Cucina
Biscotti ai fiocchi d’avena: gusto genuino e benessere in un morso
Sani, croccanti e ricchi di fibre, i biscotti ai fiocchi d’avena sono perfetti per una colazione equilibrata o una pausa dolce senza sensi di colpa.

Il piacere di un dolce buono e salutare
I biscotti ai fiocchi d’avena sono una delle ricette più semplici e versatili della pasticceria casalinga. Nati come snack energetico nei Paesi del Nord Europa, sono oggi apprezzati in tutto il mondo per la loro consistenza rustica e il gusto naturale, oltre che per le proprietà nutrizionali dell’avena, ingrediente base di questo dolce.
L’avena è un cereale ricco di fibre solubili, in particolare di beta-glucani, che aiutano a regolare i livelli di colesterolo e zuccheri nel sangue. Contiene inoltre proteine di alta qualità, vitamine del gruppo B, ferro, magnesio e antiossidanti. Inserire regolarmente l’avena nella dieta contribuisce a migliorare la digestione, favorisce il senso di sazietà e sostiene la salute del cuore.
Per chi cerca un’alternativa ai biscotti confezionati, pieni di zuccheri raffinati e grassi idrogenati, questa ricetta rappresenta una scelta genuina e leggera, adatta anche a chi segue un’alimentazione equilibrata o vuole ridurre l’apporto di zuccheri.
Ingredienti (per circa 20 biscotti)
- 120 g di fiocchi d’avena integrali
- 100 g di farina integrale (o farina di tipo 1 per una consistenza più leggera)
- 70 g di zucchero di canna (oppure 2 cucchiai di miele o sciroppo d’acero per una versione più naturale)
- 1 uovo medio
- 60 g di olio di semi o burro fuso
- 1 cucchiaino di lievito per dolci
- Un pizzico di sale
- Latte q.b. (circa 2-3 cucchiai, per ammorbidire l’impasto)
- Facoltativi: gocce di cioccolato fondente, uvetta, noci, mandorle o semi misti
Preparazione passo dopo passo
- Prepara gli ingredienti secchi.
In una ciotola capiente unisci i fiocchi d’avena, la farina, il lievito e un pizzico di sale. Mescola con un cucchiaio di legno in modo da distribuire uniformemente gli ingredienti. - Aggiungi i dolcificanti e i grassi.
In un’altra ciotola sbatti leggermente l’uovo con lo zucchero di canna (o il miele). Aggiungi l’olio o il burro fuso e mescola fino a ottenere un composto omogeneo. - Unisci i due composti.
Versa la parte liquida negli ingredienti secchi e amalgama bene. Se l’impasto risulta troppo asciutto, aggiungi uno o due cucchiai di latte fino a ottenere una consistenza morbida ma lavorabile. - Personalizza i tuoi biscotti.
A questo punto puoi arricchire l’impasto con gocce di cioccolato, uvetta o frutta secca tritata. Questi ingredienti non solo rendono i biscotti più golosi, ma aggiungono grassi buoni e antiossidanti naturali. - Forma i biscotti.
Con un cucchiaio, preleva piccole porzioni d’impasto e adagiale su una teglia rivestita di carta forno, lasciando un po’ di spazio tra un biscotto e l’altro. Schiacciali leggermente con il dorso del cucchiaio per dare la forma desiderata. - Inforna e cuoci.
Cuoci in forno preriscaldato a 180°C per circa 12-15 minuti, fino a quando i biscotti saranno dorati ai bordi ma ancora morbidi al centro. Una volta sfornati, lasciali raffreddare su una gratella: diventeranno più croccanti man mano che si raffreddano.
Conservazione e varianti
I biscotti ai fiocchi d’avena si conservano bene in un barattolo di vetro o una scatola di latta per 5-6 giorni, mantenendo intatta la loro fragranza.
