Bellezza
Federico Fashion Style sbarca in Egitto: il re del glamour conquista Sharm el-Sheikh
Il parrucchiere dei vip apre un nuovo salone di lusso e porta il suo tocco unico nel cuore del Mar Rosso. Ma quanto costa farsi bello da Federico?

Chi non conosce Federico Fashion Style? Il suo nome, al secolo Federico Lauri, è ormai sinonimo di glamour, eccessi e creazioni capelli uniche. Nato e cresciuto in provincia, Federico è riuscito a conquistare il cuore delle star e a diventare uno dei parrucchieri più richiesti in Italia. La sua ascesa è stata meteorica. Da un piccolo salone di provincia ad Anzio, Federico è riuscito a creare un vero e proprio impero della bellezza, con saloni aperti in tutte le principali città italiane. Il suo stile inconfondibile, caratterizzato da tagli audaci, colori vibranti e un tocco di kitsch, lo ha reso un’icona della moda e un punto di riferimento per tutti coloro che desiderano un look glamour e sofisticato.
Un nuovo capitolo in Egitto
L’apertura del nuovo salone a Sharm el-Sheikh rappresenta un’ulteriore tappa fondamentale nella carriera di Federico. L’Egitto, con le sue spiagge da sogno e la sua atmosfera esotica, è la cornice ideale per un’esperienza di bellezza unica nel suo genere. Il salone, arredato con gusto e raffinatezza, offre ai clienti l’opportunità di rilassarsi e coccolarsi, affidandosi alle mani esperte dello staff di Federico.
Cosa offre il salone di Federico Fashion Style?
Anche nel nuovo punto vendita egiziano Federico Fashion Style offre una vasta gamma di servizi. Tagli personalizzati e su misura che esaltano la personalità e le caratteristiche del viso per ogni cliente a cui propone anche colorazioni molto creative. Dalle sfumature più naturali ai colori più audaci, Federico è in grado di realizzare qualsiasi desiderio. Il salone offre una serie di trattamenti esclusivi, come lo Shatush, il Fly to Sky e la cheratina, per capelli sani e luminosi.
Ma quanto costa farsi belli da Federico?
I prezzi dei trattamenti variano a seconda della complessità e della durata. In generale, i prezzi dei saloni di Federico sono considerati alti, ma giustificati dalla qualità dei servizi offerti e dalla fama del parrucchiere. Un esempio per tutti. Chiara Facchetti, celebre youtuber, ha speso ben 3.550 € per un cambio di look completo. Una cifra considerevole, ma che dimostra come Federico sia in grado di soddisfare anche le richieste più esigenti dei suoi clienti. Chissà se a Sharm el-Sheikh adotterà gli stessi prezzi…?
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Bellezza
Piccolo vademecum su come proteggere i tatuaggi d’estate

Anche se i tatuaggi non contemplano stagioni… in estate è consigliato avere qualche accortezza in più per prendersene cura. Un concetto che è stato ribadito da alcuni esperti coinvolti nella Torino Tattoo Convention, una delle manifestazioni di settore più importanti d’Europa che dal 27 al 29 settembre ritorna. Con oltre 100.000 visitatori attesi all’ombra della Mole e 400 tatuatori provenienti da ogni parte del mondo.
Le domande classiche
Chi si è fatto un tatuaggio prima dell’estate, probabilmente si starà ponendo alcune domande. Del tipo… “Si può prendere il sole senza problemi?”, “L’acqua del mare può rovinarlo?”, “Quali prodotti è bene usare per evitare che il disegno si rovini?”.
Qualche regola di base
La prima indicazione è quella di far trascorrere almeno due settimane dal nuovo tatuaggio prima di esporlo ai raggi del sole, ma anche prima di farci il bagno al mare o in piscina (dove è presente il cloro), perché bisogna dare il tempo alla pelle di cicatrizzare. Anche sabbia, asciugamani e superfici ruvide con le quali possiamo entrare in contatto in spiaggia possono fungere da agente irritante.
Il sole diretto è dannoso… e doloroso
La pelle, in generale, va protetta dal sole per evitare le scottature. Sarebbe buona norma non prendere sole sul tatuaggio durante il primo mese, con attenzione particolare soprattutto nelle prime due settimane. Il tatuaggio eseguito di fresco è come fosse una cicatrice, infatti ogni volta che l’ago entra ed esce dalla pelle crea delle microlesioni. Se non prendere il sole sulle cicatrici o sulle ferite non ancora guarite è una cosa consigliata, la medesima accortezza va osservata sul tatuaggio. I raggi solari diretti del sole possono provocare anche dolore, rischiando sia in salute (con infezioni e irritazioni varie) ma anche danni estetici, con una cicatrizzazione non perfetta della zona interessata al tattoo.
Sfatiamo un luogo comune
C’è invece da sfatare una diceria: il sole non sbiadisce il tatuaggio. Può accadere però che i colori si modifichino a causa della melanina e che i tatuaggi con colori chiari, come il giallo o gli incarnati, sembrino ‘scomparire’ con l’abbronzatura. Questo più che altro perché la pelle si scurisce. Traquilli: quando si perde la tintarella tutto torna normale.
L’acqua dolce è un toccasana naturale
Se si prende il sole senza nessun genere di protezione per un lungo periodo il disegno può perdere nitidezza… ma una volta fatto il tatuaggio rimane e non si altera. Dopo una giornata al mare è consigliata una doccia di acqua dolce e l’applicazione di una buona crema idratante.
Qualche prodotto specifico consigliato
Nelle prime settimane di presenza del tatuaggio sulla vostra pelle, il burro di karité puro al 100% risulta essere un ottimo prodotto. Può risultare un po’ unto ma non macchia. Anche una buona crema lenitiva per neonati può andare bene, anche se non bisogna esagerare perché è molto grassa.
La crema solare solo dalle due settimane in poi
Ricordatevi che nelle due settimane post tatuaggio non va apposta la crema solare: a contatto con la ferita ci va solo il prodotto consigliato dal tatuatore per la relativa cicatrizzazione. Se dovete recarvi al mare con un tattoo appena fatto, copritelo con un tessuto. Dopo due settimane si può iniziare ad utilizzare mettere la crema solare, ma se si può evitare male non fa.
No a scrub e cerette
Anche quando la pelle risulterà cicatrizzata, è buona norma proteggerlo con un prodotto solare ad alto fattore protettivo (50 SPF). Dopo un tuffo in piscina è consigliato sempre sciacquarsi con acqua dolce. Nelle prime due settimane evitate scrub, cerette e l’utilizzo di rasoi. Indossate abiti di cotone ed evitate tessuti sintetici e abiti attillati. Fate lo stesso coi gioielli, se dovessero entrare in contatto con l’area tatuata.
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Sotto il sole d’agosto con la crema solare giusta. Ecco quale scegliere (e usare)
Dai prezzi alle etichette, ecco come orientarsi tra le creme solari dell’estate 2025 secondo Altroconsumo.

