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Musica

Whitney Houston “torna” in tour con l’intelligenza artificiale: la voce della diva farà rivivere la magia della musica

Il progetto, intitolato The Voice of Whitney, porterà in sette città la voce estratta digitalmente dai brani originali della Houston. Non è la prima volta: già nel 2020 un suo ologramma aveva calcato i palchi internazionali.

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    Una voce dall’oltretomba, resa possibile dalle tecnologie più avanzate. Whitney Houston, morta nel 2012 a soli 48 anni, “torna” a emozionare il pubblico con un nuovo spettacolo che mescola intelligenza artificiale, registrazioni originali e orchestra sinfonica dal vivo. Il tour, battezzato The Voice of Whitney, è stato annunciato dagli eredi della cantante in collaborazione con Primary Wave Music e Park Avenue Artists.

    Il progetto prevede sette date in città selezionate, durante le quali la voce della Houston, estratta digitalmente dalle tracce originali, accompagnerà le esecuzioni dal vivo di una grande orchestra. A completare l’esperienza ci saranno filmati rari e materiali d’archivio che restituiranno il fascino e la potenza scenica della diva di Newark, ricordata come una delle voci più iconiche della musica pop e soul.

    Ross Michaels, co-presidente di Park Avenue Artists, ha presentato l’iniziativa come un passo decisivo nell’uso “ponderato” dell’intelligenza artificiale al servizio dell’arte: «Questo progetto dimostra come si possano creare esperienze significative per gli amanti della musica attraverso un uso attento della tecnologia. Sarà solo la prima di diverse collaborazioni che mirano a far emergere nuove dimensioni del lavoro di un artista».

    Non è la prima volta che la Houston viene riportata simbolicamente sul palco dopo la sua morte. Nel 2020 un ologramma della cantante era stato protagonista di una serie di spettacoli live, tra entusiasmi e polemiche sul confine tra celebrazione e sfruttamento postumo. Stavolta, però, il focus è tutto sulla voce: quel timbro unico, capace di attraversare generi e generazioni, che torna a vibrare in un contesto sinfonico, con arrangiamenti pensati per amplificarne la forza emotiva.

    Whitney Houston, che nella sua carriera ha venduto oltre 200 milioni di dischi e firmato brani immortali come I Will Always Love You e Greatest Love of All, si conferma così mito intramontabile. Anche attraverso l’intelligenza artificiale, la sua eredità continua a parlare alle platee di oggi, in un dialogo sospeso tra memoria, innovazione e nostalgia.

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      Musica

      Gigi D’Alessio, la nuova vita tra musica e tv: «Ora mi godo la serenità»

      A 58 anni il cantautore partenopeo è al culmine della carriera: stadi pieni, show in prima serata e un pubblico trasversale che lo sostiene. Dopo dieci edizioni lascia The Voice, ma senza strappi: “Mi prendo una pausa, è tempo di nuove esperienze”.

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      Gigi D’Alessio

        Gigi D’Alessio si racconta a cuore aperto sulle pagine di la Repubblica e traccia un bilancio di una carriera che oggi, a 58 anni, appare nel suo momento più alto. Amatissimo dal pubblico, protagonista in televisione e in grado di riempire gli stadi, il cantautore partenopeo confessa di aver finalmente raggiunto quella serenità che per lungo tempo gli era mancata.

        Uno dei passaggi più discussi riguarda il suo addio a The Voice. Dopo dieci edizioni da coach, D’Alessio ha deciso di fermarsi: «Non c’è stato alcuno strappo con la Rai – spiega –. Sto bene sia di qua che di là. Semplicemente non voglio ripetermi: mi prendo un paio d’anni sabbatici». Antonella Clerici, che ha guidato il talent, ha accolto con dispiacere la notizia, pur senza rancori, consapevole di perdere un amico e un professionista amatissimo dal pubblico.

        Il futuro lo vedrà protagonista su Canale 5, accanto a Vanessa Incontrada, in un nuovo show. «Oggi mi cercano tutti, non solo in tv – aggiunge –. Nella musica vogliono duettare con me e continuo a suonare davanti a stadi gremiti». Eppure non sempre è stato così. Per anni D’Alessio è stato etichettato come cantante “di serie B”, vittima di pregiudizi e snobismo. «Ti stroncano prima ancora di ascoltarti – racconta –. Per qualcuno ero solo pop napoletano. Ma ho fatto gavetta, non ho mai mollato. La mia vittoria era vedere la gente che veniva ai concerti».

        A dargli forza, anche legami importanti. Come quello con Silvio Berlusconi, che lo volle al suo matrimonio simbolico con Marta Fascina: «Mi chiese di cantare le canzoni napoletane che amava tanto. Era un rapporto di amicizia sincera, non gli ho mai chiesto nulla, se non una volta di aiutarmi a trovare un medico per mio fratello». Oppure quello con Pippo Baudo, a cui ha dato l’ultimo saluto pochi giorni fa in Sicilia: «Era come un padre, non passava settimana senza una telefonata per un consiglio. Mi mancherà: era il timbro sul passaporto».

        E poi Diego Armando Maradona, conosciuto nel 1987 e frequentato fino agli ultimi anni di vita. «Ho passato con lui un paio di settimane a Dubai per un documentario – ricorda –. Diego era un uomo solo, nonostante la folla intorno. Mi voleva bene perché non gli ho mai chiesto nulla. Mi faceva tenerezza».

        Oggi, padre di sei figli, amico di grandi personaggi e protagonista della musica italiana, D’Alessio può dirlo senza esitazioni: ha superato i giudizi e si gode un pubblico che non lo ha mai abbandonato.