Per una versione più proteica, puoi sostituire una parte della farina con farina di mandorle o proteine in polvere naturali. Se invece preferisci una variante vegana, sostituisci l’uovo con mezza banana schiacciata o un cucchiaio di semi di lino tritati e lasciati in ammollo in 3 cucchiai d’acqua.
Il biscotto che fa bene
Oltre al piacere di gustare qualcosa di fatto in casa, i biscotti ai fiocchi d’avena sono un piccolo gesto di cura quotidiana. Un dolce semplice, nutriente e versatile che unisce tradizione e benessere, perfetto per iniziare la giornata con energia o concedersi una coccola senza esagerare.
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Cucina
Gulash: il simbolo della cucina ungherese tra storia, sapore e tradizione
Dalle praterie ungheresi alle tavole di tutto il mondo, il gulash unisce ingredienti semplici, sapori intensi e valori nutrizionali equilibrati in una ricetta perfetta per le stagioni più fredde.

Il gulash, o gulyás in ungherese, ha radici profonde nella cultura delle praterie magiare. Nato come piatto dei mandriani, che cuocevano carne e verdure in grandi calderoni sulle pianure ungheresi, il gulash si è evoluto nel tempo diventando un simbolo della cucina nazionale.
Il termine gulyás deriva da “mandriano” e inizialmente indicava proprio i pastori che cucinavano questa zuppa sostanziosa durante i lunghi viaggi con il bestiame. Nei secoli XVIII e XIX, il piatto ha guadagnato popolarità nelle città, adattandosi alle cucine borghesi e trasformandosi nella versione che conosciamo oggi: una ricca combinazione di carne, spezie e verdure.
Ingredienti principali
Il gulash è caratterizzato da ingredienti semplici e rustici, facilmente reperibili, ma il segreto del suo sapore sta nella qualità e nella lentezza della cottura.
- Carne: manzo o vitello, tagliato a cubetti. In alcune varianti regionali si utilizzano anche maiale o agnello.
- Verdure: cipolle, patate, peperoni e, a volte, carote.
- Paprika: spezia simbolo dell’Ungheria, fondamentale per il colore e il sapore del piatto.
- Pomodori: freschi o concentrato, per una nota di acidità.
- Spezie: cumino, aglio, pepe nero, sale e, in alcune versioni, alloro.
- Brodo: di carne, per mantenere la preparazione succulenta.
La ricetta tradizionale
Ingredienti per 4 persone:
- 600 g di carne di manzo (o vitello)
- 2 cipolle grandi
- 2 cucchiai di paprika dolce
- 1 peperone rosso
- 3 patate grandi
- 2 carote (opzionali)
- 2 pomodori maturi (o 2 cucchiai di concentrato di pomodoro)
- 1 spicchio d’aglio
- 1 cucchiaino di cumino
- 500 ml di brodo di carne
- 2 cucchiai di olio (o strutto, per la versione tradizionale)
- Sale e pepe q.b.
Preparazione:
- Soffritto e base: In una pentola capiente, scalda l’olio e aggiungi le cipolle tritate finemente. Fai rosolare a fuoco medio fino a doratura.
- Carne e spezie: Aggiungi i cubetti di carne e falli rosolare uniformemente. Unisci la paprika, il cumino e l’aglio tritato, mescolando bene per distribuire le spezie.
- Pomodoro e brodo: Versa i pomodori tagliati a dadini (o il concentrato) e il brodo di carne. Porta a ebollizione, quindi abbassa la fiamma e copri la pentola.
- Cottura lenta: Lascia cuocere a fuoco lento per circa 1 ora e 30 minuti, aggiungendo altro brodo se necessario.
- Verdure: Aggiungi le patate e il peperone tagliati a pezzi (e le carote, se le usi). Cuoci per altri 30 minuti, fino a quando le verdure sono tenere e la carne si scioglie in bocca.
