Connect with us

Lifestyle

Estate a casa? Ecco come l’“homecation” è diventata la vacanza dei nuovi tempi

Tra crisi economica, turni lavorativi e voglia di semplicità, l’homecation – la vacanza a casa – conquista giovani e famiglie. Con un po’ di fantasia, può persino diventare rigenerante.

Avatar photo

Pubblicato

il

    Spiagge affollate, prezzi folli, treni in ritardo. Per molti italiani l’estate fuori casa è diventata un incubo. Ed ecco spuntare un nuovo trend: l’homecation, la vacanza a casa. Niente valigie, niente traffico, ma relax a portata di soggiorno.

    C’è chi organizza mini-spa in bagno con oli essenziali, chi trasforma il balcone in un angolo tropicale con piante, cocktail e luci soffuse. Alcuni simulano l’esperienza del campeggio montando tende in salotto con i figli. Altri improvvisano cineforum notturni o colazioni da hotel con pancake e caffè lungo.

    Non serve molto: un libro che aspettava da mesi, una playlist estiva, un costume per prendere il sole sul terrazzo. L’importante è cambiare ritmo, anche restando fermi. La pandemia ci ha insegnato che non bisogna sempre partire per “staccare”. A volte, basta spegnere il telefono.

      SEGUICI SU INSTAGRAM
      INSTAGRAM.COM/LACITYMAG

      Cucina

      Cassoeula, il piatto che profuma d’inverno: la leggenda, la storia e la ricetta del simbolo più verace della cucina lombarda

      Nata tra la fame contadina e l’arte di non sprecare nulla, la cassoeula è il trionfo del maiale e delle verze dopo la prima gelata. Da secoli accompagna osterie e tavole familiari, unendo povertà e abbondanza nello stesso tegame. Ecco la sua storia — e la ricetta originale per rifarla a casa.

      Avatar photo

      Pubblicato

      il

      Autore

        La cassoeula non è solo un piatto: è un profumo che torna ogni inverno, quando Milano si copre di nebbia e nelle case si riaccendono i fornelli. È la pietanza che unisce due simboli della cucina lombarda — il maiale e la verza — in un abbraccio grasso e saporito, figlio della povertà e del freddo.

        La leggenda vuole che sia nata ai tempi della dominazione spagnola, quando un soldato innamorato insegnò a una cuoca brianzola come mescolare gli “scarti” del maiale con le verze appassite dal gelo. Un piatto povero, ma ricco di ingegno e di calore. Da lì la cassoeula — o cazzoeula, come la chiamano i milanesi doc — si diffuse tra cascine e osterie, fino a diventare la regina della tavola d’inverno.

        La tradizione vuole che si cucini dopo la prima gelata, perché solo allora le verze perdono l’amaro e diventano dolci e tenere. Il resto lo fanno il tempo e la pazienza: la cassoeula non si improvvisa, si lascia sobbollire per ore, finché la carne non diventa morbida e la verza si impregna di tutto il suo sapore.

        Ogni provincia lombarda ha la sua versione. A Milano regnano le costine e le cotenne; a Como e Varese si aggiungono piedini e testina; nel Pavese qualcuno osa con una spruzzata di vino rosso. Ma ovunque la si assaggi, resta un piatto che sa di famiglia, di fatica e di festa: il conforto che arriva a tavola quando fuori il termometro scende sotto zero.


        RICETTA TRADIZIONALE DELLA CASSOEULA MILANESE

        Ingredienti per 6 persone:
        1 kg di verze (meglio se già gelate), 800 g tra costine, cotenne e piedini di maiale, 2 cipolle, 2 carote, 1 gambo di sedano, 1 bicchiere di vino bianco secco, 2 cucchiai di concentrato di pomodoro, brodo di carne, olio extravergine d’oliva, sale e pepe.

        Preparazione:
        Scottare in acqua bollente per pochi minuti le cotenne e i piedini, poi tagliarli a pezzi. In una casseruola capiente rosolare cipolla, sedano e carota tritati, aggiungere la carne e sfumare con il vino bianco. Unire il concentrato di pomodoro, coprire con il brodo e cuocere a fuoco lento per un’ora. Aggiungere le verze tagliate grossolanamente e continuare la cottura per almeno altre due ore, finché tutto non diventa morbido e profumato.

        Servire bollente, con polenta gialla fumante e — come dicono in Lombardia — “un bicér de vin bon, per butarla giò”.

          Continua a leggere

          Libri

          Marco Liguori e la nave dei misteri: “Caterina Costa” vince il Premio Senato Accademia alla Biennale Seneca di Bari

          Definito dalla giuria «un atto dovuto alla memoria storica», il libro di Marco Liguori ricostruisce con rigore documentale e passione civile l’esplosione della nave Caterina Costa. Per l’autore è il 17° riconoscimento letterario in carriera, dopo i successi all’“Acqui Edito e Inedito” e al “Sigillo di Dante”.

