Animali
Wimbledon, 55 mila palline per un sogno minuscolo: diventano rifugi per topi di campagna
Ogni estate, migliaia di palline da tennis vengono riutilizzate per salvare una delle creature più fragili del Regno Unito. E così, dopo aver rimbalzato tra ace e rovesci, finiscono tra l’erba alta come piccole case per topolini invisibili.

C’è vita oltre il campo centrale. C’è un mondo nascosto, minuscolo e silenzioso, che beneficia – a sorpresa – di uno dei tornei di tennis più iconici al mondo. Succede a Wimbledon, dove ogni anno vengono utilizzate circa 55.000 palline da tennis. Gialle, perfette, simbolo di uno sport elegante e rigoroso. Ma una volta che il match point è stato giocato e il pubblico si è alzato dalle tribune, il destino di queste palline non è la pattumiera, né l’oblio in un garage impolverato. No: diventano rifugi. Vere e proprie casette per i topi di campagna.
Sì, proprio così. Non è una metafora. Non è una favola. È un progetto concreto, nato nei primi anni Duemila e che oggi coinvolge l’intera rete delle Wildlife Trusts, 46 organizzazioni britanniche che lavorano per proteggere la biodiversità. Quando il sipario si chiude sull’erba di Wimbledon, parte una distribuzione capillare: migliaia di palline usate vengono svuotate, forate da un lato e poi fissate su paletti a un’altezza compresa tra i 75 centimetri e il metro e mezzo. All’interno, un nido perfetto per il “harvest mouse”, il topolino di campagna inglese.
Più piccoli di una moneta, fragili come l’erba
Chi non li ha mai visti potrebbe pensare a una leggenda. Ma i Micromys minutus – questo il loro nome scientifico – sono tra i mammiferi più piccoli d’Europa: 5-7 centimetri di corpo, 4-6 grammi di peso, meno di una moneta da 2 pence. Vivono in ambienti erbosi, siepi, margini agricoli, ma sono in forte difficoltà a causa dell’agricoltura intensiva, delle alluvioni e del disboscamento. In natura si costruiscono nidi sferici intrecciando fili d’erba, ma oggi faticano a trovarne a sufficienza. Ed è proprio qui che la pallina da tennis, che per un tennista dura meno di un set, diventa una casa a prova di donnola o di falco.
Nei video diffusi dalle Wildlife Trusts, si vedono i minuscoli topolini infilarsi nella pallina, sbucare con la testolina, sistemare i fili d’erba all’interno. Una tenerezza disarmante, ma anche una strategia di sopravvivenza sorprendentemente efficace. Ogni pallina può ospitare anche 10 cuccioli, offrendo riparo dal freddo, dalla pioggia e soprattutto dai predatori.
Dall’erba di Wimbledon al prato inglese
L’idea di utilizzare le palline come rifugi è venuta oltre vent’anni fa a un volontario della sede di Avon delle Wildlife Trusts. Da allora il progetto si è allargato, toccando anche le contee di Glamorgan e Northumberland. Le palline arrivano direttamente dai campi del torneo, dopo essere state selezionate tra quelle che non verranno vendute ai visitatori (una parte, infatti, è acquistabile sul posto, con i proventi destinati alla Wimbledon Foundation).
Il ciclo è virtuoso: sport, sostenibilità e conservazione si intrecciano in modo perfetto. Come raccontato anche da un servizio di Great Big Story intitolato “Game, Set, Mouse”, l’operazione è semplice e brillante. E a guardare i topi che sbucano dalla pallina, c’è da chiedersi perché non ci abbiano pensato prima.
Un torneo che guarda al futuro
Wimbledon è noto per la sua tradizione, ma sa innovare dove conta davvero. Oltre al riciclo delle palline, il torneo ha introdotto una serie di iniziative green: borracce riutilizzabili per i tennisti, muri viventi per attrarre api e farfalle, fondi di caffè nei giardini al posto della torba, per ridurre le emissioni di CO₂. È una nuova idea di sport: non solo competizione, ma anche impatto positivo sul mondo che lo ospita.
Le palline, dunque, fanno un ultimo rimbalzo. Silenzioso, invisibile. Non tra le righe bianche del campo, ma nel cuore verde dell’Inghilterra rurale. E quel gesto, piccolo e concreto, salva vite. Ogni pallina trasformata è una speranza, un gesto d’amore, un modo per dire che anche lo sport può fare la sua parte. Anche per i più piccoli tra noi. Anche per chi, a Wimbledon, non ha mai giocato.
