Televisione
Mediaset a caccia del nuovo De Martino: Pretelli, Leotta e Rovazzi in lizza per sfidare l’ex pupillo di Canale 5
Pier Silvio Berlusconi punta tutto su un cambio generazionale per rilanciare l’access prime time. Registrate puntate zero con tre candidati eccellenti: Diletta Leotta, Pierpaolo Pretelli e Fabio Rovazzi. E all’orizzonte c’è anche una rivoluzione nei piani alti di Cologno.

Il successo inarrestabile di Stefano De Martino con “Affari tuoi” su Rai 1 ha innescato un terremoto a Cologno Monzese. Per mesi, il programma del giovane conduttore napoletano ha battuto sistematicamente “Striscia la notizia” nella sfida dell’access prime time. Un risultato che, dati Auditel alla mano, ha costretto Mediaset a rivedere i propri piani strategici per il futuro.
In cima all’agenda di Pier Silvio Berlusconi c’è ora la ricerca di un volto nuovo, giovane, fresco e televisivamente malleabile. Un nome capace di reggere il confronto con l’ex ballerino diventato star del piccolo schermo. Il piano è ambizioso: trovare l’anti De Martino prima che sia troppo tardi. Anche perché, ironia della sorte, lo stesso De Martino era nato televisivamente proprio su Canale 5, ma è diventato davvero grande solo dopo il passaggio in Rai. Un errore che a Mediaset non vogliono più ripetere.
Ecco allora che spuntano i nomi di tre candidati eccellenti: Pierpaolo Pretelli, Fabio Rovazzi e Diletta Leotta. Tutti e tre avrebbero già registrato, in totale segretezza, puntate zero de “La Ruota della Fortuna”. Non per sostituire Gerry Scotti, che resta saldo al timone del game, ma per testare la loro capacità di tenere la scena e conquistare il pubblico del preserale. La location sarebbe stata scelta anche per motivi pratici: era l’unico studio libero.
Secondo quanto riferito da Santo Pirrotta a “Celebrity Watch” e confermato dal blog di Davide Maggio, Mediaset avrebbe chiesto espressamente ai tre di mettersi alla prova con la speranza di scoprire un nuovo conduttore su cui investire per gli anni a venire. Il format potrebbe essere uno show completamente nuovo, che andrebbe in onda in alternanza con “Striscia la notizia” o, ipotesi più clamorosa, al suo posto.
Già, perché il futuro dello storico tg satirico di Antonio Ricci non è più così certo. Dopo anni di dominio incontrastato, “Striscia” sembra aver perso smalto, complice anche il cambio di gusto del pubblico e l’ascesa di un competitor come De Martino, capace di unire empatia, ironia e una capacità di narrazione molto contemporanea.
Nel ventaglio delle opzioni sul tavolo ci sarebbe persino l’ipotesi di sostituire “Striscia” con un nuovo format condotto da una coppia d’eccezione: Paolo Bonolis e Maria De Filippi. Sarebbe il colpo grosso, ma al momento resta solo una suggestione.
Nel frattempo, Diletta Leotta sembra essere la più quotata tra i tre giovani candidati. Nonostante il flop de “La Talpa”, la conduttrice siciliana resta una figura di riferimento per Pier Silvio Berlusconi, che continua a credere nel suo potenziale televisivo. Era stata considerata anche per “L’Isola dei Famosi”, poi affidata a Veronica Gentili, altro volto giovane in forte ascesa.
Quello che è certo è che a Mediaset si sta preparando un vero e proprio ricambio generazionale. Non si tratta solo di trovare un conduttore, ma di creare una nuova figura simbolo dell’intrattenimento televisivo. Un Gerry Scotti o un Bonolis del domani, insomma. Con la differenza che oggi, per costruire un mito tv, non bastano più trent’anni di carriera. Serve azzeccare tutto subito. E possibilmente, battere la concorrenza prima che spicchi il volo. Come è già accaduto, a Mediaset, con Stefano De Martino.
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Televisione
Barbara D’Urso rivendica le sue rughe: «Non mi sono mai rifatta, le luci sì ma il volto è tutto mio»
A 68 anni, pronta a scendere in pista a Ballando con le Stelle, Barbara D’Urso racconta la sua scelta di non ricorrere alla chirurgia estetica e lancia una stoccata: «Le mie luci? In tv le hanno copiate tutti».

