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Pandoro-gate, l’impero di Chiara Ferragni in caduta libera: ora Fedez vale il doppio della ex moglie

Un anno fa Chiara Ferragni era la regina Mida dei social e valeva più del doppio di Fedez. Oggi i ruoli si sono ribaltati: le sue società, Fenice e Tbs Crew, totalizzano appena 4 milioni di ricavi con 5,7 milioni di perdite, mentre la Doom del rapper chiude il 2024 con 10,18 milioni di fatturato e oltre un milione di utile.

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    Il Pandoro-gate ha fatto più danni di una tempesta tropicale nell’impero di Chiara Ferragni. Fino al dicembre 2023, prima che lo scandalo Balocco la travolgesse, la sua galassia di società era il fiore all’occhiello dell’influencer marketing: contratti milionari, brand in coda per una collaborazione, fatturati da record. Poi lo tsunami mediatico ha cancellato la magia.

    Oggi i numeri raccontano un sorpasso clamoroso. Fenice srl e Tbs Crew srl insieme non superano i 4 milioni di euro di ricavi, e il bilancio 2024 segna perdite complessive per 5,7 milioni. Dall’altra parte, Fedez vola: la sua Doom srl (Dream of Ordinary Madness Entertainment) chiude l’anno con 10,18 milioni di fatturato e 1,135 milioni di utile. Un anno fa era l’inverso: il patrimonio dell’influencer doppiava quello del marito, oggi è lui a guardarla dall’alto.

    Dietro il successo c’è la solita regia familiare. Mamma Annamaria Berrinzaghi, amministratrice storica della società, ha guidato la Doom tra investimenti e crescita di personale: i dipendenti sono passati da 17 a 31 e sono stati investiti 2,2 milioni di euro in titoli finanziari. Perfino lo stipendio della super-mamma è cresciuto, da 148 mila a quasi 158 mila euro.

    Nonostante un leggero calo di ricavi rispetto al 2023, la Doom resta una macchina che macina risultati. Tra eventi di comunicazione per grandi marchi, talent in scuderia e il Doom District di Sanremo – capace di generare 10 milioni di impression e 250mila interazioni sui social – l’azienda ha consolidato il suo ruolo di hub creativo e commerciale di riferimento.

    Per Chiara Ferragni, invece, è l’anno della ricostruzione: partnership evaporate, immagine da rilanciare e bilanci in rosso. Per Fedez, il 2024 è quello della rivincita: patrimonio raddoppiato, affari in crescita e la soddisfazione di aver trasformato la crisi di coppia nell’anno più redditizio della sua carriera imprenditoriale.

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      Eva Grimaldi: “Ho rischiato la vita per un intervento al seno. Un anno intero con una sola protesi”

      Ospite nel programma di Caterina Balivo, Eva Grimaldi ripercorre gli anni dei sette interventi estetici e l’infezione che le ha quasi tolto la vita. “Mi sono ritrovata con un seno solo nel momento di massimo successo. Ma oggi amo le mie cicatrici.”

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      Eva Grimaldi

        Nel salotto di La volta buona, il talk show pomeridiano di Rai 1 condotto da Caterina Balivo, Eva Grimaldi ha scelto di parlare senza filtri di una parte dolorosa della sua vita: gli interventi estetici subiti negli anni per inseguire un ideale di bellezza. “Ho fatto sette operazioni al seno — ha raccontato —, tutto è cominciato quando avevo 26 anni. All’inizio portavo la taglia zero e volevo un po’ di femminilità in più. Poi ho continuato: prima la seconda, poi la terza, poi la quarta. Finché è arrivato il disastro.”

        Dietro la ricerca di un décolleté perfetto, si nasconde una storia di sofferenza e di paura. “Una protesi si è infettata. Ero andata dal miglior chirurgo, ma non è stato in grado di intervenire nel modo giusto. Anziché rimuoverla, ne ha messa un’altra sopra, e il seno si è gonfiato in modo anomalo. Ho iniziato a stare malissimo.”

