Connect with us

Benessere

Crescere con un genitore narcisista: le ferite invisibili sui figli

Scarsa empatia, bisogno di controllo e amore condizionato: dieci tratti disfunzionali che segnano l’infanzia e possono lasciare tracce fino all’età adulta.

Avatar photo

Pubblicato

il

narcisista

    Il narcisismo non è solo un tratto di personalità, ma uno spettro che va da una normale attenzione per sé fino a un disturbo clinico, il Disturbo Narcisistico di Personalità. Quando un genitore presenta forti tratti narcisistici, i figli rischiano di crescere in un ambiente emotivamente instabile. Studi recenti (Little, 2024; Torres, 2023) hanno mostrato come questa forma di genitorialità possa condizionare profondamente lo sviluppo psicologico, arrivando perfino a trasmettersi da una generazione all’altra.

    Un bambino che cresce con un genitore narcisista spesso sperimenta insicurezza, vergogna, difficoltà nel costruire fiducia e fatica a sviluppare relazioni sane. Le competenze genitoriali risultano limitate, con conseguenze sul piano emotivo e sociale che possono emergere anche nell’età adulta.

    Gli psicologi individuano almeno dieci modalità attraverso cui la genitorialità narcisistica si manifesta in modo disfunzionale. La prima è l’egocentrismo: l’attenzione del genitore è rivolta a se stesso, con poca disponibilità a riconoscere i bisogni affettivi del figlio. A questa si lega la grandiosità. Che può portare a sfruttare i successi dei figli come riflesso del proprio prestigio, oppure a punire duramente in caso di delusione.

    La limitata capacità di accudimento e la bassa tolleranza alla frustrazione fanno sì che comportamenti infantili normali vengano percepiti come minacce all’immagine del genitore, con reazioni sproporzionate. Spesso emerge anche un bisogno eccessivo di controllo, che ostacola lo sviluppo dell’autonomia e della fiducia in sé.

    Un altro aspetto critico riguarda l’incapacità di amare il figlio per ciò che è: l’affetto diventa condizionato, generando nei bambini la sensazione di non essere mai abbastanza. A questo si aggiunge la disregolazione emotiva del genitore, che rende imprevedibile il clima familiare.

    Il quadro è aggravato da una distorsione della realtà, che impedisce al bambino di costruire un’immagine di sé solida. E da una mancanza di empatia, che compromette lo sviluppo dell’attaccamento sicuro. Infine, il modello relazionale offerto dal genitore narcisista è spesso malsano, perché induce il figlio a soddisfare i bisogni emotivi dell’adulto, anziché il contrario.

    Le conseguenze? Figli che diventano adulti fragili, con difficoltà a fidarsi, bassa autostima e relazioni sentimentali segnate da dinamiche disfunzionali. Tuttavia, come ricordano gli esperti, la consapevolezza è il primo passo per interrompere il ciclo. Riconoscere queste dinamiche può permettere di costruire un futuro diverso, più sano e libero.

      SEGUICI SU INSTAGRAM
      INSTAGRAM.COM/LACITYMAG

      Benessere

      Sudare è bello: perché il caldo ti fa bene (se lo sai usare)

      Tra saune naturali e docce tiepide, ecco come sfruttare il caldo a tuo favore. Il segreto è assecondarlo, non combatterlo.

      Avatar photo

      Pubblicato

      il

      Autore

        L’estate è una stagione estrema. Ci lamentiamo del caldo, del sudore, dell’afa che ci incolla alle sedie e ci mozza il respiro. Eppure, se impariamo ad ascoltare il corpo, scopriremo che lui, in fondo, sa benissimo cosa fare. Sudare è un atto naturale, benefico, spesso sottovalutato. Non è solo una risposta automatica al caldo: è uno degli strumenti più raffinati del nostro organismo per proteggerci.

        Attraverso la sudorazione, eliminiamo tossine, abbassiamo la temperatura corporea e stimoliamo persino il metabolismo. Il sudore, infatti, non è nemico ma alleato. E no, non è solo acqua salata: contiene enzimi, minerali, persino molecole antibatteriche.

