Moda
Melissa Satta trasforma la maxi camicia in un mini-dress: stile ed eleganza d’estate
L’ex Velina sfoggia un look estivo e frizzante, conquistando Instagram con una camicia oversize firmata Louis Vuitton, trasformata in un mini-dress.
Melissa Satta sta vivendo un’estate piena d’amore, complice la sua nuova relazione con Carlo Beretta. Dopo mesi di gossip e indiscrezioni, l’ex Velina di Striscia la Notizia e il rampollo dell’alta società hanno ufficializzato la loro storia d’amore su Instagram. Melissa, seguita da ben 4,8 milioni di fan, ha condiviso alcuni dolci scatti in compagnia di Carlo, mostrando non solo la loro complicità, ma anche il suo impeccabile senso dello stile.

In uno degli ultimi post, Melissa ha sfoggiato un look estivo davvero particolare e fresco. La showgirl ha indossato una camicia oversize in seta con motivo di palme firmata Louis Vuitton, trasformandola in un mini-dress chic. A completare l’outfit, una cintura in pelle bianca in vita, che ha esaltato la sua silhouette, e un paio di sandali alla schiava, semplici ma eleganti. La vera sorpresa, però, è stata la borsa: un accessorio originale che ricorda una busta della spesa colorata, aggiungendo un tocco di ironia e stile al look.

Melissa Satta sa sempre come catturare l’attenzione, anche con outfit apparentemente semplici, trasformandoli in veri e propri statement di moda. Questo look estivo ne è l’ennesima prova: un mix di eleganza e freschezza che ha fatto impazzire i suoi fan. Cosa ne pensate? Vi piace questa interpretazione della maxi camicia?
INSTAGRAM.COM/LACITYMAG
Moda
Berretti col pon pon, il ritorno in passerella del cappello più giocoso dell’inverno
Dalle piste da sci agli street look metropolitani, il berretto col pon pon diventa l’accessorio più divertente (e più fotografato) del momento. Tra lana grossa, cashmere e tocchi luxury, torna a definire l’inverno 2025 con ironia e calore.
C’era un tempo in cui il berretto col pon pon era un affare da bambini o da sciatori. Poi la moda, come sempre, ha deciso di riscrivere le regole. Oggi è ufficiale: il cappello con la pallina sulla testa è tornato. E non in modo discreto. Dai défilé di Parigi ai look di strada di Milano, il berretto col pon pon è diventato l’accessorio più democratico dell’inverno: caldo, giocoso, un po’ nostalgico e tremendamente fotografico.
Lo hanno rilanciato prima gli stilisti, poi le celebrity. In passerella si è visto in versione oversize, spesso in lana bouclé o in cashmere color crema, con il pon pon in pelliccia sintetica grande come una mela. A rilanciarlo sono stati anche i brand più sofisticati, che lo abbinano a cappotti sartoriali e stivali alti, rompendo la regola non scritta che lo voleva confinato alle settimane bianche. Il risultato è un contrasto irresistibile: la leggerezza infantile che incontra l’eleganza adulta.
Nei look da città, invece, domina il gioco delle proporzioni. Il pon pon gigante diventa un dettaglio ironico su outfit iperstrutturati, cappotti oversize e piumini urban. Chi ama le versioni minimal sceglie i modelli in maglia liscia con micro pon pon tono su tono, mentre i più audaci si spingono verso i colori fluo e le texture pelose che evocano le prime collezioni Y2K.
Sui social, il trend è ormai ovunque: influencer e modelle lo indossano come se fosse una dichiarazione di leggerezza, un modo per sorridere all’inverno. E le maison di moda lo cavalcano trasformandolo in un simbolo pop. Il messaggio è chiaro: dopo anni di minimalismo e tonalità neutre, il cappello col pon pon restituisce un po’ di ironia alla stagione fredda.
Ma dietro quel piccolo pompon che dondola c’è anche una lunga storia. Nacque come segno distintivo delle divise dei marinai francesi, poi fu adottato dagli alpinisti per proteggere la testa dal gelo e infine divenne l’emblema dell’abbigliamento da neve anni ’80. Oggi rinasce come accessorio trasversale, capace di attraversare mode e generazioni.
Che sia in cachemire, mohair o lana grezza, il berretto col pon pon ha una sola regola: va portato con disinvoltura. E magari con un sorriso, perché in fondo è questo che chiede. Non prendersi troppo sul serio, neppure quando si parla di stile.
Moda
Il ritorno del vintage maschile: tweed, velluto e cappotti oversize per un’eleganza d’altri tempi senza sembrare in costume
Non è nostalgia, ma reinterpretazione. La nuova eleganza maschile pesca dal passato per costruire uno stile moderno, raffinato e consapevole, lontano dagli eccessi dello streetwear.
