Benessere
Neve e sole: un mix esplosivo per la tua pelle!
Attenzione sciatori e amanti della montagna: l’abbronzatura sulla neve è più pericolosa di quanto pensi! Scopri perché e come proteggerti dai raggi UV. Nonostante il freddo, il sole d’inverno può causare seri danni alla pelle.
Chi non ha mai sognato di tornare a casa dalle vacanze sulla neve con un’abbronzatura dorata? Tuttavia, l’idea di prendere il sole in montagna nasconde un pericolo spesso sottovalutato: l’esposizione ai raggi UV, intensificata dal riflesso della neve, può causare danni significativi alla pelle
La neve, uno specchio per i raggi UV
La neve ha la capacità di riflettere fino all’80% dei raggi ultravioletti del sole. Questo significa che, anche in una giornata apparentemente innocua, la nostra pelle è sottoposta a un bombardamento di raggi UV molto più intenso rispetto a quanto si possa immaginare. A ciò si aggiunge l’effetto dell’altitudine, che aumenta l’intensità dei raggi UV.
Perché l’abbronzatura invernale è più pericolosa?
Doppia esposizione: I raggi UV colpiscono la pelle direttamente e vengono poi riflessi dalla neve, aumentando l’esposizione.
Sensazione di freddo: La temperatura fredda può ingannare, facendoci sottovalutare l’intensità dei raggi UV.
Secchezza della pelle: Il freddo e il vento seccano la pelle, rendendola più vulnerabile ai danni solari.
Nessun riparo: In montagna, spesso ci si trova in spazi aperti senza riparo, aumentando l’esposizione ai raggi UV.
Le conseguenze dell’abbronzatura invernale
Scottature solari: Anche in inverno si possono avere scottature, che possono causare dolore, arrossamento e desquamazione.
Invecchiamento precoce: L’esposizione prolungata ai raggi UV accelera l’invecchiamento cutaneo, causando rughe, macchie e perdita di elasticità.
Tumori della pelle: Il rischio di sviluppare tumori della pelle, come il melanoma, aumenta con l’esposizione prolungata ai raggi UV.
Come proteggersi
Crema solare: Utilizzare una crema solare ad ampio spettro con un SPF di almeno 30, applicandola generosamente su tutte le zone esposte.
Labbra protette: Utilizzare un balsamo labbra con protezione solare.
Occhiali da sole: Indossare occhiali da sole con protezione UV per proteggere gli occhi.
Cappello o visiera: Proteggere il viso e il cuoio capelluto dai raggi solari.
Abbigliamento tecnico: Indossare indumenti che coprano la maggior parte della pelle.
Evita le ore più calde: Anche in inverno, cerca di evitare l’esposizione al sole nelle ore centrali della giornata.
L’abbronzatura sulla neve può essere affascinante, ma è importante ricordare che il sole invernale può essere altrettanto dannoso per la pelle di quello estivo. Proteggendoti adeguatamente, potrai goderti le tue vacanze sulla neve in tutta sicurezza, senza rischiare danni alla pelle a lungo termine.
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Benessere
Il nuovo volto del benessere: come il wellness è diventato una filosofia di vita globale
Dallo yoga alla skincare olistica, la cultura del benessere non è più un lusso ma un modo di vivere. Un mercato da 1,8 trilioni di dollari che racconta il bisogno crescente di equilibrio tra corpo, mente e ambiente.
Negli ultimi dieci anni, la parola wellness ha smesso di essere sinonimo di palestra o dieta per trasformarsi in un concetto culturale. Non più un semplice obiettivo estetico, ma una filosofia quotidiana che punta all’armonia tra corpo, mente e ambiente. Secondo un report di McKinsey & Company, il mercato globale del benessere ha superato gli 1,8 trilioni di dollari, con tassi di crescita costanti e una domanda sempre più orientata a prodotti e servizi che promettono equilibrio, consapevolezza e sostenibilità.
Il benessere, oggi, è diventato una forma di identità. Non basta “sentirsi in forma”: bisogna stare bene in modo consapevole. Le app di meditazione come Calm o Headspace, gli integratori a base di erbe, i ritiri detox e le pratiche di mindfulness sono entrati nelle agende di milioni di persone. Lo stesso vale per la skincare olistica, che abbandona i trattamenti aggressivi in favore di formule naturali e rituali lenti, spesso ispirati alle tradizioni orientali.
