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Televisione

Il capitolo conclusivo di Squid Game 3 chiude nel segno del sacrificio

Squid Game 3 segna il punto di arrivo di una delle narrazioni più sconvolgenti e innovative della TV contemporanea. La terza e ultima stagione della serie coreana creata da Hwang Dong-hyuk è un concentrato di tensione, violenza simbolica e dramma etico. Sei episodi intensi, ambientati in un’arena sempre più spietata, che chiudono la trilogia con coraggio e profondità, portando il pubblico davanti a una domanda cruciale: fin dove siamo disposti a spingerci per sopravvivere, e a quale costo?

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    La narrazione riparte da dove si era interrotta: Gi-hun (Lee Jung-jae), il protagonista assoluto della saga, è di nuovo nel gioco. Ma non è più lo stesso uomo. Non cerca la vittoria: cerca vendetta, redenzione, giustizia. I giochi si fanno più crudeli e simbolici, mentre nuove figure – tra cui la determinata Jun-hee (Jo Yu-ri) e l’enigmatica Geum-ja (Kang Ae-shim) – portano il peso di drammi personali e morali. Il Front Man (Lee Byung-hun), sempre più figura tragica, si scontra con la determinazione di chi ha perso tutto. Il risultato è una tensione crescente che esplode in un epilogo dal sapore agrodolce.

    Il cuore della stagione? Le scelte morali

    In Squid Game 3 non ci sono eroi, né cattivi assoluti. Solo esseri umani spinti al limite. La terza stagione rinuncia all’effetto sorpresa per concentrarsi sull’interiorità dei personaggi: ogni prova, ogni dialogo, ogni morte serve a esplorare la fragilità della dignità umana. Il regista abbandona la pura spettacolarizzazione della violenza per mettere in scena una riflessione disturbante sulla libertà, il potere e la colpa. Un messaggio chiaro: quando il gioco si fa mortale, la vera sfida è non perdere se stessi.

    Interpretazioni potenti e personaggi finalmente sfaccettati

    Tra i maggiori punti di forza della stagione finale c’è la qualità delle interpretazioni. Jo Yu-ri offre un’intensa performance nei panni di Jun-hee, trasformando il suo personaggio in una figura di resilienza e coraggio. Ma è Kang Ae-shim, nei panni di una madre in cerca di perdono, a regalare il momento più toccante dell’intera trilogia. Anche i personaggi più ambigui, come Myung-gi (Im Si-wan) e Nam-gyu (Roh Jae-won), ricevono un trattamento narrativo maturo, che li rende verosimili, imperfetti, dolorosamente umani.

    Un’eredità difficile da dimenticare

    Con questa terza stagione, Squid Game si conferma come una delle opere più coraggiose mai prodotte da Netflix. La serie chiude il suo arco narrativo senza cedere alla facile spettacolarizzazione e scegliendo invece una conclusione etica e coerente. La trilogia si trasforma così in una parabola tragica sulla natura umana, destinata a lasciare il segno nel pubblico e nella cultura pop.

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      Televisione

      Loretta Goggi si confessa: addio al varietà, il silenzio con Conti e il ricordo di Baudo

      L’icona della tv italiana torna sul piccolo schermo ospite di Mara Venier e racconta i motivi della sua lunga assenza, i rapporti interrotti con “Tale e Quale Show” e la sua nuova vita lontana dai riflettori.

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      Loretta Goggi

        Loretta Goggi è tornata a parlare in tv dopo oltre un anno di assenza, e lo ha fatto nello studio di Domenica In, programma simbolo di Rai 1 condotto da Mara Venier. L’attrice, cantante e imitatrice – considerata una delle grandi protagoniste della televisione italiana dagli anni Settanta in poi – si è raccontata senza filtri, affrontando temi delicati come la sua decisione di abbandonare Tale e Quale Show, il dolore per la scomparsa di Pippo Baudo e la scelta di dedicarsi oggi soprattutto alla famiglia.

        L’addio a Tale e Quale Show e il gelo con Conti

        Tra le rivelazioni più forti, Goggi ha parlato della sua uscita di scena dal programma del venerdì sera di Rai 1 condotto da Carlo Conti, dove era stata giurata sin dalla prima edizione. «Non mi sentivo più a mio agio – ha spiegato – e credo che il pubblico debba ringraziarmi per aver lasciato». Una dichiarazione che ha fatto rumore, soprattutto per quanto aggiunto subito dopo: «Da quando me ne sono andata, io e Carlo non ci siamo più sentiti». Parole che certificano un distacco netto, sebbene l’artista non abbia voluto entrare nei dettagli delle incomprensioni.

        “Il varietà non è morto, ma il pubblico sì”

        Mara Venier, nel corso dell’intervista, le ha chiesto se ci fosse la possibilità di rivederla presto in tv. Goggi ha escluso un ritorno ai grandi show, spiegando con amarezza: «Non penso di tornare con un varietà, perché il varietà non è morto: è morto il pubblico che lo seguiva. La televisione è cambiata, e anche gli spettatori». Tuttavia, non ha chiuso completamente la porta: «Forse una fiction, ma è un progetto ancora in fase embrionale, quindi non posso dire nulla».

        Il ricordo di Pippo Baudo e l’assenza al funerale

        Impossibile non ricordare Pippo Baudo, scomparso a inizio settembre. Con lui Loretta Goggi ha condiviso momenti fondamentali della sua carriera. La cantante ha però rivelato di non aver partecipato né alla camera ardente né alle esequie del conduttore: «Ero già da tempo in vacanza con la mia famiglia, non ce l’ho fatta a rientrare». Mara Venier ha mostrato alcuni filmati che ripercorrevano i loro momenti insieme, visibilmente emozionando l’ospite.

