Connect with us

Sport

Adolescenti e sport: quando la pressione di genitori e allenatori spegne la passione

Un ragazzo su due lascia l’attività sportiva tra i 13 e i 15 anni, schiacciato da competizione, ansia da prestazione e aspettative eccessive

Avatar photo

Pubblicato

il

sport

    Una partita di calcio tra giovanissimi, un padre che aggredisce il portiere tredicenne della squadra avversaria: il caso di cronaca recente ha riacceso i riflettori sul delicato rapporto tra sport e adolescenza. Dietro la retorica dello sport come palestra di vita, infatti, si nasconde una realtà meno edificante fatta di pressioni, ansie e abbandoni precoci.

    Non è un episodio isolato. Molti ragazzi, arrivati ai 14-15 anni, smettono di praticare sport: secondo i dati del CONI, nella fascia 14-17 anni la quota di tesserati è appena il 16,6% del totale, mentre studi del Bambino Gesù di Roma confermano che circa il 50% dei giovani tra i 13 e i 15 anni abbandona l’attività sportiva. Le cause? Non solo impegni scolastici o nuovi interessi, ma soprattutto la pressione emotiva generata da genitori e allenatori troppo esigenti.

    Il fenomeno del drop out sportivo

    La FIGC, con i suoi oltre 1,5 milioni di tesserati, è uno specchio di questa dinamica. «Sulla carta il calcio giovanile dovrebbe avere finalità formative e ricreative – spiega Vito Di Gioia, responsabile del settore giovanile – ma la competizione tra società porta a selezionare i ragazzi in età troppo precoce. Il risultato è che molti vivono l’esperienza sportiva come un contesto ad alto carico emotivo». Per questo la federazione ha introdotto un codice di condotta e un sito dedicato alle segnalazioni di abusi e poor practice, come lasciare in panchina i più piccoli nonostante il regolamento preveda il gioco a rotazione fino agli under 13.

    Quando il corpo dice stop

    Le conseguenze non sono solo psicologiche. Attacchi di panico, iperventilazione, persino svenimenti possono essere la manifestazione fisica di un disagio emotivo. «Spesso i ragazzi preferiscono “sentirsi male” piuttosto che deludere genitori o allenatori», racconta la pediatra Annamaria Sapuppo, che segue molti giovani nuotatori.

    Il ruolo dei genitori

    Gli adulti sono spesso protagonisti involontari del malessere. Trombe, urla e proteste sugli spalti alimentano l’ansia dei figli, che finiscono per associare la prestazione sportiva al giudizio familiare. «La Generazione Z è più fragile emotivamente perché costantemente esposta al confronto sui social» osserva Flavio Nascimbene, psicologo dello sport. «Se però si crea un’alleanza positiva tra famiglia e allenatore, lo sport diventa un’occasione educativa: insegna a gestire lo stress, accettare la sconfitta, riconoscere i propri limiti».

    Segnali da non ignorare

    Quando il divertimento si trasforma in peso, compaiono i campanelli d’allarme: calo dell’entusiasmo, scuse per evitare allenamenti, blocchi durante le gare, insonnia o perdita di appetito. «In questi casi bisogna fermarsi, parlarne con l’allenatore e, se serve, chiedere supporto psicologico», avverte Giulia Cafiero, medico dello sport al Bambino Gesù.

    Un cambio di prospettiva

    La soluzione? Rovesciare la logica dei trofei. «Nella scelta di un club le famiglie dovrebbero guardare meno alle classifiche e più alla qualità del rapporto tra allenatori e ragazzi» conclude Nascimbene. Lo sport non dovrebbe essere un trampolino verso il professionismo a tutti i costi, ma un’esperienza formativa, capace di insegnare resilienza, spirito di squadra e soprattutto il piacere del movimento.

      SEGUICI SU INSTAGRAM
      INSTAGRAM.COM/LACITYMAG

      Calcio

      Tudor fuori dalla Juve dopo otto partite senza vittorie: tocca a Brambilla. E per il futuro spuntano Spalletti e Palladino

      Otto gare senza successi, tre ko consecutivi e uno spogliatoio in confusione: Igor Tudor saluta la panchina bianconera. Massimo Brambilla, tecnico della Next Gen, guiderà la squadra con l’Udinese. Spalletti e Palladino tra i candidati alla successione.

