Gossip
Uomini e Donne, Tina Cipollari sul trono: torna anche Giorgio Manetti? Il gossip infiamma il web
Colpo di scena a Uomini e Donne: Tina Cipollari diventa tronista! La storica opinionista rivoluziona il programma e i rumor parlano di un clamoroso ritorno. Giorgio Manetti sarà uno dei suoi corteggiatori? Il pubblico si infiamma e Gemma Galgani trema.
Dopo oltre vent’anni di battute taglienti e siparietti esilaranti, Tina Cipollari si siede sul trono di Uomini e Donne. Una scelta inaspettata ma perfettamente in linea con l’atmosfera del dating show di Maria De Filippi, che in questa stagione sta tentando di risollevare gli ascolti con un colpo di teatro.
I tronisti classici, infatti, hanno regalato più scandali che storie d’amore, con Alessio Pecorelli cacciato per aver partecipato a serate vietate e Michele Longobardi smascherato per aver usato un account falso per contattare le sue corteggiatrici. Un vero disastro. Così, la redazione ha deciso di affidarsi a una certezza assoluta: Tina Cipollari, il volto più iconico del programma.
Ritorno di fiamma con il “gabbiano” Giorgio Manetti?
Ma il colpo di scena più grande potrebbe non essere solo il trono di Tina, bensì chi potrebbe sedere tra i suoi corteggiatori. Secondo insistenti voci di corridoio, Giorgio Manetti, l’ex fidanzato storico di Gemma Galgani, starebbe per fare il suo ritorno nel programma.
Il “gabbiano” è tornato single dopo la fine della relazione con Caterina e sembra non essersi mai realmente allontanato dal mondo dello spettacolo. Ora, con Tina sul trono, avrebbe trovato un motivo più che valido per rimettere piede in studio.
E Gemma? Il triangolo si riaccende
Se Giorgio davvero tornerà a Uomini e Donne per corteggiare Tina, la reazione di Gemma Galgani sarà imperdibile. Dopo anni di tormenti amorosi e dichiarazioni struggenti, la dama torinese si ritroverà a guardare il suo ex tentare di conquistare la sua acerrima rivale?
Il pubblico non vede l’ora di scoprirlo e il gossip impazza. La stagione di Uomini e Donne, tra alti e bassi, potrebbe finalmente regalare il colpo di scena che tutti aspettavano.
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Speciale Temptation Island
Rosario Guglielmi rompe il silenzio dopo Temptation Island: «Non amo più Lucia». E a Verissimo spunta la verità sui tradimenti
Rosario Guglielmi, volto di Temptation Island 2025, si siede davanti a Silvia Toffanin e toglie ogni filtro. Dice addio al capitolo Lucia Ilardo, ammette che l’amore non c’è più e fa chiarezza sul presunto trono a Uomini e Donne, saltato dopo la rivelazione bomba dell’ex. Tra ferite, orgoglio e amarezza, resta un unico punto fermo: «Due anni intensi, ma il finale ha cambiato tutto».
A Temptation Island si entra in coppia e spesso si esce da perfetti estranei. Rosario Guglielmi lo ha capito bene e, ospite a Verissimo, lo ha messo in chiaro con una lucidità quasi chirurgica. Niente frasi di circostanza: «Non sono più innamorato di Lucia», ha detto, con quella calma che arriva quando le parole non tremano più.
Il modello, uno dei protagonisti più discussi dell’ultima edizione del docu-reality condotto da Filippo Bisciglia, ha ripercorso il suo percorso nel villaggio delle tentazioni. E, soprattutto, quel “mese dopo” che ha fatto più male del falò stesso. Perché sì, i reality finiscono, ma i fuori onda sentimentali sono quelli che graffiano davvero.
«Ho vissuto due anni bellissimi, tranne la fine», ha spiegato. Poi la parte che brucia: l’incontro con Andrea, e quello successivo con Salvatore. Due tasselli che hanno demolito l’impalcatura della fiducia. «Ho perso la magia, la fiducia. Non riesco a superarlo». Nel linguaggio delle relazioni, è la versione elegante di un punto messo a penna rossa.
E mentre i fan fantasticavano su un ritorno di fiamma o un nuovo inizio sul trono di Uomini e Donne, è arrivata la stoccata definitiva: Lucia, con nuove rivelazioni, lo ha “smascherato”, di fatto chiudendo in anticipo ogni porta televisiva. «Mi ha ferito ancora», racconta Rosario. Nessuna vendetta social, nessuna contro-verità. Solo la consapevolezza che una storia può finire anche senza applausi.
Oggi, dice, non cerca rivincite mediatiche, né promesse televisive. Solo ripartire. L’amore? «Non basta il tempo insieme, serve fiducia». Lui la sua l’ha persa lungo la strada, forse davanti a una telecamera, forse molto prima.
Se Temptation Island era un test, la sentenza l’ha già scritta lui: partita finita. E nessun falò, questa volta, a rallentare il passo verso la porta d’uscita.
Gossip
Lory Del Santo rilancia su Donald Trump: «È dimagrito, più bello di prima. Se lo rincontrassi accetterei la sua corte».
