Connect with us

Calcio

Icardi a Milano per la separazione, ma Wanda Nara non si presenta: il piano legale della showgirl

L’attaccante del Galatasaray è volato in Italia per la prima udienza di divorzio, ma la sua ex moglie ha deciso di non presentarsi, tentando una nuova strategia per spostare la causa in Argentina.

Avatar photo

Pubblicato

il

    Mauro Icardi era pronto a mettere nero su bianco la fine del suo matrimonio con Wanda Nara. L’attaccante del Galatasaray è volato a Milano per la prima udienza di separazione, che avrebbe dovuto sancire ufficialmente l’inizio del procedimento di divorzio. Peccato che, al momento di incontrarsi davanti ai giudici, l’ex moglie non si sia presentata.

    Un’assenza non casuale, ma studiata a tavolino. Secondo la stampa argentina, infatti, la Nara starebbe tentando di spostare la causa di divorzio in Argentina, sfruttando una presunta falla nel procedimento avviato in Italia. Una mossa che ha lasciato Icardi a bocca asciutta e che rischia di trasformare la loro separazione in una vera e propria guerra legale.

    Icardi a Milano con China Suarez, ma Wanda cambia strategia

    La trasferta di Mauro Icardi non è passata inosservata. Il calciatore ha documentato il suo viaggio verso Milano con foto e video a bordo del suo jet privato, condivisi con i suoi follower su Instagram. Non era solo: accanto a lui c’era la sua nuova fiamma, China Suarez, attrice e cantante argentina con cui ha ufficializzato la relazione dopo la rottura con Wanda.

    L’arrivo in Italia doveva essere il primo passo per definire il divorzio e discutere le richieste economiche avanzate dalla Nara, che avrebbe chiesto 500mila euro al mese di mantenimento. Ma la mancanza della showgirl ha reso impossibile il confronto e fatto emergere una nuova strategia difensiva.

    Perché Wanda non si è presentata in tribunale?

    Secondo quanto riportato dal programma televisivo argentino LAM, Wanda Nara avrebbe deciso di non presentarsi per motivi legali, cercando di evitare che la separazione venga trattata dai tribunali italiani.

    A spiegare la sua mossa è stata la giornalista Yanina Latorre, che ha rivelato dettagli interessanti sulla sua strategia:

    “Questa era la prima udienza, quella di conciliazione. Funziona come in Argentina. Wanda Nara aveva accettato la giurisdizione italiana, ma ora vuole cambiare le carte in tavola, sostenendo che il divorzio sia stato avviato in Argentina lo scorso ottobre, con l’assistenza della dottoressa Ana Rosenfeld. Tuttavia, il problema è che la richiesta non è mai stata ufficialmente presentata e quindi, legalmente, il divorzio non è mai iniziato.”

    Un dettaglio tutt’altro che irrilevante: se il procedimento argentino non è mai stato formalizzato, Wanda potrebbe trovarsi in difficoltà nel tentare di far valere questa linea di difesa.

    La battaglia sul mantenimento e il tradimento con Keita Balde

    Mentre la Nara cerca di spostare la causa in Argentina, Icardi ha le idee molto chiare sulle sue richieste. Da un lato, vuole contestare l’assegno di mantenimento richiesto dall’ex moglie, ritenuto eccessivo. Dall’altro, punta a far riconoscere il tradimento subito da Wanda con l’ex calciatore dell’Inter Keita Balde.

    La separazione tra i due, infatti, non è stata affatto pacifica. Dopo anni di tira e molla e riappacificazioni, la rottura definitiva è arrivata proprio in seguito alle voci su un presunto flirt tra Wanda e Balde, che Icardi ha sempre considerato un tradimento vero e proprio.

    Una guerra legale senza fine?

    Se la prima udienza è saltata, il divorzio tra Mauro Icardi e Wanda Nara è destinato a trasformarsi in una lunga battaglia legale. La mossa della showgirl potrebbe far slittare di mesi il procedimento, costringendo entrambe le parti a un confronto serrato nei tribunali di due paesi diversi.

    Intanto, il calciatore si gode la sua nuova relazione con China Suarez, mentre Wanda continua a muovere le sue pedine, cercando di ottenere le migliori condizioni possibili dalla separazione.

    Riuscirà a spostare il divorzio in Argentina o dovrà tornare in Italia per affrontare il processo davanti ai giudici milanesi? L’unica certezza è che questa storia è tutt’altro che chiusa.

      SEGUICI SU INSTAGRAM
      INSTAGRAM.COM/LACITYMAG

      Calcio

      “Fui indagato ingiustamente, quell’episodio mi ha segnato”: Ciccio Cozza tra la Reggina, le ombre del passato e il futuro da allenatore

      Dalle pagine di sport a quelle di cronaca, fino alla fine del matrimonio con Manila Nazzaro: Cozza oggi guarda avanti, accanto alla nuova compagna e al figlio, senza rinnegare nulla ma con la ferita di quelle vicende.