      Avatar photo

      Pubblicato

      il

      Autore

        La panchina di Igor Tudor alla Juventus non ha retto all’ennesima caduta. Dopo la sconfitta contro la Lazio e otto partite di fila senza vittorie, il tecnico croato è stato esonerato. L’ufficialità arriverà a ore, ma la decisione è già stata comunicata all’allenatore e allo staff. La Juventus, sempre più lontana dalle prime posizioni, ha deciso di voltare pagina.

        Tudor paga una serie di risultati deludenti e un clima interno diventato insostenibile. L’ultima vittoria risale a oltre un mese fa, poi il tracollo: Como, Real Madrid e infine Lazio, tre sconfitte consecutive che hanno spento anche le ultime difese di chi lo considerava l’uomo giusto per il dopo-Allegri.

        Il club ha scelto per ora la via della soluzione interna: sarà Massimo Brambilla, tecnico della Next Gen bianconera, a guidare la squadra nella prossima partita contro l’Udinese. Un traghettatore in attesa di tempi (e nomi) migliori.

        E i nomi, inevitabilmente, già circolano. In pole restano Luciano Spalletti, che però difficilmente lascerà la Nazionale in pieno cammino verso il Mondiale, e Raffaele Palladino, reduce da un buon percorso con il Monza e considerato profilo moderno e ambizioso.

        Dietro l’esonero di Tudor non c’è solo la crisi tecnica, ma anche una gestione dirigenziale che continua a dividere i tifosi. Dal post-Marotta in poi, la sequenza delle figure apicali bianconere è diventata quasi un mantra di disastri: Paratici peggio di Marotta, Arrivabene peggio di Paratici, Giuntoli peggio di Arrivabene, Comolli peggio di Giuntoli. Una sintesi impietosa che fotografa la confusione di una società in cerca d’identità.

        Il croato lascia Torino con un bilancio amaro e la sensazione di un progetto mai decollato. La squadra, svuotata di certezze, dovrà ora trovare compattezza e orgoglio sotto la guida di Brambilla. Ma all’ombra della Continassa il pensiero corre già al futuro: la Juventus deve decidere se puntare su un nuovo ciclo o se continuare a rincorrere un equilibrio che, da anni, sembra sfuggirle.

          Continua a leggere

          Calcio

          Raffaella Fico è incinta di Armando Izzo: il calciatore del Monza lascia la moglie e prepara a diventare papà

          Raffaella Fico e Armando Izzo non si nascondono più. Dopo settimane di voci, il calciatore ha condiviso su Instagram la foto di un bacio, seguita da un post di lei con dedica romantica. Secondo quanto rivelato da Gabriele Parpiglia, la showgirl sarebbe al quarto mese di gravidanza e il pancino comincia a vedersi.

          Avatar photo

          Pubblicato

          il

          Autore

            Raffaella Fico e Armando Izzo fanno sul serio. La showgirl napoletana e il difensore del Monza non solo hanno ufficializzato la loro relazione, ma secondo le ultime indiscrezioni starebbero anche per diventare genitori. A lanciare la notizia è stato Gabriele Parpiglia, che nella sua newsletter ha scritto: “È ufficiale, Raffaella Fico è in dolce attesa, per la felicità del compagno Armando Izzo, che per amore dell’ex di Mario Balotelli ha lasciato la moglie”.

            Le prime voci su una relazione tra i due circolavano da settimane, ma la conferma è arrivata solo pochi giorni fa. È stato proprio Izzo, 32 anni, a rompere il silenzio pubblicando nelle sue storie Instagram una foto in cui bacia la compagna. Poco dopo, la Fico ha ripostato lo scatto e ne ha aggiunto un altro ancora più intimo: il calciatore, in boxer e maglietta, affacciato a una finestra con vista mare, accompagnato dalla canzone “Tu si’ na cosa grande”. Un modo inequivocabile per dire a tutti che tra loro è amore vero.