A 67 anni, Lory Del Santo riaccende il ricordo del corteggiamento di Donald Trump negli anni ’80 e scherza sul “treno perso” verso la Casa Bianca: «Era un bell’uomo. Oggi è persino meglio». E confessa: «Accetterei la sua corte, ai rapporti intercontinentali non si rinuncia». Stoccate, nostalgia e ironia per una storia di ascensori e sliding doors.
Quando Lory Del Santo racconta le sue sliding doors sentimentali, l’effetto è sempre lo stesso: metà leggenda rosa, metà autobiografia glamour. Ospite a Un Giorno da Pecora su Rai Radio1, la showgirl è tornata sull’episodio che ripete da anni con entusiasmo intatto: l’incontro con Donald Trump negli anni Ottanta, quando entrambi vivevano alla Trump Tower. Un ascensore, uno scambio di sguardi, un invito a casa e un rifiuto che oggi definisce un errore strategico di cuore e carriera. «Potevo essere la First Lady…» ha scherzato, ricordando i suoi 28 anni e un imprenditore già allora noto e «molto affascinante».
Trump ieri e oggi: “Ora è più bello”
Del Santo non si limita a ripercorrere il passato: aggiorna la visione sul presente. «Oggi che è dimagrito è più bello di prima, qualche tempo fa era più gozzone. Ora sembra molto magro ed è molto bello». L’osservazione non passa inosservata: una nota estetica che si mescola alla consueta dose di malizia, con il sorriso di chi sa come accendere i microfoni. «Se lo rincontrassi oggi accetterei la sua corte» aggiunge. E ancora: «Non si dice mai di no a un uomo di una certa età molto intelligente. Non si rinuncia a dei rapporti intercontinentali che possono aumentare le tue conoscenze». Traduzione: porte spalancate, almeno nell’immaginazione.
Quel corteggiamento mancato
Nessun rimpianto dichiarato, ma una narrazione che gioca sul filo tra leggerezza e “what if”. «Stiamo parlando di molti anni fa, quella volta che lo incontrai io avevo 28 anni e lui molti più di me. Forse una 40ina già allora. Era veramente un bell’uomo». All’epoca, però, il flirt non si trasformò in nulla. Del Santo scelse altro, e Trump proseguì la sua strada fino allo Studio Ovale. A sentirla oggi, il destino avrebbe potuto regalare un copione alternativo: “Lory alla Casa Bianca” non è mai esistita, ma nella tradizione tutta italiana delle confessioni impossibili, il sogno rimane in bacheca, insieme ai ricordi di quell’ascensore scintillante a Manhattan.
E chissà: in un mondo dove i ritorni di fiamma fanno notizia quanto le candidature, l’immaginazione continua a fare la sua parte. La politica, stavolta, resta sullo sfondo. La fantasia, no.
Reali
Andrea, niente più titolo e ruolo pubblico ma ancora nella linea di successione, potrebbe teoricamente diventare re
La pagina ufficiale di Buckingham Palace lo indica ancora tra gli eredi al trono: rimuoverlo richiederebbe un complesso procedimento legislativo che coinvolge anche i Paesi del Commonwealth. Il governo britannico, al momento, non ha intenzione di modificare la successione. Le probabilità di vedere Andrea sul trono? Praticamente nulle, ma il nodo politico resta.
Ci sono simboli che contano più dei titoli. E la posizione del principe – o meglio, dell’ex principe – Andrea nella linea di successione al trono britannico è uno di questi.
Il fratello minore di re Carlo, dopo anni segnati da vicende giudiziarie e dall’uscita definitiva dalla vita pubblica, ha recentemente rinunciato anche alla qualifica di Duca di York. Un passo formale comunicato da Buckingham Palace come esito di un confronto «con il sovrano e la famiglia». Eppure, nonostante la caduta verticale dell’immagine e del ruolo istituzionale, il suo nome resta scritto in un luogo simbolicamente pesantissimo: la lista degli eredi al trono.
Andrea occupa ancora l’ottavo posto nella successione, dietro William e i suoi tre figli, Harry e i piccoli Archie e Lilibet. Un paradosso solo apparente: l’ex duca non può essere escluso con una decisione privata o di corte. Serve una legge del Parlamento britannico, un Act of Parliament, che a sua volta necessita del consenso dei Paesi del Commonwealth in cui il monarca del Regno Unito è capo di Stato.
Un percorso lungo e politicamente delicato. E soprattutto, al momento, improbabile. La BBC riferisce che il governo guidato da Keir Starmer non ha intenzione di muoversi in quella direzione, nonostante le pressioni dei Liberal-Democratici e di parte dell’opinione pubblica. La scelta, insomma, è congelata.
È pur vero che l’eventualità di vedere Andrea con la corona è, nei fatti, remota. Quando nacque era secondo in linea, oggi ha sei persone davanti a sé e nessun ruolo nel presente della monarchia. Ma quel posto in elenco, in fondo, tiene in vita l’ultima traccia formale di un passato ormai archiviato.
E racconta, meglio di qualsiasi dichiarazione ufficiale, quanto la monarchia britannica resti un equilibrio fragile tra tradizione, diritto e percezione pubblica.
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