Barbara D’Urso non ha dubbi e, a modo suo, rilancia con orgoglio l’immagine di donna che non teme il passare del tempo. Invitata sul palco dell’evento “Il tempo delle donne” del Corriere della Sera, la conduttrice ha voluto chiarire una volta per tutte le voci sui presunti ritocchi estetici che da anni l’accompagnano. «Non mi sono mai rifatta – ha dichiarato –. Labbra, seno, naso: è tutto mio. Non faccio neanche il botulino, nemmeno le punturine. Perfino le unghie sono le mie».
Parole che hanno subito acceso il dibattito, perché D’Urso ha costruito gran parte della sua carriera anche sull’immagine, ma rivendica di non aver mai ceduto al bisturi. «Ho 68 anni ed è naturale che io abbia le rughe – ha aggiunto –. Le porto con orgoglio, soprattutto quando sono struccata. Ho fatto una scelta precisa: niente interventi. Io sono così».
Da qui l’aneddoto sulle famose “luci di Barbara D’Urso”, diventate un marchio di fabbrica. «Ho chiesto che mi aiutassero con le luci, perché la luce giusta può valorizzarti anche quando hai qualche difetto. Così sono nate le mie luci. Negli anni molte colleghe le hanno imitate, triplicandole persino. Ma l’etichetta resta: le luci di Barbara D’Urso».
Un’affermazione che suona come una frecciatina al mondo televisivo di oggi, dove i ritocchi – estetici e digitali – sono spesso la norma. D’Urso, invece, rivendica di essere rimasta fedele a se stessa, pronta a portare sul palco anche i segni dell’età.
E mentre si prepara a debuttare come concorrente di Ballando con le Stelle, la conduttrice dimostra di non voler rallentare. La televisione resta la sua casa, ma non intende rinunciare alla coerenza con cui ha scelto di vivere la propria immagine. «Meglio le rughe che non mi nascondo – ha concluso – che la paura di mostrarmi per quello che sono».
Televisione
Tommaso Labate, il cosentino che debutta su Rete4: «Non vivo per gli ascolti, Realpolitik non sarà l’ennesima telerissa»
«Non penso che tutti i politici facciano schifo. Serve serietà al posto delle urla», dice Labate, che ricorda gli anni al liceo classico di Locri e rivendica la sua cifra personale: «In ogni contesto ho sempre una riconoscibilità mia».

Cosenza può rivendicare un altro volto che si prepara a conquistare la ribalta nazionale. Tommaso Labate, 46 anni, giornalista e volto noto dei talk televisivi, il 17 settembre debutterà da solo alla guida di Realpolitik, nuovo appuntamento del prime time di Rete4. Un passaggio importante per il cronista calabrese, che dopo anni di analisi e presenza nei programmi di approfondimento firma ora un format cucito su misura.
«Non lo chiamerei nemmeno talk», spiega Labate. «La mia cifra stilistica è andare oltre la logica delle tifoserie. In tv siamo abituati a vedere da una parte chi considera Trump, o Meloni, o Schlein, il prossimo Nobel per la pace, e dall’altra chi li paragona a Hitler. Io invece vorrei che la visione passasse dagli spalti alla partita vera e propria, per capire davvero cosa accade in campo».
Il tono non sarà quello delle risse urlate a cui la politica televisiva ha abituato il pubblico. «Non sono un ammiratore dell’antipolitica. Non penso che tutti i politici facciano schifo. Serve serietà e rispetto, al posto delle telerisse. Anche perché un tempo, quando a litigare erano Vittorio Sgarbi o Filippo Facci con Paolo Liguori e Roberto D’Agostino, c’era una forza spettacolare e sublime. Oggi, spesso, sullo schermo finiscono seconde file dei partiti che non hanno lo stesso peso né lo stesso carisma».
Per lui sarà un esordio solitario alla conduzione, in uno spazio importante. E non nasconde l’emozione: «Se c’è una sola cosa di cui posso vantarmi è avere in ogni contesto una mia riconoscibilità personale. Quella che avevo anche da ragazzo, quando frequentavo il liceo classico di Locri. È lì che ho iniziato a formarmi, ed è una parte della mia identità che porto sempre con me».
Calabrese di Cosenza, Labate non dimentica le sue radici: «Il senso del programma è restituire a ciascun evento la voce che merita, con il giusto tono, senza ossessioni di ritmo. Voglio coinvolgere non solo i protagonisti della scena politica ma anche osservatori e analisti acuti, magari volti che non si vedono spesso o che ripeschiamo da panchine in cui si erano auto-confinati».
Resta la domanda sugli ascolti, il macigno di ogni trasmissione televisiva. Labate si schermisce: «In una tv commerciale è un pensiero di tutti. Ma non sono un televisionaro di quelli che pensano che il mondo si fermi in virtù dello share. Gli ascolti contano, certo, ma se cominci a vivere solo per quelli hai già perso la partita».
Per il giornalista cosentino, Realpolitik sarà un banco di prova e insieme una dichiarazione di intenti: niente tifo da stadio, niente urla, niente caccia al titolo a effetto. Ma una politica spiegata con serietà, con la sua voce riconoscibile e con il bagaglio di chi, dalla Calabria, ha costruito passo dopo passo una carriera nazionale.
Televisione
X Factor, scoppia il caso Virginia: la concorrente protesta dopo il siparietto con Achille Lauro
Durante le audizioni la giovane cantante ha raccontato un aneddoto che ha acceso i riflettori più sul gossip che sul talento. Dopo la puntata, sfogo sui social: “La mia voce messa in secondo piano da una scenetta da quattro soldi”.

