C’erano una camomilla, un biglietto e un “sì” pronunciato nella Roma dei grandi eventi. Non è una favola, ma una delle storie d’amore più chiacchierate (e durature, seppur finite) dello spettacolo italiano: quella tra Flavio Briatore ed Elisabetta Gregoraci. Una storia cominciata nell’autunno del 2005, quando lei, conduttrice emergente, entrò in uno dei locali di lui, imprenditore e figura carismatica del jet set internazionale. Nessun cocktail, solo una camomilla ordinata da lei. E, a quanto pare, fu proprio quel gesto semplice a colpirlo.

Il giorno dopo, Briatore iniziò a scriverle. Messaggi, lettere, parole che avrebbero costruito la base di una relazione profonda. I loro mondi erano distanti – Londra e Milano – ma l’attrazione era forte. Due mesi dopo, il primo vero appuntamento: una cena che diede ufficialmente il via a un amore che sarebbe durato più di dieci anni.

Nel 2006 uscirono le prime foto della coppia, scattate durante una vacanza estiva. Da quel momento in poi, i riflettori non si sono più spenti. Elisabetta accompagnava Flavio in Formula 1, lui la sosteneva nella sua carriera televisiva. Poi, la proposta di matrimonio sotto le stelle di San Lorenzo nel 2007 e le nozze da sogno a Roma il 14 giugno 2008, nella chiesa di Santo Spirito in Sassia, con ospiti che andavano da Berlusconi a Galliani, da Alonso ai Duran Duran.

Nel marzo 2010 nasce Nathan Falco, e la coppia si ritira a Monte Carlo, lontano dai flash. La famiglia sembrava blindata. Elisabetta continua la carriera in tv, Flavio apre resort, club, investe. Ma nel tempo, qualcosa si incrina. Prima le smentite sulle voci di crisi, poi quelle più pesanti, tra gossip e mezze frasi. Briatore, ironico, diceva: “Separarmi? Mi costerebbe troppo”. Ma il gelo era reale.

Il 23 dicembre 2017 arriva l’ufficialità: separazione consensuale. Nessuna guerra in tribunale, solo due persone che scelgono di prendere strade diverse senza smettere di volersi bene. Elisabetta lo confermerà a Striscia la Notizia: “È vero solo che ci siamo separati consensualmente. Io e Flavio ci vogliamo un sacco di bene”.

E in effetti, da allora, la stima è rimasta. Si vedono, si parlano, crescono insieme il figlio Nathan. Sono diventati forse un’altra cosa, ma quel primo incontro in discoteca, la camomilla, le lettere scritte a mano… restano. Perché certe storie non finiscono: si trasformano. E resistono.

Dopo settimane di silenzio, ricovero e voci preoccupate, Vittorio Sgarbi è tornato a farsi sentire. Lo fa nel giorno del suo compleanno, affidando le prime dichiarazioni al Corriere della Sera e ricevendo una dedica pubblica dalla compagna Sabrina Colle, che ha pubblicato una foto insieme a lui, in bianco e nero, tra le più intime degli ultimi anni.

“Sto molto meglio”, ha spiegato il critico d’arte, colpito da una forma di depressione che lo aveva costretto a farsi curare all’ospedale Gemelli. “Cerco di muovermi, tengo attivo il corpo. Cammino per Roma. Il tempo è bello e l’elezione del nuovo Papa ha riempito la città di gente”.

Sgarbi non ha perso la sua verve né il suo spirito d’osservazione. Anche dal letto d’ospedale ha seguito, da vicino, le vicende del conclave. E oggi, a mente più lucida, ha commentato l’elezione di Leone XIV con la consueta lucidità: “Ho notato subito che, a differenza di Bergoglio, Prevost ha un atteggiamento più curiale. Ma in fondo porta avanti la linea di Papa Francesco”. Un’analisi secca, senza effetti speciali, ma centrata sul cuore della questione.