        Anche la pelle ringrazia: sudare libera i pori, favorisce l’ossigenazione dei tessuti e può rendere l’incarnato più sano e luminoso. A patto, ovviamente, di non ostacolare il processo con prodotti occlusivi, fondotinta a prova di cemento o creme troppo pesanti. Dopo una buona sudata, basta una detersione delicata e un’idratazione profonda con prodotti leggeri e restitutivi.

        Un trucco antichissimo, ma ancora attualissimo, è la doccia tiepida. A differenza di quella fredda (che dà sollievo immediato ma breve), la doccia tiepida rilassa i vasi sanguigni e potenzia il raffreddamento naturale del corpo. Un gesto semplice, ma estremamente efficace.

        Anche lo stretching o una pratica di yoga nelle ore più calde – purché in un ambiente ventilato – può trasformare il calore in un alleato: il corpo, più flessibile e meno contratto, si muove meglio e rilascia tensioni accumulate.

        E la notte? Sudare durante il sonno è normale, anzi utile: aiuta a mantenere la temperatura stabile. Meglio allora usare lenzuola in lino o cotone, fresche e traspiranti, e magari concedersi una camomilla o una tisana rilassante prima di dormire. Con il caldo non si combatte, si collabora. E quando smettiamo di resistere, il corpo fa il resto.

          Continua a leggere

          Benessere

          Sudata sì, dormita no: l’estate mette a dura prova il sonno degli italiani, e nessuno sembra salvarsi

          Le alte temperature notturne disturbano il ritmo sonno-veglia, peggiorano l’umore e minano la salute. E la notte si trasforma in un campo di battaglia contro il riposo.

          Avatar photo

          Pubblicato

          il

          Autore

            Non si chiama insonnia. È qualcosa di diverso. Un’agonia a occhi aperti che comincia quando cala la luce, ma il caldo resta lì, incollato alla pelle come un incubo silenzioso. Ogni estate è la stessa storia: milioni di italiani si rigirano nel letto, sudati, nervosi, con il cuscino rovesciato e il lenzuolo come una trappola. La notte, che dovrebbe essere rifugio e ristoro, diventa un supplizio fatto di zanzare, aria immobile e pensieri in loop.

            Il corpo umano, per addormentarsi, ha bisogno di abbassare la temperatura interna. Ma quando l’ambiente resta rovente anche dopo il tramonto, il cervello non si disattiva. Resta in allerta, irritato, confuso. Le ore passano, il sonno non arriva, oppure arriva leggero, fragile, spezzato. E al risveglio, ci si sente più stanchi di prima.

            Non è solo una questione di clima. L’estate, con la sua luce prolungata e i suoi ritmi alterati, disorienta. Si cena più tardi, si esce di più, si resta attaccati agli schermi fino a notte fonda. Il corpo, confuso, non capisce quando è davvero ora di dormire. E intanto si accumulano stanchezza, sbalzi d’umore, difficoltà a concentrarsi. Il riposo diventa un miraggio.

            Ci sono case in cui l’aria condizionata ronza senza tregua, e altre dove non c’è nemmeno un ventilatore. In entrambe, il problema è lo stesso: dormire bene è diventato un lusso. La notte è troppo chiara, troppo calda, troppo rumorosa. Un tempo era il momento più silenzioso della giornata. Oggi è un campo di battaglia.

            E chi già soffriva di disturbi del sonno, ora vede i suoi sintomi amplificarsi. Il caldo è spietato, colpisce senza preavviso e non guarda in faccia nessuno. Anziani, bambini, pendolari, lavoratori notturni: tutti finiscono per pagare lo scotto di notti in bianco o sonni frammentati.

