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Italia

Un nuovo capitolo nel mistero di Denise Pipitone che torna a far parlare di sé

Tony Pipitone, padre legale di Denise Pipitone, la bimba sparita il 1 settembre del 2004, ha chiesto la riapertura dell’indagine sulla scomparsa della figlia.

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    Dopo quasi vent’anni dalla sua scomparsa, il caso della piccola Denise Pipitone torna a far parlare di sé. Una nuova richiesta di riapertura delle indagini, presentata dal padre legale della bambina, Tony Pipitone, il padre legale della bambina siciliana nata da una relazione tra la madre Piera Maggio e Pietro Pulizzi. Una decisione che riaccende le speranze di fare finalmente chiarezza su quanto accaduto quel fatidico 1° settembre 2004 a Mazara del Vallo quando Denise non aveva ancora compiuto 4 anni essendo nata il 26 ottobre del 2000. Ma cosa è cambiato in questi anni? Cosa ha spinto gli avvocati di Pipitone a presentare questa nuova istanza? Quali sono le circostanze inedite che potrebbero portare a una svolta nel caso? Al momento, le informazioni sono ancora frammentarie, ma la semplice richiesta di riapertura suggerisce che potrebbero esserci nuovi elementi da investigare. Mentre la madre Piera Maggio non ha mai perso le speranze di ritrovare sua figlia.

    Lottare per la verità, con una tenacia commovente

    Vent’anni di dolore, di speranze infrante e di interrogativi senza risposta. La scomparsa di Denise ce la ricordiamo tutti e ha segnato indelebilmente la vita di una famiglia, diventando uno dei casi di cronaca nera più seguiti e discussi in Italia. A vederla per l’ultima volta, quel mattino, fu la zia Giacoma, sorella della madre. Denise scomparve dal marciapiede davanti casa dopo che il fratellino che la sorvegliava era appena rientrato in casa per pranzare, poco prima di mezzogiorno. Oggi potrebbe riaccendersi una nuova fiammella di speranza grazie a prove inedite che potrebbero finalmente svelare il mistero. Le indagini, finora caratterizzate da false piste e depistaggi, sembrano aver imboccato una nuova direzione.

    Le nuove prove sul caso Pipitone

    Quali sono queste nuove prove che hanno riacceso il caso? Al momento, i dettagli sono ancora scarsi e avvolti nel mistero. Si parla di nuove testimonianze, di risultati di analisi scientifiche inedite e di collegamenti con altri fatti di cronaca. Il legale di Pipitone, l’avvocata Luisa Calamia sottolinea che l’istanza di riapertura del caso, comunque, fa presupporre che ci siano circostanze inedite. Famiglia e legali si sono mostrati cautamente ottimisti, sottolineando l’importanza di queste nuove scoperte. La scomparsa di Denise ha generato un enorme interesse mediatico, sia a livello nazionale che internazionale. Tutti i media in questi anni hanno seguito passo dopo passo le vicende legate a questa tragica storia, contribuendo a mantenere alta l’attenzione sull’argomento. Tuttavia, l’eccessiva mediatizzazione ha avuto anche degli effetti negativi, alimentando false speranze e generando un clima di sospetto e diffidenza nei confronti delle istituzioni.

    L’impatto sulla famiglia e le accuse alla figlia del padre naturale di Denise

    Per Piera Maggio e Tony Pipitone, la scomparsa di Denise è stata una ferita profonda che non si è mai rimarginata. La loro vita è stata stravolta da questo lutto, e la ricerca della figlia è diventata la loro ragione di vita. Della scomparsa venne inizialmente accusata Jessica Pulizzi, figlia di Anna Corona e di Pietro Pulizzi, padre naturale di Denise. La ragazza, per gli inquirenti, rapì Denise per ritorsione nei confronti della Pipitone, per punirla di aver avuto la bimba dal padre, che quando venne alla luce Denise era sposato con sua madre. Ma, dopo anni di processo, Jessica è stata assolta con sentenza definitiva. Nonostante il passare degli anni, la speranza di ritrovare Denise non si è mai spenta. La famiglia ha ricevuto un enorme sostegno da parte dell’opinione pubblica, ma anche numerose critiche e accuse infondate.

    Le cimici ritrovate dalla madre Piera

    Lo scorso mese di maggio Piera Maggio ha trovato delle cimici in due angoli del suo appartamento durante dei lavori di manutenzione, una nel garage e l’altra nell’androne. “Erano ancora collegate alla corrente, non sappiamo se qualcuno fosse all’ascolto. La Procura ha convalidato il sequestro delle cimici e stanno cercando di capirne la provenienza”. Cosa accadrà ora? Le autorità competenti dovranno valutare attentamente le nuove prove presentate e decidere se procedere con nuove indagini. La famiglia Pipitone e i loro legali si dicono pronti a collaborare con la giustizia, nella speranza di ottenere finalmente una risposta.