Nel frattempo, il vulcanico Vittorio non è rimasto con le mani in mano. “Ho lavorato. Ho scritto – in modo più lento, più ragionato – ho letto molto. E intanto è uscito anche un mio libro nuovo”. Il titolo non lo rivela, ma promette che lo presenterà presto, magari in occasione degli eventi della Milanesiana 2025, dove è già previsto il suo ritorno ufficiale in pubblico.

Non parla di politica, né delle polemiche che lo hanno travolto nei mesi scorsi. Preferisce restare sul personale, su quel camminare lento e meditativo che gli sta restituendo energia. E per uno come lui, capace di incendiare una stanza con una frase e di dividere l’opinione pubblica anche parlando di Tiziano o Sanremo, è già un passo enorme.

Bentornato, professore.

Certe storie sembrano fatte per durare, soprattutto quando attraversano tempeste pubbliche e ne escono più forti. È il caso di Siria Pingo e Matteo Vitali, protagonisti dell’ultima edizione di Temptation Island, che avevano commosso il pubblico decidendo di lasciare insieme il programma, apparentemente più uniti di prima. Eppure, qualcosa si è spezzato nelle settimane successive, lontano dalle telecamere e dai riflettori.

A darne notizia è stata proprio Siria, con un video pubblicato su TikTok che ha lasciato sgomenti i fan. Nessuna frase ad effetto, nessun colpo di scena televisivo: solo la verità nuda e cruda di una ragazza che sta male. “Ad un certo punto bisogna saper andare via… invece dovrei imparare a sparire, perché tanto alle persone piace sentire la mancanza più che la presenza”, ha detto, visibilmente provata. Alla domanda diretta di un follower che le chiedeva se si fossero lasciati, la risposta è arrivata chiara: “Sì”.

La conferma della rottura è stata accompagnata da un lungo sfogo in cui Siria ha raccontato cosa è successo davvero. Dopo una pausa di riflessione, i due si erano rivisti, ma il tentativo di riavvicinamento è naufragato in un nuovo litigio. “Avevamo deciso di prenderci una pausa, poi ci siamo rivisti ma il giorno dopo abbiamo litigato. Da allora non ci siamo più sentiti”, ha spiegato.

Non c’è rancore nelle sue parole, solo disillusione e stanchezza: “Non ci siamo lasciati male, ma le stesse cose che non mi stavano bene continuavano a pesarmi”. Il lavoro, gli impegni crescenti, il tempo che sembra sempre troppo poco per tutto: sono questi, secondo Siria, i motivi principali della rottura.

Una separazione che ha il sapore dell’ineluttabile, nonostante l’affetto che ancora traspare: “Sto davvero male… è come se mi mancasse il terreno sotto ai piedi”. Un dolore composto, ma profondo, che ha colpito anche i tanti fan che li avevano seguiti in questi anni e avevano tifato per loro.

Siria e Matteo si erano conosciuti giovanissimi, e per nove anni avevano condiviso tutto: momenti difficili, gioie, una quotidianità costruita passo dopo passo. La loro partecipazione a Temptation Island era stata vista da molti come una prova importante, ma anche un’opportunità per ritrovarsi. Quando uscirono insieme dal programma, il pubblico aveva creduto nel loro amore. Le foto sui social, le parole d’amore condivise, gli sguardi complici sembravano parlare chiaro.

E invece, come spesso accade, la realtà è più complessa della favola. E dietro le immagini perfette si nascondono i compromessi, le discussioni, il logorio del tempo. “Non voglio che mi si dica che sono stata troppo impulsiva. Ho provato, ci ho creduto. Ma non posso restare in un amore che non mi fa sentire felice”, ha aggiunto Siria.

Il silenzio di Matteo, al momento, è assordante. Nessuna dichiarazione, nessuna smentita né conferma. Ma in fondo, talvolta, anche il silenzio parla.

Oggi Siria chiede solo rispetto. Per il suo dolore, per i ricordi che ancora bruciano, per un amore che è stato vero e intenso, anche se non eterno. I fan, intanto, si dividono tra chi spera in un ritorno e chi applaude il coraggio di una scelta dolorosa ma necessaria.

Perché, in fondo, anche nei reality più costruiti, ogni tanto l’amore è reale. E quando finisce, fa male davvero.