      Avatar photo

      Pubblicato

      il

      Autore

        Francesco “Ciccio” Cozza, 51 anni, a Reggio Calabria resta una leggenda. Durante l’evento “Operazione Nostalgia”, al Granillo, è stato accolto come un figlio tornato a casa. “Il Ciccio bambino sognava di giocare in Serie A e di diventare capitano della Reggina. Ho avuto la fortuna di realizzare entrambi i desideri. Mi sono divertito, quei sogni che avevo li ho realizzati”, racconta.

        Ma se il campo gli ha regalato la gloria, la vita extra sportiva gli ha imposto prove dure. In un’intervista alla Gazzetta dello Sport, Cozza ha parlato a cuore aperto dell’inchiesta giudiziaria che anni fa lo vide indagato per associazione a delinquere aggravata dal favoreggiamento alla ’ndrangheta. Un’accusa pesante, che lo segnò profondamente.

        “Quell’episodio mi ha fatto male – spiega – perché chi non ti conosce ti inquadra subito in una certa maniera. Purtroppo è stata una vicenda che mi ha segnato nel mondo dello sport: essere indagato, nonostante nelle carte non ci fosse mai nulla su di me, ti lascia un marchio. E non solo su di me, ma anche sulla mia famiglia. Sono esperienze che fanno soffrire”.

        Una ferita che, a distanza di anni, resta. Ma Cozza preferisce considerarla un capitolo chiuso. “Fa parte del passato – dice – e mi auguro che non succeda mai più nulla di simile. Perché sono cose che ti tolgono il sonno, che ti fanno male dentro e intorno. Però vado avanti, oggi sono felice e sereno”.

        La cronaca lo ha travolto anche sul fronte privato. La fine del matrimonio con Manila Nazzaro fece molto rumore, tra accuse reciproche e dichiarazioni avvelenate. “Con la mia ex moglie non ho più un rapporto – chiarisce – anche perché in passato ha detto cose assurde. Erano cose fuori luogo. C’erano tante bugie in quei racconti, ma ora è tutto chiuso. Lei si è fatta la sua vita e io la mia. L’importante era far crescere bene e tutelare i figli”.

        Una chiusura netta, anche se non priva di amarezze. “Ci siamo chiariti tramite gli avvocati – prosegue Cozza –. Non è stato semplice, ma adesso non se ne parla più. Io oggi sono un uomo felicissimo: ho una compagna, Celestina, che amo, e abbiamo un figlio insieme. Siamo innamorati e la mia vita è piena”.

        Alla Gazzetta Cozza ha voluto anche ribadire il legame con la città che lo ha consacrato: “Reggio per me è tutto. Lo spiego in due parole: Cozza è la Reggina e la Reggina è Cozza. Sono arrivato a dodici anni, poi il Milan mi prese a quindici, ma il cuore è rimasto sempre qui”.

        Sul futuro non ha dubbi: vuole allenare, magari lontano dall’Italia. “Vorrei trovare una squadra all’estero – spiega –. Per conoscere altri campionati, altre realtà. Il calcio italiano mi ha dato tanto e io ho dato tanto. Però da anni mi sembra che tutto si sia un po’ fermato: è più difficile scoprire talenti e portarli a grandi livelli. Lo abbiamo visto anche con le difficoltà della Nazionale. Ora confidiamo in Gattuso”.

        Intanto, l’ex regista amaranto si dedica alla crescita dei giovani. “Il mio obiettivo è divertirmi e far divertire i ragazzi che alleno. Il calcio è stato la mia vita e ora voglio restituire qualcosa. Non rinnego nulla di ciò che ho vissuto, nemmeno i momenti più duri. Ma oggi voglio guardare avanti”.

        Un passato da idolo, un presente segnato da resilienza e voglia di riscatto, un futuro che parla ancora di calcio. Cozza non smette di crederci: “Sono un uomo che ha sofferto, ma che non ha mai smesso di lottare”.

          Continua a leggere

          Calcio

          Lucio, ex dell’Inter: «Ricordo le fiamme sul volto, sulle braccia e sulle gambe. Dio mi ha dato un secondo tempo»

          L’ex difensore dell’Inter Lucio racconta il terribile incidente con un camino ecologico che gli ha lasciato il 18% del corpo ustionato e 20 giorni di ricovero. “È avvenuto all’improvviso: un amico ha gettato alcol sul fuoco e c’è stata l’esplosione. Il ricovero è stata la parte più dura”

          Avatar photo

          Pubblicato

          il

          Autore

            Anche solo poter pronunciare quelle due parole, Juve-Inter, è già un segno di rinascita per Lucio. L’ex difensore brasiliano, colonna del Triplete nerazzurro del 2010, quattro mesi fa ha visto la morte da vicino. Un camino ecologico esploso in casa di amici lo ha investito con una fiammata improvvisa, ustionandogli il volto, le braccia e le gambe. Oggi, a 47 anni, racconta la sua storia con gratitudine e un filo di commozione: «Sono qua a parlarne, Dio mi ha dato un secondo tempo della partita».

