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Benessere

Camminare sulla sabbia, respirare il mare: così il sole ci fa bene (anche senza abbronzarci)

Esporsi al sole con moderazione – senza esagerare né inseguire la tintarella a tutti i costi – resta una delle pratiche più semplici ed efficaci per migliorare umore, metabolismo, ossa e perfino qualità del sonno. La spiaggia, insomma, è una palestra naturale per il benessere quotidiano

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    Nessuna idolatria dell’abbronzatura, nessuna gara al colorito più tostato dell’estate. Eppure, sotto il sole, il nostro corpo si rigenera. Letteralmente. E lo fa grazie a una serie di meccanismi che la scienza conferma da tempo, anche se spesso ce li dimentichiamo.

    Il primo beneficio è noto ma sottovalutato: la produzione di vitamina D. Bastano 15-20 minuti al giorno di esposizione (braccia e gambe scoperte) per stimolare la sintesi di questa vitamina fondamentale per le ossa, il sistema immunitario, il cuore e il cervello. E no, integratori e alimenti non bastano: la fonte principale resta il sole.

    Poi c’è l’effetto antidepressivo della luce solare: stimola la produzione di serotonina, l’ormone del benessere, che agisce come un naturale stabilizzatore dell’umore. Non è un caso se la spiaggia, anche solo per una passeggiata, ha un impatto quasi terapeutico su chi soffre di stress, ansia o depressione stagionale.

    E ancora: la luce solare regola il ritmo circadiano, cioè il nostro orologio interno. Esporsi alla luce naturale nelle prime ore del giorno aiuta a riequilibrare il ciclo sonno-veglia e a dormire meglio la notte. Perfino chi soffre di insonnia cronica può trarne beneficio.

    Camminare a piedi nudi sulla sabbia, magari con l’acqua che accarezza le caviglie, aiuta anche la circolazione e stimola i muscoli posturali. È una sorta di massaggio plantare naturale che migliora l’equilibrio e la sensibilità corporea.

    Il sole fa bene anche alla pelle, a piccole dosi: in alcuni casi può migliorare condizioni come la psoriasi, l’acne o la dermatite atopica. L’importante è non esagerare, usare sempre protezione e scegliere le ore giuste, evitando quelle centrali.

    Infine, c’è il beneficio meno quantificabile ma più potente: quello psicologico. Il mare, la sabbia, il calore sulla pelle creano una dimensione di benessere profondo, quasi arcaico. Non serve “cuocersi” per ore. Basta lasciarsi attraversare dalla luce. E respirare.

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      Benessere

      Il peso invisibile del senso di colpa: quando smettere di incolparsi diventa una forma di libertà

      Molti vivono prigionieri del rimpianto e dell’autocritica. Ma il senso di colpa, se cronico, può trasformarsi in un fardello psicologico che condiziona la vita quotidiana. Gli esperti spiegano come riconoscerlo e imparare a liberarsene.

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      senso di colpa

        Avete mai provato quella sensazione scomoda di voler tornare indietro nel tempo per dire o fare qualcosa di diverso? Quel pensiero insistente che vi fa credere di essere responsabili di un evento negativo, anche quando non lo siete davvero? È il senso di colpa, una delle emozioni più universali e, allo stesso tempo, più insidiose della psiche umana.

        Non è un caso se gli psicologi la definiscono una delle emozioni più difficili da gestire. Il senso di colpa, infatti, nasce da un conflitto interiore tra ciò che avremmo voluto fare e ciò che abbiamo fatto davvero. In alcune persone, questo sentimento è passeggero e serve a regolare i comportamenti futuri. In altre, invece, diventa un compagno costante, capace di minare la fiducia in sé stessi e la serenità quotidiana.

        Perché alcune persone si sentono più in colpa di altre

        Gli esperti spiegano che la tendenza a sentirsi in colpa dipende da fattori psicologici, educativi e culturali. Chi è cresciuto in un ambiente familiare rigido o affettivamente instabile, ad esempio, può sviluppare la convinzione che ogni errore sia imperdonabile.

        Un bambino che si sente trascurato o rifiutato dai genitori può arrivare a pensare che la colpa sia sua, interiorizzando un meccanismo di autocritica che lo accompagnerà anche da adulto. Anche i perfezionisti, sempre alla ricerca di standard elevati, si colpevolizzano facilmente quando non raggiungono gli obiettivi prefissati.