Secondo gli analisti, i nuovi protagonisti di questa rivoluzione del benessere sono i Millennials e la Generazione Z, cresciuti in un contesto di instabilità economica, crisi climatica e sovraccarico digitale. Abituati a convivere con stress cronico e ritmi frenetici, hanno scelto di mettere sé stessi al centro delle proprie priorità. Il “self care” non è più un capriccio, ma un atto di resistenza: un modo per recuperare energia, identità e tempo.
La pandemia di Covid-19 ha accelerato ulteriormente questa trasformazione. Il confinamento domestico ha portato milioni di persone a riscoprire il valore della salute mentale e dell’equilibrio interiore. Oggi, pratiche come la respirazione consapevole, lo yoga online o il digital detox non sono più di nicchia ma fanno parte della routine quotidiana. Allo stesso tempo, cresce l’interesse per alimentazioni sostenibili, come la dieta vegetale o a basso impatto ambientale, e per prodotti certificati che rispettano il pianeta.
Il wellness moderno si muove su cinque pilastri principali: salute, fitness, alimentazione, bellezza e mindfulness. Ma la parola chiave che li unisce è autenticità. Non si cercano più modelli irraggiungibili, ma esperienze su misura, inclusive e rispettose delle proprie vulnerabilità. Anche il linguaggio del marketing si è adattato: meno slogan motivazionali, più conversazioni sincere sulla fragilità e sulla ricerca di equilibrio.
Le aziende hanno colto la lezione. Marchi di moda, tecnologia e persino automotive stanno integrando il concetto di benessere nei propri prodotti e servizi: dai tessuti che favoriscono la termoregolazione ai dispositivi wearable che monitorano il sonno e la respirazione. L’obiettivo è costruire una relazione con il consumatore fondata non solo sull’acquisto, ma sul miglioramento della qualità della vita.
Quello del wellness, dunque, non è più un trend ma una rivoluzione culturale. Un movimento globale che unisce discipline antiche e innovazione, scienza e spiritualità, tecnologia e natura. E se un tempo “stare bene” era un lusso per pochi, oggi è diventato una forma di democrazia del sé — una dichiarazione di libertà e consapevolezza in un mondo che corre troppo veloce.
Benessere
Che fastidio forfora! Cause e rimedi
La forfora è una condizione comune del cuoio capelluto caratterizzata dalla desquamazione della pelle.
Cos’è la forfora?
La forfora è una condizione comune del cuoio capelluto caratterizzata dalla desquamazione della pelle. Questa desquamazione può manifestarsi sotto forma di piccoli fiocchi bianchi che possono essere visibili sui capelli e sugli abiti. Non è contagiosa né grave, ma può essere fonte di imbarazzo e difficoltà sociali per chi ne soffre.
Cause della forfora
Seborrea
La dermatite seborroica è una delle cause principali della forfora. Questa condizione provoca la formazione di squame oleose e giallastre sulla pelle, che possono staccarsi facilmente. È più comune in zone ricche di ghiandole sebacee, come il cuoio capelluto.
Fungine
Il fungo Malassezia vive naturalmente sul cuoio capelluto di molte persone. Tuttavia, una crescita eccessiva di questo fungo può causare un aumento del turnover delle cellule della pelle, portando a questo problema.
Altre cause
Altri fattori che possono contribuire alla formazione della forfora includono la pelle secca, l’uso eccessivo di prodotti per capelli, lo stress, la dieta squilibrata e certe condizioni mediche come la psoriasi o l’eczema.
Sintomi della forfora
I sintomi principali della forfora includono:
- Presenza di fiocchi bianchi o giallastri sui capelli e sugli abiti
- Prurito del cuoio capelluto
- Secchezza e irritazione della pelle
In alcuni casi, la forfora può essere accompagnata da arrossamenti e infiammazioni, specialmente se causata da dermatite seborroica o altre condizioni cutanee.
Trattamenti e rimedi
Shampoo antiforfora
Gli shampoo specifici per la forfora sono il trattamento più comune. Questi prodotti contengono ingredienti come zinco piritione, ketoconazolo, catrame di carbone, acido salicilico e solfuro di selenio, che aiutano a ridurre la desquamazione e il prurito.
