ben assortita sullo schermo, attirano attenzione, commenti, supposizioni. Non è la prima volta che un set diventa terreno fertile per chiacchiere e intuizioni: la distanza tra finzione e vibrazione autentica, a volte, è appena una linea di dialogo. E intanto, qualcuno osserva e interpreta.
Scamarcio, fascino e protezione (forse)
Riccardo Scamarcio non è nuovo a ruoli intensi e a quell’aura mediterranea che lega amore e tormento. Da qui a immaginarlo nella parte dell’uomo che alza un po’ le antenne il passo è breve, almeno per chi alimenta il racconto. Gelosia o semplice attenzione? Curiosità o spirito di protezione per la compagna? Le fonti parlano di un’ombra lieve, una vibrazione sottintesa più che una reazione visibile. Nulla di clamoroso, solo quel sottotesto che spesso accompagna le coppie del cinema quando sul set entra un terzo elemento talentuoso e bello da vedere.
In fondo, è la formula classica del gossip: due attori in crescita, un partner celebre, un film che ancora nessuno ha visto ma di cui già si parla. Il resto lo farà il grande schermo. Perché, alla fine, l’unica verità certa è quella che passa attraverso un’inquadratura. E lì, si sa, chimica e percezioni non mentono mai — o almeno ci piace crederlo.
Cinema
Angelina Jolie pronta a lasciare gli Stati Uniti per la Cambogia
Angelina Jolie sarebbe pronta a voltare pagina. Secondo fonti vicine all’attrice, la star di Hollywood starebbe progettando di trasferirsi in Cambogia insieme ai suoi figli. Un ritorno alle origini simboliche: il Paese asiatico è da anni la sua seconda casa, luogo in cui ha girato il film Per primo hanno ucciso mio padre e dove ha fondato la Maddox Jolie-Pitt Foundation dedicata alla tutela ambientale e ai diritti dell’infanzia.
Addio all’America “che non riconosco più”
Nata a Los Angeles, Jolie avrebbe espresso crescente disagio verso il clima politico e culturale americano. In particolare, la nuova ondata di censure e limitazioni alla libertà artistica sembra averle dato il colpo di grazia. Negli ultimi giorni, la star avrebbe commentato in privato il caso di Jimmy Kimmel, il comico televisivo finito nel mirino per alcune battute satiriche, come “un segnale preoccupante di regressione”.
La Cambogia come rifugio e rinascita
Per Angelina, la Cambogia non è solo un luogo dell’anima, ma anche una scelta di vita. Qui ha adottato il primogenito Maddox nel 2002 e ha investito tempo e risorse per la conservazione della natura e lo sviluppo delle comunità locali. “È il posto in cui mi sento più libera, più utile e più me stessa”, avrebbe confidato a un’amica.
Una decisione definitiva non sarebbe ancora stata presa, ma il messaggio è chiaro: se l’America si chiude nella paura, Jolie apre le porte del mondo — e della sua nuova casa — alla libertà di essere semplicemente sé stessa.
Cinema
Jerry Bruckheimer contro la cancel culture: “Tutti meritano una seconda possibilità”
“Ogni carriera ha alti e bassi, ma il pubblico dimentica. Conta solo il talento e la storia giusta” Il leggendario produttore difende Johnny Depp e Will Smith, travolti dagli scandali
A 82 anni Jerry Bruckheimer non ha perso il gusto per la sfida. Il produttore che ha ridefinito Hollywood tra gli anni Ottanta e Duemila — da Top Gun a Pirati dei Caraibi — torna a parlare, e le sue parole fanno rumore. Intervistato alla vigilia del quarantennale del cult con Tom Cruise, il produttore americano ha difeso due stelle finite ai margini: Johnny Depp e Will Smith.
“Il pubblico dimentica”
«Sono convinto che tutti debbano avere una seconda possibilità», ha dichiarato Bruckheimer. «Tutti hanno alti e bassi, è inevitabile in una carriera. Il pubblico poi dimentica». Una presa di posizione netta contro la cancel culture che negli ultimi anni ha travolto due dei suoi attori simbolo: Depp, dopo le accuse di violenza domestica da parte di Amber Heard, e Smith, per lo schiaffo rifilato a Chris Rock durante gli Oscar 2022.
Pirati, Bad Boys e nuovi inizi
Sul fronte Pirati dei Caraibi, Bruckheimer conferma che un nuovo film è in lavorazione: «Stiamo lavorando con una sceneggiatrice brillante per un progetto con Margot Robbie. Ma continuo a dire alla Disney che Johnny deve farne parte». Quanto a Will Smith, l’entusiasmo è intatto: «Abbiamo appena fatto Bad Boys 4, che ha incassato bene. Ora stiamo lavorando con Netflix a Fast and Loose, su un agente della CIA con un doppio passato».
Il segreto del successo
Dalla nascita di Top Gun («Tom Cruise non voleva farlo, finché non lo feci salire su un jet dei Blue Angels») ai successi più recenti come F1 con Brad Pitt, il produttore resta fedele alla sua ricetta: «Una buona storia e attori che credano davvero in quello che fanno. Pitt si è allenato quattro mesi per guidare come un vero pilota. Il pubblico capisce quando è tutto finto».
Una lezione di cinema, ma anche di umanità: per Bruckheimer, le cadute contano quanto i trionfi. E in un’industria che ama dimenticare in fretta, la sua voce suona come un promemoria: la redenzione, a Hollywood, è ancora possibile.
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