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Televisione

Barbara D’Urso sbarca a “Ballando con le stelle”: ecco come “Barbi” sfida Pier Silvio e rompe la pax tv

Il “no” di Giampaolo Rossi alle quattro prime serate non ha fermato la Lega, che spingeva da mesi per riportare la D’Urso a Viale Mazzini. Ora, tra Selvaggia Lucarelli in giuria e Maria De Filippi sul fronte opposto, lo show del sabato sera diventa il ring di una resa dei conti televisiva.

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    La pax televisiva è finita. Dopo due anni di damnatio memoriae decisa da Pier Silvio Berlusconi, Barbara D’Urso torna in tv. Non su Mediaset, che l’ha cancellata senza pietà da ogni palinsesto, ma su Raiuno, come concorrente della prossima edizione di “Ballando con le stelle”. Uno sgarbo in piena regola per il Biscione, che da mesi si illudeva di aver archiviato per sempre l’era “Barbarella”.

    La notizia è di quelle che scottano: l’ex regina di “Pomeriggio 5”, 68 anni, sbarca nello show del sabato sera condotto da Milly Carlucci, ritrovandosi di fronte alla sua acerrima nemica Selvaggia Lucarelli. Il déjà-vu è assicurato: già l’anno scorso, da “ballerina per una notte”, tra le due erano volate scintille. Stavolta, con D’Urso in gara e Lucarelli in giuria, la temperatura promette di alzarsi di diversi gradi.

    Dietro le quinte, il ritorno di “Barbarie” in Rai ha una regia politica: la Lega di Matteo Salvini, che da mesi spinge per la sua riabilitazione televisiva. Antonio Marano, presidente facente funzioni della Rai e vicino al Carroccio, aveva perfino provato a regalarle quattro prime serate. Il progetto era comparso in una bozza di palinsesto, salvo poi sparire misteriosamente il giorno della presentazione ufficiale, travolto dai niet dell’ad Giampaolo Rossi e dall’ostilità neanche troppo silenziosa di Pier Silvio.

    E così la soluzione di compromesso è stata trovata in corsa: niente show tutto suo, ma “Ballando” come pedana di rientro. Un ritorno soft che non farà comunque sorridere Mediaset, che da due anni ha ripulito ogni archivio della conduttrice, spedendole perfino due tir di oggetti personali dai camerini di Cologno Monzese. “Non mi sono ritrovata in mezzo alle mie cose – ha raccontato lei in una recente intervista a Sette – ma davanti a me stessa. Ho sentito lo stordimento, il vuoto. I due anni di assenza dalla tv? Non è stata una mia scelta”.

    Intanto, lo sbarco in Rai non è solo un ritorno simbolico: aiuterà la rete ammiraglia nella guerra dello share del sabato sera contro Maria De Filippi, i cui rapporti con Milly Carlucci non sono mai stati da album delle figurine. Ora, con D’Urso in pista, la sfida diventa anche un regolamento di conti personale tra regine rivali.

    E Pier Silvio? Da Cologno osserva il tutto con crescente irritazione. Non è un mistero che l’ira per la D’Urso nasca anche da quella foto social, in cui la conduttrice appariva allegramente a una festa, mani giunte come al funerale di papà Silvio. Un gesto che al Biscione non hanno mai digerito.

    Ora, tra i corridoi di Mediaset, si mormora di rappresaglie: dallo sgarbo di Sanremo, dove finora la controprogrammazione è stata blanda, fino a nuove pressioni sui vertici Rai. Ma la sensazione è che, almeno per un sabato sera, Barbarella tornerà a fare quello che sa fare meglio: far parlare di sé. E magari, tra una rumba e un tango, godersi la vendetta di vedere Pier Silvio digrignare i denti dal divano.

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      Il “Grande Fratello” perde colpi: share ai minimi storici, appuntamento cancellato e un format

      Il Grande Fratello era il laboratorio sociale che ha cambiato la tv italiana. Oggi gli ascolti stagnano, i concorrenti non lasciano il segno e la concorrenza social cannibalizza l’idea originaria. Anche l’arrivo di Simona Ventura non inverte la rotta.

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        Vent’anni fa bastava accendere una telecamera per raccontare la “gente comune”. Era un esperimento sociale, un fenomeno culturale. Oggi quel modello sembra esaurito. La puntata del giovedì è stata cancellata e l’ultima messa in onda ha toccato il minimo storico del 13,1% di share, dopo settimane sotto i due milioni di spettatori e un lunedì fermo al 14,7%. Numeri che parlano chiaro: l’effetto curiosità, che alla prima serata aveva spinto quasi 2,8 milioni di telespettatori, si è dissolto.

        La rivoluzione si è spostata sui social

        La “gente comune” oggi non ha bisogno di una casa sorvegliata per raccontarsi. Lo fa su TikTok, su Instagram, su YouTube. Il privato è pubblico per definizione e l’esibizione dell’ego è quotidiana, istantanea, montata meglio e più veloce di qualsiasi prime time televisivo. Il Grande Fratello, invece, resta lì: narrazione lineare, tempi lunghi, dinamiche prevedibili. Senza montaggio, senza costruzione, senza quell’iniezione autoriale che ormai è indispensabile anche nei reality più classici. Non a caso, Temptation Island macina ascolti proprio perché gioca sul racconto e sulla regia emotiva.

