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Musica

X Factor 2025 entra nel vivo con i Bootcamp: sfida ad alta tensione per i giudici e i talenti, tra X Pass e Last Call

Dopo le Audizioni, Achille Lauro, Francesco Gabbani, Jake La Furia e Paola Iezzi sono pronti a guidare i concorrenti nella fase più delicata. A condurre sarà Giorgia, che accompagnerà gli artisti dietro le quinte. I Bootcamp selezioneranno i migliori in vista delle Last Call e dei Live Show in programma dal 23 ottobre.

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    È tempo di Bootcamp a X Factor 2025. Il talent di Sky, prodotto da Fremantle, torna giovedì 2 ottobre alle 21:15 su Sky Uno e in streaming su NOW con la fase più tesa e spettacolare dopo le Audizioni. Qui non basta più emozionare il pubblico: gli artisti devono convincere i giudici a credere davvero in loro.

    Il compito spetta ad Achille Lauro, Francesco Gabbani, Jake La Furia e Paola Iezzi, chiamati a scegliere i concorrenti destinati a entrare alle Last Call, l’ultima selezione prima dei Live Show. In questa edizione il meccanismo si fa ancora più serrato: per ottenere il passaggio diretto serviranno i «sì» di tutti e quattro i giudici. Una regola che alza la tensione e costringe i coach a confrontarsi, discutere e – quando necessario – provare a convincere i colleghi a cambiare idea.

    Ma la vera novità è lo X Pass, un asso nella manica che ciascun giudice può utilizzare per salvare un talento in cui crede davvero o per assicurarselo anche quando gli altri non sono del tutto convinti. Uno strumento che promette di regalare colpi di scena e di tenere accesa la competizione non solo tra i concorrenti ma anche tra gli stessi giudici.

    A guidare il ritmo della serata sarà Giorgia, confermata padrona di casa. Dal backstage accompagnerà i talenti, condividendo con loro attese, emozioni e tensioni subito prima e dopo l’esibizione. Un ruolo delicato che la cantante affronta con sensibilità, dando voce a paure e sogni dei protagonisti.

    La formula dei Bootcamp, da sempre tra i momenti più iconici del programma, quest’anno punta a mettere in luce non solo le doti vocali ma anche la personalità e la capacità di reggere la pressione. Solo chi riuscirà a conquistare il tavolo o sfruttare lo X Pass potrà raggiungere le Last Call, ultima selezione che porterà a comporre le squadre per i Live Show.

    Il secondo appuntamento con i Bootcamp è previsto la prossima settimana, sempre su Sky e NOW, con la scelta definitiva dei concorrenti che accederanno alla fase cruciale. I Live, invece, partiranno giovedì 23 ottobre e porteranno sul palco le squadre complete, tre artisti per ogni giudice.

    Per i talenti è la sfida decisiva: trasformare i sogni in una vera occasione di carriera. Per il pubblico, invece, il momento di scoprire chi avrà la voce, la grinta e la personalità per diventare la nuova stella di X Factor.

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      Musica

      Madonna, la confessione choc: «Ho pensato al suicidio durante la battaglia per mio figlio Rocco»

      La regina del pop ricorda i giorni del Rebel Heart Tour tra tribunali e camerini: «Mi ritrovavo a terra, a piangere. Pensavo fosse la fine del mondo». Oggi i rapporti con Rocco sono sereni: «Grazie al mio percorso spirituale ho imparato a capire e a perdonare».

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      Madonna

        Quando Madonna parla di sé, non usa mezze misure. Nel corso dell’ultima puntata del podcast On Purpose, la cantante americana ha sorpreso i fan con un racconto inedito e doloroso. «Ci sono stati momenti nella mia vita in cui volevo tagliarmi le braccia… ho davvero contemplato il suicidio». Parole pronunciate con lucidità, che riportano a uno dei periodi più difficili della sua vita privata. la battaglia legale per l’affidamento del figlio Rocco, avuta con l’ex marito, il regista britannico Guy Ritchie.

        Madonna, oggi 67 anni, ha ricordato quanto fosse devastante esibirsi sul palco mentre fuori scena lottava tra carte legali e avvocati. «Durante il Rebel Heart Tour mi ritrovavo sdraiata sul pavimento del camerino a piangere. Pensavo che fosse la fine del mondo. Non era il fallimento del matrimonio a ferirmi di più, ma la possibilità concreta di perdere mio figlio. Era come se mi uccidessero».