        Vita privata e nuove priorità

        Loretta Goggi ha anche parlato del suo presente lontano dai riflettori. Nonostante non abbia avuto figli, si è detta oggi “mamma” del nipotino, al quale dedica molto tempo e affetto. «In questo momento della mia vita preferisco la famiglia. Ho lavorato tanto, ora voglio godermi ciò che ho», ha dichiarato.

        Con la sua schiettezza e il tono spesso ironico, Goggi ha dimostrato ancora una volta di essere un personaggio autentico, capace di emozionare il pubblico. Un ritorno in tv che non ha avuto il sapore dell’addio, ma piuttosto di una riflessione lucida sul cambiamento del mondo dello spettacolo e sul percorso personale di un’artista che ha segnato la storia della televisione italiana.

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          Televisione

          Barbara d’Urso, macchina da guerra a Ballando con le stelle: Pasquale La Rocca svela i segreti delle prove

          Dall’abbraccio al primo incontro alle battute in napoletano, fino alle lunghe prove a ritmo serrato: Barbara d’Urso si prepara al debutto nello show di Milly Carlucci con la grinta che l’ha sempre contraddistinta. Pasquale La Rocca: «Siamo già una squadra».

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            Pasquale La Rocca non ha dubbi: Barbara d’Urso sarà la sorpresa più esplosiva della prossima edizione di Ballando con le stelle. Il ballerino e maestro, già vincitore in passato con Wanda Nara e Luisella Costamagna, racconta a Gente la sua emozione quando ha saputo che avrebbe avuto come partner proprio lei: «Sono rimasto a bocca aperta. Milly Carlucci ha colto il mio stupore sul viso, era una miscela di emozione ed euforia. Io sono cresciuto vedendo il suo sorriso in tv».

            La notizia, confida, ha fatto scattare un piccolo terremoto anche in famiglia: «Quando l’ho detto a casa, i miei genitori e i nonni sono impazziti. Non vedono l’ora di conoscerla».

            Il primo incontro con Barbara? Un mix di simpatia e leggerezza. «Ci siamo abbracciati, abbiamo scherzato, riso, e in napoletano mi ha invitato ad andare insieme a mangiare la pasta alle vongole». Ma, appena è iniziato l’allenamento, lo spirito giocoso ha lasciato spazio alla determinazione: «Barbara è una macchina. Puntuale, precisa, si sveglia presto, vuole capire ogni dettaglio, fa mille domande e non smette di ripetere i passi. È esigente con se stessa e con me. Non si accontenta mai».

            Un atteggiamento che ha conquistato il maestro: «Non era scontato, ma si sta affidando e fidando di me. Non siamo più due unità, siamo già una squadra».

            Sul fronte delle esibizioni, La Rocca promette scintille: «Voglio osare e creare con lei qualcosa di unico ed emozionante. Voglio far emergere la sua energia, la sua sensualità e la sua grande versatilità».

            E per i pregiudizi della giuria? Nessuna paura: «Sto pianificando numeri incredibili, Barbara mi segue e ci mette tutta se stessa. Il ballo vincerà su tutto».

            La perfezionista d’Urso, che non ha mai nascosto la sua passione per le sfide, sembra pronta a dimostrare ancora una volta che, sul palco come nella vita, non conosce mezze misure.

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              Televisione

              Samira Lui, la rivelazione tv che fa impazzire tutti: solare con i fan, centellinata con i giornalisti

              Samira Lui è la vera sorpresa della stagione televisiva. Amata tanto dagli uomini quanto dalle donne, la showgirl sa dosare charme e affabilità. Ma se con i fan si mostra generosa, con i giornalisti preferisce mantenere il controllo: interviste rare e misurate, tra strategia comunicativa e un pizzico di spocchia.

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                Samira Lui non è più soltanto un volto emergente: è la protagonista assoluta del piccolo schermo. La sua bellezza prorompente e la simpatia genuina hanno conquistato il pubblico, trasformandola in una delle figure più amate della stagione. Un consenso trasversale che unisce maschietti innamorati e spettatrici affascinate dalla sua spontaneità.

                Dietro le quinte, raccontano, Samira è tutto tranne che una diva capricciosa. Disponibile con colleghi e staff, non lesina sorrisi né attenzioni, e mantiene un rapporto diretto e caloroso con i fan. Risponde a messaggi ed email, dispensa parole gentili e non sembra mai avere quell’atteggiamento da star inavvicinabile che spesso accompagna chi, come lei, brucia le tappe.

                C’è però un dettaglio che non passa inosservato: con la stampa la musica cambia. Samira centellina le interviste, si concede con parsimonia e solo quando lo ritiene davvero opportuno. Nessun atteggiamento ostile, intendiamoci, ma un controllo serrato sulla propria esposizione mediatica. Interviste con il contagocce, rilasciate a testate selezionate e spesso calibrate nei tempi e nei contenuti.

                Una scelta che divide: strategia comunicativa lucida e moderna, figlia della consapevolezza che meno è più? Oppure un piccolo vezzo da star in ascesa che comincia a misurare la distanza dai giornalisti? Chi la conosce bene assicura che non si tratta di spocchia, ma di una precisa volontà di tutelare immagine e carriera.

                Quel che è certo è che la formula sembra funzionare. Samira Lui si gode un momento d’oro, amata dal pubblico e inseguita dai media. Con il suo sorriso contagioso e il passo felpato di chi sa sempre dove mettere i piedi, continua a coltivare il proprio mito nascente. E, nel dubbio, resta un mistero da decifrare: generosa o calcolatrice? Forse entrambe.

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