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      Italia

      Bollette elettriche: ecco gli sportelli che ti fanno risparmiare

      Bollette, al via gli sportelli per lo sconto sulla luce (da 113 euro all’anno): ecco dove sono.

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        Risparmiare sulla bolletta della luce è possibile per 11,5 milioni di italiani, grazie a un servizio di consulenza gratuita che aiuta i cittadini vulnerabili a passare al Servizio a Tutele Graduali (STG), con uno sconto da almeno 113 euro all’anno. L’iniziativa, promossa dal deputato leghista Alberto Gusmeroli, permette agli utenti over 75, disabili, persone in difficoltà economica, chi utilizza apparecchi medicali e chi risiede in isole minori, di lasciare il mercato libero o il regime di maggior tutela per accedere all’STG. Tuttavia, il cambio può essere richiesto solo online ed è disponibile fino al 30 giugno 2025.

        Sportello di consulenza: ecco i documenti necessari

        Per facilitare il passaggio al STG, Gusmeroli, sindaco di Arona (Novara), ha aperto uno sportello dedicato per assistere i cittadini nella compilazione della richiesta. Il servizio, finanziato con fondi del PNRR, è attivo tre giorni alla settimana: martedì: 9:00 – 13:00 / mercoledì: 14:00 – 18:00 / venerdì: 8:30 – 11:30. Per effettuare il cambio di fornitore, è necessario portare: il documento d’identità, l’ultima bolletta elettrica, l’indirizzo email e numero di telefono, e l’IBAN (se si desidera la domiciliazione bancaria).

        Bollette elettriche: è ora di cambiare

        L’iniziativa, nata ad Arona, si sta espandendo velocemente anche in altri territori. Alcuni comuni del Piemonte, come Oleggio, Dormelletto, Pisano, Oleggio Castello e Macugnaga, hanno già attivato lo sportello. Prossimamente, apriranno punti di consulenza anche nel Cuneese, nel Torinese e in Toscana. Al di fuori del Piemonte, infatti, il servizio è già operativo a Massa in Toscana, città di Andrea Barabotti, co-firmatario dell’emendamento. Grazie a questa rete di assistenza, i cittadini vulnerabili potranno accedere più facilmente agli sconti previsti dal Servizio a Tutele Graduali, riducendo così le spese energetiche annuali. Una opportunità per migliorare l’accessibilità alle agevolazioni e semplificare il processo di cambio fornitore.

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          Italia

          Il Conclave senza milanesi: una rottura storica per la Chiesa Ambrosiana

          La diocesi più grande d’Europa esclusa dall’elezione del nuovo Papa. Escluse anche Berlino, Parigi, Lisbona, Vienna e Bruxelles.

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          Il Conclave senza milanesi: una rottura storica per la Chiesa Ambrosiana

            Per la prima volta dal 1878, il Conclave che eleggerà il nuovo Papa, e inizierà il prossimo 7 maggio nella Cappella Sistina, non avrà alcun cardinale milanese tra gli elettori. Un evento che segna una rottura storica per la diocesi più grande d’Europa, con i suoi 5 milioni di battezzati. Milano, da sempre protagonista nelle vicende della Chiesa, si ritrova ora senza rappresentanza diretta in un momento cruciale per il futuro del cattolicesimo. Tra le diocesi escluse Milano non è sola. Infatti a non essere rappresentata al prossimo Conclave ci sono anche Berlino, Parigi, Lisbona, Vienna e Bruxelles. Tutte diocesi con una lunga tradizione e un peso storico importante che non avranno cardinali elettori del prossimo Papa.

            La Chiesa più inclusiva voluta da Papa Francesco

            Secondo gli esperti, questa scelta non è casuale, ma il frutto della visione di Papa Francesco, che ha voluto una Chiesa più inclusiva, dando maggior spazio a realtà meno centrali nel mondo cattolico. Monsignor Luca Bressan, vicario episcopale per la Cultura della Curia di Milano, spiega che Bergoglio ha costruito un collegio cardinalizio diverso, selezionando personalità da aree meno tradizionali, con forti differenze culturali. “Ha invitato i cardinali a conoscere la Chiesa a partire dalle diversità”, dice Bressan. Se in passato il cattolicesimo era dominato dalle diocesi storiche europee, ora Francesco ha ribaltato gli equilibri, dando più peso alle Chiese periferiche.