- Servizio: Servi caldo, accompagnato da pane rustico o, nella versione più moderna, da gnocchetti di farina (nokedli).
Valori nutrizionali (per porzione):
- Calorie: circa 400 kcal
- Proteine: 30 g
- Grassi: 15 g
- Carboidrati: 35 g
- Fibre: 4 g
Il gulash è un piatto nutrizionalmente bilanciato, ricco di proteine e carboidrati complessi. La paprika fornisce antiossidanti, mentre le verdure aggiungono fibre e vitamine.
Un piatto che scalda l’anima
Il gulash non è solo un simbolo della cucina ungherese, ma un vero e proprio comfort food. Perfetto per le giornate fredde, richiama i sapori autentici della tradizione. Prova a prepararlo in casa e lasciati conquistare dalla sua semplicità rustica e dal gusto avvolgente.
Cucina
Come conservare i porcini sott’olio: la guida per una ricetta saporita, golosa e, soprattutto, sicura
Preparare i porcini sott’olio richiede attenzione e cura, dalla scelta dei funghi alla sterilizzazione dei vasetti. Ecco i passaggi chiave per conservare i porcini in modo corretto, prevenendo rischi e ottenendo un risultato saporito e perfetto per tutto l’anno.

I porcini sott’olio sono una delle conserve più amate della cucina italiana, perfetti per accompagnare antipasti o per arricchire contorni e piatti principali. Questa deliziosa preparazione, però, richiede attenzione sia per garantire il gusto, sia per evitare problemi di sicurezza alimentare, come il rischio di botulismo. Seguire una ricetta collaudata e rispettare rigorosamente le procedure di conservazione è essenziale per ottenere un risultato saporito e sicuro. Vediamo come preparare questa delizia autunnale passo dopo passo.
La scelta dei porcini: freschezza e qualità
Il primo passo fondamentale per realizzare una conserva di qualità è scegliere porcini freschi e sani. Devono avere un aspetto sodo, con cappelle carnose e gambi ben turgidi. Evita funghi troppo maturi o danneggiati, poiché la qualità degli ingredienti influisce direttamente sul risultato finale.
Lavali accuratamente con un panno umido per eliminare terra e impurità, evitando di immergerli in acqua per non comprometterne la consistenza. Se necessario, spazzola delicatamente i residui di terra con una spazzola a setole morbide.
Gli ingredienti per una ricetta saporita
Per preparare i porcini sott’olio, ti serviranno pochi ingredienti, ma di ottima qualità:
- 1 kg di funghi porcini freschi
- 1 litro di aceto di vino bianco
- 1 litro di vino bianco secco
- Olio extravergine di oliva (quanto basta per coprire i funghi)
- 2 spicchi d’aglio
- 1 peperoncino rosso (opzionale)
- 2 foglie di alloro
- Sale q.b.
- Pepe in grani q.b.
- Aromi a piacere (rosmarino, timo, origano)
Procedimento passo dopo passo
- Pulizia e taglio dei funghi:
Dopo aver pulito i porcini, tagliali a fette spesse circa 1 cm. Le dimensioni delle fette possono variare in base alle tue preferenze, ma evita pezzi troppo piccoli che potrebbero sfaldarsi durante la cottura. - Bollitura in aceto e vino:
In una pentola capiente, porta a ebollizione l’aceto e il vino bianco, aggiungendo una presa di sale. Questo passaggio è fondamentale non solo per aromatizzare i funghi, ma soprattutto per abbattere i rischi microbiologici, in particolare il botulino. Immergi i porcini nel liquido bollente e cuocili per circa 10-15 minuti, fino a quando risultano leggermente teneri ma ancora sodi. - Scolare e asciugare:
Scola i funghi e stendili su un canovaccio pulito o su carta da cucina. Lascia asciugare completamente i porcini per almeno 2-3 ore, meglio se per una notte intera. L’asciugatura è cruciale per evitare che l’acqua residua comprometta la conservazione sott’olio. - Preparazione dei vasetti:
Mentre i porcini si asciugano, sterilizza i vasetti di vetro. Lavali accuratamente, poi immergili in acqua bollente per almeno 10 minuti. Asciuga bene i barattoli e i tappi, assicurandoti che siano perfettamente puliti e asciutti prima dell’uso. - Riempimento dei vasetti:
Disponi i porcini asciutti nei vasetti sterilizzati, alternando strati di funghi con aromi come aglio, alloro, pepe in grani e peperoncino, se lo desideri. Pressa delicatamente per evitare la formazione di bolle d’aria. - Copertura con olio:
Versa l’olio extravergine di oliva nei vasetti fino a coprire completamente i funghi, assicurandoti che non ci siano bolle d’aria intrappolate. L’olio deve sigillare bene i funghi per prevenire la proliferazione di batteri. - Conservazione:
Chiudi i vasetti ermeticamente e conservali in un luogo fresco e buio. Prima di consumarli, attendi almeno due settimane affinché i funghi si insaporiscano.
