Connect with us

Animali

Amici pelosi dal cuore grande: in Veneto cani e gatti diventano donatori di sangue

Un accordo innovativo tra l’Istituto Zooprofilattico delle Venezie e Avis promuove la donazione di sangue per cani e gatti. Ecco come trasformare il tuo amico a quattro zampe in un piccolo eroe.

Avatar photo

Pubblicato

il

    La solidarietà non conosce specie, e in Veneto, cani e gatti possono diventare donatori di sangue, offrendo un aiuto prezioso agli animali che ne hanno bisogno. L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe) ha stretto un accordo con Avis per promuovere la donazione volontaria di sangue sia per le persone che per gli animali domestici, creando così una rete di supporto anche per i pazienti a quattro zampe.

    L’accordo tra IZSVe e Avis

    «Questo accordo ha un grande valore simbolico», afferma Antonia Ricci, direttore generale dell’Istituto Zooprofilattico. «La solidarietà non distingue tra uomini e animali, ed è essenziale per garantire la salute di tutti. La trasfusione è una parte fondamentale della medicina veterinaria, così come lo è per la medicina umana». L’accordo prevede iniziative per aumentare la disponibilità di sangue, da utilizzare nei centri medici e veterinari del Veneto.

    Il primo appuntamento ufficiale è previsto per la “Festa provinciale del volontariato e della solidarietà” che si terrà domani a Padova, in Prato della Valle, dove sarà presente uno stand con informazioni su come i proprietari di cani e gatti possano iscrivere i loro animali al registro dei donatori.

    Come trasformare il tuo animale in donatore

    Per chi desidera iscrivere il proprio cane o gatto alla Banca del sangue, è possibile farlo compilando un modulo sul sito dell’IZSVe o contattando direttamente i centri di raccolta. I donatori devono soddisfare alcuni requisiti: cani di età compresa tra i 2 e gli 8 anni, con un peso inferiore ai 25 kg, e gatti con un peso inferiore ai 5 kg. Gli animali devono essere sani e avere completato la profilassi antiparassitaria.

    In cambio, oltre a salvare la vita di altri animali, i donatori ricevono una visita veterinaria gratuita e un’analisi del sangue prima di ogni donazione, un ottimo modo per monitorare la salute del proprio amico peloso.

    Dove donare

    I prelievi vengono effettuati nei centri operativi di Padova, Treviso, Venezia, Verona, Rovigo, Pordenone e Bolzano. L’iscrizione è gratuita e gli animali vengono richiamati ogni 4-6 mesi per effettuare una nuova donazione.

      SEGUICI SU INSTAGRAM
      INSTAGRAM.COM/LACITYMAG

      Animali

      Ma è vero che i gatti rossi sono così esuberanti per colpa dei Vichinghi?

      Da miti antichi a teorie moderne, esplora l’affascinante legame tra la genetica, il comportamento e le antiche tradizioni dei Vichinghi che potrebbero aver plasmato i nostri amici felini dal mantello rosso. Sebbene la scienza non confermi del tutto le credenze popolari, questo articolo ti guiderà attraverso un viaggio intrigante nella storia e nella psicologia dei gatti rossi.

      Avatar photo

      Pubblicato

      il

      Autore

        I gatti rossi da sempre hanno affascinato l’immaginario collettivo, suscitando teorie e superstizioni lungo il corso della storia. Da antiche credenze greche che li associavano ai demoni, fino al folklore celtico che li considerava simbolo di forza e potere, i felini dal manto rosso hanno sempre attirato l’attenzione.

        La genetica e il carattere dei gatti rossi

        Sebbene la genetica non determini direttamente il carattere dei gatti, alcuni tratti somatici possono influenzare il loro comportamento. Secondo il biologo esperto di comportamento felino Roger Tabor, i gatti rossi potrebbero aver ereditato la loro vivacità dai loro antenati norreni, i Vichinghi. Il gene responsabile del colore rosso del mantello è più diffuso in aree dove i Vichinghi hanno avuto insediamenti, suggerendo un legame tra la loro presenza e le caratteristiche dei gatti rossi.

        L’influenza dei Vichinghi

        Si ipotizza che i Vichinghi abbiano trasportato gatti rossi dalla Turchia e dalle regioni circostanti fino alla Scandinavia e al Regno Unito, diffondendo così il gene responsabile del colore rosso del mantello. Questo legame storico potrebbe aver contribuito a plasmare il comportamento dei gatti rossi, accentuando l’immagine di felini “duri” e intraprendenti.

        Il ruolo dell’ambiente e delle esperienze di vita

        Anche se non esistono prove scientifiche definitive, è interessante considerare come le migrazioni umane e gli incontri tra culture abbiano potuto influenzare il comportamento dei gatti rossi. Tuttavia, è importante ricordare che l’ambiente domestico e le interazioni con gli esseri umani giocano un ruolo fondamentale nello sviluppo comportamentale di ogni gatto, indipendentemente dal loro colore del mantello.

          Continua a leggere

          Animali

          Gatti e caldo: come aiutare il tuo micio a sopravvivere all’estate senza perdere la pazienza (né i baffi)

          Tra ciotole sempre piene, posti freschi dove nascondersi e giochi che stimolano la curiosità, il benessere estivo del gatto passa da piccole attenzioni quotidiane. E no, non serve raparlo a zero.