Rimedi naturali
Esistono anche rimedi naturali che possono alleviare la forfora. L’olio di tea tree, noto per le sue proprietà antifungine, può essere efficace. Anche l’aceto di mele, diluito con acqua e applicato sul cuoio capelluto, può aiutare a ridurre la desquamazione. Vedi anche la ricetta dell’olio di rosmarino.
Cambiamenti nello stile di vita
Adottare uno stile di vita sano può contribuire a prevenire il problema. Mantenere una dieta equilibrata, ridurre lo stress e utilizzare prodotti per capelli delicati possono fare una grande differenza.
Prevenzione della forfora
Prevenire la forfora richiede un’attenzione costante alla cura del cuoio capelluto. È consigliabile lavare i capelli regolarmente con uno shampoo delicato, evitare prodotti per capelli troppo aggressivi e proteggere il cuoio capelluto da condizioni climatiche estreme. Inoltre, mantenere una buona igiene personale e seguire una dieta ricca di nutrienti essenziali per la salute della pelle può aiutare a ridurre il rischio di forfora.
Quando consultare un medico
Sebbene la forfora sia generalmente una condizione gestibile, in alcuni casi può essere necessario consultare un medico. Se i sintomi persistono nonostante l’uso di trattamenti antiforfora o se compaiono segni di infezione come arrossamento, dolore o gonfiore, è importante rivolgersi a un dermatologo per una valutazione approfondita.
La forfora è un disturbo comune che può essere causato da diverse ragioni, tra cui seborrea, infezioni fungine e altri fattori. Con i giusti trattamenti e accorgimenti, è possibile gestire e ridurre significativamente i sintomi. Tuttavia, in caso di dubbi o di persistenza dei sintomi, è sempre consigliabile consultare un professionista della salute per una diagnosi e un trattamento adeguati.
Benessere
A tutta luce: combattere il buio d’autunno con la luminoterapia naturale
Dalla cromoterapia al semplice gesto di aprire le tende al mattino, la luce è la chiave per affrontare il cambio di stagione senza cedere alla malinconia. Perché la felicità, spesso, è solo questione di watt.
Ogni anno l’autunno ci regala i suoi colori caldi ma ci toglie ore di luce. Le giornate più corte e il buio precoce scombussolano il ritmo biologico, abbassano l’energia e, spesso, anche l’umore. Non è suggestione: quando la luce scarseggia, il cervello produce più melatonina e meno serotonina, l’ormone della felicità. Il risultato è quella sottile stanchezza che ci accompagna al risveglio e ci fa desiderare solo divano e coperta.
La risposta, però, non è il rallentare: è il ricaricare. E la prima forma di energia arriva proprio dalla luce. Bastano venti minuti al giorno di esposizione naturale per risincronizzare il nostro orologio interno. Camminare all’aperto anche in una giornata grigia è un gesto terapeutico: la luce, filtrando attraverso gli occhi, comunica al cervello che è giorno e che vale la pena essere presenti.
Negli ultimi anni la luminoterapia naturale è diventata una delle strategie più efficaci per affrontare il cosiddetto “winter blues”, la malinconia stagionale. Le lampade a spettro solare, per esempio, imitano la luminosità del mattino e stimolano la produzione di serotonina e dopamina. Ma non serve trasformare casa in un laboratorio medico: spesso basta cambiare piccole abitudini.
Aprire le finestre non appena ci si sveglia, preferire tende chiare, scegliere punti luce caldi e diffusi nelle ore serali, o anche solo accendere candele profumate con note di agrumi e spezie: gesti semplici che ingannano il cervello e donano una sensazione di benessere immediata.
Anche il colore, in questo processo, ha un ruolo preciso. La cromoterapia suggerisce di circondarsi di toni che ricordano il sole: giallo, arancio e rosso attivano energia e creatività; il bianco amplifica la luminosità; il blu tenue riequilibra e calma. È un linguaggio sottile, ma potente, che parla direttamente al sistema nervoso.
Perché il segreto dell’autunno non è accettare il buio, ma imparare a farlo brillare. A tutta luce, dentro e fuori di noi.
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