        Una battaglia iniziata nel 2015
        Madonna e Guy Ritchie si erano sposati nel 2000, anno in cui nacque Rocco. La loro unione finì ufficialmente nel 2008, ma fu sette anni dopo che esplose la vera disputa. A 15 anni, Rocco decise di trasferirsi a Londra con il padre, innescando un braccio di ferro giudiziario. Dopo mesi di tensioni e udienze, nel 2016 si arrivò a un accordo che permise al ragazzo di restare nel Regno Unito.

        «Qualcuno che cerca di portarmi via mio figlio… era come se la mia vita si ripetesse», ha spiegato Madonna, ricordando di aver perso sua madre quando era bambina. «Non riuscivo ad accettarlo e questo mi causava una sofferenza enorme. Non riuscire ad accettare le cose ci fa soffrire tutti».

        Il percorso spirituale e il rapporto ritrovato
        Madonna è madre di sei figli (due biologici, quattro adottivi) e oggi racconta di avere un buon rapporto con Rocco, che oggi ha 25 anni e vive a Londra. «Grazie a Dio non mi sento più così. Ho dovuto continuare a studiare e proseguire il mio percorso spirituale, che mi ha aiutato a capire che il nemico era dentro di me. Avevo bisogno di imparare alcune lezioni e ora, col senno di poi, me ne rendo conto, ma all’epoca no. Ora sono felice di dire che sono davvero molto amica di mio figlio. Allora pensavo che fosse la fine del mondo».

        Queste parole confermano quanto, per la star, la pratica spirituale e l’introspezione siano diventate strumenti fondamentali per superare il dolore. Un messaggio di resilienza che Madonna ha condiviso pubblicamente non solo per raccontare una ferita personale, ma anche per ricordare che persino dietro la vita scintillante di una superstar possono nascondersi momenti di disperazione.

        Oltre l’immagine della popstar
        Negli ultimi anni Madonna ha più volte parlato apertamente della maternità e del rapporto con i figli, rivendicando il suo ruolo di madre “imperfetta ma presente”. L’intervista al podcast On Purpose segna però una nuova tappa: una confessione a cuore aperto su pensieri suicidari mai rivelati prima.

        Una testimonianza che apre una finestra su un tema più ampio, quello del benessere mentale nelle situazioni di stress estremo. La cantante, pur tra mille difficoltà, è riuscita a trasformare quella sofferenza in crescita personale. «Grazie a Dio ho avuto una vita spirituale», ha detto, «e questo mi ha salvato».

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          Musica

          Elodie conquista Parigi: sfila alla Fashion Week per L’Oréal in un abito Armani tempestato di cristalli rossi

          Alla Paris Fashion Week, Elodie ha sfilato accanto a star come Eva Longoria e Cara Delevingne indossando un abito iconico della collezione Armani 2014-15, tempestato di cristalli rossi su tulle nero. Un look spettacolare completato da pumps rosse, diamanti e rossetto ciliegia.

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            Non solo musica. Elodie, ormai simbolo di versatilità e stile, è tornata a brillare sulle passerelle di Parigi per la Paris Fashion Week, confermandosi non solo come una delle voci più amate della scena italiana ma anche come icona di eleganza internazionale. Da anni ambassador di L’Oréal Paris, la cantante ha partecipato alla tradizionale sfilata-evento organizzata dal brand, che ogni anno inaugura la settimana della moda francese portando sul catwalk attrici, modelle e artiste di fama mondiale.

            Accanto a star come Eva Longoria, Cara Delevingne, Andie McDowell e Bebe Vio, Elodie ha saputo catalizzare l’attenzione con un abito che sembrava cucito apposta per lei: un modello firmato Giorgio Armani Privé, collezione Haute Couture Autunno/Inverno 2014-15. Un bustino rigido e strapless dalla forma a campana si fondeva con una gonna a sirena fasciante e sinuosa, il tutto tempestato di cristalli rossi applicati a mano su un raffinato tulle nero. Un gioco di luci e trasparenze che ha reso la cantante un’apparizione magnetica sulla passerella.

            Il look, completato da pumps rosse, orecchini pendenti in diamanti e un rossetto ciliegia di L’Oréal Paris, è stato interpretato da Elodie con la sicurezza e l’intensità di chi sa unire la propria forza scenica alla grazia di una modella professionista. Un connubio che non è passato inosservato al pubblico e agli addetti ai lavori, che l’hanno applaudita calorosamente.