        La sfida impossibile di Simona Ventura

        Sulla carta, il ritorno di Simona Ventura prometteva energia e mestiere. Nella realtà, la conduttrice si è trovata davanti a un format logoro e a un cast che fatica a diventare racconto. Il pubblico largo non arriva, i personaggi non restano, le dinamiche non catturano. Gli sconosciuti funzionano meno dei vip, ma anche il ciclo dei “famosi” nelle precedenti edizioni non aveva brillato. “Crederci sempre, arrendersi mai” non basta quando l’idea alla base non riesce più a generare curiosità o discussione.

        Un marchio forte, un’idea svuotata

        Il titolo resta potente nell’immaginario, ma oggi è soprattutto memoria. La tv generalista può ancora trovare spazio per il reality, ma ha bisogno di senso, sperimentazione, linguaggio. Senza spunti nuovi, il rischio è continuare a vivacchiare in una telenovela in diretta con dinamiche sempre uguali e risultati sempre più modesti. Il format prodotto da Endemol Shine Italy, così com’è, rischia di essere un museo del tempo che fu.

        Il Grande Fratello non è morto: semplicemente, il mondo nel frattempo è cambiato. E non basta una porta rossa per riaprirlo.

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          Televisione

          Sanremo 2026 punta sulla nuova generazione: Aurora Ramazzotti, Anna Lou Castoldi e Jolanda Renga

          Aurora Ramazzotti in testa, con Anna Lou Castoldi e Jolanda Renga: la Rai prepara un format per RaiPlay che affiancherà il Festival 2026 con un racconto fresco e familiare. Linea diretta con la nuova generazione e legami con la storia del palco più famoso d’Italia.

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            Sanremo cambia passo sul digitale e scommette su volti cresciuti nell’orbita dello spettacolo. Per l’edizione 2026 è in arrivo su RaiPlay un format che vedrà tre “figlie di” intervistare i cantanti in gara e raccontare da vicino emozioni, curiosità e retroscena del teatro Ariston. In cima alla lista c’è Aurora Ramazzotti, legata al Festival da una doppia eredità: papà Eros tre volte in competizione, mamma Michelle Hunziker co-conduttrice in due edizioni. Un nome forte per un progetto pensato per parlare a chi vive il Festival più sullo smartphone che in tv.

            Castoldi e Renga, eredità e sguardo contemporaneo

            Al fianco di Aurora potrebbero sedersi Anna Lou Castoldi, figlia di Morgan e Asia Argento, e Jolanda Renga, figlia di Francesco Renga e Ambra Angiolini. Profili diversi, accomunati da un cognome pesante e dalla capacità di muoversi sui social con naturalezza. L’obiettivo è chiaro: intrecciare storia e presente, portando il pubblico dietro le quinte con una voce che non imiti quella dei conduttori tradizionali. Un tono informale, diretto, capace di cogliere umori e linguaggi di una generazione che il Festival vuole intercettare con più decisione.

            Un ponte tra memoria e futuro

            Il progetto segna un ulteriore passo nella strategia di espansione del brand Sanremo oltre l’Ariston. RaiPlay diventa sempre più parte integrante del racconto, e la scelta di puntare su figure che conoscono la musica “di casa” ma vivono il presente digitale conferma l’intenzione di allargare la platea. Per il pubblico più giovane, queste voci familiari possono essere un invito ad avvicinarsi alla kermesse, senza perdere il collegamento con la tradizione che ha reso Sanremo un patrimonio pop italiano. Una sfida delicata: innovare senza snaturare, e trasformare il cognome in una chiave d’accesso, non in un peso.

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              Televisione

              Veronica Gentili verso il bis all’“Isola dei famosi”: Mediaset pronta a confermarla alla guida del reality

              Decisione ancora da ufficializzare, ma nei piani del Biscione la conferma sembra scontata. Dopo il debutto alla guida del programma, Gentili si prepara a una nuova stagione in Honduras con l’obiettivo di consolidare identità e ascolti.

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                Non c’è ancora una data scritta in agenda, ma la macchina dell’Isola dei famosi è già pronta a ripartire. Mediaset ha deciso di puntare nuovamente su Veronica Gentili per la conduzione dell’edizione che approderà nel 2026, confermando una scelta editoriale che lo scorso anno aveva segnato una svolta nel racconto del reality. Da giornalista e volto dell’informazione a timoniera di uno dei format più longevi della tv commerciale: una sfida che Gentili ha raccolto e che ora si appresta a vivere una seconda volta.

                Continuità e riconoscibilità

                In attesa della comunicazione ufficiale, la linea del Biscione sembra chiara: continuità e riconoscibilità. Dopo anni di alternanza di stili e conduttori, la volontà è stabilizzare il progetto e rafforzare l’identità del programma, storicamente capace di mescolare dinamiche di sopravvivenza, tensioni emotive e personaggi pronti a mettersi in gioco. Gentili, reduce dal debutto nel prime time di Canale 5 e attualmente impegnata alla guida de Le Iene, rappresenta per l’azienda un volto trasversale, capace di attraversare informazione e intrattenimento mantenendo un approccio misurato ma autorevole.

                Il reality tra sfide e rilancio

                La nuova stagione arriverà in un contesto competitivo, con i reality chiamati a rinnovarsi per rimanere centrali in un panorama televisivo sempre più frammentato e contaminato dal linguaggio social. L’Isola resta comunque uno dei brand più solidi del palinsesto Mediaset e la scelta di investire ancora su Gentili va letta come un segnale di fiducia. Il resto passerà dal cast, dalle dinamiche in Honduras e dalla capacità di rigenerare il format senza snaturarlo.

                Se tutto andrà secondo i piani, il viaggio riprenderà presto. E la conduzione, salvo sorprese, avrà ancora una bussola: Veronica Gentili, pronta per il bis.

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