Il fascino discreto del ritorno al classico
C’era una volta l’uomo che vestiva per piacere, non per stupire. Oggi la moda lo riscopre. Dopo anni di sneakers bianche e felpe oversize, il guardaroba maschile torna a parlare la lingua del tweed, del velluto a coste, del cappotto lungo. La tendenza nasce a Londra e Parigi ma conquista anche l’Italia, dove la sartoria incontra il gusto per il dettaglio contemporaneo. Non è un ritorno al passato, ma un salto in avanti: lo stile vintage si mescola a tagli moderni e proporzioni più morbide.
Cappotti che raccontano storie
Il nuovo must è il cappotto oversize, lungo fino al polpaccio e spesso in lana grezza o cashmere. Si porta aperto, sopra giacche doppiopetto o dolcevita color cammello. Il modello più copiato è quello in tweed, ruvido e vissuto, che ricorda le atmosfere di Peaky Blinders ma con un tocco metropolitano. Anche il velluto torna protagonista, soprattutto nei blazer e nei pantaloni, mentre le scarpe riscoprono il fascino del cuoio spazzolato, con suole importanti e stringhe classiche.
Le sciarpe? Larghe, morbide e portate con noncuranza. L’effetto è sofisticato ma rilassato, da intellettuale in fuga o da musicista fuori stagione.
Come vestirsi d’autunno senza sembrare in costume
Il segreto sta tutto nel dosare. Un capo vintage basta e avanza per dare personalità: un cappotto di lana abbinato a jeans scuri, un gilet a spina di pesce su una camicia bianca, un paio di stivaletti al posto delle solite sneakers. L’obiettivo non è sembrare usciti da un film in bianco e nero, ma aggiungere carattere.
Lo stile maschile del 2025 è un ritorno alla forma con libertà di movimento: eleganza sì, ma con il comfort di chi non ha bisogno di dimostrare nulla. In fondo, il tweed e il velluto non sono solo tessuti: sono un modo di camminare nel mondo, con calma, ironia e un pizzico di fascino retrò.
Moda
Maglioni, calore e stile: la maglieria torna protagonista dell’autunno con un’eleganza rilassata
Dal pull norvegese al dolcevita minimal, la maglieria torna al centro del guardaroba autunnale. I filati naturali si mescolano con fibre innovative, le texture diventano protagoniste e i colori evocano la terra. È il trionfo del comfort chic: morbido, avvolgente e irresistibilmente contemporaneo.
C’è un momento, a fine ottobre, in cui l’aria cambia odore. L’estate si ritira e il primo istinto è quello di cercare qualcosa che scaldi. Non solo il corpo, ma anche l’anima. È il momento dei maglioni, dei cardigan lunghi, delle lane che accarezzano. E mai come quest’anno la maglieria è tornata al centro della scena della moda.
Dimenticate i pull tristi da mezza stagione: la nuova generazione di maglioni è sofisticata, sensuale, urbana. Lo dimostrano le passerelle di Chloé, Max Mara, The Row e Prada, dove le modelle sfilano avvolte da lane pregiate e cashmere in tonalità neutre: avorio, caramello, moka, grigio fumo. La regola è una sola: il comfort diventa un’arte.
Le linee si fanno fluide, i volumi oversize ma mai sciatte. Il dolcevita, un tempo simbolo di rigore intellettuale, torna reinterpretato in chiave femminile con tagli che lasciano scoperte spalle e clavicole. I cardigan diventano abiti, stretti in vita da cinture sottili. La lana grossa convive con il mohair vaporoso, mentre il merino più sottile sostituisce le camicie sotto i blazer.
È la stagione del soft power: il potere morbido di chi sceglie la comodità senza rinunciare allo stile. Gli stilisti parlano di “knitwear therapy”: vestirsi di maglia come gesto di benessere, una carezza contro la frenesia. Anche i colori raccontano questa esigenza di calore: le palette della terra — ocra, ruggine, zucca, borgogna — sostituiscono i toni accesi dell’estate e invitano a un’eleganza naturale.
Nei negozi si moltiplicano le capsule dedicate al knitwear sostenibile: lane rigenerate, cashmere riciclato, filati certificati. La moda guarda alla morbidezza, ma anche alla responsabilità.
Perché in fondo, l’autunno è la stagione del ritorno a sé. E indossare un maglione non è solo una scelta estetica: è una dichiarazione d’intenti. Significa concedersi lentezza, protezione, intimità. Come una coperta che ci accompagna nel mondo, ricordandoci che anche la moda — quando vuole — può essere un abbraccio.
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