          Avatar photo

          Pubblicato

          il

          Autore

            Quando le temperature superano i 30 gradi, anche il più elegante dei gatti può trasformarsi in una sfinge ansimante sul pavimento del bagno. L’estate con un gatto non è un problema, ma richiede qualche accortezza. E no, non c’entra la tosatura: il pelo è un isolante naturale, guai a tagliarlo.

            I gatti soffrono il caldo più di quanto pensiamo, anche se non lo dimostrano. Si muovono meno, mangiano poco, cercano angoli freschi e ombrosi. Alcuni si piazzano davanti al ventilatore, altri si infilano nel lavandino. Il segreto per affrontare il caldo estivo con un gatto? Lasciarlo fare. E dargli una mano con furbizia felina.

            Prima regola: acqua fresca e ovunque. Una sola ciotola non basta. Meglio metterne almeno due o tre in punti diversi della casa, possibilmente lontani dalla lettiera. I gatti amano l’acqua pulita e, se la trovano stagnante, smettono di bere. Una fontanella a ricircolo li incuriosisce e li invoglia.

            Seconda regola: niente correnti d’aria dirette. I gatti odiano il vento in faccia (chi non lo odierebbe?) e potrebbero raffreddarsi. Meglio lasciare le finestre socchiuse e abbassare le tapparelle nelle ore più calde.

            Terza regola: spazio e quiete. Il micio ha bisogno di scegliere dove rifugiarsi. Una scatola in ombra, una coperta leggera, il ripiano più basso dell’armadio: lasciategli l’imbarazzo della scelta. E se non gioca, non forzatelo. Ma un pupazzetto in freezer, tirato fuori dopo un’ora, può diventare un passatempo refrigerante.

            Infine: se il gatto è anziano o ha patologie, attenzione ai colpi di calore. Se notate affanno, lingua fuori, tremori o letargia, contattate il veterinario. L’estate è bella anche per loro, ma solo se noi umani impariamo a leggerli con cura.

              Continua a leggere

              Animali

              Chi sogna di più? Non è l’uomo, né il cane: il vero sognatore della natura è l’ornitorinco

              Dormire è naturale, ma sognare è un lusso. Non tutti gli animali lo fanno allo stesso modo. Il record? Se lo aggiudica l’ornitorinco: su 10 ore di sonno, ne sogna 8. I cuccioli di cane e gatto non scherzano, mentre balene e delfini vivono un mondo quasi senza sogni. E l’uomo? Solo 2 ore su 8.

              Avatar photo

              Pubblicato

              il

              Autore

                Chi l’avrebbe mai detto che il più grande sognatore del regno animale non è l’uomo, né il cane o il gatto, ma… l’ornitorinco. Strano già di per sé, con quel becco d’anatra, la coda da castoro e il veleno nei piedi, l’ornitorinco vince anche la palma dell’animale che sogna di più. Dorme circa 10 ore al giorno, e per ben 8 di queste sogna. Sogna tantissimo, anche se nessuno potrà mai sapere se nei suoi sogni vola o si immagina con un fisico più credibile.

                Non male anche i cuccioli di cane e gatto, che sognano per circa il 90% del tempo in cui dormono. Se avete mai visto un cagnolino muovere le zampine nel sonno o un gattino che miagola con gli occhi chiusi, ecco: erano dentro un sogno. Da adulti, però, le cose cambiano: il tempo di sonno REM, quello associato ai sogni, si riduce parecchio.

                E l’uomo? Siamo decisamente più moderati. In media, sogniamo solo 2 ore su 8 di sonno. Ma attenzione: quei sogni sono intensi, articolati, talvolta veri e propri film. Con trame, emozioni, salti temporali e a volte perfino colpi di scena degni di Hollywood. Il nostro cervello, insomma, è un regista geniale. Anche se spesso si dimentica tutto appena suona la sveglia.

                Poi ci sono gli animali che i sogni, a quanto pare, li sfiorano appena. Balene e delfini, ad esempio, dormono a metà. Letteralmente. Il loro cervello è diviso in due emisferi che si alternano nel sonno: mentre uno riposa, l’altro resta sveglio. Questo perché vivono in un ambiente dove fermarsi del tutto può essere pericoloso. E così, in 10 ore di riposo, riescono a sognare solo per una manciata di minuti. Appena dieci. Un micro-sonno per micro-sogni.

                Ma a cosa servono i sogni? Su questo, scienziati e filosofi si scervellano da secoli. Per alcuni sono un modo per elaborare emozioni e ricordi. Per altri, una palestra mentale in cui il cervello mette in ordine le esperienze. Alcuni animali – come gli elefanti – sembrano addirittura sognare episodi del passato. Altri, come i topi, “ripassano” i percorsi fatti durante la giornata.

                In ogni caso, sognare è un’attività tutt’altro che inutile. E a ben guardare, è uno dei pochi momenti in cui uomo e animale si assomigliano. Tutti, prima o poi, chiudiamo gli occhi e ci perdiamo in un mondo tutto nostro. Chi su due zampe, chi su quattro, chi con il becco. Ma sognare, si sogna. Anche se si è un ornitorinco.

                  Continua a leggere
                  Advertisement

                  Ultime notizie

                  Lacitymag.it - Tutti i colori della cronaca | DIEMMECOM® Società Editoriale Srl P. IVA 01737800795 R.O.C. 4049 – Reg. Trib MI n.61 del 17.04.2024 | Direttore responsabile: Luca Arnaù