          Avatar photo

          Pubblicato

          il

          Autore

            La memoria come atto di giustizia. È con questo spirito che Marco Liguori ha scritto “Caterina Costa, la nave dei misteri” (De Ferrari Editore, 2023), il saggio storico che gli è valso il Premio Senato Accademia nella sezione Libri editi di saggistica alla IX edizione del Premio Accademico Internazionale di Letteratura Contemporanea “Lucio Anneo Seneca”, svoltasi a Sannicandro di Bari.

            Un riconoscimento importante, motivato da parole che restituiscono tutta la forza del suo lavoro: «Un libro di eccezionale valore storico, documentale e narrativo – si legge nella nota della giuria firmata dalla prof.ssa Maria Teresa Infante La Marca – con cui l’autore ha ricostruito una delle più tragiche e oscure vicende della Seconda Guerra Mondiale: l’esplosione della nave Caterina Costa nel porto di Napoli il 28 marzo 1943».

            Liguori, giornalista e scrittore, ha scelto di affrontare un tema rimasto a lungo ai margini della memoria collettiva. Nel suo saggio ripercorre la catena di eventi, omissioni e silenzi che portarono alla deflagrazione del mercantile carico di munizioni, esplosione che devastò il porto partenopeo provocando oltre seicento vittime. Attraverso testimonianze inedite e un minuzioso lavoro di ricerca archivistica, l’autore riporta alla luce nomi, volti e responsabilità, trasformando un fatto di cronaca bellica in una riflessione civile sulla rimozione della memoria.

            La giuria ha sottolineato «l’approccio multidisciplinare, la precisione metodologica e la capacità di unire l’urgenza della verità storica alla profondità del racconto umano». “Caterina Costa, la nave dei misteri” diventa così un ponte tra passato e presente, un monito contro l’oblio e le verità taciute.

            Con questo premio, Liguori aggiunge un nuovo traguardo al suo percorso letterario: è infatti il 17° riconoscimento ottenuto in concorsi nazionali e internazionali. Tra i più prestigiosi, il Premio Acqui Edito e Inedito 2022, il Premio “Il Sigillo di Dante” 2024 promosso dalla Società Dante Alighieri di La Spezia – di cui è Ambasciatore – e i recenti secondi posti agli Assosinderesi Awards e al Premio Il Delfino 2025.

            Un autore che continua a dare voce alla storia, ricordando che anche dalle pagine dimenticate del passato può nascere la coscienza di un Paese.

              Continua a leggere

              Tech

              L’oracolo ai giorni nostri si chiama… filtro Instagram! Anche Emma lo usa

              La cantante ha simpaticamente condiviso alcuni momenti social con i fan e, grazie ad un filtro Instagram, ha “scoperto” come mai sia ancora single…

              Avatar photo

              Pubblicato

              il

              Autore

                Giocando con i fan su Instagram, Emma Marrone ha utilizzato una funzione del noto social media per avere delle risposte casuali ad alcune domande. Nello specifico, il questito in questione era appunto il perché lei fosse ancora senza un boyfriend…

                Una situazione apparentemente difficile

                La gag della Marrone, poi naturalmente condivisa con diversi post da svariati utenti, si è conclusa con una risposta incredibile: “Perché il tuo fidanzato non è ancora nato”. L’artista sorridendo non ha mancato di commentare: “Allora sono nella me**a”, facendo riferimento al fatto che, appunto, se il filtro avesse ragione, il futuro fidanzato non esisterebbe ancora!

                In radio ha elencato le coordinate dell’uomo che vorrebbe accanto

                Di recente, durante un’intervista al popolare programma Password dell’emittente Rtl 102.5, aveva dato qualche coordinata su come sarebbe dovuto essere il suo uomo ideale: “Maschio risolto, non narcisista patologico, non egoriferito, non presuntuoso. Deve essere umile, che gli piacciano le cose tranquille e semplici della vita, e soprattutto che gli piaccio solo io”.

                Quello che tutte le donne desiderano

                Adesso sono in tanti a chiedersi se Emma riuscirà o meno nell’impresa, si fa per dire, di trovare la tanto desiderata anima gemella. Indubbiamente, bellezza e ironia non le mancano di certo. Come recita la saggezza popolare… nel momento in cui meno se lo aspetta, la ragazza riuscirà a realizzare anche questo traguardo nella sua vita, certamente movimentata.

                  Continua a leggere
                  Advertisement

                  Ultime notizie

                  Lacitymag.it - Tutti i colori della cronaca | DIEMMECOM® Società Editoriale Srl P. IVA 01737800795 R.O.C. 4049 – Reg. Trib MI n.61 del 17.04.2024 | Direttore responsabile: Luca Arnaù