        “Avevo la febbre a 42: ero più morta che viva”

        Il racconto di Eva è crudo, ma necessario: “Avevo la febbre a 42, ero più morta che viva. Nessuno capiva quanto fosse grave. Ho rischiato la setticemia, e solo l’intervento di un altro chirurgo mi ha salvata.” Il nuovo medico ha dovuto rimuovere completamente la protesi infetta, lasciandola con un solo seno per un intero anno.

        “È stato il periodo più difficile della mia vita — confessa l’attrice —. Ero nel pieno della carriera, giravo un film con Remo Girone e c’era una scena di nudo. Non avevo detto nulla a nessuno, inventavo scuse, parlavo di una fistola al seno per evitare domande. Mi coprivo come potevo.”

        Remo Girone, racconta, fu una presenza discreta e preziosa: “È stato un vero signore. Quando gli ho confidato la verità, mi ha sostenuta e aiutata a superare la vergogna.”

        “Un seno solo nel momento di massimo successo”

        Per Eva Grimaldi, quel periodo rappresenta un punto di svolta. “Per un anno ho vissuto con un seno solo, in un mondo in cui l’immagine era tutto. Ma è proprio lì che ho capito quanto fosse fragile la mia autostima e quanto stessi cercando approvazione nel posto sbagliato.”

        L’attrice, oggi 63 anni, ammette di aver imparato ad accettarsi: “Oggi non rifarei mai nulla di tutto questo. Ho imparato a volermi bene, a non confondere la bellezza con la perfezione. Le mie cicatrici sono il segno di quello che ho superato.”

        La riflessione: tra estetica e consapevolezza

        Il racconto di Grimaldi riaccende un dibattito sempre più attuale: quello sul rapporto tra chirurgia estetica, autostima e pressioni sociali. Negli ultimi anni, secondo la Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica (SICPRE), gli interventi estetici in Italia sono in costante aumento, soprattutto tra le donne tra i 25 e i 45 anni. Ma i medici ricordano l’importanza di rivolgersi a professionisti certificati e di comprendere i rischi reali di ogni operazione.

        Eva Grimaldi oggi parla con la serenità di chi ha attraversato il dolore e ne è uscita trasformata: “Ho vissuto sulla mia pelle cosa significa affidarsi a chi non ti ascolta. Oggi voglio che la mia storia serva da esempio: la chirurgia non è un gioco, e la vera bellezza è sentirsi bene dentro, non davanti allo specchio.”

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          Personaggi

          Ignazio Moser fa pubblicità con la figlia appena nata: «Le mie pause caffè ora hanno ancora più gusto». Ma sui social scoppia il dibattito

          Nel video diffuso da Moser per un brand di caffè, il neogenitore tiene in braccio la figlia e sorride: «Le mie pause caffè ora hanno ancora più gusto». Ma tra i commenti c’è chi parla di “tempismo eccessivo” e chi difende la spontaneità del gesto.

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            Appena diventato padre, Ignazio Moser ha già trovato il modo di unire vita privata e lavoro. L’ex ciclista e volto televisivo ha pubblicato sui social un video in cui tiene in braccio la sua bambina, Clara Isabel, nata a metà ottobre dall’unione con Cecilia Rodriguez. Il filmato — una collaborazione con un noto marchio di caffè — è accompagnato da una didascalia semplice e affettuosa: «Le mie pause caffè ora hanno ancora più gusto». L’immagine è tenera, il messaggio familiare. Ma come spesso accade, non tutti hanno gradito.

            Il debutto di Clara Isabel (e le reazioni del web)
            Nella clip, Moser sorride teneramente mentre sorseggia il caffè e stringe la figlia al petto. Una scena che sa di felicità domestica e che, da sola, basterebbe a raccontare la gioia della paternità. Ma la presenza del logo commerciale ha trasformato l’idillio in una miccia social. In molti hanno sottolineato il tempismo dell’operazione: «Aspettare un po’, no?», commentano alcuni utenti, accusando la coppia di aver esposto troppo presto la neonata per fini promozionali. Altri, invece, vedono solo la dolcezza di un papà che condivide il suo momento di vita: «Un messaggio positivo, niente di male».