        C’è poi la categoria degli empatici, persone particolarmente sensibili alla sofferenza altrui, che finiscono per sentirsi responsabili del dolore degli altri, come se potessero o dovessero evitarlo. Infine, anche il fattore religioso o culturale può avere un peso: in alcune tradizioni, il senso di colpa è fortemente legato al concetto di peccato e di dovere morale.

        Quando il senso di colpa diventa un problema

        Provare senso di colpa, di per sé, non è negativo: significa riconoscere la responsabilità delle proprie azioni. Diventa però nocivo quando è costante e sproporzionato, anche in assenza di reali motivi.

        Secondo gli psicoterapeuti, il senso di colpa cronico può alimentare circoli viziosi di ruminazione mentale, bassa autostima e ansia. Alcune persone vivono in uno stato di perenne autocondanna, convinte di non fare mai abbastanza o di non meritare la felicità.

        «Un lieve senso di colpa può aiutarci a crescere», spiegano gli esperti, «ma quando diventa una condizione costante, va trattato come un campanello d’allarme». Se non affrontato, può sfociare in disturbi depressivi o ansiosi, e nei casi più gravi, portare a pensieri autolesivi.

        Come liberarsi dal senso di colpa

        Superare questo sentimento non significa ignorare i propri errori, ma imparare a leggerli con compassione e realismo. Il primo passo è riconoscere che non tutte le situazioni dipendono da noi. Spesso si tende a sopravvalutare il proprio controllo sugli eventi o sulle emozioni altrui.

        Per spezzare questo meccanismo, gli psicologi consigliano di cercare una prospettiva esterna: un terapeuta, un counselor o anche una persona di fiducia può aiutare a vedere le cose da un punto di vista più equilibrato.

        Il lavoro terapeutico serve a identificare le origini del senso di colpa: può derivare da un’educazione troppo severa, da aspettative irrealistiche, o da una visione distorta della responsabilità personale. Una volta compresa la causa, è possibile costruire nuovi schemi mentali basati sull’accettazione e sull’autocompassione.

        Imparare a perdonarsi

        Liberarsi dal senso di colpa non significa smettere di preoccuparsi degli altri, ma ritrovare la misura giusta tra empatia e autostima. Significa capire che l’errore non è una condanna, ma un’occasione per crescere.

        Perdonarsi non è un atto di egoismo, ma di equilibrio. È accettare di essere umani, imperfetti e fallibili. È ricordarsi che, a volte, l’unica cosa che possiamo davvero fare è andare avanti — con più consapevolezza e meno rimpianti.

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          Benessere

          L’arancia, la regina dell’inverno: benessere e salute a portata di mano

          Dall’azione antitumorale alla protezione contro il raffreddore, fino all’uso come profumo naturale per la casa: ecco perché non dovreste mai rinunciare a questo frutto prezioso.

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            Con l’arrivo dell’inverno, c’è un frutto che spicca su tutti gli altri per bontà e benefici: l’arancia. Dolce, succosa e ricca di sostanze nutritive essenziali, è un vero toccasana per il nostro organismo. Se volete sentirvi in forma smagliante e tenere lontani i malanni di stagione, le arance sono l’alleato perfetto.

            Un concentrato di salute
            Le arance sono una fonte inesauribile di vitamina C e A, fondamentali per il sistema immunitario, ma anche ricche di antiossidanti, che combattono i radicali liberi e rallentano l’invecchiamento cellulare. Questo frutto miracoloso è anche noto per le sue proprietà lassative, utili per favorire il transito intestinale, e per il suo effetto benefico sul cuore: aiuta a ridurre il colesterolo cattivo (LDL) e a prevenire patologie cardiovascolari.

            Ma non è tutto. Le arance possono rivelarsi un’arma preziosa contro l’artrite e i calcoli renali, migliorando lo stato di salute generale. E secondo uno studio pubblicato su Cancer Epidemiology, Biomarkers and Prevention nel settembre 2003, il beta-criptoxantina – un carotenoide naturale presente nell’arancia – potrebbe ridurre del 27% il rischio di sviluppare un tumore al polmone se assunto con regolarità.

            Come consumarle al meglio

            Il modo più semplice e gustoso per godere dei benefici delle arance? Una spremuta fresca ogni giorno. Il consiglio è di utilizzare arance biologiche e non filtrare il succo, per non perdere le fibre preziose contenute nella polpa.