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          Musica

          Mengoni e Annalisa avvistati a Venezia: duetto in arrivo?

          Un breve video ha fatto esplodere la curiosità degli ammiratori: Mengoni e Annalisa insieme, proprio mentre lei prepara il nuovo album. Semplice coincidenza o strategia per un singolo inedito?

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          Mengoni e Annalisa

            È bastato un breve filmato girato tra l’1 e il 2 agosto per scatenare i sogni del popolo del web: Marco Mengoni e Annalisa sono stati visti insieme a Venezia, più precisamente in Piazza San Marco, e subito si è parlato di un possibile progetto condiviso. Il video, pubblicato su X dalla pagina “AnnalisaNews”, mostra i due artisti in atteggiamento amichevole e rilassato, ma senza microfoni o altri indizi che confermino una vera e propria performance. Eppure tanto è bastato per far parlare i fan di una possibile collaborazione artistica.

            Per il momento, né Mengoni né Annalisa hanno confermato o smentito l’indiscrezione. Nessun comunicato, nessun post ufficiale, solo quel frammento virale accompagnato dal commento: “È un sogno?”.

            Una coincidenza? Forse. Ma c’è chi legge il tutto come una mossa strategica in vista di un duetto da lanciare nei prossimi mesi, magari come parte del nuovo progetto discografico di Annalisa.

            La cantautrice ligure ha infatti da poco annunciato l’uscita del suo prossimo album, intitolato “Ma io sono fuoco”, previsto per l’autunno 2025. Il titolo prende spunto dal messaggio che accompagna il lancio: “Quando è tutto da rifare io mi posso trasformare, pensi che mi faccia male? Ma io sono fuoco”. Una dichiarazione di forza e rinascita, in linea con l’evoluzione artistica e stilistica intrapresa negli ultimi anni.

            Il primo singolo estratto, “Maschio”, ha già ottenuto un successo notevole, conquistando la vetta della classifica radiofonica e mantenendosi nella Top 10 FIMI per diverse settimane. Con questo brano, Annalisa ha anche raggiunto un record: è la prima donna italiana ad aver totalizzato così tanti ingressi nella Top 10 FIMI nella storia recente.

            E Marco Mengoni? Reduce da un tour sold-out e da un periodo di grande esposizione internazionale, l’artista non ha annunciato nuovi lavori a breve termine. Tuttavia, non è nuovo alle collaborazioni di alto profilo: da Elodie a Tom Walker, i suoi featuring sono sempre attesi e curati nei dettagli.

            L’incontro a Venezia, in una delle città più scenografiche del Paese, potrebbe dunque non essere stato solo una passeggiata. I fan scommettono su un singolo a due voci che unisca la potenza vocale di Mengoni con l’eleganza pop di Annalisa.

            In attesa di scoprire se il duetto diventerà realtà, una cosa è certa: il pubblico è già pronto ad ascoltarli. Insieme.

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              Musica

              Loredana Berté e l’eredità di De André: «Mi disse che ero il pettirosso da combattimento»

              «Avevo ascoltato La Domenica delle Salme e decisi di chiedere a De André un verso per il mio album. Lui mi disse: “Sei tu il pettirosso da combattimento”». Da lì nacque un disco che segnò la rinascita di Loredana Berté.

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                Loredana Berté non ha mai nascosto il dolore per la perdita di Mia Martini. Dopo la morte della sorella, racconta, visse tre anni di silenzio, chiusa in casa, senza riuscire a guardare altro che il soffitto. Una pausa lunga e dolorosa, da cui sembrava impossibile rialzarsi. La svolta arrivò grazie a un incontro inatteso, quello con Fabrizio De André.

                «Avevo ascoltato La Domenica delle Salme», ha ricordato Berté. «Quel testo mi aveva colpito al cuore. Decisi di chiedere a Fabrizio di poter utilizzare un suo verso per intitolare il mio album». Il passo non era semplice: Loredana si rivolse a Dori Ghezzi, amica di lunga data, che era stata testimone dell’innamoramento con Faber in un mese torinese rimasto nella memoria.

                Fu proprio Dori a fare da ponte. Loredana consegnò le sue canzoni, chiedendo che De André le ascoltasse prima di dare l’ok. Passò una settimana, poi arrivò la telefonata. «Mi chiamò Fabrizio e mi disse: “Sei seduta?”. Io risposi: “Sdraiata”. E lui: “Belin, sei tu il pettirosso da combattimento. Sto mandando il fax alla Sony. È bellissimo. Hai la mia benedizione”».

                Quelle parole segnarono l’inizio di una nuova fase artistica. L’album Pettirosso da Combattimento, interamente dedicato a Mimì, vide la luce grazie a quella benedizione. Un titolo che portava dentro di sé tutta la forza e la fragilità di Loredana, capace di trasformare il dolore in musica.

                Non fu l’unico incrocio con De André. La Berté incise anche Una Storia Sbagliata, brano scritto dal cantautore genovese insieme a Massimo Bubola e diventato nel tempo una canzone di culto. Quel pezzo, dedicato alla morte di Pier Paolo Pasolini, univa due ribelli per natura: da un lato Faber, dall’altro Loredana, voce scomoda e potente della musica italiana.

                Ricordi che oggi diventano testimonianza: dietro l’icona, la donna che seppe rialzarsi, e accanto a lei, un gigante come De André che seppe riconoscere nel suo dolore e nella sua rabbia l’anima di un vero “pettirosso da combattimento”.

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