Con l’arrivo dell’estate, la domanda è sempre la stessa: quale crema solare scegliere? Tra scaffali sempre più affollati e prezzi che oscillano dai 10 ai 30 euro (e oltre), trovare il prodotto giusto può sembrare un’impresa. Ma niente panico: Altroconsumo ha testato 36 referenze con SPF 30 o superiore, valutandole per efficacia, impatto ambientale, etichetta e ingredienti. Il risultato? Solo il 25% ha ottenuto un punteggio pari o superiore a 70 su 100, indice di ottima qualità. Sul podio troviamo il fluido corpo di Kiko (73/100), seguito da Eucerin, Angstrom, Delice Solaire e Collistar (72/100). Il miglior rapporto qualità-prezzo? Il gel di Eucerin, che costa circa 14 euro per 200 ml.
Ma come si sceglie una buona crema solare?
Prima di tutto, occhio all’SPF: per la maggior parte delle persone, un fattore 30 è sufficiente, ma chi ha la pelle molto chiara o si espone a lungo dovrebbe optare per un SPF 50 o superiore. Leggere l’etichetta è fondamentale: deve indicare chiaramente la protezione contro UVA e UVB, la resistenza all’acqua e l’assenza di ingredienti controversi. E poi c’è l’uso corretto, spesso sottovalutato. La crema va applicata almeno 20-30 minuti prima dell’esposizione, in quantità generose (circa 30 ml per il corpo di un adulto), e riapplicata ogni due ore o dopo ogni bagno.
Attenzione anche ai flop
Secondo Altroconsumo, due prodotti non mantengono le promesse indicate in etichetta. L’olio spray Coccobello di Bilboa (16/100) e la crema viso vellutata di Vichy (12/100) offrono una protezione inferiore rispetto a quella dichiarata.
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Antico Egitto: svelati i segreti di bellezza di Nefertiti
Le donne dell’antico Egitto sono spesso ricordate per la loro bellezza senza tempo, immortalata nei dipinti e nei manufatti delle dinastie che governarono la valle del Nilo. La cura della pelle rappresentava un aspetto fondamentale della loro routine quotidiana, non solo come espressione di vanità estetica, ma anche come pratica essenziale per la salute e la protezione contro le dure condizioni ambientali.

La cura della pelle nell’antico Egitto era un aspetto importante della vita quotidiana e rifletteva una combinazione di pratiche igieniche, estetiche e protettive. I segreti della loro cosmesi, tramandati per generazioni, hanno ispirato pratiche che, in molte forme, persistono ancora oggi.


La regina Nefertiti dalla pelle splendida (Busto, Museo di Berlino)
Olio di sesamo, mandorle, moringa, oliva e di ricino, utilizzati per idratare e nutrire la pelle.
Unguento di grasso animale e miele: Una crema idratante fatta con grasso animale e miele per mantenere la pelle morbida e liscia.
Creme a base di latte: Utilizzate per le loro proprietà nutrienti e ammorbidenti.
Scrub a base di natron (carbonato di sodio naturale): Un esfoliante minerale naturale in polvere, bianco, usato per pulire la pelle e rimuovere le cellule morte.
Maschere di argilla: Utilizzate per purificare la pelle e assorbire le impurità.



Affreschi raffiguranti la cura del corpo
Bagni con essenze profumate: Le donne spesso si immergevano in bagni con oli profumati e essenze floreali per rilassare e profumare la pelle.
Sapone a base di olio di oliva e natron: Utilizzato per la pulizia quotidiana e il latte d’asina, noto per le sue proprietà ammorbidenti e nutrienti.
Oli protettivi: Utilizzati per proteggere la pelle dai raggi solari. Gli oli aiutavano a formare una barriera protettiva.
Unguenti a base di resine: Utilizzati per proteggere la pelle dai danni causati dal sole.
Henna: Utilizzata per colorare unghie e capelli, oltre che per la decorazione della pelle.
Depilazione: La rimozione dei peli superflui era comune, spesso eseguita con creme depilatorie a base di resine.
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