            Per Elodie non si tratta della prima volta su un palcoscenico di moda: già protagonista di sfilate e campagne beauty, negli ultimi anni ha saputo coniugare il successo musicale con una crescente affermazione nello scenario fashion internazionale. La sua presenza alla Fashion Week di Parigi rappresenta non solo un ritorno, ma una consacrazione, dimostrando come la sua figura vada ben oltre i confini della musica.

            Tra passerelle, cinema e musica, l’artista romana continua a costruire un percorso eclettico, capace di sorprenderne sempre di più i fan. E a giudicare dal suo ultimo passo in rosso cristallizzato, Elodie sembra aver trovato una nuova dimensione: quella di star capace di muoversi con naturalezza tra note, set cinematografici e passerelle, conquistando ogni volta un nuovo pubblico.

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              Musica

              Damiano David: pausa, solitudine e nuova musica — la reunion dei Måneskin resta incerta

              Tra tournée mondiali, pressioni e momenti di crisi, Damiano spiega perché ha scelto di fermarsi un anno e dedicarsi al suo album solista. Nonostante l’affetto per la band, la sua rinascita artistica ha bisogno di spazio, tempo e scelte autonome.

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              Damiano David

                Damiano David, frontman dei Måneskin, è tornato al centro dell’attenzione parlando del suo percorso da solista e del possibile ritorno del gruppo che lo ha lanciato. In occasione della promozione del disco Funny Little Fears, uscita in maggio per Sony Music Italy / Epic Records. Il cantante romano ha spiegato di aver vissuto per anni sotto la tensione di una vita sempre in tournée. Di un’immagine molto pubblica, e di aver avvertito l’esigenza di una pausa per ritrovare sé stesso.

                Il tour mondiale di Funny Little Fears lo vedrà anche in Italia: Milano il 7 ottobre, Roma l’11 e il 12 ottobre. Queste date fanno parte di una serie che ha registrato molte tappe europee già sold out.

                “Avevo tutto, ma non mi bastava”
                Damiano racconta che, seppure fosse in cima: tournée sold out, notorietà, successo globale con i Måneskin, qualcosa si era rotto. Non erano i riflettori a mancargli, bensì la capacità di riconoscersi al di là del palco e della scenografia dello show. «Sono anni che la mia identità cambia, ma ero così immerso nel ritmo del tour che non me ne accorgevo», ha confidato al magazine NME.

                Questo “allontanamento” è diventato necessario: Damiano ha dichiarato di aver vissuto pressione, ansia e stanchezza, e che solo staccando dalla band ha potuto capire cosa non funzionava. Il bisogno era quello di scrivere musica senza dover aderire alle aspettative altrui, ma di tornare a ciò che lo muoveva davvero dentro. (Funny Little Fears è pensato come un diario emotivo che lo ha aiutato a superare i suoi blocchi interiori).

                E la reunion? Un’ipotesi con riserve
                Sull’ipotesi di riformare i Måneskin, Damiano è cauto. Non la esclude, ma la pone a condizione che il ritorno avvenga “alle sue condizioni”. L’amore per la band resta, la riconoscenza è forte — il cantante ha definito il gruppo come “casa”. Ma ha lasciato intendere che la sua evoluzione personale e artistica richiede autonomia e che non è disposto a tornare se non condividendo visione e modalità.

                Una rinascita artistica tra paure e amore
                Funny Little Fears non è soltanto un debutto solista, ma una confessione musicale. Damiano ha ricordato che il disco nasce anche dalla fine di una relazione che lo ha segnato, da un periodo in cui ascoltava molto le proprie insicurezze, sentendosi “bloccato”. A questo si aggiunge la nuova relazione sentimentale (con Dove Cameron, come noto). Che ha giocato un ruolo fondamentale nel dargli pace e nel permettergli di ricominciare.

                Musicalmente, l’album esplora generi come il pop in inglese, atmosfera anni ’80. Brani più intimisti e ballate, mostrando lati diversi di Damiano rispetto al sound rock glam che lo aveva portato al successo con i Måneskin.

                Damiano David sta vivendo una fase di trasformazione: da superstar rock con la band a cantautore in cerca di autenticità, equilibrio e stabilità emotiva. Le tappe italiane del tour solista in ottobre testimoniano che il suo pubblico lo sta seguendo anche fuori dal contesto Måneskin.

                E se la reunion un giorno ci sarà, probabilmente non sarà un semplice ritorno al passato. Ma una nuova versione, consapevole — capace di mettere in primo piano che cosa vuol dire amare una band senza farsi risucchiare da tutte le sue luci.

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