INSTAGRAM.COM/LACITYMAG
Animali
Allarme “drago blu”: spiagge chiuse e divieto di balneazione dopo l’avvistamento del raro mollusco velenoso nel Mediterraneo
Il mollusco, conosciuto come “drago blu”, è un predatore raro nei nostri mari ma capace di provocare ustioni dolorose e disturbi al contatto. Le spiagge di Guardamar del Segura sono state chiuse in via precauzionale e il sindaco ha raccomandato di segnalare subito ogni avvistamento senza toccare gli animali.

Le spiagge di Guardamar del Segura, in provincia di Alicante, si sono trasformate in un set surreale: bandiere rosse issate, divieto assoluto di balneazione e pattuglie della Guardia Civil a monitorare l’arenile. La causa non è stata una mareggiata o l’inquinamento, ma la comparsa inattesa di due minuscoli molluschi che sembrano usciti da un fumetto fantasy. Si tratta del Glaucus atlanticus, conosciuto come “drago blu”, una creatura marina tanto affascinante quanto pericolosa.
Questi nudibranchi, lunghi appena pochi centimetri, sono di solito avvistati nelle acque dell’Atlantico e dei mari tropicali. La loro presenza nel Mediterraneo è rarissima e proprio per questo l’allarme è scattato immediatamente. La polizia locale e la Protezione civile hanno disposto la chiusura delle spiagge per ventiquattro ore, revocando il divieto solo il giorno successivo, quando la situazione è tornata sotto controllo.
Nonostante le dimensioni ridotte, il “drago blu” è dotato di un’arma insidiosa: si nutre di meduse velenose come la caravella portoghese e immagazzina nelle proprie cellule i nematocisti urticanti delle prede. Il risultato è che chi lo tocca rischia di subire ustioni dolorose, gonfiori e disturbi che possono richiedere cure mediche.
In un avviso diffuso alla popolazione, le forze dell’ordine hanno ribadito: «Il contatto con questo animale marino può essere pericoloso e provocare dolorose ustioni sulla pelle. Si chiede la massima cautela ed evitare il contatto diretto con eventuali esemplari che potrebbero apparire sulla sabbia».
Il sindaco di Guardamar, da parte sua, ha invitato i cittadini a non sottovalutare la minaccia: «Segnalate immediatamente la presenza dei draghi blu alle autorità competenti e non toccateli, nemmeno con i guanti». L’indicazione, in caso di puntura, è precisa: risciacquare la zona colpita con acqua salata, applicare panni freddi per ridurre il dolore e rivolgersi senza indugi al pronto soccorso.
Gli esperti sottolineano che episodi come questo, pur sporadici, potrebbero ripetersi in futuro per via dei cambiamenti climatici che stanno alterando la distribuzione delle specie marine. Il Mediterraneo, un tempo considerato “chiuso” a creature di questo tipo, oggi ospita con maggiore frequenza ospiti inattesi, a volte innocui, a volte meno.
Per i bagnanti di Alicante l’allarme è rientrato in poche ore, ma la visione di quel piccolo mollusco dalle tonalità blu e argento resterà impressa come il segnale che anche il mare familiare può nascondere sorprese imprevedibili.
Animali
Viaggi di rientro, attenzione ai pet: trasportini, pause e idratazione per un ritorno sicuro con cani e gatti dopo le vacanze di agosto
Trasportini sicuri, pause frequenti e acqua sempre a disposizione sono le basi per spostarsi senza rischi con gli amici a quattro zampe. Il rientro di fine agosto è il momento più critico per il traffico, ma anche per la salute degli animali, spesso sottovalutata.

Il rientro dalle vacanze di agosto non è mai semplice. Per le famiglie con animali al seguito, diventa una piccola sfida di logistica e attenzione. Cani e gatti, abituati ai ritmi rilassati delle ferie, si ritrovano improvvisamente in auto o in treno per viaggi lunghi, spesso sotto il sole cocente di fine estate. La regola d’oro, però, resta la stessa: organizzarsi in anticipo e non dimenticare che la sicurezza e il benessere dei pet devono avere la priorità.
Il primo punto riguarda il trasporto. In auto i cani devono viaggiare in trasportino, gabbietta o fissati con le apposite cinture di sicurezza. Non è solo una questione di legge, ma di incolumità: in caso di frenata brusca, un animale libero in abitacolo rischia la vita e può mettere in pericolo anche i passeggeri. Per i gatti, il trasportino resta la soluzione migliore, da posizionare in modo stabile e possibilmente coperto da un telo leggero, per ridurre lo stress.
Fondamentale è anche la gestione delle pause. Un cane non può restare ore in auto senza scendere: ogni due ore è consigliata una sosta per permettergli di camminare, bere e sgranchirsi. I gatti, più territoriali e meno inclini a muoversi, vanno lasciati tranquilli, ma un momento di aria fresca e silenzio aiuta comunque a ridurre l’ansia. In ogni caso, l’errore da evitare è lasciare un animale nell’auto ferma: anche con i finestrini aperti, la temperatura interna può raggiungere livelli letali in pochi minuti.