Avvertenze per una conservazione sicura
Per garantire che i tuoi porcini sott’olio siano sicuri da consumare, ci sono alcune precauzioni fondamentali da seguire:
- Sterilizzazione accurata:
Sterilizzare accuratamente vasetti e tappi è essenziale per prevenire contaminazioni. Puoi farlo bollendo i vasetti in acqua per almeno 10 minuti oppure utilizzando il forno a 100°C per circa 20 minuti. - Controllo del livello dell’olio:
Assicurati che i funghi siano sempre ben coperti dall’olio. Se l’olio scende sotto il livello dei funghi, aggiungine altro per mantenere una copertura adeguata. I funghi esposti all’aria possono fermentare e causare problemi di conservazione. - Rischio botulino:
Il botulino è un rischio serio nelle conserve fatte in casa, ma può essere prevenuto seguendo scrupolosamente le regole di igiene, l’acidificazione adeguata (grazie all’uso di aceto) e la sterilizzazione dei vasetti. Controlla sempre l’aspetto e l’odore del prodotto prima di consumarlo: se noti bolle d’aria, cambiamenti di colore o odori strani, evita di consumare la conserva. - Conservazione e durata:
Una volta aperti, i vasetti di porcini sott’olio devono essere conservati in frigorifero e consumati entro una settimana. I vasetti chiusi possono durare fino a un anno, purché conservati in un luogo fresco e buio.
Consigli di abbinamento
I porcini sott’olio sono perfetti per arricchire taglieri di formaggi e salumi, oppure per accompagnare carni alla griglia. Possono essere utilizzati anche come condimento per bruschette o come ingrediente in insalate ricche e saporite. L’aroma intenso e la consistenza carnosa dei funghi li rendono un complemento versatile in cucina, ideale per chi ama le conserve fatte in casa.
Con queste indicazioni, potrai preparare una conserva di porcini sott’olio saporita e sicura, perfetta per gustare il meglio dell’autunno tutto l’anno.
Cucina
Tortelli di zucca, il sapore dolce dell’autunno che profuma di tradizione
Dalla pianura mantovana alle tavole italiane, la zucca diventa protagonista di un piatto che unisce gusto e memoria.

Arriva l’autunno e con lui torna la regina delle tavole mantovane: la zucca. Dolce, colorata e versatile, è l’anima di uno dei piatti più iconici della pianura padana, i tortelli di zucca, una specialità che affonda le radici nella storia e che ancora oggi rappresenta un legame profondo con la terra e con la memoria familiare.
Il piatto nasce tra Mantova e Ferrara nel Rinascimento, quando la zucca, giunta dal Nuovo Mondo, diventa ingrediente prezioso delle cucine di corte. I Gonzaga, in particolare, ne fanno il fulcro di una ricetta in cui l’eleganza della pasta fresca incontra la dolcezza dell’ortaggio e il profumo della mostarda. Da allora i tortelli di zucca non hanno mai smesso di raccontare la tradizione, passando dalle mense aristocratiche ai pranzi della Vigilia di Natale nelle case contadine.