            Era l’8 maggio, il giorno del suo compleanno. Lucio aveva appena spento le candeline quando il camino si è affievolito. «Un amico, nel tentativo di ravvivare il fuoco, ha gettato sopra un bidoncino di alcol e lì c’è stata l’esplosione. Io ricordo soltanto le fiamme che mi avvolgevano. Mia moglie, per fortuna, non è rimasta ferita. Mi sono buttato in piscina per spegnere il fuoco». La corsa in ospedale, le prime medicazioni, poi il trasferimento da Brasilia al Rio Grande do Sul per affrontare il lungo ricovero.

            «Sono stati venti giorni durissimi, tra terapia intensiva e interventi delicati per rimuovere tessuti danneggiati. Le ustioni sono un tipo di lesione molto difficile da sopportare, non solo fisicamente ma anche psicologicamente. Non avevo mai trascorso così tanto tempo in ospedale. Non riuscivo a dormire per il dolore, ogni ora sembrava infinita. Quella è stata la prova più grande».

            Il bilancio parla di ustioni sul 18% del corpo, ma oggi il peggio è alle spalle. «Continuo il trattamento sulla pelle, il percorso è lungo, ma sto migliorando. Ci vorranno ancora mesi prima di poter dire di essere tornato al 100%, però la cosa più importante è che sono vivo. Questo incidente mi ha fatto capire quanto la vita possa cambiare in un istante».

            Lucio non perde l’occasione per lanciare un messaggio: «Quello che mi è accaduto deve servire da monito. A volte basta poco per evitare una tragedia: un attimo di attenzione, un gesto diverso, un po’ di prudenza. Proteggete voi stessi e chi vi sta accanto. Ne vale la pena».

            Dal dramma, il calciatore ha tratto una nuova consapevolezza. «Ho imparato ad avere più cura di me stesso e a godermi i momenti semplici. Prima davo tante cose per scontate. Ora no, ogni giorno è un dono». E poi c’è sempre il calcio, la sua grande passione: «Oggi posso parlare ancora di Juve-Inter. E questo per me significa tutto. La vita mi ha dato un secondo tempo: adesso sta a me giocarlo bene».

              Continua a leggere

              Calcio

              Icardi cancella Wanda Nara dalla pelle: al posto del volto della ex moglie spunta un lupo

              Il bomber del Galatasaray dice addio anche ai tatuaggi dedicati all’ex compagna. Dove c’era il volto di Wanda ora compare un lupo, e la data del matrimonio diventa un viale alberato.

              Avatar photo

              Pubblicato

              il

              Autore

                Mauro Icardi ha voltato pagina. Definitivamente. Non solo sul piano sentimentale, ma anche su quello più personale, inciso finora sulla sua pelle. L’attaccante del Galatasaray ha infatti coperto i tatuaggi dedicati a Wanda Nara, la donna che per anni è stata al centro della sua vita privata e professionale.

                Il cambiamento è netto. Dove prima campeggiava il volto dell’ex moglie, oggi spicca il muso di un lupo. Un simbolo che sa di rinascita, forza e indipendenza. E non è l’unico ritocco: anche la data dell’anniversario di matrimonio è sparita, sostituita da un nuovo disegno, un viale alberato. L’opera porta la firma del tatuatore argentino Arturo Mendez Perez, tra i più richiesti in patria e amico personale del calciatore.

                Icardi ha condiviso il risultato sui social, accompagnando le immagini con un laconico «Work in progress…». Una frase che dice molto: non si tratta solo di un aggiornamento estetico, ma di un vero percorso di riscrittura della propria identità. Una pelle nuova per una nuova fase della vita.

                Il legame con Wanda Nara, a lungo vissuto sotto i riflettori tra passione e scandali, è ormai archiviato. Prima la separazione, poi le voci su nuove relazioni, e adesso l’eliminazione dei tatuaggi: il filo che li teneva uniti è stato reciso anche visivamente.

                Il gesto, inevitabilmente, ha fatto discutere. I fan si dividono tra chi lo considera un atto di liberazione e chi lo legge come un colpo di spugna troppo drastico su un passato che, nel bene e nel male, ha segnato la carriera e la vita del calciatore. Ma Icardi sembra convinto: il capitolo Wanda è chiuso e a raccontarlo è il suo stesso corpo.

                Un lupo al posto di un volto, un viale alberato che sostituisce una data. È così che Mauro Icardi ha scelto di ridisegnarsi: meno legato al passato, più proiettato su ciò che verrà.

                  Continua a leggere
                  Advertisement

                  Ultime notizie

                  Lacitymag.it - Tutti i colori della cronaca | DIEMMECOM® Società Editoriale Srl P. IVA 01737800795 R.O.C. 4049 – Reg. Trib MI n.61 del 17.04.2024 | Direttore responsabile: Luca Arnaù