            Secondo quanto riferisce Parpiglia, la coppia avrebbe deciso di uscire allo scoperto perché Raffaella ha superato il terzo mese di gravidanza e presto il pancino non sarà più nascosto. La Fico, 36 anni, mamma di Pia avuta da Mario Balotelli, avrebbe già conosciuto la madre di Izzo, segno che la relazione è ormai più che seria.

            Sul fronte personale, però, non mancano le ombre. “Izzo non ha ancora divorziato dalla ex moglie, che avrebbe già annunciato battaglia legale”, scrive ancora il giornalista. Un dettaglio che aggiunge tensione a una storia d’amore che, almeno per ora, i due protagonisti preferiscono vivere lontano dai riflettori.

            Nessuna conferma ufficiale è arrivata né da Raffaella né da Armando, ma i loro gesti social parlano chiaro. E se le voci sulla gravidanza saranno confermate, per la Fico si aprirà un nuovo capitolo: un amore, un bambino in arrivo e una famiglia tutta da costruire.

              Continua a leggere

              Sport

              Bufera sulla Nba: 37 arresti per scommesse illegali e legami con la mafia. Coinvolti Billups, Rozier e Jones

              L’inchiesta “Operation Nothing But Bet” scuote il basket americano. Tra i 37 arrestati anche il coach dei Portland Trail Blazers Chauncey Billups, la guardia dei Miami Heat Terry Rozier e l’ex Nba Damon Jones. Secondo l’Fbi, Bonanno, Gambino, Lucchese e Genovese avrebbero gestito scommesse e poker truccati.

              Avatar photo

              Pubblicato

              il

              Autore

                La nuova stagione Nba è iniziata da appena due giorni, ma il mondo del basket americano è già travolto da uno scandalo senza precedenti. L’Fbi ha arrestato 37 persone nell’ambito di una maxi inchiesta su scommesse illegali, frode e riciclaggio di denaro che, secondo gli inquirenti, coinvolge direttamente quattro storiche famiglie mafiose italoamericane: i Bonanno, i Gambino, i Lucchese e i Genovese.

                Tra i fermati figurano nomi noti dell’universo Nba: Chauncey Billups, oggi coach dei Portland Trail Blazers e membro della Hall of Fame, Terry Rozier, guardia dei Miami Heat, e Damon Jones, ex giocatore dei Cleveland Cavaliers e attuale membro dello staff tecnico del club dell’Ohio.

                Il direttore dell’Fbi Kash Patel non ha usato giri di parole: “È una storica operazione che intreccia Nba e Cosa Nostra. Queste pratiche durano da anni, perfino a livello internazionale”. Due le indagini parallele, battezzate con ironia Operation Nothing But Bet e Operation Zen Diagram.

                La prima riguarda scommesse clandestine legate a prestazioni sportive alterate. Secondo l’accusa, alcuni giocatori avrebbero fornito informazioni riservate per pilotare risultati e piazzare puntate illecite. La seconda, invece, porta nel mondo del poker online truccato con sistemi “high tech”: lenti a contatto speciali e tavoli a raggi X in grado di rivelare le carte degli avversari.

                Billups sarebbe coinvolto nel primo filone, Rozier nel secondo. Il suo arresto è avvenuto dopo una partita persa a Orlando: secondo gli inquirenti, avrebbe partecipato a un giro di frodi sportive e scommesse clandestine con base a Miami.

                Ma il dettaglio più inquietante riguarda il legame con la mafia. Le famiglie avrebbero agito come veri e propri “uffici crediti” del sistema, recuperando denaro e trattenendo percentuali sugli introiti. “Cosa Nostra è viva — ha detto Patel — e si è riciclata nel business delle scommesse sportive”.

                A completare un quadro già drammatico, anche in Europa si registrano arresti: in Serbia è finito in manette Uros Nikolic, arbitro di Eurolega, accusato di appartenere al gruppo criminale “Vracarci”. Un terremoto che rischia di minare la credibilità del basket mondiale, travolto da una rete di soldi, mafia e corruzione.

                  Continua a leggere
                  Advertisement

                  Ultime notizie

                  Lacitymag.it - Tutti i colori della cronaca | DIEMMECOM® Società Editoriale Srl P. IVA 01737800795 R.O.C. 4049 – Reg. Trib MI n.61 del 17.04.2024 | Direttore responsabile: Luca Arnaù