L’impasto: arte di semplicità
Come tutta la grande cucina emiliana, anche questa ricetta comincia da una sfoglia all’uovo: farina 00 e uova nella proporzione classica di un uovo ogni 100 grammi di farina. Si impasta con energia fino a ottenere una massa liscia e setosa, poi si lascia riposare coperta per almeno mezz’ora.
Una volta stesa sottilmente (circa 1 mm di spessore), la pasta si taglia in quadrati di 6-7 centimetri, pronti ad accogliere il ripieno.
Il cuore del piatto: il ripieno di zucca
Il vero segreto dei tortelli di zucca è il ripieno, dolce e profumato.
La ricetta tradizionale mantovana prevede l’uso di zucca delica o mantovana, varietà dalla polpa asciutta e dal sapore intenso. Dopo averla tagliata a fette e cotta in forno per circa 40-50 minuti, la polpa viene schiacciata e unita a parmigiano reggiano grattugiato, amaretti sbriciolati, mostarda di mele o di pere finemente tritata e una grattata di noce moscata.
Il risultato è un composto morbido e aromatico, capace di bilanciare perfettamente la dolcezza della zucca con la nota leggermente piccante e agrumata della mostarda.
Alcune varianti prevedono l’aggiunta di un po’ di pangrattato per asciugare il ripieno o di burro fuso per renderlo più cremoso. Ma la regola resta la stessa: il sapore deve essere armonioso, né troppo dolce né eccessivamente salato.
La chiusura: un gesto di maestria
Ogni quadrato di pasta riceve una piccola noce di ripieno al centro. Si piega in triangolo, sigillando bene i bordi con le dita o con i rebbi di una forchetta, poi si rifinisce con la rotella dentata, dando ai tortelli la loro forma caratteristica.
Ne esistono varianti regionali: a Mantova sono più sottili e rettangolari, a Ferrara assumono la forma dei cappellacci, più grandi e rotondi.
Cottura e condimento
I tortelli si cuociono in abbondante acqua salata per pochi minuti, finché non affiorano in superficie.
Il condimento tradizionale è semplice e irresistibile: burro fuso e salvia. Il burro, lasciato dorare leggermente, avvolge la pasta con un profumo delicato, mentre una spolverata di parmigiano reggiano esalta l’insieme.
In alcune versioni più moderne, si aggiunge una leggera riduzione di aceto balsamico o una crema di formaggio stagionato, ma senza mai coprire il gusto inconfondibile della zucca.
Un piatto che racconta un territorio
I tortelli di zucca non sono solo un piatto, ma un simbolo di appartenenza. Raccontano una cucina che nasce dalla terra e si trasforma in arte, dove nulla va sprecato e ogni ingrediente ha un significato.
Nel mantovano sono un must delle festività, preparati in famiglia, spesso a più mani, con i gesti lenti e precisi tramandati di generazione in generazione.
Oggi sono protagonisti anche nei ristoranti gourmet, dove chef e appassionati li reinterpretano con nuove consistenze e abbinamenti, pur rispettando l’essenza originaria: la dolcezza della zucca come cuore di un ricordo.
Il sapore della memoria
Morbidi, dorati, profumati di noce moscata e salvia, i tortelli di zucca sono molto più di una ricetta: sono un abbraccio che sa di casa e di stagioni che cambiano.
Ogni boccone racchiude la storia di una cucina che unisce nord e sud del gusto, tradizione e innovazione, passato e presente.
E mentre fuori cadono le prime foglie, il profumo della zucca che cuoce nel forno continua a ricordarci che la vera bellezza, in cucina come nella vita, nasce sempre dalle cose più semplici.
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