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Benessere

“Nuovi alimenti”: i cibi mai assaggiati da nessuno prima!

Come fa un alimento o un ingrediente che non è mai stato consumato da nessuna popolazione al mondo, ad arrivare sulla nostra tavola? Ecco i cibi privi di storia di consumo.

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    Quali sono i nuovi cibi?
    I “nuovi alimenti”, o novel food, sono quelli che non sono mai stati consumati in un particolare parte de mondo prima di una data specifica che deve essere autorizzata, prima che l’alimento arrivi sulle nostre tavole. In pratica: cibi mai assaggiati da nessuno prima!

    Inoltre…
    I nuovi alimenti, visti in scala mondiale includono sostanze chimiche pure, alimenti geneticamente modificati, animali clonati, alimenti integrali nuovi per una particolare regione del mondo e alimenti trasformati mediante una nuova tecnologia. La garanzia della sicurezza e della qualità nutrizionale dell’approvvigionamento alimentare sono le ragioni principali per la regolamentazione dei nuovi alimenti.

    Chi autorizza se un cibo può essere mangiato?

    L’Autorità europea per la sicurezza alimentare è responsabile della valutazione scientifica dei rischi alimentari a livello europeo, compresa la valutazione dei nuovi alimenti. Quindi, in Italia, l’EFSA svolge un ruolo chiave nella valutazione della sicurezza alimentare, fornisce pareri sui rischi alimentari, soprattutto sugli ingredienti innovativi.

    Chi autorizza l’ingresso dei nuovi cibi nei supermercati?
    In Italia, l’autorizzazione per la commercializzazione di alimenti è gestita dal ministero della Salute che stabilisce le normative e i requisiti che gli alimenti devono soddisfare per essere considerati sicuri e idonei al consumo umano. Una volta che il ministero della Salute e le autorità competenti hanno valutato il nuovo alimento e ne hanno confermato la sicurezza, possono rilasciare l’autorizzazione per la sua commercializzazione sul mercato italiano.

    L’iter di chi propone un nuovo alimento
    Le aziende alimentari che desiderano introdurre nuovi alimenti devono presentare una vasta documentazione che dimostri la sicurezza del loro prodotto. In nuce, l’autorizzazione per il consumo di nuovi alimenti è un processo rigoroso guidato da autorità normative per garantire la sicurezza e la qualità degli alimenti che arrivano sulle nostre tavole.

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      Benessere

      Weekend di digital detox: come staccare da notifiche e scroll compulsivo per ritrovare concentrazione, sonno e benessere mentale

      Notifiche spente, tempo reale rallentato, abitudini più consapevoli: il digital detox del weekend è un reset gentile per chi vive con lo smartphone sempre acceso. Basta poco per alleggerire la mente e riattivare l’attenzione.

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      Weekend di digital detox

        Perché disconnettersi fa bene

        Viviamo dentro un flusso costante di stimoli: aggiornamenti, messaggi, video, notifiche che bussano di continuo. Il risultato è una mente in perenne modalità “allerta”, con effetti su concentrazione, sonno e qualità dell’umore. Un fine settimana di digital detox non è fuga dal mondo, ma una scelta di equilibrio: rallentare l’iperconnessione per lasciare spazio a sensazioni più profonde, ritmi più umani, relazioni più presenti.

        Piccoli gesti, grande effetto

        Il segreto è la semplicità. Non si tratta di spegnere tutto e isolarsi, ma di impostare confini praticabili:
        – notifiche disattivate;
        – smartphone lontano dal comodino;
        – niente scroll compulsivo;
        – lettura al posto dei feed;
        – camminate all’aria aperta, meglio se in mezzo al verde.
        Anche solo decidere di controllare il telefono a orari specifici restituisce libertà mentale. La casa diventa luogo di respiro, non un prolungamento dei social.

        La riscoperta del tempo “vuoto”

        Il digital detox funziona perché restituisce una risorsa preziosa: il tempo vuoto, quello che permette di ascoltare i propri pensieri, riflettere, immaginare. È l’occasione per dedicarsi a attività spesso sacrificate: cucinare con calma, leggere un giornale in poltrona, annotare idee su un taccuino, godersi un film senza distrazioni. Anche il camminare diventa un rito: passo lento, occhi che osservano, respiro che si allunga. Un modo naturale per riportare il corpo dentro la presenza.