            Tra marketing e famiglia social
            Moser, da sempre molto attivo online insieme a Cecilia Rodriguez, non ha risposto alle critiche e ha preferito lasciare che il video parlasse da sé. Il suo profilo, seguito da oltre un milione di utenti, è una vetrina costante di vita quotidiana, sport, brand e affetti. E in questo caso, il confine tra spontaneità e strategia pubblicitaria si è fatto ancora più sottile. Del resto, oggi la vita delle celebrity scorre tra un contratto e un post sponsorizzato, e anche i momenti familiari finiscono per diventare parte del racconto pubblico.

            Che sia semplice marketing o un modo genuino per celebrare la paternità, una cosa è certa: la piccola Clara Isabel ha già fatto il suo debutto nel mondo dell’immagine. E con un cognome come Moser, la carriera davanti alle telecamere sembra essere cominciata… con un espresso.

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              Wanda Nara e la “festa dell’orso”: per i 9 anni della figlia Isabella un castello pieno di peluche (forse troppi)

              Isabella ha compiuto 9 anni e la mamma Wanda Nara ha deciso di trasformare il compleanno in un evento da copertina. Ma tra le montagne di orsetti e gli addobbi scintillanti, c’è chi si chiede se la festa fosse più per la bambina o per la mamma.

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                Wanda Nara non conosce mezze misure, nemmeno quando si tratta dei compleanni dei figli. Per i 9 anni di Isabella, la secondogenita avuta con Mauro Icardi, ha organizzato un “Bear Party” da sogno: un intero castello addobbato con orsi di peluche, fiori pastello e montagne di palloncini rosa. Un trionfo di morbidezza, zucchero e sfarzo che sui social ha fatto impazzire i fan — e sollevato qualche sopracciglio.
                Le immagini mostrano una sala da fiaba, dominata da un enorme orso gigante alto più di due metri, troni dorati e una torta a più piani decorata con cuori e nastri. Tutto, ovviamente, a tema “orso”.

                Un compleanno o un set fotografico?
                Nelle foto postate da Wanda, Isabella appare sorridente e radiosa, vestita di tulle rosa. Ma accanto a lei, la vera protagonista sembra essere proprio la mamma, impeccabile in un abito corto scintillante e tacchi vertiginosi, pronta per l’obiettivo. «La festa che sognava mia figlia», ha scritto Wanda. Eppure, la perfezione delle inquadrature e la cura maniacale dei dettagli fanno pensare a qualcosa di più simile a un set pubblicitario che a un semplice compleanno di bambina.
                C’è chi sui social ha commentato ironicamente: «Bellissima festa… per Wanda».

                Wanda, la regina delle celebrazioni XXL
                Non è la prima volta che la Nara stupisce con feste degne di un royal wedding. Per i compleanni dei figli organizza da anni eventi spettacolari, spesso documentati passo passo su Instagram. Tra giostre, animatori e regali di lusso, ogni occasione diventa un’operazione d’immagine in pieno stile Wanda Show.
                Questa volta, però, il “Bear Party” ha superato se stesso: orsi ovunque, persino sui bicchieri e nei centrotavola, in un tripudio di tenerezza XXL che ha trasformato la festa in una fiaba iperpop.

                Dietro i peluche, la solita Wanda
                Per alcuni è eccessiva, per altri semplicemente coerente con se stessa. Di certo, Wanda Nara continua a fare ciò che le riesce meglio: catalizzare l’attenzione. E se Isabella per un giorno si è sentita davvero una principessa circondata da orsetti, il merito — o la colpa — è tutto della mamma più “extra” del jet set latino.

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