            Un bicchiere di spremuta al mattino non solo vi fornirà una carica di energia naturale, ma aiuterà anche a mantenere alto il livello di idratazione durante i mesi più freddi, quando la pelle tende a seccarsi di più.

            Non solo a tavola

            L’arancia non è solo un frutto da mangiare o bere. La sua essenza inebriante è perfetta anche per profumare gli ambienti domestici in modo naturale e low cost. Basta qualche scorza lasciata sui termosifoni o una manciata di olio essenziale d’arancia in un diffusore per riempire la casa di un profumo caldo e avvolgente.

            L’olio essenziale d’arancia è un ingrediente comune in molti prodotti per la cura del corpo, come le saponette biologiche. Tra le più apprezzate ci sono quelle di White Castle, disponibili anche nelle varianti al limone e lavanda, ideali per trasformare il momento del bagno in una vera esperienza sensoriale.

            Perché non farne a meno

            In un mondo dove siamo costantemente esposti a stress e inquinamento, l’arancia si rivela una vera ancora di salvezza. Rafforza il sistema immunitario, protegge il cuore, depura l’organismo e persino profuma la casa. Un piccolo gesto quotidiano, come bere una spremuta o aggiungere qualche scorza d’arancia al vostro ambiente, può fare una grande differenza per il vostro benessere.

            Dunque, non lasciatevi sfuggire l’occasione di portare un po’ di sole nel vostro inverno. Madre Natura sa sempre come prendersi cura di noi, e l’arancia ne è la prova più fragrante e deliziosa.

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              Benessere

              Acqua al cetriolo, l’elisir verde che depura e rinfresca: la bevanda semplice che fa bene a tutto

              Dalle spa alle cucine di casa, l’acqua al cetriolo è diventata un rituale detox quotidiano. Una bevanda fresca e leggera che aiuta a reidratare il corpo, regolarizzare la digestione e migliorare la circolazione linfatica. Ecco perché inserirla nella routine di benessere quotidiana può davvero fare la differenza.

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                Basta un cetriolo e una caraffa d’acqua per trasformare un gesto quotidiano in un piccolo trattamento di bellezza. L’acqua al cetriolo, un tempo usata solo nelle spa e nei centri benessere come bevanda rinfrescante, è oggi una delle tendenze più amate da chi cerca un modo naturale per depurarsi e idratarsi.

                Il segreto sta nella combinazione perfetta tra leggerezza e proprietà benefiche. Il cetriolo, composto per oltre il 95% da acqua, è una miniera di sali minerali, vitamina C e antiossidanti che aiutano a drenare i liquidi in eccesso e a combattere la ritenzione idrica. Bere regolarmente acqua al cetriolo aiuta a mantenere il metabolismo attivo, favorisce la digestione e regala una piacevole sensazione di leggerezza, soprattutto dopo pasti abbondanti o giornate calde.

                Ma non è solo una questione di linea. Il cetriolo è ricco di silicio e zolfo, due minerali che contribuiscono a mantenere la pelle elastica e luminosa, oltre a rinforzare capelli e unghie. Gli antiossidanti, invece, contrastano i radicali liberi e rallentano l’invecchiamento cellulare.

                L’acqua al cetriolo è anche un’ottima alternativa alle bevande zuccherate: priva di calorie, aromatica e naturalmente rinfrescante, può essere bevuta tutto il giorno. Si può arricchire con fettine di limone, menta o zenzero per potenziare l’effetto depurativo e rendere il gusto ancora più gradevole.

                Il suo effetto detox è dolce ma costante: bevuta al mattino aiuta a riattivare il metabolismo, durante la giornata favorisce l’eliminazione delle tossine e la sera, dopo cena, facilita la digestione.


                RICETTA DELL’ACQUA AL CETRIOLO

                Ingredienti:
                1 cetriolo biologico, 1 litro d’acqua naturale, facoltativi qualche foglia di menta, fettine di limone o zenzero fresco.

                Preparazione:
                Lavare e tagliare il cetriolo a rondelle sottili, lasciando la buccia. Metterlo in una caraffa con l’acqua e, se si desidera, aggiungere menta o limone. Lasciare in infusione in frigorifero per almeno 3 ore — meglio se tutta la notte.

                Si conserva fino a 48 ore e può essere bevuta fredda o a temperatura ambiente. Un gesto semplice, quotidiano, che unisce bellezza e salute in un solo bicchiere.

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