            Milano restata ai margini? No, è presente nei dicasteri vaticani

            Nonostante l’assenza nel Conclave, Milano resta centrale nel Vaticano. Nel corso del suo pontificato Papa Francesco ha più volte dimostrato affetto per la Chiesa ambrosiana, accogliendo classi di preti e diaconi milanesi a Casa Santa Marta. Inoltre ha nominato numerosi vescovi ambrosiani per altre diocesi o ruoli chiave nei dicasteri vaticani. Don Enrico Castagna, rettore del Seminario arcivescovile di Venegono, conferma: “Non è un’esclusione, il ruolo di Milano non si definisce solo nel Conclave”. Quindi, più che una perdita di influenza, si tratta di una redistribuzione del potere nella Chiesa.

            Le preoccupazioni dei fedeli laici

            Se i sacerdoti sembrano accettare il cambiamento, tra i fedeli laici milanesi si percepisce una certa inquietudine. Marco Garzonio, ex presidente della Fondazione Ambrosianeum, teme che Milano possa perdere spazio nella Chiesa universale. “Spero che i valori dell’ambrosianità, dall’accoglienza all’integrazione, trovino comunque voce nel Conclave”, afferma. Anche Giovanni Colombo, ex responsabile dei Giovani dell’Azione Cattolica, non si rassegna: “Guardo il Duomo e mi ripeto: non è possibile che nessun ambrosiano entri in Conclave”. Questa assenza di Milano, Berlino, Parigi e Vienna dal Conclave segna comunque una trasformazione profonda nella struttura del cattolicesimo globale.

            La Chiesa di oggi, meno eurocentrica, guarda ai territori emergenti, creando nuovi equilibri. Milano, con la sua millenaria tradizione, potrebbe ritrovarsi a ridefinire il proprio ruolo in un contesto ecclesiale sempre più internazionale e decentralizzato. Ma una cosa è certa: l’ambrosianità e la sua eredità continueranno a influenzare la Chiesa, anche senza cardinali nel Conclave. Il tempo dirà se questa nuova direzione sarà un successo o una perdita per la cattolicità europea.

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              Italia

              AS Roma: sexgate all’amatriciana, Trigoria a luci rosse

              Un video rubato, una fuga all’estero e una doppia esclusione: il sexgate di Trigoria si chiude senza colpevoli. Ecco tutti i dettagli sulla vicenda che ha scosso l’ambiente giallorosso, ora archiviata senza conseguenze disciplinari.

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                A Trigoria, quartier generale dell’AS Roma, è esploso un vero scandalo: un video a contenuto hot, girato nel corso di una relazione privata tra due dipendenti del club, è finito nelle mani sbagliate. A sottrarlo sarebbe stato un giovane calciatore della Primavera, allora minorenne, che con la scusa di una telefonata avrebbe trafugato il filmato dal cellulare della donna. La sua diffusione incontrollata tra i membri dello staff e i compagni di squadra ha scatenato un terremoto interno.

                La fuga all’estero del responsabile e l’indagine senza esito

                Secondo quanto certificato nella risposta ufficiale del ministro dello Sport Andrea Abodi, l’autore della sottrazione sarebbe un ex tesserato straniero, ormai rientrato nel suo Paese d’origine. Nonostante i ripetuti tentativi della procura federale di convocarlo per un interrogatorio, il calciatore non si è mai presentato, rendendo impossibile qualsiasi azione disciplinare. La giustizia sportiva, non avendo accesso ai dispositivi personali dei tesserati, si è trovata costretta a chiudere l’indagine.

                Archiviazione e accordo economico

                Il sexgate di Trigoria si è quindi concluso senza sanzioni formali. La dipendente coinvolta, in seguito a un accordo di riservatezza e a un compenso superiore ai 300mila euro, ha scelto di non sporgere querela. Questo ha impedito ogni ulteriore indagine penale. Anche la procura generale dello sport ha accolto la richiesta di archiviazione, confermando l’impossibilità di procedere.

                La squadra allontana entrambi i dipendenti

                La società giallorossa ha deciso di licenziare entrambi i dipendenti apparsi nel video, pur non subendo alcuna accusa di discriminazione di genere. La dipendente, in servizio da oltre dieci anni, è stata allontanata insieme al suo compagno, in un atto definito come “scelta interna nell’ambito dei rapporti di lavoro privati”. Il governo ha chiarito che non vi è stata alcuna ingerenza istituzionale nella decisione.

                Silenzi, responsabilità e l’amaro epilogo

                Nessuna parola è stata spesa in difesa della vittima, nessuna sanzione è stata comminata ai responsabili della diffusione del video. Una vicenda che lascia l’amaro in bocca, tra responsabilità mancate e un sistema sportivo che, ancora una volta, sembra incapace di proteggere chi subisce.

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