        Benefici visibili e sottili

        Dopo un weekend a bassa esposizione digitale, il sonno diventa più profondo, l’umore meno irritabile, l’attenzione più stabile. Si riduce quella sensazione costante di urgenza che accompagna lo smartphone. Tornando online, si nota una maggiore lucidità e una nuova capacità di filtrare i contenuti invece di subirli. È una forma di igiene mentale, delicata ma potente.

        Prendersi due giorni senza iperconnessione significa scegliere di tornare al ritmo delle cose che contano. Non è rinuncia: è riconquista.

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          Benessere

          Digiuno intermittente: moda, metodo o reale beneficio per la salute?

          Non si tratta di una dieta in senso stretto, ma di un modello alimentare che alterna ore di digiuno e di alimentazione. Gli studi mostrano risultati interessanti sul metabolismo e sulla salute, ma non è adatto a tutti.

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          Digiuno intermittente

            Non una dieta, ma un ritmo

            Il digiuno intermittente non impone cosa mangiare, ma quando farlo. L’idea alla base è di concedere al corpo periodi prolungati senza cibo per stimolare processi fisiologici che, secondo alcune ricerche, migliorerebbero il metabolismo, la sensibilità all’insulina e la capacità di bruciare i grassi.

            Le forme più comuni sono:

            • 16:8 – si digiuna per 16 ore e si mangia nelle 8 successive (ad esempio dalle 12 alle 20);
            • 5:2 – si mangia normalmente per cinque giorni e si riducono drasticamente le calorie in due giornate non consecutive;
            • Eat Stop Eat – prevede uno o due digiuni completi di 24 ore a settimana.

            Secondo il National Institute on Aging statunitense, il digiuno intermittente è una pratica antica, che rispecchia il modo in cui i nostri antenati alternavano periodi di abbondanza a fasi di scarsità.

            Cosa succede nel corpo durante il digiuno

            Dopo circa 8–12 ore senza cibo, i livelli di insulina si abbassano e l’organismo inizia a usare le riserve di grasso come fonte di energia. Questo processo, chiamato chetolisi, è alla base dei potenziali effetti dimagranti del digiuno intermittente.

            Studi pubblicati su Cell Metabolism e The New England Journal of Medicine indicano che l’alternanza tra digiuno e alimentazione può:

            • migliorare la regolazione della glicemia;
            • ridurre i marker di infiammazione;
            • favorire la rigenerazione cellulare tramite autofagia, un processo di “pulizia” interna delle cellule;
            • e, in alcuni casi, contribuire a una lieve perdita di peso.

            Tuttavia, i risultati variano molto da individuo a individuo. Non tutti sperimentano benefici significativi, e alcune persone possono accusare stanchezza, irritabilità o cali di concentrazione nelle prime settimane.

            Benefici potenziali, ma anche limiti

            Secondo una revisione del 2023 dell’Harvard T.H. Chan School of Public Health, il digiuno intermittente può aiutare a migliorare il controllo metabolico e a ridurre il rischio di diabete di tipo 2, ma non è superiore alle diete ipocaloriche tradizionali in termini di perdita di peso a lungo termine.

            Inoltre, non è consigliato per tutti. Donne in gravidanza o allattamento, persone con disturbi alimentari, diabete o problemi ormonali dovrebbero evitare questo regime o adottarlo solo sotto controllo medico.

            Come iniziare in sicurezza

            Chi decide di provare il digiuno intermittente dovrebbe farlo in modo graduale. Alcuni consigli pratici:

            1. Iniziare con un digiuno leggero, ad esempio 12 ore, e aumentare progressivamente.
            2. Bere acqua e tisane durante le ore di digiuno per mantenere l’idratazione.
            3. Evitare abbuffate durante le ore di alimentazione: ciò vanifica gli effetti metabolici.
            4. Ascoltare il corpo: se compaiono debolezza o irritabilità persistente, è meglio sospendere.

            Una scelta da personalizzare

            Il digiuno intermittente può essere uno strumento utile per alcune persone, ma non una soluzione universale. I suoi effetti positivi sembrano legati soprattutto al miglioramento del rapporto con il cibo e alla riduzione del consumo calorico complessivo.