La scintilla è nata venerdì 12 settembre, durante la puntata di audizioni andata in onda su Sky e in streaming su NOW. Protagonista Virginia, una concorrente che ha deciso di chiarire sui social il malessere provato dopo la messa in onda della sua esibizione, ridimensionata – a suo dire – da un momento televisivo costruito intorno al suo racconto personale.
L’aneddoto su Achille Lauro
Prima di esibirsi, Virginia ha ricordato di aver incontrato Achille Lauro e Boss Doms a un concerto, precisando di essere una loro fan. Il racconto, interrotto da un episodio imprevisto – l’uso di spray urticante che causò panico tra il pubblico – ha offerto lo spunto per battute e ironie da parte dei giudici. Jake La Furia, scherzando, ha commentato il “mancato limone” tra la cantante e Lauro. Virginia, con un sorriso, ha replicato: «Non è ancora detto». Una frase che ha alimentato all’istante il chiacchiericcio social.

Il malumore dopo la puntata
La reazione online non si è fatta attendere: meme, battute e commenti hanno monopolizzato il dibattito, oscurando la sua performance musicale. A quel punto la concorrente ha scelto di intervenire con un lungo sfogo: «Ragazzi, è televisione questa. Non so se avete presente come funziona un programma televisivo. Mi dispiace che la mia voce e la mia persona siano passate in secondo piano per un siparietto televisivo da quattro soldi».
Tra contratti e silenzi forzati
Virginia non si è fermata qui. In un altro passaggio, ha sottolineato la frustrazione di non poter parlare liberamente di alcuni aspetti legati alla trasmissione: «Purtroppo ho firmato un contratto di privacy, quindi per questioni legali e formali non posso dire nulla». Parole che lasciano intendere come dietro la sua insoddisfazione possano esserci anche dinamiche di produzione e scelte narrative, non solo il momento di leggerezza in studio.
Il dibattito sui social
L’episodio ha acceso un confronto acceso tra gli spettatori. C’è chi ha accusato il talent di dare più spazio ai siparietti che al canto e chi, invece, ha difeso la leggerezza del programma, ricordando che X Factor è sempre stato una miscela di musica, personalità e spettacolo. Sui profili ufficiali del format, intanto, il frammento con Virginia e Achille Lauro è uno dei più commentati delle ultime ore.
Musica contro gossip
Virginia, che ha dichiarato di provenire da esperienze legate al jazz e all’R&B, ha voluto ribadire che il suo obiettivo resta far emergere la sua voce, non alimentare dinamiche di gossip. Un messaggio che risuona forte in un contesto televisivo in cui i confini tra show e musica sono sempre più sottili.
Il caso Virginia dimostra ancora una volta come X Factor non sia solo un palcoscenico musicale, ma anche una macchina narrativa pronta a trasformare ogni dettaglio in televisione. Resta da capire se la concorrente riuscirà a spostare nuovamente i riflettori sul suo talento, lasciandosi alle spalle la polemica che, per il momento, l’ha resa una delle protagoniste più discusse di questa edizione.
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