            Non ci sono soluzioni miracolose. Solo accorgimenti, piccole strategie quotidiane per tenere in equilibrio un organismo messo a dura prova. Ma la verità è che dormire bene d’estate è diventata una conquista. E ogni notte trascorsa senza girarsi venti volte, senza sudare come in una sauna, senza imprecare contro la finestra che non fa entrare un filo d’aria, è quasi un miracolo.

            Nel frattempo, il giorno ricomincia. Con il caffè più forte del solito, gli occhi gonfi, il pensiero fisso alla prossima notte. Quella in cui, forse, si riuscirà a dormire davvero. Ma solo forse.

              Continua a leggere

              Benessere

              A piedi nudi sulla sabbia: un toccasana per la circolazione

              Passeggiare scalzi sulla sabbia non è solo un piacere estivo, ma regala benefici alla salute fisica e mentale. Ogni semplice passo può migliorare la circolazione, rafforzare i muscoli dei piedi, favorire il rilassamento e ridurre lo stress. Inoltre, il contatto diretto con la natura aiuta a equilibrare il corpo e la mente, rendendo ogni passo un’esperienza rigenerante.

              Avatar photo

              Pubblicato

              il

                Camminare sulla sabbia richiede uno sforzo maggiore rispetto a camminare su superfici dure, poiché la sabbia è una superficie instabile. Questo aumenta il lavoro muscolare dei piedi, delle gambe e delle caviglie, contribuendo a tonificarli.

                STIMOLAZIONE DELLA CIRCOLAZIONE SANGUIGNA
                La resistenza della sabbia sotto i piedi stimola la circolazione sanguigna, aiutando a migliorare il flusso di sangue in tutto il corpo.
                Esfoliazione naturale
                Camminare a piedi nudi sulla sabbia agisce come un esfoliante naturale, rimuovendo le cellule morte della pelle e lasciando i piedi più morbidi e lisci.
                Benefici per le articolazioni
                La sabbia assorbe l’impatto dei passi, riducendo lo stress sulle articolazioni, in particolare sulle ginocchia e sulle caviglie. Questo può essere particolarmente utile per chi soffre di dolori articolari o artrite.
                Aumento del dispendio calorico
                Camminare sulla sabbia richiede più energia rispetto a camminare su una superficie piana, aumentando così il dispendio calorico e aiutando nella gestione del peso.

                BENEFICI MENTALI
                Riduzione dello Stress
                Il contatto con la natura e il suono delle onde del mare hanno un effetto calmante sul sistema nervoso, aiutando a ridurre lo stress e l’ansia.
                Miglioramento del sonno
                L’attività fisica all’aria aperta, combinata con l’effetto rilassante della natura, può migliorare la qualità del sonno.
                Connessione con la natura
                Passeggiare sulla spiaggia offre un’opportunità per connettersi con la natura, che può aumentare il benessere generale e la felicità.
                Mindfulness e meditazione
                Camminare sulla sabbia, soprattutto a piedi nudi, può essere una forma di meditazione in movimento, aiutando a focalizzarsi sul presente e a praticare la mindfulness.

                CONSIGLI PER PASSEGGIATE SULLA SPIAGGIA
                Inizia Gradualmente
                Se non sei abituato a camminare sulla sabbia, inizia con brevi passeggiate per permettere ai tuoi muscoli e articolazioni di adattarsi.
                Alterna Superfici
                Cammina sia sulla sabbia asciutta (che è più impegnativa) sia sulla sabbia bagnata (che è più compatta) per variare l’intensità dell’esercizio.
                Usa la protezione solare
                Proteggi la tua pelle dai raggi UV applicando la protezione solare, indossando un cappello e occhiali da sole.
                Idràtati
                Porta con te dell’acqua per rimanere idratato, soprattutto nelle giornate calde.

                  Continua a leggere
                  Advertisement

                  Ultime notizie

                  Lacitymag.it - Tutti i colori della cronaca | DIEMMECOM® Società Editoriale Srl P. IVA 01737800795 R.O.C. 4049 – Reg. Trib MI n.61 del 17.04.2024 | Direttore responsabile: Luca Arnaù