            Come sottolinea la nutrizionista Elena Cattaneo, “il digiuno intermittente non è una scorciatoia per dimagrire, ma un modo per risincronizzare il corpo con i suoi ritmi naturali. Se affrontato con equilibrio e buon senso, può migliorare il benessere generale.”

            Il digiuno intermittente non è una moda passeggera, ma una pratica con basi scientifiche in evoluzione. Può offrire benefici metabolici, ma non sostituisce un’alimentazione equilibrata e uno stile di vita sano.
            Come sempre, la regola è una: mai improvvisare. Prima di cambiare le proprie abitudini alimentari, è fondamentale confrontarsi con un medico o un nutrizionista.

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              Benessere

              Cioccolato fondente, alleato del cuore e della salute

              Non solo golosità: il cacao aiuta a ridurre il colesterolo cattivo e a migliorare il benessere generale. Ma attenzione alle quantità.

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              cioccolato

                Quando si pensa al cioccolato, la prima immagine è spesso legata alla dolcezza e al piacere del gusto. Ma negli ultimi anni numerosi studi hanno mostrato che il cioccolato fondente, se assunto con moderazione, può essere un prezioso alleato della salute. Non si tratta solo di un alimento sfizioso, ma di un vero concentrato di benefici grazie al cacao, la sua componente principale.

                Perché il cioccolato fondente fa bene

                Il cacao è ricco di flavonoidi, sostanze naturali che hanno effetti positivi sul cuore e sulla circolazione. Secondo Carlo Selmi, docente all’Università degli Studi di Milano, «fra gli alimenti capaci di modulare il sistema immunitario c’è proprio il cacao, presente nel cioccolato fondente. Più alta è la percentuale di cacao, maggiori sono i benefici».

                Il professore sottolinea anche che il cacao sembra aiutare a proteggere il fegato dalla steatosi epatica, una malattia legata spesso a cattive abitudini alimentari, abuso di alcol o diabete. Inoltre, può migliorare la sensibilità all’insulina nelle persone in sovrappeso, contribuendo così a ridurre il rischio di diabete di tipo 2.

                Effetto antinfiammatorio e antistress

                Il cioccolato fondente non si limita a favorire il cuore: ha anche proprietà antinfiammatorie. Consumare piccole dosi regolarmente può ridurre l’incidenza di malattie croniche come aterosclerosi, tumori e degenerazioni dell’apparato cardiovascolare.

                Ma i benefici non si fermano qui: gli studiosi della Loma Linda University in California hanno scoperto che il cacao migliora anche le funzioni cerebrali. «Maggiore è la concentrazione di cacao, maggiore è l’impatto positivo sulle capacità cognitive, sulla memoria, sull’umore e sul sistema immunitario», spiega Lee S. Berk, docente e ricercatore dell’ateneo americano.

                Un aiuto contro il colesterolo alto

                Uno degli effetti più interessanti riguarda il colesterolo. Secondo diverse ricerche, i flavonoidi del cacao possono abbassare i livelli di LDL, il cosiddetto “colesterolo cattivo”, e aumentare quelli di HDL, il “colesterolo buono”. Questo equilibrio è fondamentale per la salute del cuore e delle arterie.

                Come spiega ancora Selmi, «una piccola quantità di cioccolato due volte al giorno per un paio di mesi può ridurre la pressione arteriosa e lo stress ossidativo in persone con colesterolo elevato». Non serve quindi esagerare: la chiave sta nella moderazione.

                Quanto e quale scegliere

                Gli esperti consigliano di preferire cioccolato fondente con almeno il 70% di cacao, che contiene meno zuccheri e più sostanze benefiche. La porzione ideale va dai 20 ai 30 grammi al giorno, l’equivalente di due o tre quadratini.

                È importante ricordare che, pur avendo tanti effetti positivi, il cioccolato resta un alimento calorico. Consumarlo in eccesso può far aumentare di peso, annullando i benefici sul cuore e sulla salute.

                Il cioccolato fondente può essere un piccolo grande alleato del benessere: protegge il cuore, sostiene il cervello, riduce lo stress e contribuisce a tenere sotto controllo il colesterolo. Ma, come sempre, il segreto sta nella misura: gustarlo con equilibrio permette di godersi il piacere del gusto e i vantaggi per la salute.

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