L’idratazione è l’altro pilastro del viaggio sicuro. Con il caldo di fine agosto, una ciotola e una bottiglia d’acqua devono essere sempre a portata di mano. Esistono borracce e ciotole pieghevoli che rendono facile l’operazione anche nelle aree di sosta più affollate. Offrire acqua di frequente è un gesto semplice che previene colpi di calore e disidratazione, rischi ancora più seri per animali anziani o cuccioli.
Infine, l’aspetto psicologico. I pet percepiscono l’ansia dei padroni e reagiscono di conseguenza. Mantenere un tono di voce rassicurante, portare con sé un gioco o una copertina con l’odore di casa aiuta a rendere l’esperienza meno traumatica. Per i viaggi più lunghi, il consiglio è partire nelle ore fresche del mattino o della sera, quando il traffico è minore e la temperatura più sopportabile.
Il rientro in città segna la fine delle vacanze, ma anche il ritorno a una routine che rassicura gli animali. Un viaggio ben organizzato è il primo passo per chiudere agosto senza imprevisti, trasformando il tragitto di ritorno in un percorso sicuro e sereno per tutta la famiglia, a due e a quattro zampe.
Animali
Cani irascibili? Forse sono più intelligenti di quanto pensiamo
Da un rapporto forte con il proprietario alle capacità di adattamento: ecco come valorizzare i cani dal carattere più complesso, che spesso nascondono un’intelligenza straordinaria

I cani con un carattere deciso e poco socievole sono spesso fraintesi, ma uno studio condotto dall’Università Eötvös Loránd di Budapest ha messo in luce un aspetto sorprendente del loro comportamento. Pubblicata sulla rivista Animals, la ricerca suggerisce che i cani dal temperamento irascibile, spesso considerati difficili da gestire, possano essere tra i più intelligenti.
Lo studio ha coinvolto 98 cani di diversa provenienza, analizzando il loro comportamento in una serie di test volti a valutare l’apprendimento sociale e le capacità di problem-solving. I risultati sono stati sorprendenti: i cani più assertivi, talvolta percepiti come aggressivi, hanno dimostrato di eccellere in compiti che richiedevano curiosità, adattamento e capacità di risolvere problemi complessi.
Un esperimento chiave prevedeva che i cani trovassero un modo per aggirare una recinzione e raggiungere una ricompensa. Gli esemplari dal temperamento deciso hanno affrontato il compito con maggiore determinazione, superando i loro simili più tranquilli o facilmente distraibili. Secondo i ricercatori, questi comportamenti indicano una forma di intelligenza selettiva che consente loro di adattarsi meglio alle situazioni nuove.
La ricerca ha anche sottolineato il ruolo cruciale del rapporto tra cane e proprietario. Una connessione forte e positiva può influenzare significativamente le capacità cognitive e sociali dell’animale. Tuttavia, i cani dal carattere più indipendente si sono distinti per la loro capacità di apprendere anche senza un legame particolarmente stretto con l’uomo, dimostrando un’indipendenza cognitiva notevole.
Questi risultati ribaltano molti pregiudizi comuni e suggeriscono che i cani considerati “irritabili” possano essere, in realtà, dotati di un’intelligenza fuori dal comune. Per i proprietari, il consiglio è di valorizzare queste caratteristiche attraverso giochi di problem-solving e attività che stimolino la mente del cane, trasformando il carattere deciso in una risorsa preziosa.
-
Gossip1 anno fa
Elisabetta Canalis, che Sex bomb! è suo il primo topless del 2024 (GALLERY SENZA CENSURA!)
-
Sex and La City1 anno fa
Dick Rating: che voto mi dai se te lo posto?
-
Cronaca Nera1 anno fa
Bossetti è innocente? Ecco tutti i lati deboli dell’accusa
-
Speciale Grande Fratello11 mesi fa
Helena Prestes, chi è la concorrente vip del Grande Fratello? Età, carriera, vita privata e curiosità
-
Speciale Olimpiadi 20241 anno fa
Fact checking su Imane Khelif, la pugile al centro delle polemiche. Davvero è trans?
-
Speciale Grande Fratello11 mesi fa
Shaila del Grande Fratello: balzi da “Gatta” nei programmi Mediaset
-
Gossip1 anno fa
La De Filippi beccata con lui: la strana coppia a cavallo si rilassa in vacanza
-
Gossip1 anno fa
È crisi tra Stefano Rosso e Francesca Chillemi? Colpa di Can?